Archivio per 25 agosto 2014

Umberto Saba – Biografia.. poetica.. poesie e l’omaggio di Strehler   Leave a comment



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E’ stato uno dei più grandi poeti italiani del primo novecento.


Possiamo definirlo:
il poeta della semplicità…
dell’umanità… e della triestinità.
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Trieste nei primi anni del ‘900
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Ripartiamo dall’ordinario che è già straordinario
(U. Saba)

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Umberto Saba (vero cognome Poli) Trieste 9 marzo 1883 – Gorizia 25 agosto 1957
 
 
 
 

BREVE BIOGRAFIA

  
 
 
Nato a Trieste da Rachel Coen (ebrea) e Ugo Poli (cattolico) fu presto
abbandonato dal padre e la madre l’affidò ad una balia slovena
che l’allevò come un figlio.

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Saba bambino
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Rientrato in famiglia dalla madre,
con cui però avrà sempre un rapporto conflittuale,
interruppe il ginnasio per iniziare a lavorare.

La sua formazione culturale avvenne
dunque con “sterminate letture” di classici…



Saba a Firenze



Trasferitosi a Firenze frequentò gli ambienti intellettuali dell’epoca.


Dopo il servizio militare svolto a Salerno (1907/1908) si sposa con
Carolina Wölfler (
la Lina del Canzoniere).

 

 

Saba con la moglie

 
 
 
Nel 1910 pubblica il suo primo libro di poesie.

Tornato a Trieste visse gestendo una vecchia Libreria
e scrivendo.

Poi si trasferì a Milano e successivamente a Roma…

 

 

 
 

Ebbe molte traversie al tempo delle leggi razziali
e durante la guerra…
ma fu aiutato da molti intellettuali antifascisti.

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Dopo la guerra ebbe molti riconoscimenti… tra cui
il premio dell’Accademia dei Lincei nel 1951
e la laurea honoris causa dell’università di Roma nel 1953.








Dopo la morte della moglie
si convertì al cattolicesimo nel 1957.

Purtroppo la sua vita
 fu connotata anche da frequenti problemi neurologici… 

Morì a Trieste nel 1957.




Saba con Lina… l’amata moglie

 



LA SUA POETICA


La sua vita interiore fu caratterizzata 
da un grande amore per la conoscenza
mentre la sua poetica ricevette sempre giudizi contrastanti.

Se per Pasolini era un poeta “difficile”
a Palazzeschi invece appariva “semplice e puro”.

In realtà la sua è una poetica assolutamente
indipendente rispetto alle mode ed agli stili del suo tempo
e tesa, attraverso la ricerca interiore,
ad esprimere vere ed universali emozioni…




 

 
 
 
 
 
ALCUNE SUE BELLE POESIE
 
 
 
Segnalo la seconda che è considerata la sua più bella
e l’ultima che possiamo considerare 
una mini biografia della sua vita poetica






 
 
 
 
FANCIULLE
 
Maria ti guarda con gli occhi un poco
come Venere loschi.
Cielo par che s’infoschi
quello sguardo, il suo accento è quasi roco.
Non è bella, né in donna ha quei gentili
atti, cari agli umani;
belle ha solo le mani,
mani da baci, mani signorili.
Dove veste, sue vesti son richiami
per il maschio, un’asprezza
strana di tinte. è mezza
bambina e mezza bestia. Eppure l’ami.
Sai ch’è ladra e bugiarda, una nemica
dei tuoi intimi pregi;
ma quanto più la spregi
più la vorresti alle tue voglie amica.

 


 
 

A MIA MOGLIE
 
Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell’andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull’erba
pettoruta e superba. 
E’ migliore del maschio. 
E’ come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio.
Così, se l’occhio, se il giudizio mio
non m’inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun’altra donna.
Quando la sera assonna
 le gallinelle
 mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.
Tu sei come una gravida giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
Se l’incontri e muggire
l’odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l’erba
strappi, per farle un dono.
è così che il mio dono
t’offro quando sei triste.
Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d’un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.
Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l’angusta
gabbia ritta al vederti
 s’alza
 e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui priva
in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?
Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest’arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva
  ed era vecchio, annunciavi
un’altra primavera.
Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l’accompagna.
E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun’altra donna.

 
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Miguel Mackinlay 
 
 
 

RITRATTO DELLA MIA BAMBINA
 
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell’estiva vesticciola: Babbo
mi disse voglio uscire oggi con te.
Ed io pensavo: di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra alle nubi , insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo:
e ad altre cose leggiere e vaganti.

 
 
 
Chagall
 

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AMAI
 
Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica, difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona 
carta lasciata al fine del mio gioco.

 
 
 
 
IL VIDEO IN CUI STREHLER LO RICORDA
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN



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I 7 nani non erano… 7! Ecco gli altri… per sorridere…   2 comments






I 7 NANI NON ERANO 7…

ECCOLI…  

 
 

 
 
 
 
il nano cuoco: mestolo
il nano calzolaio: sandalo
il nano falegname: truciolo
il nano dei nani: mignolo
il nano veneziano: gondolo
il nano celibe: scapolo
il nano biricchino a letto: cigolo
il nano asiatico: mongolo
il nano malato: embolo
il nano in fin di vita: rantolo
il nano camorrista: cutolo
il nano lanaio: gomitolo
il nano bambino: pargolo
il nano sempre raffreddato: moccolo
il nano orologiaio: pendolo
il nano orafo: ciondolo
il nano verduriere: broccolo
il nano parrucchiere: ricciolo
secondo nano parrucchiere: boccolo
terzo nano parrucchiere: spazzolo
il nano che ama la sera: crepuscolo
il nano barocco: fronzolo
il nano più dotato: merolo
il nano tenerone: coccolo
il nano con alito fresco: mentolo
il nano fastidioso: spigolo
il nano olandese: zoccolo …
e sua sorella un pò particolare: zoccola
il nano sempre confuso: brancolo
il cugino finlandese del nano: gnomo
il nano letterato: Pascolo
il nano teenager: brufolo
il nano violinista: tremolo
il nano comunista: avantipopolo
il nano maiale: truogolo
il nano nascosto: cercalo
il nano caseario: provolo
il nano ingegnoso: dedalo
il nano centometrista: prendilo
il nano preistorico: cavernicolo
il nano erborista: cavolo
il nano fotografo: grandangolo
 
 
 
 
 
 
 
 
dal web – impaginaz. t.k.
 
 
CIAO DA ORSO TONY
 
 
 
 
 
 
 
 

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Felice ultima settimana d’agosto in poesia.. Riottosa di A. Merini – arte.. Tissot – canzone.. Romeo and Juliet   1 comment

 

 

 

Continuano le vacanze in un misto di piacere

per il relax

e dispiacere per esser lontano da voi

 

James Tissot

 

 

 

 

 

Il vero attributo dell’anima

è il sentimento dell’infinito.

Madame De Stael




 


 
 

James Tissot – Kathleen Newton in poltrona

 
 
RIOTTOSA AD OGNI TIPO D'AMORE
Alda Merini
 
Riottosa a ogni tipo di amore
sei entrato tu a invadere il mio silenzio
e non so dove tu abbia visto le mie carni
per desiderarle tanto.
E non so perché tu abbia avuto il mio corpo
per poi andartene
con il grido dell'ultima morte.
Se mi avessi strappato il cuore
o tolto l'unico arto che mi fa male
o scollato le mie giunture
non avrei sofferto tanto
 
 

James Tissot – Tranquillità
 


A TUTTI DA ORSO TONY

 

 
 

  

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Felice notte in minipoesia con… Il mare… di Paul Valery   Leave a comment

 
 
 
 
 
IL MARE
Paul Valéry
 
 
Che puro gioco di lampi sottili
consuma ogni diamante
d’impalpabile schiuma,
e quanta pace che sia nata sembra
quando sopra l’abisso un sole posa,
opere schiette d’una causa eterna,
scintilla il tempo
e il sogno è conoscenza.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
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par Tony Kospan
 
 
 
 
Divisorio
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I N S I E M E
 
 
 

Pubblicato 25 agosto 2014 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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