Tutti abbiamo sentito parlare dei poeti maledetti…
ma spesso ne abbiamo solo una vaghissima conoscenza…
Stavolta parleremo del poeta dalla faccia da bambino,
vero e proprio grande innovatore in poesia
attraverso l'esaltazione senza alcun limite…
di ogni genere di emozioni e sensazioni
Charleville 20.10 1854 – Marsiglia 10.11.1891
BREVE BIOGRAFIA
Arthur Rimbaud il più maledetto dei poeti maledetti…
nacque a Charleville nel 1854 in una buona famiglia borghese
ma restò presto senza padre (scappato) e con una madre severissima.
Ebbe la classica educazione e ben presto,
già a 10 anni iniziò a scriver poesie.
Ma a 16 si rivoltò contro le forme tradizionali
della buona società iniziando a vagabondare per la città
e vivendo esperienze di ogni tipo
comprese quelle della droga, dell'alcool e del carcere
ma anche leggendo di tutto.
L'incontro con Paul Verlaine, di cui divenne amico,
rapresentò per lui un momento decisivo di consapevolezza
delle sue capacità poetiche e letterarie.
Nel 1870 fu ospitato a Parigi da Verlaine a casa sua
dove viveva con la moglie.
Verlaine – Rimbaud
Verlaine l'introdusse negli ambienti letterari parigini
(circolo di poeti parnassiani)
ed ecco come lo definì tal Léon Valade
«poeta terrificante e selvaggio più che timido».
In pratica il poeta dalla faccia di bambino
affascinava e sconvolgeva il circolo
per le sue capacità artistiche e per la sua depravazione.
Henri Fantin Latour – I poeti maledetti – (Verlaine e Rimbaud a sinistra)
Proprio dal '70 e per 5 anni scrisse tutte le sue opere letteriarie
frequentando Verlaine, con cui fece dei viaggi a Londra e Bruxelles,
fino al 1873 quando l'amico poeta mise fine alla loro relazione
sparandogli un colpo di pistola e ferendolo.
Dopo di ciò abbandonò la poesia ed addirittura distrusse tutti i suoi scritti
iniziando una vita di avventure e peripezie… in giro per il mondo.
Fece l'insegnante, lo scaricatore di porto, il mercenario,
il capomastro etc… ed infine il commerciante in Abissinia
Intanto Verlaine pubblicava le sue “Illuminazioni” nel 1886.
Tornato in Francia per curar un tumore al ginocchio
vi morì a soli 32 anni.
LA SUA RIVOLUZIONARIA POETICA
Oscillando tra Victor Hugo ed i parnassiani ma soprattutto
volendo cambiare tutti i canoni preesistenti
perfino quelli degli innovatori prima di lui come Baudelaire
giunse ad una poesia detta della sensazione
ovvero delle emozioni totali senza filtri nè controlli.
Nei suoi versi si uniscono pensieri odori musiche colori…
in modo talmente libero da farlo considerare assolutamente unico
e l'iniziatore dell'audacia assoluta in poesia…
ALCUNE SUE POESIE
SOGNATO PER L’INVERNO
Andremo, d’inverno, in un vagoncino rosa
con tanti cuscini blu.
Sarà dolce. Un nido di baci folli
posa nei cantucci molli.
Tu chiuderai gli occhi,
per non vedere dai vetri
smorfiare l’ombre delle sere,
la plebaglia di demoni e di lupi tetri,
mostruosità arcigne e nere.
Poi la tua guancia graffiare si sentirà…
un piccolo bacio, un ragno matto,
ti correrà sul collo…
Intanto tu mi dirai:
“Cerca!”, chinando a me la testa
prenderemo tempo a scovare quella bestia
che viaggia così tanto…

PRIMA SERATA
Ella era ben poco vestita
E degli alberi grandi e indiscreti
Flettevano i rami sui vetri
Con malizia, vicino, vicino…
Seduta sul mio seggiolone,
Seminuda, giungeva le mani.
Al suolo fremevano lieti
i suoi piccolissimi piedi.
Io guardavo, colore di cera,
un piccolo raggio di luce
sfarfallare nel suo sorriso
e sul suo seno, mosca al rosaio.
Le baciai le caviglie sottili.
Ebbe un ridere dolce e brutale
Che si sciolse in un limpido trillo,
Un ridere grazioso di cristallo.
I suoi piedini sotto la camicia
Si salvarono: “Beh, vuoi finirla?”.
La prima audacia era stata permessa,
Ma ridendo fingeva di punirla!
Baciai, palpitanti al mio labbro,
I suoi timidissimi occhi;
Lei ritrasse la sua testolina
Esclamando: “Ma questo è ancor meglio!…
Signore, ho qualcosa da dirvi…”
Tutto il resto gettai sul suo seno
In un bacio, del quale ella rise
D’un riso che fu generoso…
Ella era ben poco vestita
E degli alberi grandi e indiscreti
Flettevano i rami sui vetri
Con malizia, vicino, vicino…
Berthe Morisot – Giovane donna
SENSAZIONE
Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.
Io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura, lieto come con una donna.
F I N E
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Dopo aver accennato al paesaggio nella pittura del Seicento
e del Settecento ora passeremo ad osservare come esso si presenta
nella pittura romantica (e realista) e poi in quella impressionista
per concludere con i capolavori di quello che possiamo definire
il vero principe della pittura “en plein air“, Claude Monet.
Monet
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L'EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO
II PARTE


Romanticismi e Realismi
La pittura romantica del paesaggio, con pittori come Turner, Constable e Friedrich così come pure quella realistica di autori di varie nazioni ed in particolare della Hudson River School, si pone come punto di passaggio dalle precedenti esperienze a quelle successive dell'impressionismo.
Joseph Mallord William Turner – Paesaggio con fiume e montagne in lontananza
John Constable – Il mulino di Flatford
Caspar David Friedrich – Mare al chiaro di luna
L'Impressionismo ed il paesaggio
Gauguin – Paesaggio con 2 donne bretoni
La rivoluzione tecnica e stilistica impressionistica, enormemente osteggiata agli inizi, è caratterizzata dalla necessità di esprimersi da parte degli artisti senza compromessi e senza rigidità.
Dunque anche il paesaggio è da loro visto con molta semplicità e grande libertà espressiva.
Esemplari in tal senso le opere di Pissarro, Sisley, Van Gogh, Degas, Renoir, Gauguin e Cézanne.

Van Gogh – Campi di grano in un paesaggio collinare – 1889

Van Gogh – Orti a Montmartre
Camille Pissarro – Paesaggio a Pontoise – 1878
Alfred Sisley – Ponte di Villeneuve la Garenne
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Renoir – Paesaggio vicino a Menton
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Monet e la natura nuova
Monet – Ninfee – 1908
Con lui si ha un vero e proprio rovesciamento dei concetti della pittura paesaggistica che non è più natura dipinta… ma diventa espressione dell'esperienza interiore.

Monet – Il sentiero nella foresta di Fontainebleau
Monet – Neve
Monet – San Giorgio
Monet – La casa del pescatore a Varengeville
Monet – Passeggiata sulla scogliera
F I N E
N.B. E' chiaro che, essendo impossibile presentare tutti dipinti dedicati nei secoli al paesaggio, quelli del post sono soltanto alcuni che possiamo definire significativi… delle varie tendenze nel corso dei secoli…
Chi volesse legger la I parte del post
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Una coppia non è un uomo più una donna:
è una terza persona che formano insieme.
Francoise Giroud
TI RICORDO COME ERI
Pablo Neruda
Ti ricordo come eri nell'ultimo autunno.
Eri il berretto grigio e il cuore in calma.
Nei tuoi occhi lottavano le fiamme del crepuscolo.
E le foglie cadevano nell'acqua della tua anima.
Stretta alle mie braccia come un rampicante,
le foglie raccoglievano la tua voce lenta e in calma.
Fuoco di stupore in cui la mia sete ardeva.
Dolce giaciglio azzurro attorto alla mia anima.
Sento viaggiare i tuoi occhi edè distante l'autunno:
berretto grigio, voce d'uccello e cuore di casa
verso cui emigravano i miei profondi aneliti
e cadevano i miei baci allegri come brage.
Cielo da un naviglio. Campo dalle colline:
il tuo ricordo è di luce, di fumo, di stagno in calma!
Oltre i tuoi occhi ardevano i crepuscoli.
Foglie secche d'autunno giravano nella tua anima.
Pierre August Cot – Giovane donna
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IL MONDO PER INTERO
Goethe
Il mondo per intero è un piacere da vedere,
ma specialmente bello è il mondo dei poeti:
sui campi iridati, chiari o argentini,
giorno e notte risplendono luci.
Oggi tutto m'incanta;
oh, rimanga così!
Oggi vedo con gli occhiali d'amore.



POESIE
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