
E' incredibile come un attore dalla vita ahimé così breve
possa esser diventato, in poco tempo,
un mito della cinematografia statunitense e mondiale…
un mito della cinematografia statunitense e mondiale…
ancora oggi vivo ed attuale…

James (Byron) Dean
(Marion 8 21931 – Cholame, 30 9 1955)
Probabilmente ciò è dovuto ad una perfetta miscela che
univa il suo indubbio notevole fascino alle sue grandi capacità d'attore
al suo stile di vita spericolato ed all'atmosfera di quei tempi…
La morte stessa, a soli 24 anni per un incidente stradale,
quando era al culmine dei suoi successi, contribuì
all'espandersi della sua fama in tutto il mondo…
all'espandersi della sua fama in tutto il mondo…

Il film che lo rese un'icona culturale
e che è anche il suo film più celebre, è il mitico
“Gioventù bruciata”
ma il cui titolo originale era letteralmente
ma il cui titolo originale era letteralmente
“Ribelle senza causa“.
Anche il titolo italiano ebbe un tale successo
che negli anni 50
entrò nel nostro linguaggio corrente
per definire i giovani scapestrati…

In questo film,
che ebbe sucesso planetario perché rappresentava
(e rappresenta) l'archetipo dell'inquietitudine giovanile,
ricopriva il ruolo di Jim Stark un giovane ribelle…
(e rappresenta) l'archetipo dell'inquietitudine giovanile,
ricopriva il ruolo di Jim Stark un giovane ribelle…
I suoi soli tre film
Gioventù bruciata, Il gigante e La Valle dell'Eden,
ed un solo anno di carriera,
ed un solo anno di carriera,
l'hanno inserito alla grande nella storia del Cinema
e tra i miti mondiali senza tempo.
e tra i miti mondiali senza tempo.

Divide con Troisi (per il Postino)
le uniche nomination per l'Oscar…
post mortem.
Come possiamo ricordarlo nel modo migliore
se non rivedendo una scena
di “Gioventù bruciata“?

Tony Kospan
Ecco un ricordo di James Dean ” HO DAVANTI AGLI OCCHI……
“E’ passato molto tempo da allora, ma ricordo benissimo quell’episodio, come se fosse accaduto ieri.
Nell’inizio autunno 1955 andai a Hollywood per girarvi un film. Arrivai dopo un massacrante viaggio aereo di circa sedici ore ed ero stanchissimo. Con un amico mi recai in un popolare ristorante italiano, ma questo, sfortunatamente, era pieno.
Stavamo tornando indietro verso l’automobile, quando udii qualcuno chiamarmi. Mi voltai e vidi un giovane di media statura, capelli biondi, bluejeans e maglietta sportiva. Lo riconobbi subito. ‘Desiderate un tavolo?’ chiese ‘Prego, seguitemi’. Un attimo dopo si girò verso di noi e disse: ‘Prima però vorrei mostrarvi qualcosa’.
Di fronte all’entrata del ristorante stava una splendente automobile sportiva color argento, legata con un nastro; sul cofano c’era un fascio di rose rosse.
’L’ho appena presa!’ annunciò con orgoglio.
‘A quale velocità può arrivare?’ domandai
‘Circa centocinquanta miglia all’ora’ rispose.
All’improvviso parlai con una voce sconosciuta per me: ‘Non guidi quell’automobile. Se lo fa, morirà a quest’ora, la settimana prossima. Il giovane rise appena.
Mi scusai subito con lui, spiegandogli che ero arrabbiato e stanco.
Tacque, limitandosi a guardarmi per un istante, senza dire una parola.
Entrammo nel ristorante e trascorremmo piacevoli momenti. Lo salutammo un’ora più tardi.
Non dissi nient’altro sull’auto sportiva.
Alle sedici del successivo venerdì quel giovane era morto. Si schiantò con la sua nuova auto sportiva sulla strada, contro un’auto da rally e morì all’istante”.
Coloro che, tra i lettori, hanno oltrepassato la soglia dei cinquant’anni (e forse non solo loro) non faranno fatica a dare un nome al giovane appassionato di velocità, morto in modo tragico: la sua immagine è entrata nella leggenda.
Ma chi è l’altro personaggio?
Si tratta di Sir Alec Guiness. ”
Mara Marantonio Bernardini (11.1.2009)
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Grazie di cuore Mara per aver condiviso con noi questo bellissimo e nel contempo doloroso racconto…
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