Archivio per 11 luglio 2014

Buonanotte in minipoesia con “Precipizio” di Vivian Lamarque   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
PRECIPIZIO
Vivian Lamarque
 
 
Come in un film da ridere
mi stai facendo la fotografia
e mi dici di fare un passo indietro
ancora uno ancora uno uno
mentre mi spingi verso il precipizio
ti sorrido fiduciosamente
(forse hai agito innocentemente).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
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Non date nomi ridicoli ai vostri bambini! Gli strali della Littizzetto…   Leave a comment





Ecco un altro brano della nostra
mitica… graffiante… irriverente…
Luciana nazionale…

 
 
 






LA LITTIZZETTO CONTRO I NOMI RIDICOLI!



 

 

 

 

 

 

NON NOMINARE INVANO!

 

 

 Luciana Littizzetto
 
 
 
Adesso piange. La balenga. Quanto cervello sprecato…
Allo spiedo li farei, con le patatine tonde… lei e suo marito, quel plantigrado.
Hanno chiamato il figlio Leone e adesso che fa la prima elementare piangono perché i compagni di classe gli fanno tutto il giorno grrr grrr.
Ma pensa. Lunedì giocando agli esploratori l’hanno anche catturato e chiuso nel gabinetto. E adesso piangono tutti. Mamma, papà e figlio re della foresta.
Siccome non posso sempre farmi i fatti miei, vi chiedo un piacere. Personale.
Cari bandoleri stanchi e care Lady Marian.
Quando decidete di unire l’utero al dilettevole, mi fate un pochino di attenzione?
Potete mica chiamare la vostra creatura con un nome decente?
Non è che Leone sia brutto, ma è più da papa che da scolaro di prima elementare.
Io penso che il primo vero atto di responsabilità dei genitori nei confronti del figlio sia la scelta del nome.
Non del nido, della culla o del ciripà.
Vi prego: non infierite. La vita è già così complicata.
Non mi dite che quello che avete appioppiato al pupo è semplicemente il nome del nonno materno.
Non è affatto una giustificazione.
Se il povero nonno ha già avuto la sfiga di chiamarsi Sulpicio, perché vogliamo continuare a far soffrire il nipote?
Il mio amico Stefano di Roma ha chiamato il figlio Manfredi Galeazzo.
Che non fa rima con niente.
E la sorellina? Erbaluce. Almeno fossero di Caluso.
Ma ci sono anche i genitori temerari. Che azzardano il nome storico o mitologico.
Bravi. E se poi vostro figlio che avete battezzato Marcantonio vien su una mezza sega? A chi deve dire grazie? A voi due che vi chiamate Franca e Piero. Deficienti.
E quelli che danno il nome della ricorrenza? Mia zia è nata a Natale e l’han chiamata Natalina. Se fosse nata a Pasqua l’avrebbero chiamata Pasqualina. Ma se fosse venuta al mondo il giorno dei morti come l’avrebbero chiamata? Mortisia o Mortalì?
Vorrei inventare una legge che permetta ai figli, raggiunta l’età della ragione, di cambiare il nome ai genitori.
Così chi è stata chiamata Savana ribattezzerà sua madre Calcutta e saranno pari.
Ma è inutile sognare.
Qui in Italia sono anni che chiamiamo un prosciutto Gran Biscotto e nessuno fa una piega.
 
 
 

 

 

Brano tratto dal libro “La principessa sul pisello” di Luciana Littizzetto

 

 

 

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Nell’antico Egitto già in vigore… la confessione…   Leave a comment

Pubblicato 11 luglio 2014 da tonykospan21 in Senza categoria

Palomma ‘e notte di Salvatore di Giacomo – La poesia incontra la musica e nasce una grande canzone   Leave a comment

IL MONDO DI ORSOSOGNANTE

“quelle che vanno dal luglio del 1906 al dicembre del 1911 e che ci hanno permesso di raccontare la storia di questo strano amore.”

“Voglio chiudere il mio racconto con una delle poesie scritte da Di Giacomo, una di quelle che pi amo, e una di quelle certamente dedicate ad Elisa:.

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Pubblicato 11 luglio 2014 da tonykospan21 in Senza categoria

Il test del cono gelato! Anche il modo in cui mangiamo il gelato… rivela qualcosa di noi…   1 comment

 

 

 

 

 

Per combatter il caldo

ecco un test fesco fresco e dolce dolce…




Sìììììììììììììì…

è il test più fresco e più dolce

che c'è!…A bocca aperta

 

 

 

 

 

 

IL TEST DEL CONO GELATO

 

 

 

 

 

 
 
 
COME LO MANGIAMO
IL CONO GELATO?

 
 
Anche il nostro modo di mangiare
un… cono gelato
può dirci che tipo di persona siamo…
 
 
E allora, proviamo a scoprirlo…
con questo velocissimo
e… rinfrescante… test!
 
 
 
 
 
 
 
 

Come si fa?

 

 

E' semplicissimo basta cliccar qui giù…

sulla risposta che scegliete…

 

 

 

 

 

 

 

 

Se vi va… Animoticon parliamone nel gruppo

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Amore e Psiche… l’antica favola… il suo significato e le opere d’arte a lei dedicate   2 comments






La storia, che leggeremo e che illustreremo con diversi capolavori, è giunta a noi attraverso “Le Metamorfosi”, opera di Apuleio, scrittore latino, ma si pensa che abbia origini molto più antiche…
E' una storia molto bella che ha affascinato anche tantissimi artisti nel corso dei secoli che ad essa si sono ispirati per le loro opere… di cui potremo ammirarne ora qui alcune tra le più note…
Conosceremo anche uno dei suoi più noti ed importanti significati.
 


 

 
 

 
LA FAVOLA ANTICA DI AMORE E PSICHE


Psiche era una bellissima principessa, così bella da causare l’invidia di Venere.
La dea inviò suo figlio Eros perché la facesse innamorare dell’uomo più brutto e avaro della terra, in modo che Psiche poteva esser ricoperta dalla vergogna di una simile relazione. 
Ma il dio, Eros, si innamorò della bella mortale, e con l’aiuto di Zefiro (il dio del vento), la trasportò al suo palazzo, dove, imponendo che gli incontri avvenissero al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fece sua.
Ogni notte dunque Eros andava alla ricerca di Psiche ed ogni notte i due bruciavano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto.



 Anthony van Dyck



Psiche era dunque prigioniera nel castello di Eros, legata da una passione che le travolgeva i sensi.
Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, decise di vedere il volto del suo amante, pronta a tutto, anche all’uomo più orripilante, pur di conoscerlo.
Fu questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia cadde dalla lampada e ustionò il suo amante.
Allora Eros volò via e Venere scagliò la sua punizione sottoponendola a diverse prove.
Nella prima, dovette suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti mucchietti uguali e Psiche disperata, non provò nemmeno ad assolvere il compito che le era stato assegnato, ma ricevette un aiuto inaspettato da un gruppo di formiche, che intendevano ingraziarsi il suo innamorato.
 L’ultima e più difficile prova consistette nel discendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina (dea del regno dei morti) un po’ della sua bellezza.
Psiche meditò allora addirittura il suicidio arrivando molto vicino a gettarsi dalla cima di una torre. Improvvisamente, però, la torre si animò e le indicò come assolvere la sua missione.
Durante il ritorno, però Psiche mossa dalla solita curiositò a lei tanto cara, aprì l’ampolla (data da Venere) contenente il dono di Proserpina,.
Ma il dono in realtà  conteneva il sonno più profondo.
 
 

 

 William Bouguereau – partic. (1895)
 
 

Ancora una volta però venne in suo aiuto Eros (Amore) che la risvegliò dopo aver rimesso a posto la nuvola del sonno  che era uscita dall’ampolla.
Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente,
Psiche ricevette l’aiuto di Giove. Mosso da compassione il padre degli dei fece in modo che gli amanti si riunissero.
Psiche divienne anche lei una dea e sposò Amore.



Canova
 
 

La favola termina con un grande banchetto al quale parteciparono tutti gli dei, alcuni anche in funzioni inusuali: per esempio, Bacco fece da coppiere, le tre Grazie suonarono e il dio Vulcano si occupò di cucinare il ricco pranzo.
Al termine del banchetto i due giovani bruciarono per tutta la notte la loro incontenibile passione e da questa unione nacque un figlio, Piacere, identificato dai latini con il termine Voluttà (Voluptas).



John William Waterhouse 



IL SIGNIFICATO

Uno dei più importanti significati, che proverò a descrivere secondo il mio vedere, è che la favola ci vuol rivelare che viviamo in un continuo dinamico dualismo… .
La luce ed il buio in particolare.
Psiche è la creatura del giorno, Amore è presente solo di notte.
Eros rappresenta l'amore fisico e Psiche l'amore del cuore.
Entrambi dovranno superare molte prove nel mondo reale per raggiungere l'agognata fusione tra corpo e anima… e solo allora si raggiungerà quello che la favola definisce Piacere o Voluttà ma che potremmo anche definire Estasi o Fusione con l'Infinito.






Lo spagnolo



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L’uomo di affari – La storia e la poesia di questa sorprendente statua di Los Angeles   1 comment

 

 

 

DELLA SERIE SCULTURE ORIGINALISSIME

 

 

Strana vero?

 

Cos’è, com’è nata e dove si trova?

 

 

 


 
 
E’ la statua in bronzo di un uomo d’affari con valigetta e con testa incastrata nel muro che si trova a Los AngelesCalifornia.

 
 
 
 

 

 
 
L’uomo d’affari si trova sul marciapiede e si piega in avanti sconsolato con la testa andata da qualche parte nel muro di granito di Ernst and Young, network mondiale di servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità etc. in un punto molto popolare per gli abitanti e molto fotografato.
 
 
 
 
 

 

 

 
 
Dopo una non facile ricerca finalmente sono riuscito a ricostruire la storia di questa particolarissima scultura che ha la sua genesi nel clima politico ed economico degli anni 80.

L’artista è Terry Allen ma la scultura nasce dalla collaborazione con il poeta Phillip Levine.

Essi volevano rappresentare l’eccesso di pressioni (e le conseguenti ricadute sulla vita dei cittadini) a cui erano sottoposti i dirigenti ed i dipendenti delle grandi istituzioni finanziarie e bancarie (Col senno di poi possiamo dire che avevano visto molto bene).






Ecco la poesia che ha ispirato questa creazione.



Hanno detto che avevo una testa per gli affari.
Hanno detto di andare sempre avanti
ma ci ho rimesso la testa.
Hanno detto sii concreto
e sono diventato calcestruzzo.
Hanno detto, vai, figlio mio,
moltiplicare, dividere, conquistare.
Ho fatto del mio meglio.
Philip Levine







 Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

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Buon W. E. in poesia.. Quando ti bacio di E. Fried – arte..F. Dvorak – canzone.. Infiniti noi dei Pooh   Leave a comment

 

 

Franz Dvorak

 

 

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Il vero amore è come i fantasmi;
tutti ne parlano,
ma sono pochi quelli che lo hanno visto davvero.
(Francois de La Rochefoucauld)
 

 
 
 

Franz Dvorak – Lettrice
 
 
 
QUANDO TI BACIO
Erich Fried
 
Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombellico
non è solo il tuo grembo
che bacio.

Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio
il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso.
 
 
 
 
 
 

 

Franz Dvorak – Testa di donna con corona di fiori

 

 

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Pubblicato 11 luglio 2014 da tonykospan21 in Senza categoria

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