Nel crepuscolo soave, ascolta il canto del tuo amante, ascolta la chitarra. Bella, bella signora, raccogli in fretta il tuo mantello, perché il tuo amante possa gustare la dolcezza dei tuoi capelli…
Un vecchio detto recita: una mela al giorno leva il medico di torno.
Tutti sappiamo che il nostro stato di salute dipende in buona parte da come ci alimentiamo.
Eppure si fa sempre più strada la convinzione che per mantenersi in salute sia determinante anche il modo in cui cibiamo la nostra mente con pensieri ed emozioni positivi.
Di seguito riportiamo il parere autorevole del dott. Roberto Santi, medico, autore teatrale e fondatore di due compagnie.
Ridere fa bene.
Ossia: una disposizione positiva della mente, un atteggiamento attivo e reattivo, una volontà di esternare le emozioni sono presupposti indispensabili per una buona salute.
Di più: ridere stimola la circolazione, aumenta l’ossigeno nei polmoni, abbassa la pressione, attiva i muscoli.
La moderna ricerca medica ha confermato quella intuizione che all’inizio del secolo ha dato avvio alla medicina psicosomatica: il corpo e la mente non sono due entità separate, ma due aspetti di un insieme che costantemente interagiscono tra loro.
La psiche, in strettissimo contatto con il sistema immunitario, influenza così le nostre capacità di contrastare una malattia e di reagire a situazioni debilitanti.
La scienza ha ormai da tempo sostanziato come le emozioni positive sono in grado di favorire i processi di guarigione, così come uno stress frequente e prolungato nel tempo può portare alla malattia.
Sono le connessioni tra psiche e sistema immunitario che spessissimo fanno sì che la nostra salute sia intaccata o, al contrario, rafforzata, se il nostro sistema è abbastanza ben strutturato da tenere lontane le malattie.
Quando si ride, uno dei benefici effetti dello scoppio di risa è proprio il rilascio, nel nostro organismo, delle beta-endorfine, sostanze che rafforzano potentemente quelle difese.
E’ da questi presupposti che da qualche anno, in tutto il mondo, si va diffondendo la cosiddetta ‘gelotologia‘ (dal greco gelos, riso): una ‘cura’ che, attraverso il buonumore e le emozioni positive che si stabiliscono tra medico e paziente, stimola le nostre possibilità di guarigione.
E’ noto come il pediatra americano, Hunter ‘Patch‘ Adams, ne ha fatto una scelta professionale, resa celebre dal film interpretato da Robin Williams Dopo le ricerche condotte da studiosi svizzeri, anche dall’Italia giunge la conferma che ridere almeno sette-nove minuti al giorno aiuta a mantenere il nostro organismo in piena salute psicologica.
Hai sentito qualche buona barzelletta ultimamente?
Molte ricerche scientifiche hanno dimostrato che il detto “Il Riso fa buon sangue” ha profonde radici di verità.
Una nuova branca della medicina, la PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI), ha dimostrato che le emozioni positive, tra cui il ridere è una delle più potenti, influenzano positivamente il sistema immunitario, che è il vero garante della nostra salute. Questa semplice verità non ha avuto vita facile ed ancora stenta ad essere compresa nella sua importanza e profondità.
Tutto ciò che è connesso al ridere, nella nostra cultura, è considerato secondario, poco importante se non dannoso. In ultima analisi siamo molto meglio educati a soffrire che non a godere, a star bene. Invece, ridendo, si può migliorare e guarire anche da malattie molto gravi sia di tipo psicologico che propriamente fisico.
Il nostro sforzo, così, non solo è volto alla divulgazione di questa semplice ma dirompente verità , ma anche all’elaborazione di un metodo che è anche terapeutico, per affrontare disagi di tipo psicologico, relazionale, fino alle malattie cosiddette psicosomatiche, tra cui anche quelle degenerative (cancro, leucemie, ecc…).
“L’uso della risata e delle emozioni positive migliora lo stato psicologico e neuroendocrino del malato perché lo stress e la tensione emotiva provocati dal dolore e dall’ansia abbassano le difese del nostro organismo mentre tutto ciò che porta allegria e serenità ha un effetto benefico e sicuramente favorisce la guarigione – spiega il dottor Alberto Vierucci, primario di Clinica Pediatrica III primario di Clinica Pediatrica III all’Ospedale Meyer di Firenze –.
La comicoterapia può avere effetti straordinari. I dati più recenti parlano di una riduzione della degenza vicina al 50 per cento e del 20 per cento nell’uso di anestetici”. Quando si ride, infatti, tutto l’organismo è coinvolto dagli effetti positivi del buonumore: cervello, polmoni, sistema cardiovascolare e muscoli sono tonificati dalla risata come da un vero e proprio massaggio.
Per questo, dicono gli esperti, bisognerebbe ridere 12 minuti al giorno per mantenersi sani ed almeno 30 per cominciare a vedere qualche effetto terapeutico in chi è malato.
“Ridere migliora indubbiamente l’effetto delle terapie convenzionali ma non le sostituisce, è bene essere chiari”, spiega il professor David Fletzer, primario del Centro Paraplegici di Ostia (CPO), dove da un anno si sta sperimentando un progetto pilota di comicoterapia per adulti mielolesi insieme all’associazione
Ridere per Vivere finanziato dal Comune di Roma su iniziativa dell’Arvas, associazione di volontariato. è il primo caso in Europa di comicoterapia applicata al recupero psicologico degli adulti che hanno perso l’uso di braccia e gambe. Ridere ha degli effetti salvavita: protegge dall’infarto, stimola le difese, scaccia la depressione, elimina le ansie. “Una risata al giorno toglie il medico di torno, senza nulla togliere ai medici“.
Ridere può: – rinforzare la tua immunità aumentando gli anticorpi dell’organismo come pure i lifociti-T che proteggono il tuo corpo da ‘invasori’ esterni. – Aumentare la frequenza del tuo respiro e delle pulsazioni cardiache che sono di beneficio al sistema cardiovascolare. – Stimolare il cervello a rilasciare endorfine (sostanze che creano gioia, piacere) che possono temporaneamente alleviare il dolore. – Rilasciare emozioni negative che altrimenti potrebbero creare cambiamenti biologici dannosi nel corpo. – Ridurre lo stress e favorire il rilassamento. Le ricerche suggeriscono che le persone con un elevato senso dell’umorismo non provano meno stress, ma attraverso le loro battute e la capacità di riderci su, riescono ad affrontarlo meglio.
Purtroppo, tendiamo a ridere di meno quando invecchiamo.
Mentre un bambino mediamente ride 300 volte ogni giorno, la maggior parte degli adulti ride fra 15 e 100 volte al giorno.
Per recuperare la natura di bambino che c’è in ognuno di noi, prova a trovare l’aspetto umoristico nelle situazioni di ogni giorno e cerca di passare il tuo tempo con persone che tirano fuori il tuo senso del divertimento.
Racconta o fatti raccontare delle barzellette e la prossima volta che vai al cinema o guardi la TV, cerca una commedia o un film comico.
…. Perché, dopo tutto, una risata può essere la migliore medicina!
Amore e Psiche – François Pascal Simon Gérard – 1798
L‘ARTE DI AMARE
PER FROMM
Prima di passare alla sua visione dell’amore
leggiamo una breve biografia
di questo grande psicanalista e sociologo tedesco
che ha influenzato la storia del pensiero
umano… sociale e politico.
Erich Fromm
BREVE BIO DI FROMM
Erich Fromm nasce a Francoforte nel 1900. Figlio di un ricco commerciante, fu allevato in una atmosfera israelita ma più tardi egli respinse le sue convinzioni religiose. Studiò psicoanalisi a Monaco e si formò nell’ Istituto di psicoanalisi di Berlino. Non si laureò in medicina. Cominciò a praticare la psicoanalisi nel 1925 e divenne presto famoso. La sua prima tesi sulla funzione delle religioni, fu pubblicata in Imago, una rivista edita da Freud. Nel 1934, per opposizione al nazismo, lasciò la Germania per stabilirsi permanentemente negli Stati Uniti dove tenne lezioni in varie università americane e messicane. Muore a Locarno nel 1980. Viene considerato come uno dei maggiori rappresentanti della psicologia post-freudiana. Mentre Freud insegnava che l’uomo è fondamentalmente antisociale e deve essere addomesticato dalla società , Fromm credeva che una spiegazione più comprensiva del comportamento umano può essere trovata nella storia. L’ uomo secondo Fromm era originalmente protetto dalla solitudine e dal dubbio poiché egli viveva in uno stato di unità cosmica con i suoi compagni e con l’universo. Quest’unione con la natura scomparve nel Medioevo. Ne suo libro “Psicanalisi e religione” pubblicato nel 1950 Fromm discuteva il bisogno dell’uomo di una struttura di orientamento con cui egli poteva superare la sua alienazione e stabilire relazioni con gli altri. Questo bisogno può essere soddisfatto da una ideologia, da una religione, o persino da una nevrosi mentale. Fromm confrontò questo bisogno di psicoanalisi che egli chiamava cura dell’anima con le religioni che accentuano il potere e la forza dell’individuo.
LA CURA DELL’ANIMA PER FROMM
La cura dell’ anima è quella di mettere un uomo in contatto col suo subcosciente aiutandolo così ad essere libero di stabilire relazioni d’amore.
Il metodo normale per superare l’isolamento è stabilire spontaneamente relazioni col mondo attraverso l’amore e lavorare senza sacrificare l’indipendenza e l’integrità del processo.
Nel suo lavoro di analista Fromm scoprì una grande varietà di altri meccanismi d’evasione – masochismo, sadismo, distruttività, conformismo, alternativi all’amore.
Essi producono una riduzione dell’alienazione dell’ansia ma solo al caro prezzo della rinuncia della propria individualità.
Fromm usa la parola amore per descrivere un atteggiamento generale piuttosto che un’emozione diretta ad una particolare persona.
I 5 TIPI DI AMORE
Nel suo libro “L’arte di amare” parla di 5 tipi di amore… questi:
amore fraterno,
amore tra genitori e figli,
amore erotico,
amore per sé stessi,
amore per Dio.
Egli sottolineò che tutte queste forme di amore hanno elementi comuni e devono essere basati sul senso di responsabilità, rispetto e conoscenza.
Per ogni individuo l’amore è il modo normale di superare il senso di isolamento e, come desiderio di unione con gli altri, assume una forma specificamente biologica tra l’uomo e la donna.
Fromm afferma che è errato interpretare l’amore come una reciproca soddisfazione sessuale poiché una completa felicità sessuale si raggiunge soltanto quando c’è l’amore.
La concentrazione sulla tecnica sessuale come se questa rappresentasse la via alla felicità è, egli afferma, una delle molti ragioni per cui l’amore vero è diventato così raro nella moderna società capitalistica.
Fromm crede che l’amore sia l’unica e soddisfacente risposta al problema dell’esistenza umana.
Egli accentua però il fatto che l’amore non può essere insegnato ma dev’essere acquisito tramite uno sforzo continuo, disciplina, concentrazione e pazienza, tutte cose che sono difficili per la pressione continua della vita moderna.
Il più importante contributo di Fromm alla psicologia sta nella sua accentuazione della dignità e del valore dell’individuo.
A differenza degli psicologi del comportamento egli non riduce l’uomo ad un comune denominatore di istinti.
Nel suo trattamento del sesso egli lo considera molto meno importante dell’amore nel senso più lato del termine.
Le sue idee sulla teoria della pratica dell’amore sono della massima importanza poiché dimostrano che uomini e donne possono superare le pressioni della vita quotidiana e le difficoltà che essi incontrano quando vogliono formare mature relazioni d’amore.
Testo dal web…Impaginaz. T.K.
PICCOLA MIA RIFLESSIONE
Con parole mie direi che Fromm appare
il cantore ed il mentore dell’amore… consapevole… e maturo…,
di un amore concepito in modo davvero molto ampio
e non ridotto solo a sesso o passione…
benché non li escluda affatto…
Interessante appare anche la sua catalogazione degli amori…
spremetela dalla natura sognando di fronte ad essa
e preoccupatevi più della creazione che del risultato.
Paul Gauguin
Paul Gauguin – L'oro dei loro corpi – 1901
PAUL GAUGUIN
INDIPENDENZA SOGNO
E RICERCA DELLA PUREZZA “PRIMITIVA”
II PARTE
Visione dopo il sermone – 1888
LE OPERE POLINESIANE
LE SCULTURE E LA CONCLUSIONE
Autoritratto
Tra le opere eseguite in Polinesia, come “Fatata te mouà” o “Ai piedi della montagna” del 1892, tutto il mistero si concentra nella corsa sfrenata di un cavaliere sulla sinistra del quadro e la minaccia che incombe con le nuvole sullo sfondo.
Fatata te mouà o ai piedi della montagna
Le opere polinesiane di Gauguin sembrano intrattenere un rapporto con la composizione dell’arte occidentale.
Gauguin – La donna dei manghi – 1896
Ricordiamo poi la “Conversazione“ del 1892
Conversazione
Tra le opere che incantano ecco anche il “Povero pescatore” del 1896.
Il povero pescatore
Quest’ultimo dipinto propone uno straordinario momento di riflessione presupponendo la silenziosa contemplazione di un’età dell’oro ritrovata.
Parau api – 1892
L’interesse di Paul Gauguin per la cultura polinesiana si delinea attraverso la sua immensa produzione pittorica, grafica e scultorea nella quale ha affrontato temi del quotidiano, rituali religiosi, la bellezza e il costume locale.
Testa con le corna
Tra le sculture segnaliamo la dolcissima “Maschera di Tehamana“ e la “Testa con le corna“ del 1897 che sorprende per la sua incredibile modernità.
Le sculture di Gauguin preannunciano l’africanismo del primo Novecento che portò agli sviluppi del cubismo.
Notte di Natale
Le opere polinesiane, dipinti e sculture, esprimono la sua visione di questa terra nuova e selvaggiae lo portano, pur nella stilizzazione delle figure,a d esaltare i soggetti rappresentati come i veri protagonisti di una terra “di mito e di sogno“.
Autoritratto
La stessa agognata terra dove Gauguin troverà però una solitaria morte, debilitato nel corpo e fiaccato nello spirito.
Infine ecco un bel video che ci parla di lui e delle sue opere soprattutto del periodo tahitiano…
Termino questo post su Gauguin, autore fortemente ed intimamente combattuto, celebrandone la grandissima arte e l'indubbio e riconosciuto amore per la libertà di espressione, l'esotismo ed il sogno.
Ararea no varua
FONTI: VARI SITI WEB…
– RICERCHE, LIBERO ADATTAMENTO, COORDINAM. ED IMPAGINAZ. T.K. –
F I N E
Per chi desiderasse legger la
I PARTE
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L'ARTE…
I N S I E M E
L'arte è un'astrazione,
spremetela dalla natura sognando di fronte ad essa
e preoccupatevi più della creazione che del risultato.
Paul Gauguin
Paul Gauguin – L'oro dei loro corpi – 1901
PAUL GAUGUIN
INDIPENDENZA SOGNO
E RICERCA DELLA PUREZZA “PRIMITIVA”
II PARTE
Visione dopo il sermone – 1888
LE OPERE POLINESIANE
LE SCULTURE E LA CONCLUSIONE
Autoritratto
Tra le opere eseguite in Polinesia, come “Fatata te mouà” o “Ai piedi della montagna” del 1892, tutto il mistero si concentra nella corsa sfrenata di un cavaliere sulla sinistra del quadro e la minaccia che incombe con le nuvole sullo sfondo.
Fatata te mouà o ai piedi della montagna
Le opere polinesiane di Gauguin sembrano intrattenere un rapporto con la composizione dell’arte occidentale.
Gauguin – La donna dei manghi – 1896
Ricordiamo poi la “Conversazione“ del 1892
Conversazione
Tra le opere che incantano ecco anche il “Povero pescatore” del 1896.
Il povero pescatore
Quest’ultimo dipinto propone uno straordinario momento di riflessione presupponendo la silenziosa contemplazione di un’età dell’oro ritrovata.
Parau api – 1892
L’interesse di Paul Gauguin per la cultura polinesiana si delinea attraverso la sua immensa produzione pittorica, grafica e scultorea nella quale ha affrontato temi del quotidiano, rituali religiosi, la bellezza e il costume locale.
Testa con le corna
Tra le sculture segnaliamo la dolcissima “Maschera di Tehamana“ e la “Testa con le corna“ del 1897 che sorprende per la sua incredibile modernità.
Le sculture di Gauguin preannunciano l’africanismo del primo Novecento che portò agli sviluppi del cubismo.
Notte di Natale
Le opere polinesiane, dipinti e sculture, esprimono la sua visione di questa terra nuova e selvaggiae lo portano, pur nella stilizzazione delle figure,a d esaltare i soggetti rappresentati come i veri protagonisti di una terra “di mito e di sogno“.
Autoritratto
La stessa agognata terra dove Gauguin troverà però una solitaria morte, debilitato nel corpo e fiaccato nello spirito.
Infine ecco un bel video che ci parla di lui e delle sue opere soprattutto del periodo tahitiano…
Termino questo post su Gauguin, autore fortemente ed intimamente combattuto, celebrandone la grandissima arte e l'indubbio e riconosciuto amore per la libertà di espressione, l'esotismo ed il sogno.
Ararea no varua
FONTI: VARI SITI WEB…
– RICERCHE, LIBERO ADATTAMENTO, COORDINAM. ED IMPAGINAZ. T.K. –
F I N E
Per chi desiderasse legger la
I PARTE
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L'ARTE…
I N S I E M E
L’arte è un’astrazione, spremetela dalla natura sognando di fronte ad essa e preoccupatevi più della creazione che del risultato.
Paul Gauguin
Paul Gauguin – L’oro dei loro corpi – 1901
PAUL GAUGUIN INDIPENDENZA SOGNO
E RICERCA DELLA PUREZZA “PRIMITIVA”
Da dove veniamo?
II PARTE
LE OPERE POLINESIANE
LE SCULTURE E LA CONCLUSIONE
Autoritratto
Tra le opere eseguite in Polinesia,
come “Fatata te mouà” o “Ai piedi della montagna” del 1892,
tutto il mistero si concentra
nella corsa sfrenata di un cavaliere sulla sinistra del quadro
e la minaccia che incombe con le nuvole sullo sfondo.
Fatata te mouà o ai piedi della montagna
Le opere polinesiane di Gauguin sembrano intrattenere un rapporto con la composizione dell’arte occidentale
I maiali neri
Ricordiamo la “Conversazione” del 1892
Tra le opere che incantano ecco
anche il “Povero pescatore” del 1896.
Il povero pescatore
Quest’ultimo dipinto propone
uno straordinario momento di riflessione
presupponendo la silenziosa contemplazione
di un’età dell’oro ritrovata.
Parau api – 1892
L’interesse di Paul Gauguin per la cultura polinesiana
si delinea attraverso la sua immensa produzione pittorica,
grafica e scultorea nella quale ha affrontato temi del quotidiano,
rituali religiosi, la bellezza e il costume locale.
Testa con le corna
Tra le sculture segnaliamo la dolcissima
“Maschera di Tehamana”
e la “Testa con le corna” del 1897
che sorprende per la sua incredibile modernità.
Le sculture di Gauguin preannunciano l’africanismo
del primo Novecento che portò agli sviluppi del cubismo.
Notte di Natale
Le opere polinesiane, dipinti e sculture,
esprimono la sua visione di questa terra nuova e selvaggia
e lo portano, pur nella stilizzazione delle figure,
ad esaltare i soggetti rappresentati
come i veri protagonisti di una terra “di mito e di sogno“.
Autoritratto
La stessa agognata terra dove Gauguin
troverà però una solitaria morte,
debilitato nel corpo e fiaccato nello spirito.
Maternità
Infine ecco un bel video che ci parla di lui e delle sue opere
soprattutto del periodo tahitiano…
Termino questo post su Gauguin,
autore così fortemente ed intimamente combattuto,
celebrandone la grandissima arte
e l’indubbio e riconosciuto amore
per la libertà di espressione, l’esotismo ed il sogno.
FONTI: VARI SITI WEB… – RICERCHE, LIBERO ADATTAMENTO, COORDINAM. ED IMPAGINAZ. T.K. –
PAUL GAUGUIN INDIPENDENZA.. ESOTISMO E SOGNO a cura di Tony Kospan per il blog IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
I PARTE
Autoritratto
Singolare artista, inizialmente impressionista e poi animatore del gruppo Simbolista di Pont Aven, precursore del Fauvismo… ma in realtà lontano dalla rigidità di schemi prefissati e con il sogno della purezza e della semplicità… “primitive“.
Dopo il sermone – 1888
La sua vita… è davvero una sorprendente miscela.
Nascita in Francia, infanzia in Perù, e poi periodi parigini e periodi tahitiani ed ancora il tentativo di stabilirsi (e stabilizzarsi) in Bretagna… infine la morte nelle isole Marchesi.
Paul Gauguin
Parigi 7.6.1848 – Hiva Oa 8.5.1903
Paul Gauguin: ancorato, e avvinghiato, al classicismo – alienazione sedativa contro un presente insoddisfacente – sogno costante, che resiste a tutte le maree dell'esistenza, e riemerge ogni volta più roccioso.
Paul Gauguin: simbolista folgorato dalla poetica di Cézanne e Pissarro, dominato dall'idea di una pittura pura e “sauvage”, e nella ricerca della fusione arte-vita.
Nudo di donna che cuce
Paul Gauguin: rifiutato dalla Francia e considerato sovversivo, parla con macchie di colore e contorni netti in atmosfere rarefatte, e fa abitare i suoi personaggi, primitivi e mitici, in un'Eden letterario ed insulare, forse nella continua ossessiva ricerca del Perù dell'infanzia.
Autunno
Le opere di Paul Gauguin offrono sempre allo spettatore contemporaneo un'esperienza affascinante.
A fare presa sarà lo stereotipo dell'artista anticonformista, oppure l'idea di fuga dalla città alla ricerca di “primitività e selvatichezza“ in una civiltà pura.
Oppure, più semplicemente, la bellezza delle opere: lo stile personalissimo, la ricerca cromatica, la composizione innovativa, i soggetti esotici.
Davvero un artista di mito e sogno a partire dalle prime opere, in cui emerge il debito con Pissarro e soprattutto con Cézanne, l'ispirazione delle terre Bretoni e la complicata esperienza ad Arles con Van Gogh, la fuga a Tahiti.
Guardiamolo e comprendiamolo attraverso la sua poetica che risente anche delle vicende vissute.
Come per esempio in Bonjour Monsieur Gauguin, una vicina di Pouldu ricambia il saluto dell'artista con un freddo Bonjour rimanendo al di là della staccionata che li separa: lui, artista parigino, non apparterrà mai a quel luogo di sogno.
Bonjour Monsieur Gauguin
Eppure proprio in Bretagna Gauguin, dedicandosi pienamente all'arte, trova la giusta ispirazione ed elabora la sua particolare tecnica pittorica: linee che definiscono le figure – da qui la definizione di “cloisonnisme” per la ripresa dell'antica lavorazione dello smalto e delle vetrate medievali – a pennellate brevi, l'una vicino all'altra, con effetto zebrato, con uno studiatissimo uso dei colori, distribuiti sulla tela in modo da riproporne sempre la complementarietà, soprattutto tra i rossi e i verdi.
E' principalmente l'uso del colore che fa la differenza con l'Impressionismo:
Gauguin non cerca l'intensità luminosa ma l'armonia generale dell'opera, compositiva e cromatica.
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
E, via via con lo scorrere delle opere, scorre anche il percorso verso l'utopia. è a Tahiti che la ricerca di Gauguin trova finalmente posa – anche se momentanea.
Sotto la luce dei Tropici, la tavolozza si accende e contemporaneamente si semplifica; gli spazi sono definiti da ampie campiture e le linee più marcate;
i soggetti sono quelli più noti: donne, fanciulli, piccoli animali domestici, natura lussureggiante.
Arearea
Mirabili sono alcuni ritratti come Te Avea No Maria o il mese di Maria e Le Parau Parau o la Conversazione in cui emerge a pieno l'eclettico primitivismo della fase più matura:
le donne taitiane, evidentemente esotiche per colori e costumi, vengono occidentalizzate nell'atteggiamento.
La siesta
FONTI: VARI SITI WEB
RICERCHE COORDINAM. LIBERE RIELABORAZ. ED IMPAGINAZIONE: T.K.
Comprate “Gustoso”,il biscotto per cani che sa di gamba umana!
Gattini in vendita, cinque euro ciascuno….telefonare Bill.
Gattini gratis!….telefonare alla mamma di Bill !!!!
A.A.A.. cercasi escavatrice meccanica per effettuare tunnel lungo due metri. Scrivere Luigi Salvini, fermo posta, Regina Coeli.
Vendesi carro funebre. Corpo in buone condizioni.
Ministro del tesoro italiano cerca tesoro.
Circo cerca pagliaccio…. Massima serietà.
Smarrito bambino di dieci anni. Segni particolari graffia, morde, bestemmia e tira sassi. Chi lo avesse trovato è pregato di… tenerselo.
Infilatore d’aghi assume apprendista alla pari per succhiare il capo del filo.
Fabbrica esplosivi cerca operaio/a, per spostamenti rapidi.
Finalmente anche in Italia il deodorante “Stereo”. Non toglie il cattivo odore, ma fa capire da che parte arriva.
Signore con un tic, cerca signora con un tac per fare… sveglia.
Complesso musicale cerca batteria. Serve per far partire il pullmann.
Hostess cerca amica che la sappia capire al… volo.
Convento cerca barista per fare il… cappuccino.
Ritrovata una borsa di coccodrillo contenente… lacrime.
Cercasi persona immune da raffreddori e sinusiti da inserire nel nostro personale in qualità di… collaudatore di ventagli.
Dattilografa bellissima, solo undici parole al minuto,
cerca impiego presso libero professionista… balbuziente.
Vampiro cerca… purosangue.
Investimenti sicuri? Auto senza… freni!
Affitto appartamento con garage… al settimo piano.
E’ stato smarrito un cane con orecchie a sventola
e il pelo lungo da Piazza Statuto a metà corso Francia.
La macelleria resterà chiusa per i “Santi”,ma sarà aperta per i ” Morti”.
Sconti solo per bambini e novantenni, purché accompagnati dai genitori.
Vendo cane lupo. Mangia di tutto. Gli piacciono i bambini.
Causa rinnovo tubazione, l’acqua calda sarà fredda per alcuni giorni.
Non fatevi imbrogliare dagli altri negozianti disonesti.
Venite da me!
Giovanotto bella presenza cerca ragazza proprietaria di un trattore, scopo matrimonio. Pregasi inviare la foto del trattore.
In un negozio di ventilatori: Comprate qui, starete freschi!
Qui si vendono costumi da bagno per donne in due pezzi.
Il possibile lo stiamo facendo, l’impossibile cercheremo di farlo, per i miracoli ci stiamo attrezzando.
All’ufficio oggetti smarriti:“Cerco mio marito. Non vale molto, ma è un caro ricordo di famiglia”.
In una lussuosissima vetrina di pellicceria è esposto questo avviso: “Le signore che si fermano a guardare sono pregate di non sospirare forte per non appannare il cristallo della vetrina.”
Siamo, solo da alcune ore, nel mese di Maggio, cuore della Primavera,
e quindi mi par giusto approfondire un po’ la sua conoscenza
secondo il nostro stile.
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Maggio, mese delle rose e finestra aperta verso l’estate,
è notoriamente uno dei mesi più amati
sia per il clima mite che per alcune significative feste e riti tradizionali.
Cercherò di rendergli omaggio narrando la sua storia, il suo significato,
alcuni proverbi ed ascoltando una mitica canzone.
IL NOME
Il nome Maggio deriva dal nome latino Maius.
Il nome latino avrebbe preso origine, secondo Ovidio, da majores: “gli adulti anziani” a cui i romani dedicavano questo mese (avendo Romolo diviso la popolazione romana in due, i maggiori, gli adulti anziani, appunto, e i minori, i giovani abili alle armi, così che i primi governassero con la saggezza, i secondi con la forza delle armi) ; secondo altri deriverebbe dal nome di Maja, la madre di Mercurio, a cui il mese sarebbe stato dedicato (secondo altri ancora esso era consacrato al dio Apollo).
MAGGIO
– STORIA SIGNIFICATO PROVERBI ED UNA CANZONE –
IL MESE DI MAGGIO NELLA STORIA E NEL MONDO
Calendario Arcaico Romano e Calendario della Repubblica Romana: Maius era il terzo mese del calendario, contava 31 giorni;
Calendari Giuliano e Augusteo: Maius era il quinto mese del calendario e contava 31 giorni;
Nel mondo romano questo mese, che era dedicato alla dea Maja, madre di Mercurio e dea della vegetazione e delle fioriture, veniva festeggiato con canti e balli, davanti alle case si piantavano arboscelli o pali con regali appesi.
Era il mese della fertilità: infatti si apriva con la festa di Flora (Maia), dea della vegetazione;
per gli ebrei Iyàr, ottavo mese del calendario, va da Aprile a Maggio, il suo nome deriva da “Or” che nella lingua ebraica significa “luce” (il nome babilonese era Ziv, che significava “splendore” “raggio di luce”), mentre Sivàn, nono mese, che prenderebbe il suo nome dal babilonese Simanu, dura 30 giorni e va da Maggio a Giugno;
per i musulmani Rabe’e Al-Awwal è il terzo mese del calendario, conta 30 giorni, mentre Rabe’e Al-Thani, che conta 29 giorni, è il quarto mese del calendario;
per i persiani Ordibehesht contava 30 giorni e andava da Aprile a Maggio, mentre Khordad, di 31 giorni, andava da Maggio a Giugno;
Arthur Hacker
per i celti Giamonios (tempo dei germogli), settimo mese, contava 29 giorni e andava da Aprile a Maggio, mentre Simivisonios (tempo chiaro), ottavo mese, contava 30 giorni e andava da Maggio a Giugno;
anche i pellerossa d’America adattarono il computo dei mesi al sistema importato dai pionieri, ma i loro mesi erano legati alla vita della luna e, naturalmente, ogni popolo aveva nomi propri per i mesi dell’anno:
secondo la testimonianza di Alce Nero, del popolo Lakota, era: Luna quando i cavalli perdono il pelo;per gli indiani Chippewa e Ojibwa era: Luna della Sanguisuga; ( tra molte popolazioni, compresa la nostra, in passato le sanguisughe sono state considerate utilissime per la cura di certe patologie,e simboli di purificazione).
Durante la Rivoluzione Francese il periodo che andava dal 20 Aprile al 19 Maggio prese il nome di Floréal (Florile), mentre quello che andava dal 20 Maggio al 18 Giugno fu chiamato Prairial (Pratile).
CARATTERISTICHE
Nel Medioevo il mese di Maggio veniva rappresentato come un giovane che portava fiori,
oppure come un giovane intento a tagliare il fieno.
E’ il mese della fioritura, dell’esplosione della natura.
E’ il mese del risveglio completo che segue la sonnolenza di Aprile e che precede il fulgore della vicina estate.
Le giornate si allungano e si fanno sempre più calde.
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Per una buona riuscita del raccolto il mese di Maggio deve essere caldo, ma non troppo
e non deve essere particolarmente piovoso.
E’ anche il mese della Festa del Lavoro e della Festa della Mamma
oltre ad essere Mese Mariano.
C. C. Curran
PROVERBI
Maggio asciutto grano dappertutto;
Maggio ventoso, grano generoso;
Maggio soleggiato, grano a buon mercato;
Maggio ortolano assai paglia e poco grano;
Maggio fresco e casa calda, la massaia sta lieta e salda;
Se piove al Venerdì santo, piove Maggio tutto quanto;
Di Maggio ciliegie per assaggio, di Giugno ciliegie a pugno.
L’amore è la chiave che apre i cancelli della felicità. Oliver Wendell Holmes
William McGregor Paxton
COME TE Roque Dalton
Io, come te, amo l’amore, la vita, il dolce incanto delle cose, il paesaggio celeste dei giorni di gennaio.
Anche il mio sangue freme e rido attraverso occhi che hanno conosciuto il germinare delle lacrime.
Credo che il mondo è bello, che la poesia è come il pane, di tutti.
E che le mie vene non finiscono in me ma nel sangue unanime di coloro che lottano per la vita, l’amore, le cose, il paesaggio e il pane, la poesia di tutti.