Archivio per 5 Maggio 2014

Non è Lisa del Giocondo!   Leave a comment

Pubblicato 5 Maggio 2014 da tonykospan21 in Senza categoria

Gino Bartali – Breve ricordo di un grande corridore e di un grande uomo   1 comment

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(Ponte a Ema 18.7.1914 – Firenze 5.5.2000)

 

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Mitico e leggendario avversario di Fusto Coppi

la sua fama era sempre rimasta

nel campo del grande ciclismo di un tempo

e successivamente come direttore sportivo.







Soprannominato Ginettaccio

ha infatti rappresentato con Fausto Coppi

un'epoca leggendaria del ciclismo italiano.







Famosissima, direi ormai mitica,

è la foto in cui i 2 si passarono la borraccia

ed ancor oggi non si sa per certo chi fu… dei due.







Per aver nascosto nella bicicletta falsi documenti

per salvare famiglie ebree dai lager nazisti

ha ricevuto nel 2005 dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi

la medaglia d'oro al valor civile (postuma).

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Inoltre “Il 23 settembre 2013 è stato dichiarato

'Giusto tra le nazioni'

dallo Yad Vashem”  (Wikipedia)


Ricordiamolo ed omaggiamolo infine

con questo video… 

 
 
 
 
 
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La sua stella è tra quelle che nel cielo brillano di più…
 
 
 
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Oggi è la giornata contro la pedofilia – Qualche pensiero… una poesia ed una canzone   Leave a comment

 

 

 

 

 

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Mi sarebbe piaciuto che non fosse stato necessario

dedicare un giorno

a questo gravissimo problema…

 

 

 

 

 

 

Ma ahimè è stato, ed è ancora, necessario…

per la diffusione e la gravità del fenomeno…

 

 

 

 

 

Ed allora nel ns piccolo…

non possiamo non ricordare

– che esiste questo tremendo problema…,

– che va combattuto in ogni modo

e

– che è necessario non abbassare la guardia…

 

 

 

 

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La Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedo – pornografia

è stata istituita con Legge 4 maggio 2009 n.41

 

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Questa, di un autore che non sono riuscito a scoprire,

è la poesia, a mio parere, più bella contro la pedofilia…

 

 

 

 

 

LE ALI SPEZZATE

 

Guarda gli occhi dei bambini.
Ti portano in un mondo fatato,
ti portano dove un tempo anche tu sei stato,
un mondo popolato da colori e suoni
che noi adulti non riusciamo più a vedere
non riusciamo più ad ascoltare.
Uccellini in un nido
che sbattono le ali per poterle poi spiegare
e volare verso la vita.
Ma ci sono bambini a cui hanno spento
i colori.
Bambini a cui i suoni glieli hanno trasformati
in urla.
Bambini che non sanno più piangere
perché non hanno più lacrime
che non sanno più ridere
perché gli hanno tolto il sorriso.
che non possono più sognare
perché gli hanno ucciso i sogni.
Gli hanno rubato l’innocenza,
negata l’infanzia
E la favola si è trasformata
in un incubo.
Questi bambini sono quegli uccellini
che volevano volare via dal Nido,
volare verso la vita che gli aspettava.
Non voleranno più
perché gli hanno spezzato le ali.
E tu uomo,
tu che hai osato profanare quell’innocenza,
tu che hai ucciso i loro sogni e le loro attese
tu che gli hai rubato il tempo magico
dell’infanzia
tu che gli hai negato lacrime e sorrisi
e che in cambio gli hai dato solo dolore,
disperazione, e urla che il tuo cuore
non ha voluto ascoltare.
Tu uomo
hai il coraggio di guardare
negli occhi di un bambino?

 

 

 

 

Ed infine ascoltiamo in questo bel video

questa encomiabile e suggestiva canzone di Dolcenera

contro la pedofilia… L'AMORE (IL MOSTRO)

 

 

 

 

 

 

Tony Kospan

 

 

La pianta della… pazienza – Simpatica e saggia favola   3 comments




Una simpatica favola che ci ricorda

la grande importanza di questa virtù

che ai giorni nostri appare sempre più trascurata.

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LA PIANTA DELLA PAZIENZA
Favoletta di saggezza






Un uomo duramente provato dalla vita, il quale aveva saputo mantenere sempre integra la sua serenità e il suo coraggio, sentendo avvicinarsi la fine chiamò intorno a sé i figlioli, le nuore, i nipoti e i pronipoti e disse loro:
“Voglio svelarvi un segreto. Venite con me nel frutteto”.
Tutti lo seguirono con curiosità e tenerezza, poiché sapevano quanto il vecchio amasse le piante.
Con le poche forze rimaste e rifiutando ogni aiuto, l’uomo cominciò a zappare in un punto preciso, al centro del verziere.
Apparve un piccolo scrigno.
Il vecchio lo aprì e disse:
“Ecco la pianta più preziosa di tutte, quella che ha dato cibo alla mia vita e di cui tutti voi avete beneficiato”.
Ma lo scrigno era vuoto e la pianticella che l’uomo teneva religiosamente fra le dita era una sua fantasia.
Nonostante tutto nessuno sorrise.
“Prima di morire”, proseguì l’uomo, “voglio dare ad ognuno di voi uno dei suoi inestimabili semi”.
Le mani di tutti si aprirono e finsero di accogliere il dono.
“E’ una pianta che va coltivata con cura, altrimenti s’intristisce e chi la possiede ne è come intossicato e perde vigore.
Affinché le sue radici divengano profonde, bisogna sorriderle;
solo col sorriso le sue foglie diventano larghe e fanno ombra a molti.
Infine, i suoi rami vanno tenuti sollevati da terra;
solo con l’aiuto di molto cielo diventano agili e lievi a tal punto da non farsi nemmeno notare”.
Il vecchio tacque.
Passò molto tempo ma nessuno si mosse.
Il sole stava per tramontare, quando il figlio maggiore rispose per tutti loro:
“Grazie, padre, del tuo bellissimo dono; ma forse non abbiamo capito bene di che pianta si tratti”.
“Sì che lo avete capito.
Mentre mi ascoltavate e mi stavate intorno, ognuno di voi ha già dato vita al piccolo seme che vi ho consegnato. 
E’ la Pianta della Pazienza“.










DAL WEB... IMPAG. T.K.






Ciao da Tony Kospan




      
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5 Maggio di A. Manzoni… quando la grande poesia è anche… grande storia   Leave a comment


 
 
Non possiamo… noi che amiamo la poesia…
non ricordare oggi questa mitica lirica
 dedicata proprio a questo giorno
 
 
 
 
 
 
 
Poesia che oltre ad esser nota a tutti
perché ce la fanno studiare a scuola
è certamente storica…
e non solo perché ci parla di Napoleone…
ed i noltre è densa di significati spirituali…
 
 
 
 
 
 
 
 
Il Manzoni la scrisse quasi di getto (4 o 5 gg)
dopo aver saputo che Napoleone era morto
ma soprattutto perché commosso dal fatto
che si era convertito poco prima di morire…
 
 
 
Alessandro Manzoni (Milano 7 3 1785 – Milano 22 5 1873)
 
 
 
Il poeta, quando il Bonaparte dominava l'Europa
non era stato tra i suoi ammiratori…,
per cui appare chiaro che questa poesia
in cui ne riconosce comunque la grandezza
(all'epoca Napoleone era amatissimo o odiatissimo)
non poteva portar vantaggi allo scrittore milanese…
 
 
 

Questo il foglio su cui fu scritta

 

 

In realtà egli si astiene
da un preciso formale giudizio storico
limitandosi a dire… con i mitici versi…
“Fu vera Gloria?

Ai posteri l'ardua sentenza” (vv 31-32),
frase poi entrata a far parte del nostro comune dire…
 
 
 
 
 
 
 
 
La poesia fu censurata dalle Autorità Austriache
che governavano all'epoca la Lombardia
ma grazie a Goethe, che la fece pubblicare
su una rivista tedesca,
ebbe un'eco immediata in tutta Europa
 
 
Ma ora leggiamola… rileggiamola…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL CINQUE MAGGIO
Alessandro Manzoni
 
 
 Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l'avvïò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! benefica
Fede ai trïonfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.
 
 
 
Alessandro Manzoni
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

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UN MODO DIVERSO DI VIVER
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Buona settimana in poesia – Sei libero di Baudelaire – arte.. Carrier-Belleuse – canzone.. Lilly – e..   Leave a comment

 
 

 

 

 

Pierre Carrier-Belleuse

 

 

 

          
 
 
Come tutti i veri valori,
 l’amore non si può acquistare.
Il piacere si può acquistare,
 l’amore no. 
 H. Hesse
  
diviore 
 
 

disattiva la musica

Pierre Carrier-Belleuse

 

 

 

SEI LIBERO

C. Baudelaire

 

 

Sei  libero 

davanti al  sole  del giorno

 e  libero 

davanti  alle  stelle  della notte

 e  sei  libero  quando  non  vi  è sole,

 né  luna  né stelle.

 

Sei  libero

 anche  quando  chiudi  gli  occhi

 su  tutte  le  cose.

 

 Ma  sei  schiavo  di colui che  ami,

 perché  lo  ami.

 

E  schiavo è colui  che  ti  ama,

perché  ti  ama.

 

 

 

Pierre Carrier-Belleuse 

 

   

 

da Tony Kospan

 

 

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