Archivio per 20 febbraio 2014

Buon compleanno Dorelli con la tua mitica commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola”   Leave a comment


Oggi è il compleanno di Johnny Dorelli,

grande cantante di genere confidenziale,

ma anche attore di cinema e di teatro

e showman radiofonico e televisivo.

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Meda, 20 febbraio 1937

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La sua carriera si è svolta soprattutto
a partire dalla fine degli anni 50
fino alla fine degli anni 90.


Mi fa piacere fargli gli auguri
ricordando questa sua mitica commedia musicale.

 

 

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

 

 

La ricordate?

E' una commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest musicata da Armando Trovajoli.

Nella versione originaria le scene ed i costumi erano di Giulio Coltellacci e le coreografie di Gino Landi.

 

 

 

 

 



Il personaggio principale  era interpretato in modo brillante da Johnny Dorelli ed insieme agli altri attori… le scene… le musiche etc… compresa la simpatica “voce” di Dio ne sancirono il successo.

 

 

 

 

 

 LA TRAMA IN BREVE

 

 

Don Silvestro parroco di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio che gli ordina di cotruire un'arca dato che ha deciso un nuovo Diluvio Universale.

Il parroco tra dubbi e difficoltà la costruisce ma poi il paese per il veto di un cardinale lo lascia solo nell'arca con Clementina la figlia del sindaco.

Inizia il diluvio ma il parroco per non lasciar solii suoi fedeli scende dall'arca ed allora Dio si decide a bloccar il diluvio.

All'interno della trama poisi innestano tante altre simpatiche minitrame con diversi personaggi…

 

 

 

 

IL SUCCESSO

 

 


La commedia nella versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso rimanendo in cartellone per 3 stagioni 630 repliche sempre con il tutto esaurito.

Fu rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l'8 Dicembre 1974 ma poi nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le TV….

 

 

 

 

 

 

ALCUNE SCENE

 

 

Riviviamone bellezza ed atmosfera… prima con una significativa scena in cui Johnny Dorelli dà il meglio di sé…

 

 



e  poi ascoltando una sua perfetta interpretazione della canzone… ed infine vedendo un'altra bella scena con Paolo Panelli ed altri…

 

 

 

 


JOHNNY


ANCHE DA TONY KOSPAN


 

 

Pubblicato 20 febbraio 2014 da tonykospan21 in A U G U R I, Senza categoria

La dignità – Un piccolo pensiero della Fallaci e la grande poesia.. Se.. di Kipling   12 comments







Parlando della dignità di un uomo, 
la nota scrittrice fiorentina
 alla fine di un suo articolo, fa un riferimento importante
ad una mitica e profondamente morale poesia di Kipling.

Qui potremo ora legger sia la sua riflessione

che la poesia del grande scrittore e poeta britannico

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LA DIGNITA’
PER LA FALLACI E  PER KIPLING


Iniziamo dal pensiero della Fallaci
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Cosa significa essere un uomo?
Significa avere coraggio, avere dignità.
Significa credere nell’umanità.
 Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora.
Significa lottare. E vincere.
Guarda, più o meno quel che dice Kypling
in quella poesia intitolata
Se.
Oriana Fallaci

 
 
 
 


 
 
 
Ed ecco ora la mitica poesia citata da Oriana…


SE…
Rudyard Kipling
 
Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;
 
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;
 
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.
 
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!

 
 
 
 
 
 
 


Vedendo la realtà che ci circonda
pensate che la dignità sia ancora diffusa tra le persone
o è divenuta solo una parola antica (o una chimera)?


Ciao da Tony Kospan




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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO) NELLA PAGINA FB
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Rodin e Claudel – La storia del più grande e difficile amore nel mondo della scultura – II PARTE   7 comments

 
 
 
 
 
Rodin – Il pensiero (Camille Claudel)
 
 
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA… D’ARTE D’AMORE E DI DOLORE –
a cura di Tony Kospan

 
 
II PARTE
 
 
 
 
 
 
Camille Claudel e Auguste Rodin
 
 
 
 
INIZIO DELLE DIFFICOLTA’ TRA I 2
 
 
 
Camille inizia a percepire qualche mancanza.
 
E lo afferma in una lettera ad un’amica: “C’è sempre qualche cosa di assente che mi tormenta…”.
 
Le sembra di non riuscire ad emergere dalla dolce ombra in cui la tiene, seppur amorevolmente, Rodin…
 
Siamo ormai nel 1891 e Claudel sente di non riuscire ad esprimere tutta la sua modernità di donna e tutta la sua genialità d’artista.
 
 
 
 

Claudel… all’opera

 

 
Arriva a sentirsi quasi una “favorita“ del sultano e non riesce a non tratttenere il suo orgoglio quando scrive parlando di alcune opere del Maestro…
Queste mani, questi piedi, questi fianchi, questa sensualità straziante è tutta opera mia”!
 
 
 
 
La mano di Dio – Rodin
 
 
 
Ormai l’intensa passione tra i due, artisticamente espressa con l’opera “La Valse” di Camille (una coppia che balla un valzer appassionatamente), inizia a vivere sempre magggiori difficoltà.
 
 
 
 

Camille Claudel – La Valse – 1891
Coppia in bronzo, avvinghiata in un walzer trascinante
in cui non solo i loro corpi, ma anche le loro anime
si fondono in un movimento che sembra sfidare le leggi della gravità.
 
 
 
Camille arrivò ad avere una breve relazione col celebre compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), forse anche per ingelosire Rodin.
 
 
 
 

Claude Debussy
 
 
 
LA ROTTURA
 
 
Nel 1892 arriva la rottura finale… causata forse da un aborto a cui Rodin la costringe e dal fatto che lui non si decide a lasciare la convivente… “la vecchiaccia“… (così Claudel definiva la convivente di Rodin) mentre contemporaneamente la sua arte, sempre più indipendente, viene scoperta dai critici che si accorgono delle differenze tra i loro stili….
 
Suo fratello Paul definì l’opera di Camille “la scultura dell’interiore”.
 
 
 
 
Auguste Rodin 
 
 
 
La separazione però dal “grande Rodin”, ahimé,  la allontana anche dagli ambienti artistici “à la page” e dai grandi collezionisti.
 
Tuttavia questi anni di fine 800 sono gli anni dei suoi pù grandi grandi capolavori… ed infatti oltre alla “Valse“… ci fu “Sakuntala” o Vertumne et Pomone
 
 
 

Claudel – Vertumne et Pomone 
 
 
 
Questo gruppo in bronzo,  opera sensuale ispirata al poema indiano del V° secolo, che narra le vicende della ninfa Sakuntala alla ricerca dell’amato sposo scomparso per un sortilegio, le fruttò il primo grande riconoscimento pubblico..
 
 
E poi un’altra famosa opera  “La piccola castellana“…
 
 
 
Claudel – La petite Châtelaine – 1892-98
 
 
 
Con quest’opera in marmo, che ritrae la piccola Therese Courcelles, Claudel trasfigura il suo desiderio di maternità.
 
C’è poi… un altro suo capolavoro… l’AGE MUR
 
 
 
 
Camille Claudel – L’Age mur (L’’età matura)
Una vera e propria opera narrativa in bronzo,
realizzata tra il 1894 e il 1900.
 
 
 
Quest’altra scultura narra, con accenti drammatici, proprio la sua tremenda storia d’amore sconfitta dalle avversità del destino.
 
Benché il numero e la qualità dei suoi capolavori insieme all’interesse dei critici stiano diventando molto elevati, Camille inizia ad isolarsi sempre di più…
 
Il suo grande amore per Rodin diventa acceso risentimento, quasi una fissazione che esprime pubblicamente ed in ogni modo.
 
Iniziano anche le difficoltà economiche unite al ricorso all’alcool ed ad una certa instabilità psicologica…
 
 
Camille Claudel
 
 
 
La sua intransigenza nel non voler scendere ad alcun compromesso, in nome del suo genio, insieme all’alcool ed ad una vita sbandata aggraveranno le sue condizioni psicologiche al punto che in nome del “rispetto” la madre ed il fratello (diplomatico e rappresentante dell’intellighenzia cattolica francese), pochi giorni dopo la morte del padre, suo strenuo paladino, la fecero rinchiudere, nel marzo del 1913, nel manicomio di Ville-Evrard….
 
 
 
– CONTINUA –
 
 
copyright t.k.
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
SE DESIDERI LEGGERE
LA PRIMA PARTE
DI QUESTA INTENSA STORIA
D’ARTE E D’AMORE
 
 
 
 

AMANTI DELL’ARTE ED ARTISTI…
I N S I E M E

 
 
 
 
 
Claudel – Vertumne et Pomone (partic.)
 
 

Siamo leoni… agnelli o aquile? Davvero un test… simpatico ed interessante   2 comments










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Felice giovedì in poesia – Il vero amore di L. Cohen – arte.. Brent Lynch – canzone.. Ti penso – e..   Leave a comment

 
 
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Brent Lynch
 

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L’uomo che ti ama non è quello che ha paura di perderti
ma è quello che accetta di perderti… pur di saperti felice.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
 
 

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Brent Lynch
 

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IL VERO AMORE NON LASCIA TRACCE
Leonard Cohen
 
Come la bruma non lascia sfregi
sul verde cupo della collina
così il mio corpo non lascia sfregi
su di te e non lo farà mai
Oltre le finestre nel buio
i bambini vengono, i bambini vanno
come frecce senza bersaglio
come manette fatte di neve
Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
si perde nei nostri abbracci
come stelle contro il sole
come una foglia cadente può restare
un momento nell’aria
Così come la tua testa sul mio petto
così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
senza una luna, senza una stella
così resisteremo noi
quando uno dei due sarà via, lontano.
 

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Brent Lynch
 
 
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SOLO PER CHI AMA DAVVERO LA POESIA
 
 
 
 

Buonanotte con la bella minipoesia… Svegliati… di R. Tagore   1 comment








SVEGLIATI
Tagore

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Svegliati, amore,
svegliati!
Il mio bicchiere è vuoto,
riempilo,
smuovi la notte
col respiro d’un canto.













by Tony Kospan



PER VIVER L'ARTE
I N S I E M E



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