sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che parlano
della necessità d’ascoltare e di essere ascoltati…
In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
di volta in volta vittime o colpevoli
L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE
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I
Camille Pissarro – Due contadine
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta. Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.
II
Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero. “E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.
III
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Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
, ricordando i giochi della giovinetta e le cure che dedicava loro.
ad Artemide: si trattava di un rito che simboleggiava la rinuncia al gioco, quindi all?infanzia e alla verginit, e veniva scandito da cerimonie solenni durante le quali le bambole e i loro corredi, unitamente agli altri giocattoli, venivano offerti alla dea.
conquistanoeleganza e raffinatezza.
con tutto il suo corredo contenuto in cassette e forzieri foderati internamente di seta.
pi eleganti di Parigi per donarle alla figlia, appena nata, della duchessa di Baviera.
, considerate doni eccentrici e oggetti di lusso, continuano a incuriosire soprattutto gli adulti e divennero le protagoniste anche di capricci “regali”.
erano destinate a suggerire i continui balli e ricevimenti che si susseguivano a corte sancendo il connubio tra e moda, l?una ideale messaggera dell?altra.
ha ormai acquisito identit e caratteristiche che ne fanno un oggetto del tutto…
L’amore è il fiume della vita del mondo. – Henry Ward Beecher –
L'offerta – Frank Bernard Dicksee
CUPIDO MONELLO TESTARDO! Goethe
Cupido, monello testardo! M’hai chiesto un riparo per poche ore, e quanti giorni e notti sei rimasto! Adesso il padrone in casa mia sei tu!
Sono scacciato dal mio ampio letto; sto per terra, e di notte mi tormento; il tuo capriccio attizza fiamma su fiamma nel fuoco, brucia le scorte d’inverno e arde me misero.
Hai spostato e scompigliato gli oggetti miei, io cerco, e sono come cieco e smarrito. Strepiti senza ritegno, e io temo che l’animula fugga via per sfuggire te, e abbandoni questa capanna.
Per chi ama il sogno… quale compagno della nostra vita
soprattutto nei momenti difficili…
questa carinissima favoletta…
ci offre una bella chiave di lettura sulla sua importanza…
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LA FAVOLA DEL SOGNO E DELLA REALTA’
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(musica new age)
Un giorno, il sogno e la realtà si incontrarono per strada.
Si guardarono a lungo e poi esclamarono insieme: “Non ci assomigliamo per niente, com’è allora che l’uomo ci confonde così facilmente?”.
Due che facevano lo stesso cammino si intromisero nel discorso: “la colpa, o il merito, è nostro!”.
“Chi siete?” domandarono il sogno e la realtà.
“Siamo il dolore e il piacere. Avete mai visto un uomo che concepisca un sogno fatto di dolore, oppure uno che miri a una realtà priva di qualche piacere?”.
“Mai” assentirono il sogno e la realtà.
“Ed io“, intervenne a questo punto una voce squillante, “non sono forse la molla che sostiene ogni sogno?”.
Tutti si chiesero chi parlasse così… “sono la speranza” rispose la voce.
A questo punto si udì un’altra voce, robusta e pastosa:
“Ma senza di me, che sono il coraggio, mai nessun uomo riuscirebbe a trasformare un sogno… in realtà“.
“A meno che non intervenga io“, interloquì un’altra voce ancora, “trasformando il sogno e modificando la realtà“ il sogno, la realtà, il dolore, il piacere, la speranza e il coraggio riconobbero subito quella parlata in falsetto: era l’illusione.
“Che stolti“ mormorò fra sé qualcuno che non volle intervenire alla diatriba “non sanno che, per merito mio, il sogno è la realtà e la realtà è il sogno“.
Non pronunciò ad alta voce queste parole perché, pur essendo la verità, nessuno le avrebbe creduto…
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testo dal web – dipinti tutti di J. Wall – impaginazione di Tony Kospan
Le foto raccontano dunque 30 anni di amicizia e di collaborazione…
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Mastroianni e Fellini
Tazio Secchiaroli, tra i maggiori fotografi italiani del XX secolo, ha rivoluzionato il modo di fotografare il cinema portando il reportage sul set.
All’inizio della sua carriera era fotografo ambulante (“scattino”) e al mattino arrivava a Termini dove cominciava a fare le prime foto della giornata, alle persone in arrivo e partenza dalla stazione.
Mastroianni e Pasolini
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Il
con Anita Ekberg (La dolce vita)
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Le fotografie provengono quasi tutte dall'archivio di Tazio Secchiaroli
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Mastroianni
con la Loren
con Anita Ekberg (La dolce vita)
E concludiamo… con un… tris d'assi
Fellini Mastroianni Loren
MARCELLO MASTROIANNI IN UN VIDEO OMAGGIO
immagini vari siti web – impaginazione Tony Kospan…
Scopriremo, grazie a questo video, le incredibili caratteristiche nascoste all'interno di questo grande scrittoio del '700.
Il “The Roentgens' Berlin Secretary Cabinet” è una delle più belle lavorazioni nell'ambito della produzione di mobili europei di quel secolo.
Quest'opera è la creazione più importante di Abraham della bottega berlinese di David Roentgen.
E' un armadio scrittoio, con in alto un orologio musicale, dotato di pannelli intarsiati finemente, riccamente disegnati e con meccanismi elaborati che consentono l'apertura automatica di ante e cassetti con il semplice tocco di un pulsante.
Di proprietà del Re Federico Guglielmo II, questo armadio scrittoio è davvero unico per la notevole decorazione e soprattutto per la complessità e vastità dei suoi automatismi.
Re Federico Guglielmo II di Prussia
Ma ora ecco vediamo questa meraviglia dell'artigianato e dell'automazione creata in un'epoca in cui non c'era nemmeno lontanamente l'idea della moderna tecnologia.
Dunque per lei in fondo in fondo, e dunque in verità,
non c’è mai… una vera solitudine,
in quanto siamo sempre e comunque
in relazione ed in comunione con i nostri mondi interiori.
Mi farebbe piacere conoscere il vostro parere,
ma prima leggiamola.
NON POSSO ESSERE SOLA
Emily Dickinson
Non posso essere sola, mi viene a visitare una schiera di ospiti, non sono registrati, non usano la chiave, non han né vesti, né nomi, né climi, né almanacchi, ma dimore comuni, proprio come gli gnomi, messaggeri interiori ne annunciano l’arrivo, invece la partenza non è annunciata, infatti non sono mai partiti.
CREDO IN TE ANIMA MIA di WALTER WHITMAN
Questo poeta USA dell’800 ci offre qui versi densi di grande passionalità… twitter.com/i/web/status/1…1 hour ago
ASPETTAMI PAPA'
1 ottobre 1940 il reggimento canadese parte per la II guerra mondiale.
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