Archivio per 28 Maggio 2014

Con la bella e sognante minipoesia… Nessuno potrà… di K. N. Hitomaro… felice notte a tutti   Leave a comment

 

 

 

 

 

 

NESSUNO POTRA’

Kakinomoto No Hitomaro

 

 

Nessuno potrà vedermi

né chiedermi qualcosa.

 

In sogno verrò da te stanotte;

non chiudere la porta al sogno.

 

 

 

 

 

 

 

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mini fleurmini fleur
ARTE MUSICA POESIA CINEMA ETC
I N S I E M E

 

 

Pubblicato 28 Maggio 2014 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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Breve storia del paesaggio nella pittura a partire dal ‘600 – I PARTE   8 comments

 
 
Il paesaggio pittorico nasce, come genere autonomo, solo nel Seicento,
si afferma poi nel Settecento, soprattutto in Italia,
per esplodere infine nell'Ottocento nell'ambito delle correnti del tempo
come la naturalista, la romantica ed infine quella impressionista.

 
 
 
 

Canaletto – Il ritorno del Bucintoro al molo nel giorno dell'Ascensione

 
 
 

Dato il notevole arco di tempo in cui si svolge l'affermazione
della pittura del paesaggio e volendo evidenziarne,
con analisi ed esempi, l'evoluzione di stile e di contenuti
 il post viene suddiviso in 2 parti.

 
 
 

 
 
Claude Lorrain – 1682
 
 
 
 
 
L'EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO NELLA PITTURA
 
 
I PARTE

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In questo percorso seguiremo le linee indicate
in una interessante mostra tenutasi a Verona qualche anno fa.




Tiziano – Sacro e profano (Esempio di paesaggio prima del '600)
 
 
 

– Il Seicento, il vero e il falso della natura;
– Il Settecento, l'età della veduta;
– Romanticismi e Realismi;
– L'Impressionismo ed il paesaggio;
– Monet e la natura nuova.
 
 
 
 
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1° – Il Seicento, il vero e il falso della natura

 
 
 
 
Claude Lorrain – Porto al tramonto
 
 
 
 

E' proprio in questo secolo che inizia l'interesse degli artisti verso il tema del paesaggio che precedentemente era sullo sfondo quasi come un contorno… talvolta certo anche bellissimo… di dipinti che avevano però temi… oggetti e soggetti diversi .

Significative di questo nuovo modo d'intender il paesaggio sono le opere di Annibale Carracci, Claude Lorrain, Salvator Rosa, Domenichino ed altri che ritraggono la natura del paesaggio con un misto di fedeltà e fantasia.




Annibale Carracci – Fuga in Egitto




Annibale Carracci – La pesca




 
  
 

Nicolas Poussin – Paesaggio con le ceneri di Focione – 1648

 

 

Domenico Zampieri detto il Domenichino  – Barche e fiume


 

 

Salvator Rosa – Baia con rovine


 

 

 

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2° – Il Settecento, l'età della veduta

 
 
 
 
Canaletto – Ponte di Rialto
 
 
 
 
E' il secolo in cui il paesaggio è ritratto con assoluta fedeltà ed amore e principi di questo stile vedutistico sono soprattutto artisti veneziani come i mitici Canaletto, Bellotto e Guardi ma anche altri come Gaspar van Wittel.
 
 
 
 
 

Canaletto – Bacino di S. Marco

 

 

 

Canaletto – Canal Grande




Canaletto – Ponte di Rialto con gondole


 

 

 

Bellotto – Veduta di Verona e dell'Adige  dal Ponte Nuovo

 

 

 

Bellotto – Castello di Hof in Austria

 

 

 


Gaspar van Wittel – Veduta del bacino di San Marco

 

 


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FINE PRIMA PARTE
 
 
 

 

 
 

C O N T I N U A . . .





IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L'ARTE…
INSIEME





Annibale Carracci – Paesaggio con fiume – 1590



La casalinga ed il robot… mitica barzelletta…   3 comments

 

 

SIMPATICISSIMA… FORTISSIMA BARZELLETTA


 

 


 
 
 
 
 
 

LA CASALINGA ED IL ROBOT

 
 
 
 

Un giorno, una casalinga tornò a casa con l’ennesimo strano acquisto,
un robot in grado di individuare una bugia.

Il marito trovò l’acquisto piuttosto inutile, in quanto aveva sempre predicato l’importanza della sincerità in famiglia ed era certo di essere riuscito nel suo intento.
 
Nel pomeriggio, il figlio quindicenne rincasò con 2 ore di ritardo.
 
A quel punto, certo di dare a sua moglie uno smacco, chiese al ragazzino:
‘Come mai sei arrivato a casa 2 ore dopo?’
Siamo stati in libreria a lavorare su un progetto scolastico’, rispose prontamente.
Il robot girò intorno al ragazzo, e con uno sberlone lo stese.
 
‘Questa è la macchina della verità figliolo, dove sei stato veramente dopo scuola?’
‘Siamo stati a casa di Carlo a guardare un film’.
‘Cosa avete guardato?’ chiese a quel punto la madre.
‘I dieci Comandamenti’, rispose il figlio.
Il robot girò intorno al ragazzo, e con uno sberlone lo stese.
 
Con voce tremante si rialzò e disse:
 ‘Mi dispiace, vi ho mentito, in realtà abbiamo guardato un film intitolato: 'la regina del sesso’.
 
‘Mi vergogno di te, disse il padre infuriato, ‘alla tua età non ho mai mentito ai miei genitori’.
Il robot girò intorno all’uomo, e lo stese.
 
La moglie piegata in due dalle risate disse:
‘Questa te la sei proprio cercata, non puoi neanche arrabbiarti troppo con lui, dopotutto è… tuo figlio!’.
Il robot girò intorno alla donna, e… …. … la stese……



 
 
 

 
 





CIAOOOOOOOOOOOOOOOO


DA TONY KOSPAN


  








 


 

 

La lunga storia della bambola dalla preistoria… alla rivoluzionaria… Barbie   2 comments

 

 

La bambola è certamente

il giocattolo più antico del mondo.

 

 

Museo della Bambola di Angera

 



 PICCOLA STORIA DELLA BAMBOLA




 

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Immagine antropomorfa, replica più o meno fedele dell’uomo, la bambola inizia la sua vicenda storica nella notte dei tempi e fin dall’antichità non manca di ispirare filosofi e poeti.



Bambola Antico Egitto


 
 
 
Per Callimaco, ad esempio, nell’”Inno a Cerere”, rappresenta l’emblema della fragilità  umana e la vicenda del protagonista consumato dalla fame insaziabile è paragonata a una bambola di cera che si scioglie al sole.
 
Plutarco, invece, esprime il dolore per la perdita della giovane figlia Timoxena attraverso la contemplazione delle sue bambole, ricordando i giochi della giovinetta e le cure che dedicava loro.


 
 
 

Bambola in terracotta rinvenuta a Pompei

 
 
 
Il gran numero di bambole trovato nelle sepolture di bambine o giovinette, fin dall’epoca preistorica, fa pensare che si trattassero proprio di giocattoli e non di figure di culto, come in un primo tempo si pensava.
 
Molte dovevano essere fatte di stracci, come le nostre in lenci, altre in terracotta.





 
Più spesso però erano in legno o avorio, con gli arti snodabili, connessi con filo metallico o perni in osso.
 
I particolari sono curatissimi, anche nella resa delle dita delle mani e dei piedi, fin nelle unghie.
 
E inoltre pettinate secondo la moda del tempo. Talvolta vi è anche il corredino della bambola.



 
 
 


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Per le fanciulle greche, poi, il passaggio dalla pubertà all’altare diventava tale con la consacrazione delle bambole ad Artemide: si trattava di un rito che simboleggiava la rinuncia al gioco, quindi all’infanzia e alla verginità, e veniva scandito da cerimonie solenni durante le quali le bambole e i loro corredi, unitamente agli altri giocattoli, venivano offerti alla dea.

Modellate in argilla o costruite in legno con gli arti snodati o in altro modo… le bambole nell’antichità facevano anche parte dei corredi funebri: ne sono state trovate infatti sia accanto a mummie egiziane che nei sarcofagi romani.

 


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Erano ancora di pezza o di legno nel Medioevo ma nel Rinascimento, con il raffinarsi delle arti, anche le bambole conquistano eleganza e raffinatezza. 

Eleonora d’Aragona, duchessa di Ferrara e moglie di Ercole I, acquistò e inviò a Milano ad Anna Sforza, fidanzata undicenne di suo figlio Alfonso d’Este, una bambola con tutto il suo corredo contenuto in cassette e forzieri foderati internamente di seta.


 
Gli abiti erano opera nientemeno che del primo sarto di corte, Tommaso da Napoli, che realizzò per l’occasione vesti in velluto, damasco, taffettà e broccato d’oro, un tessuto che solitamente era riservato alla confezione dell’abito nuziale delle grandi dame.

Anche presso la corte di Francia, nazione destinata poi a diventare capitale del giocattolo, c’erano usanze simili.

Nel 1571 la duchessa Claudia di Lorena ordinò le bambole più eleganti di Parigi per donarle alla figlia, appena nata, della duchessa di Baviera.

Nel fasto delle corti europee seicentesche le bambole, considerate doni eccentrici e oggetti di lusso, continuano a incuriosire soprattutto gli adulti e divennero le protagoniste anche di capricci “regali”.




Jean Etienne Liotard – Ragazza con bambola

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Il futuro Luigi XIII si divertiva così tanto con tali balocchi che ne ricevette in dono una carrozza piena: rigide e imbustate in corsetti steccati, incorniciate da pesanti gorgiere così come dettava la moda del tempo, quelle bambole erano destinate a suggerire i continui balli e ricevimenti che si susseguivano a corte sancendo il connubio tra bambole e moda, l’una ideale messaggera dell’altra.

Nel XVIII secolo la bambola ha ormai acquisito identità e caratteristiche che ne fanno un oggetto del tutto autonomo.

Legata indissolubilmente alla moda, diviene manichino per provare le sontuose toilette, le acconciature e i gioielli in quelle corti ove i dettagli dell’abbigliamento devono essere ben studiati e dosati.

 

Angelo de Courten – Creatrice di bambole

 

 

Bambina dell'epoca vittoriana con bambola

 


Ma è l’Ottocento il secolo d’oro di queste creature tanto affascinanti.

Passata la Rivoluzione Francese e tramontato l’Ancien Régime, la produzione delle bambole subisce il processo di industrializzazione in perfetta sintonia con le esigenze dei “tempi moderni”.


 

Bambola in bisquit – 1880


 

 E così vengono impiegati nuovi materiali, quali il biscuit e la porcellana lucida, soprattutto per la realizzazione della testa.

Grazie alla lavorabilità della porcellana, infatti, è possibile raggiungere effetti di grande raffinatezza soprattutto nei particolari della decorazione del volto.






Charles Haigh-Wood


 
 


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La finitura con uno strato di vernice lucida steso prima della cottura, infatti, dà ai loro visi quella lucentezza che le caratterizza ancora oggi e che, unitamente al gusto del dettaglio nella scelta di accessori raffinati come gioielli, guanti e cappelli, le rende veri e propri oggetti da collezionare: esse portano con sé tutto il fascino e l’atmosfera magica di un nostalgico passato che sono, in fondo, l’essenza stessa della bambola.



 


Bambole tipo Lenci

 


Ma veniamo al '900 ed alle bambole tipo Lenci.

Questo genere di bambole prende il nome da una famosa ditta Torinese… ma si diffuse in tutto il mondo.

Essendo costituite soprattutto da stoffe avevano come principale caratteristica il poterle lavare.


 

Bambole dei primi del ’900

 

 

CURIOSITA' SULLE BAMBOLE


 

Contese a suon di milioni nelle numerose aste internazionali tra i collezionisti sparsi in tutto il mondo, le bambole, specialmente quelle antiche prodotte tra l’inizio del XIX secolo e i primi anni del XX, sono oggetti misteriosi il cui fascino è tuttora fonte di interminabili e dotte disquisizioni.

Infine è da ricordare che in una stradina della  vecchia Napoli esiste un vero e proprio Ospedale per bambole rotte…

 

 

 

LA BAMBOLA OGGI

 

LA RIVOLUZIONE DI BARBIE
BAMBOLA CULT DEGLI ULTIMI 50 ANNI
 
 
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 La bambola più venduta al mondo, vera icona di più generazioni di bambine e non, nasceva infatti il 9 marzo del 1959 negli Stati Uniti dalla casa di produzione di giocattoli “Mattel” e da subito fu un successo planetario.
 
 Barbie è diventata il simbolo del glamour, con i suoi accessori sempre alla moda e la possibilità di cambiare look a secondo delle tendenze, immersa nel suo mondo perfetto, sempre sorridente.
 
 
 
 
 
 
 
Nell’universo “Barbie” è stato sempre presente il fidanzato storico Ken, ma negli ultimi anni è sparito a favore di una immagine più aggressiva, da single… rampante, della bionda.
 
 E come non ricordare i cavalli sempre bellissimi o le “sorelle” di varie razze e colore per cercare di espandere sempre più la bambola in giro per il mondo.
 
 
 

 
 
 
La storia della bambola…
continua… e continuerà… certamente…
finché nel mondo ci saranno bambine…
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CIAO DA TONY KOSPAN


 

 

FONTI: VARI SITI  WEB – RICERCHE COORDIN. LIBERO ADATTAM. E IMPAGIN. ORSO TONY

IN CASO DI COPIA RIFERIRE ALMENO IN MODO CHIARO DA DOVE IL POST E' STATO COPIATO!!!!

 

 

 

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Bella saggia e suggestiva riflessione sul… sole e noi… del grande pensatore O. M. Aïvanhov   Leave a comment

 
 

 
E’ a mio parere un pensiero bello profondo.
 
Esso ci consente davvero di riflettere su noi stessi
e sul dovere di organizzare in modo razionale
la nostra giornata e la nostra vita…
 
 

 
 
 
 
 
IL SOLE
UN PENSIERO DI AIVANHOV
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Il Sole è il centro del sistema solare e tutti i pianeti gravitano attorno a lui in un moto armonioso.
E' questo movimento armonioso dei pianeti attorno al Sole che dobbiamo riprodurre in noi stessi, affinché tutte le particelle del nostro essere entrino nel ritmo della vita universale.
Contemplando ogni mattina il levar del sole con il desiderio di attingervi delle energie, di penetrare in lui, ma anche di ritrovarlo in noi stessi, noi abbandoniamo la periferia del nostro essere, dove regna il disordine, per ritornare verso il centro, nella pace, nella libertà e nella luce.
E' così che diventiamo capaci di ristabilire dentro di noi un sistema identico, con il proprio Sole al centro, ossia il nostro spirito, che viene ad insediarsi e ad assumere il comando.
Per trovare delle soluzioni ai problemi che quotidianamente ci si presentano, sia nella nostra vita psichica che nella nostra vita materiale, dobbiamo lavorare per diventare interiormente un sistema organizzato, dobbiamo cioè installare il sole dentro di noi, affinché tutto graviti attorno a quel centro di luce e di calore.
 
Omraam Mikhaël Aïvanhov
 
 
 
 
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Omraam Mikhaël Aïvanhov
(Serbzi, 31 gennaio 1900 – Fréjus, 25 dicembre 1986)
è stato un filosofo e pedagogo bulgaro

 

 

Il suo insegnamento è stato orale ed è avvenuto attraverso migliaia di conferenze tenute dal 1937 al 1985 stenografate o registrate su audio o video cassette.

Sono stati pubblicati più di 77 volumi tradotti, in parte, in 32 lingue con i suoi pensieri.

Ancor oggi le sue riflessioni sono amatissime da un grandissimo numero di fans.

 

 

 

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Ciao da Orso Tony

 
 
 
 
 
 
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IL SALOTTO DI SOGNO DI FB?
APRI LO SCRIGNO
 
 
 
 
 

Buon mercoledì in poesia – Voglio te di Tagore – arte.. W. Czachórski – canzone.. Luce   1 comment

 

 

 

 

Wladyslaw Czachorski

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Le uniche cose che ti appartengono davvero

sono i tuoi sogni e la libera volontà di vivere la vita

nel modo in cui desideri farlo.
Tutto il resto lo prendiamo soltanto in prestito.
Sergio Bambaren

 

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Nota 


Wladyslaw Czachorski

 

 

 

 

VOGLIO TE

 

Tagore

 


Voglio te, solo te!
Lascia che il mio cuore
lo ripeta senza fine.

Tutti i desideri che mi distraggono
di giorno e di notte
in sostanza sono fasulli e vani.

 

 

Come la notte tiene nascosta nel buio
l’ansia di luce
così nel profondo del mio cuore
senza ch’io me ne renda conto
un grido risuona:

Voglio te, solo te!

 

 

Come la tempesta cerca la quiete
mentre ancora lotta contro la quiete
con tutte le sue forze
così io mi ribello e lotto
contro il tuo amore
ma grido che voglio te, solo te.

  

 

 

 



Wladyslaw Czachorski

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

by Tony Kospan

 

 

 

 

 

 

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