Come vi avevo preannunciato c'è un'altra poesia con lo stesso titolo, sempre di John Donne, di quella che abbiamo letto qualche tempo fa…
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NESSUN UOMO E' UN'ISOLA
(Meditation XVII)
![]() A mio parere anche questa è una poesia profondissima…
Qui però, più che inneggiare all'amicizia,
il poeta ci porta ad una visione altissima
dell'Umanità… vista come un INSIEME…
di cui ciascuno di noi è parte…
Parte importante che, così come un pezzo di un puzzle, riesce a formare un dipinto (o un ordito) molto più ampio… Poi però quando questa parte viene meno… ne soffre sia tutto l'insieme… che ciascun uomo… Il verso finale
“Per chi suona la campana”
fu usato come titolo
di un suo famoso romanzo da Ernest Hemingway
![]() John Donne (Londra 1572 – 31 marzo 1631) John Donne, poeta e religioso inglese,
ma anche vivace uomo di mondo,
vissuto a cavallo tra il 1500 ed il 1600
riusciva spesso a raggiungere,
come possiamo vedere in questi versi,
vette di altissima spiritualità…
![]() NESSUN UOMO E' UN'ISOLA
John Donne
Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te.
Cosa ne pensate? Ciao da Tony Kospan
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Riflessione profonda su una verità incontestabile. Noi tutti siamo parte di un tutto ed ognuno di noi è una sintesi Mondo.
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Tutti siamo tutto nel l’insieme e la campana suona x tutti ma non vogliamo pensare a questo
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Sicuramente una visione completamente diversa rispetto a quella precedente troppo pessimista e riduttiva, questa riempe la mente e il cuore. E’ molto bello pensare che ogni uomo è una parte di un tutto. Molto, molto bella
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L’uomo nasce e già non è solo e cammina verso il Destino tenendo per mano un’infinità di fratelli. Gibran troppo negativo. Tutto in uno e uno in tutti perchè: nessuno può essere felice da solo! Grazie Tony.
Mi capita di copiare qualcosa quando la bellezza si manifesta e tu la sai trovare e proporre. Io ora ti regalo una mia piccola poesia:
Un lago:gli occhi della mia mamma.
Un foglio di carta,
una barca,
io.
Vento:
donami una brezza leggera
per volgere la prua
verso
il porto sicuro delle sue braccia
per risentirmi cullare.
(Lucia)
Grazie e buon pomeriggio.
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Bel commento e grazie per la poesia…
Ciao Lucia…
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A mio avviso sono entrambe vere e valide le poesie sia quella di Gian che quella di Done..esprimono una visione diversa da una angolazione diversa della condizione umana:l’individualità e la collettività. In realtà l’uomo pur facendo parte di una collettività e comunque unico nella sua individualità. Grazie.
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Vero…
Poi ciascuno è più vicino all’una o all’altra visione…
Ciao Anna Rita
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La prima frase di questa stupenda riflessione di Donne l’ho citata come incipit nel tema svolto all’esame di maturità classica nel lontano 1967. Sempre attuale il pensiero di Donne con quell’esplicito riferimento alla nostra Europa
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Teresa… incredibile ma vero… avevo appena cercato ed inserito la mitica canzone che porta il tuo nome… di Endrigo nel post-saluto odierno di poesia, musica ed arte quando ho visto questo commento e la cosa ti confesso mi ha molto sorpreso e fatto sorridere.
Solo l’anno prima di te ho fatto l’esame di maturità classica al Tasso di Salerno e debbo dire che mi stupisce altresì la tua profonda cultura che avevi già all’epoca.
Infatti Donne certamente non era nelle nostre materie di studio come quasi tutto il mondo poetico non italiano.
Mi fa molto piacere il tuo commento…
Ciao
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