Torniamo con questa canzone a parlare delle canzoni
che hanno contrassegnato le estati della nostra vita
(ed a riascoltarle).
Penso che questa tutti la conoscano dato che non solo ha attraversato molte estati… ma anche, ed in gran forma, il secolo…
NON SONO UNA SIGNORA
– CANZONE DELL'ESTATE 1982 –
LE CANZONI DELL'ESTATE
by Tony Kospan
E' una grande canzone degli anni '80
ed il grande cavallo di battaglia
di una scatenatissima Loredana Bertè
La canzone, scritta da Ivano Fossati,
presenta un rock forte… aggressivo…
e pieno di contrasti.
Ebbe subito grande successo s
scalando le vette della Hit Parade
e vincendo anche il Festivalbar…
Il testo non è meno… aggressivo…
Prima di ascoltare la canzone diamo un'occhiata
a quell'anno.
1982
Fu l'anno della vittoria ai mondiali di calcio in Spagna….
della morte di Grace Kelly
e dell'uscita di Thriller…
l'album di canzoni più venduto al mondo…
del recentemente scomparso…
Michael Jackson
Queste invece le novità d'allora
nel campo dei pc…
IL TESTO DELLA CANZONE
La fretta del cuore E' già una novità Che dietro un giornale sta Cambiando opinioni E il male del giorno E' pochi chilometri a sud Del muio ritorno Del mio buongiorno Ma è un volo a planare Dentro il peggiore Motel Di questa “carretera” Di questa vita-balera E' un volo a planare per essere inchiodati qui crocefissi al muro Ma come ricordarlo ora Non sono una signora Una con tutte stelle nella vita Non sono una signora Ma una per cui la guerra non è mai Finita Oh no, ho no…
Io che sono una foglia d'argento Nata da un albero abbattuto qua E che vorrebbe inseguire il vento Ma che non ce la fa Oh ma che brutta fatica Cadere qualche metro in là Dalla mia sventura Dalla mia paura E' un volo a planare Per esser ricordati qui Per non saper volare Ma come ricordarlo ora… Non sono una signora Una con tutte stelle nella vita Non sono una signora Ma una per cui la guerra Non è mai finita Non sono una signora Una con troppi segni nella vita Oh no, oh no… Non sono una signora
Montale è stato tra i massimi poeti dello scorso secolo
e Premio Nobel per la letteratura nel 1975.
(Genova 12.10.1896 – Milano 12 .9.1981)
EUGENIO MONTALE
IL SUO MONDO POETICO ED ALCUNE SUBLIMI POESIE
BREVE ACCENNO ALLA SUA POETICA
Consapevole che la conoscenza umana non può raggiungere l'assoluto, nemmeno tramite l'amata poesia, Montale però a quest'ultima affida un compito d'analisi della condizione umana in generale.
Egli riconosce solo l'esistenza del dovere e dell'amore come elementi positivi da perseguire… da vivere… ma questo nell'ambito di una visione completamente disillusa ed amara… del senso della vita.
Aleggia, nei suoi versi intrisi però, l'immagine di una donna ( reale… irreale? ) che a lui appare appare come un ponte tra la dura realtà e la metafisica..
Pur senza essere filosofica, dunque, la sua poesia appare uno raffinato strumento di conoscenza ed approfondimento dell'umana realtà…
Ricordiamolo ed omaggiamolo
con alcune sue poesie scelte tra le più note.
Foto di Ugo Mulas per Ossi di seppia
ALCUNE SUE MITICHE
POESIE
FELICITA' RAGGIUNTA
Felicità raggiunta, si cammina per te sul fil di lama. Agli occhi sei barlume che vacilla al piede, teso ghiaccio che s'incrina; e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase di tristezza e le schiari, il tuo mattino è dolce e turbatore come i nidi delle cimase. Ma nulla paga il pianto di un bambino a cui fugge il pallone tra le case.
SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO
Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi; fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
LA BELLE DAME SANS MERCI
Certo i gabbiani cantonali hanno atteso invano le briciole di pale che io gettavo sul tuo balcone perché tu sentissi anche chiusa nel sonno le loro strida.
Oggi manchiamo all'appuntamento tutti e due e il nostro breakfast gela tra cataste per me di libri inutili e per te di reliquie che non so: calendari, astucci, fiale e creme.
Stupefacente il tuo volto s'ostina ancora, stagliato sui fondali di calce del mattino; ma una vita senz'ali non lo raggiunge e il suo fuoco soffocato è il bagliore dell'accendino.
RIPENSO IL TUO SORRISO…
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida scorta per avventura tra le pietraie d’un greto, esiguo specchio in cui guardi un’ellera e i suoi corimbi; e su tutto l’abbraccio di un bianco cielo quieto. Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano, se dal tuo volto si esprime libera un’anima ingenua, vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua e recano il loro soffrire con sé come un talismano. Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma, e che il tuo aspetto s’insinua nella memoria grigia schietto come la cima di una giovane palma…
HO SCESO, DANDOTI IL BRACCIO
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono Le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
Alle soglie d’autunno in un tramonto muto scopri l’onda del tempo e la tua resa segreta come di ramo in ramo leggero un cadere d’uccelli cui le ali non reggono più.
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
M… twitter.com/i/web/status/1…1 hour ago
Un raccontino d’autore fortissimo e sorridente che dimostra come la distrazione non sia un problema solo delle pers… twitter.com/i/web/status/1…1 hour ago