Archivio per febbraio 2014

La Melencolia – Ecco la famosa e misteriosa cinquecentesca incisione di Durer   Leave a comment

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Benché coperta da un’ampia mole di simboli ed allegorie di tipo ermetico
tuttavia la mitica opera del ‘500 tedesco, che andremo ora ad esaminare,
non nasconde quello che è poi il suo vero significato.

E cioè descrivere quello stato d’animo leggermente triste
ma anche meditativo… (se non troppo prolungato nel tempo)
che definiamo malinconia.


 
 
 
 
Albrecht Dürer
(Norimberga 21 maggio 1471 – Norimberga 6 aprile 1528)
è stato un pittore, incisore e matematico tedesco.
 
 
 
 
 
Dürer, di origine ungherese, è considerato
il massimo esponente del rinascimento… tedesco. 
 
A seguito di contatti con ambienti neoplatonici veneziani
egli oltre a conoscere e studiare il rinascimento italiano 
s’avvicinò alle conoscenze esoteriche ed ermetiche
di cui questa sua MELENCOLIA 
è la massima espressione artistica.
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LA MELENCOLIA DI DURER

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Albrecht Dürer Melencolia I incisione a bulino, 1514

 
 
 

La materia al nero degli alchimisti
è chiamata anche “primo segno” dell’opus
poichè senza annerimento non ci sarà bianchezza.

A.J.Pernety, Dictionnaire Mytho-Hermétique, 1758

 

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Melencolia I, detta anche Melancholia I (1514), è parte di un trittico di incisioni di Albrecht Dürer che comprende le allegorie di tre classi di virtù e tre sfere di attività secondo una classificazione ancora medioevale.

 
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Il Cavaliere (II)
 

 

 

La seconda opera del trittico, “Il Cavaliere, la morte e il diavolo” rappresenta la sfera morale e la terza “S. Girolamo nella cella” quella della teologia e della meditazione.

 
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San Girolamo nello studio (III)


 
 
 
 
ESAMINIAMO I SIMBOLI PRESENTI NELL’OPERA

 
 

Melencolia I simboleggiava invece la sfera intellettuale dominata dal pianeta Saturno, secondo la tradizione astrologica legato al sentimento della malinconia, ed intendeva istituire una connessione fra il mondo razionale e scientifico e quello immaginativo dell’arte.


Nello sfondo, incorniciata da un arcobaleno “lunare”, brilla una cometa, inquietante simbolo notturno capace di suscitare sentimenti melanconici. 
Le chiavi rappresentano la conoscenza che sola può liberare l’uomo dallo stato melancolico della sua ricerca, e infatti in fondo portato da un pipistrello vi è una luce che rischiara le tenebre.


Tutta l’opera è disseminata dei simboli del “sapere” alchemico.


 

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Il personaggio principale della scena è la figura femminile dell’angelo che, seduta su un gradino, con la mano sinistra sorregge il capo mentre nella destra stringe un compasso, strumento indispensabile nella misurazione non solo delle cose e degli spazi terreni, ma anche della distanza tra finito e infinito.


Il volto è in ombra ed emerge, per contrasto, lo sguardo fisso in avanti e perso nel vuoto.


Il lungo abito non lascia intravedere alcuna forma anatomica ed è modellato con una serie di pieghe dal sapore baroccheggiante.


Dal fianco pende un mazzo di chiavi, mezzo e strumento per aprire le porte dell’ignoto ed avere accesso alla conoscenza.


La figura allegorica dell’angelo è simbolo dell’impotenza creativa del genio (quasi certamente lo stesso autore) dominato e, forse, momentaneamente domato dall’umore nero, dall’umore malinconico.


Il titolo dell’opera di Dürer è stampato su un cartello sorretto da un pipistrello da sempre simbolo della morte.
Malinconia, dunque, come morte della creatività, come momento di blocco creativo.




Arcobaleno.. cometa.. clessidra e bilancia




Un arcobaleno dai tratti netti e precisi incornicia un arco di cielo attraversato da una cometa dal nucleo brillante che si orienta da nord–ovest a sud–est e farebbe pensare alla cometa apparsa nei cieli dell’occidente negli anni 1513 – 1514.


Più che a un dato negativo e in correlazione con la bilancia (fine dei tempi), con la clessidra e con la meridiana quali simboli precipitosi degli avvenimenti di un ciclo che finisce, l’arcobaleno è un elemento positivo che, di contro alla negatività del pipistrello, rappresenta la speranza di superare l’attuale stato di abbattimento e dell’impossibilità creativa.


Arcobaleno e stella cometa illuminano un tratto di mare, forse l’Adriatico, e le terre in lontananza, quelle veneziane, da sempre più libere alle sperimentazioni scientifiche e alle meditazioni filosofiche in un rapporto più diretto con il mondo orientale.

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Sulla parete dell’edificio, in alto a destra e quasi sfiorato dall’ala sinistra dell’angelo, è scolpito il quadrato magico numerico di quarto ordine, ossia simmetrico, la cui somma dei numeri opposti all’angolo dà 17 (16 +1; 13 +4; 10 + 7; 11 + 6).

Nella credenza rinascimentale si riteneva che combattesse la malinconia di origine saturnina e fu collegato dagli astrologi a Giove.
L’ultima fila di numeri del quadrato può essere letta come la data di realizzazione dell’opera, 1514, ed i numeri 1 e 4 corrispondenti alle iniziali del nome e cognome dell’artista A(lbrecht) D(ürer) oppure sinonimi di A(nno) D(omini).

La sfera e il tetraedro troncato suggeriscono la base matematica dell’arte del costruire, mentre strumenti di carpenteria giacciono inutilizzati al suolo.
Secondo studi recenti il quadrato numerico è strettamente collegato al poliedro che in un disegno preparatorio poggiava su di una grande lastra quadrangolare la cui forma è interamente dedotta dal quadrato magico.







Alle pareti dell’edificio, quasi in posizione speculare, sono appesi una bilancia ed una clessidra 

(vedi su immagine con arcobaleno);

la prima non solo simbolo di giustizia, ma anche strumento presente in tutte le botteghe degli alchimisti, 

l’altra porta con sé varie simbologie: 

dal lento ed inesorabile fluire del tempo fino alla vanità delle cose terrene.


Il tempo che passa e, quindi, la clessidra, può essere la metafora di una vita regolata che tende a Dio, 

al mondo sovrannaturale ed è anche quanto viene suggerito dalla scala 

che non è solo uno strumento che serve per innalzare edifici, 

ma diventa simbolo dell’ascesa dal mondo delle apparenze al mondo della conoscenza 

in perfetta simbiosi sia con il credo cristiano che con la filosofia neoplatonica.



Tutto è immobile, un momento di sospensione suprema e un’atmosfera di silenzio, 

è sottolineato dal levriero accucciato ai piedi dell’angelo quale servitore fedele 

e quasi sopraffatto dal masso alle sue spalle geometricamente modellato 

che sembra delimitare uno spazio protetto in cui potersi accucciare 

e non ribellarsi a niente e nessuno, neanche a quella fame che lo ha ormai ridotto 

ad una forma scheletrica al limite di una naturale sopravvivenza.



Tutta l’opera, che è conservata al Metropolitan Museum di New York

è composta con i soli colori bianchi e neri con diverse sfumature e tonalità.



 
 
 
 
“Io Albrecht Dürer di Norimberga, all’età di 28 anni,
con colori eterni ho creato me stesso a mia immagine” 
 
 
 
 
 
Fonti : vari siti web 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN




IL GRUPPO IN CUI POSSIAMO VIVER L’ARTE…
INSIEME

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Breve ricordo della Lira con la mitica canzone.. Mille lire al mese   Leave a comment




Nell’anniversario della cessazione del corso legale della Lira,

il 28 febbraio 2002,

mi fa piacere ricordar la nostra vecchia moneta.








I ricordi addolciscono la realtà del suo percorso di vita,

che non fu affatto sempre cosparso di rose e fiori…, anzi,

ma in ogni caso le vogliamo bene,

perché è stata nostra compagna di vita*

fin dalla nostra nascita… per diversi decenni.

*Ovviamente vale solo per chi è nato nel secolo scorso








La lira è stata la nostra moneta ufficiale
dal conseguimento dell’unità nazionale nel 1862
fino all’introduzione dell’euro nel 1999.

Il suo simbolo era ₤ e le sigle erano L. o Lit








Aggiungo al brevissimo ricordo questo mio post dedicato

alla mitica canzone… Mille lire al mese.


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La lira è stata la nostra moneta ufficiale
dal conseguimento dell'unità nazionale nel 1862
fino all'introduzione dell'euro nel 1999.

Il suo simbolo era e le sigle erano L. o Lit


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Ma veniamo alla mitica canzone…

scritta da Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi

di cui è lei… la Lira… la grande protagonista.


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“Se potessi avere mille lire al mese” cantava Umberto Melnati

nel film nato a seguito del successo della canzone

Mille lire al mese – del 1939




Alida Valli nel film




MILLE LIRE AL MESE

ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO

a cura di Tony Kospan



La canzone ebbe gran successo…


Successo che è poi proseguito fino ai nostri giorni…







Oggi certo non ci bastano neanche lontanamente 1000 lire al mese

(poco di più di cinquanta centesimi attuali)

anzi non ci bastano per nulla nemmeno 1000 euro al mese…







Questa qui giù è l'ultima versione della banconota


di mille lire prima dell'avvento dell'euro..







Oggi questa simpatica canzone rimane

piacevole e storico simbolo dell’aspirazione dell’italiano medio

ad una vita di tranquillo… benessere.







Ascoltiamola… ora qui nella versione originale

cantata da Natalino Otto potendo nel contempo

leggere il testo…






Se si vuole… poi… possiamo ascoltarla anche qui…

in questo video… dove vi sono

anche diverse bellissime immagini sia di quel tempo…

e… della mitica… Mille Lire






Ciao da Tony Kospan




LA PAGINA DELLA POESIA E DELLA CULTURA VARIA
CON LEGGEREZZA




La lunga… colorata e simpatica storia del Carnevale in… breve   Leave a comment



Una festa che ha superato i millenni
ma che, pur con tante modifiche,
ha mantenuto quasi intatto 
il suo spirito sorridente e trasgressivo.

Nei secoli scorsi i festeggiamenti per il Carnevale 
hanno avuto quale epicentro varie città italiane
ed in particolare Firenze e Venezia
mentre oggi il più noto è quello di Rio.







STORIA DEL CARNEVALE


Le prime notizie sul Carnevale, all’inizio un vero e proprio rito religioso in onore della Dea Iside, risalgono ai tempi degli Egizi.

Inoltre il popolo, mascherato, intonando inni e lodi, accompagnava una sfilata di buoi che venivano sacrificati in onore del dio Nilo.

I Greci poi, in attesa della fine dell’inverno, dedicavano riti festosi al dio del vino Dionisio.

Ma è soprattutto nel variegato mondo delle feste popolari dell’antica Roma, che possiamo ritrovare le origini del nostro carnevale.






I Romani infatti si lasciavano prendere da grandissima euforia durante i Baccanali, festeggiamenti in onore del dio Bacco, che si svolgevano lungo le strade della città e prevedevano l’uso di maschere tra fiumi di vino e danze.  

Famosa era anche la festa di Cerere e Proserpina, che si svolgeva di notte, in cui giovani e vecchi, nobili e plebei si univano nell’entusiasmo dei festeggiamenti.



Festa in onore di Bacco




In marzo e dicembre era poi la volta dei Saturnali, le feste sacre a Saturno, padre degli dei, che si svolgevano nell’arco di circa sette giorni durante i quali gli schiavi diventavano padroni e viceversa, dove il “Re della Festa”, eletto dal popolo, organizzava i giochi nelle piazze, e dove negli spettacoli i gladiatori intrattenevano il pubblico.

E’ noto il detto romano “semel in anno licet insanire” che si riferiva al fatto che in queste feste erano consentite a tutti follie assolutamente inaccettabili negli altri periodi dell’anno dati i severi costumi dell’antica Roma.







Nel corso degli anni i Saturnali divennero sempre più importanti, all’origine infatti duravano solo tre giorni, poi sette finché, in epoca imperiale, furono portati a quindici.

Ai Saturnali si unirono le Opalia, in onore della dea Ope moglie di Saturno, e le Sigillaria, in onore di Giano e Strenia.

Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero semplicemente come forme divertimento popolare.

Durante il Tardo Medioevo il travestimento si diffuse nei carnevali delle città.

In quelle sedi il mascherarsi permetteva lo scambio di ruoli, il burlarsi di figure gerarchiche, le caricature di vizi o malcostumi con quelle stesse maschere che sono poi diventate simbolo di città ed indicatrici di debolezze umane.

Nel Rinascimento i festeggiamenti in occasione del Carnevale presero piede anche nelle corti europee ed assunsero pian piano forme sempre più raffinate, legate anche al teatro, alla danza ed alla musica.






La festa di carnevale raggiungerà il massimo splendore nel XVI secolo nelle strade della Firenze di Lorenzo dei Medici ma è presente in tutte le città italiane ed europee.

La festa fiorentina si svolgeva con danze, lunghe sfilate di carri allegorici e costumi sfarzosi e ciò rivela una vera svolta di questa festa, amatissima nella cultura popolare rinascimentale.



Carnevale rinascimentale di Firenze




Con gli attori della Commedia dell’Arte, alla fine del ‘500, alcuni dei tipici personaggi carnevaleschi assumono precise forme e vengono caratterizzati nel linguaggio e nei gesti.

Nascono pertanto “le maschere” che penetrano nella tradizione collettiva e ci accompagnano ancora oggi.

La galleria delle maschere italiane è vasta.







Il Carnevale nel corso dei secoli ha assunto fisionomie e caratteristiche diverse in relazione alle località ed ai periodi storici in cui veniva festeggiato.

A partire dal 700 è certamente quello veneziano il più vivace, elegante ed affascinante.






IL CARNEVALE OGGI


Ancor oggi questa festa continua a rappresentare un importante momento di sospensione della routine e dei problemi quotidiani.








Infatti è una festività celebrata in quasi tutto il mondo con forme caratterizzate dalle culture dei vari popoli.

La sua grande diffusione è paragonabile ad un’altra ben nota festa profana, quella dell’ultimo giorno dell’anno.



Carnevale di Viareggio



Molto noti in particolare sono il Carnevale di Rio de Janeiro e quello di New Orleans mentre in Italia sono molto noti quello di Venezia con le sue mitiche maschere, quello di Viareggio con i suoi carri, quello di Ivrea con la battaglia delle arance e quello di Putignano con il funerale di Re Carnevale.




Carnevale di Putignano





In particolare quello di Venezia è uno dei più antichi dato che si hanno documenti del 1094 in cui si parla delle feste prima della quaresima anche se, come abbiamo detto su, raggiunge il massimo splendore nel ‘700.






I giorni di più intensa baldoria e licenziosità sono il Giovedì, il Sabato e in particolare il Martedì Grasso.

Storicamente infatti sono stati sempre i giorni precedenti alla quaresima ad esser vissuti con consapevole massima trasgressione e con eccessi di ogni genere… in attesa della “liberazione” della Pasqua.



Carnevale di Venezia



Infine un’immagine dell’originale Carnevale di Ivrea
caratterizzato dalla “Battaglia delle arance”.



Carnevale di Ivrea



In conclusione, anche se ai giorni nostri la Quaresima è molto meno dura, il Carnevale mantiene intatto il suo fascino per grandi e (soprattutto) piccoli benché ormai appaia sempre più intriso di consumismo (tra l’altro opportuno vista la crisi).






FONTI: VARI SITI WEB – COORDINAM. ED IMPAGINAZIONE T.K.



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a tutti da Orso Tony



Buon W. E. in poesia.. Quando mi chino.. di J. R. Jimenez – arte.. V. M. Corcos Manet – canzone.. Sognando – e..   Leave a comment

 
 

 

 
 
Vittorio Corcos – Lettura sul mare
 
 
 
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Smetterò di amarti solo quando un pittore sordo
riuscirà a dipingere il rumore di un petalo di rosa
cadere su un pavimento di cristallo
di un castello mai esistito.
Jim Morrison
 
 
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   Vittorio Corcos – Dimmi tutto
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
QUANDO MI CHINO SULLA TUA ANIMA
Juan Jimenez
 
Quando mi chino sulla tua anima
mentre dormi
e ascolto col mio orecchio sul tuo petto nudo
il tuo cuore tranquillo, mi sembra
di cogliere,
nel suo battito profondo,
il segreto del centro del mondo.
Mi sembra
che legioni d’angeli,
su cavalli celesti
– come quando a notte
fonda ascoltiamo,
senza respiro
e con l’orecchio a terra,
un lontano trotto che mai arriva –
che legioni d’angeli
vengano per te, da lontano
– come i Re Magi
alla nascita eterna
del nostro amore –
vengano per te, da lontano,
a portarmi, nel tuo sogno,
il segreto del centro del cielo.

 
 
 

Vittorio Corcos – Sogni

 

 

 

 

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a tutti

da Orso Tony

 

 

 

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IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L'ARTE… INSIEME
Ripped Note
 
 

Buonanotte con la bella minipoesia… Gli attimi segreti… di Astrid Tollefsen…   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
GLI ATTIMI SEGRETI
Astrid Tollefsen
 
Gli attimi segreti
ci profumano accanto
sia presto che tardi
nel giorno,
gli attimi segreti
alzano i loro visi verso noi
sia presto che tardi
nella vita.
In questa luce di rugiada,
in questa oscurità di fiori
restiamo vicini
fin tanto che…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
BY TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

Pubblicato 28 febbraio 2014 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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Il silenzio in poesia… aforismi… arte… canzoni e… non solo…   Leave a comment




Care amiche ed amici stavolta affronteremo un tema
davvero affascinante e forse anche un po’ misterioso
il silenzio.




Fernand Khnopff





IL SILENZIO
IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI
E… NON SOLO…
a cura di Tony Kospan



E’ un tema che ha sempre incuriosito ed affascinato
i poeti, gli scrittori e gli artisti in genere,
sia in riferimento al silenzio in amore che al silenzio tout court
per la sua chiara ambivalenza.







Infatti… cosa indica poi? Accettazione o rifiuto?

Può infatti manifestar amore complicità intesa
ma anche disamore, indifferenza, insofferenza etc






L’importante è “ascoltarlo bene” ed allora
lo capiremo facilmente.

Il silenzio infatti, nei rapporti umani
soprattutto d’amore e d’amicizia,
non è un nulla, non è pura assenza, non è un vuoto
in quanto ha una sua voce molto chiara,
che possiamo udire però solo con il cuore o con la mente.

Di per sé pertanto il silenzio non è né bene né male.






Quante volte abbiamo compreso chi non apriva bocca
o siamo stati compresi senza parlare?

Il silenzio svolge poi anche un’alta funzione
di raccoglimento spirituale nella meditazione, nelle profonde riflessioni,
nei momenti più importanti di riti religiosi e laici,
nella contemplazione della natura etc.



Evelyn Hamilton




Non si contano sul silenzio
i proverbi,  i pensieri,  le riflessioni, le canzoni…
(ad es. la canzone napoletana “Silenzio cantatore“)

Il tema è dunque vastissimo per cui mi fermo qua
ma prima di passare alle poesie,  come di consueto,
possiamo leggere alcuni illuminanti aforismi.





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L’amore si esprime solo nel silenzio.
La pace è intensità, non è vuoto, non è il nulla.
Attraverso la quiete si può entrare nel mistero
della nostra anima e della creazione.
Romano Battaglia

verd 4OEZ9I8O

Visto che a parole non mi salvo,
parla per me, silenzio,
ch’io non posso.
J. Saramago

verd 4OEZ9I8O

Ed io che intesi quel che non dicevi,
m’innamorai di te perché tacevi
Olindo Guerrini

verd 4OEZ9I8O

Alle volte il silenzio dice quello che il tuo cuore
non avrebbe mai il coraggio di dire!
Alda Merini

verd 4OEZ9I8O

Ho conosciuto il silenzio
delle stelle e del mare,
il silenzio dei boschi prima che
sorga il vento di primavera.
Il silenzio di un grande amore,
il silenzio di una profonda pace dell’anima
Il silenzio tra padre e figlio
e il silenzio dei vecchi carichi di saggezza
Edgar Lee Masters

verd 4OEZ9I8O

Il silenzio è un dono universale
che pochi sanno apprezzare.
Forse perché non può essere comprato.
I ricchi comprano rumore.
L’animo umano si diletta nel silenzio della natura,
che si rivela solo a chi lo cerca.
C. Chaplin


angel image091


Le poesie prescelte 
mostrano quell’ambivalenza di cui ho parlato su
essendo alcune un inno al silenzio, d’amore e non solo,
ed altre al contrario mostrano paura o dolore
per silenzi non accettati
o perché manifestazioni di incomunicabilità.

Anche i dipinti selezionati in fondo non sono
che poesie silenziose scritte col pennello.

Come sempre mi piacerebbe leggere quel
che sul tema pensate o amate voi.


fre bia pouce   musicAnimata  Enjoy the silence
William Vincent Cahill – Pensieri guardando il mare



CI SONO SILENZI
~ Carlo Bramanti ~
 
Ci sono silenzi
che costruiscono enormi castelli,
nelle nostre anime scosse;
e noi raccogliamo in essi
bauli di parole, di emozioni,
di doni mai offerti,
che finiscono
o con l’incenerirsi
al primo fuoco,
o con l’ammuffire,
e coinvolgere
nel loro decadimento
le mura intere.




fre bia pouce   musicAnimata     Mina – La voce del silenzio
Henri-Jean-Guillaume Martin



PARLARE
~ Paul Eluard ~

Parlare senza aver niente da dire
comunicare
in silenzio
i bisogni dell’anima
dar voce
alle rughe del volto
alle ciglia degli occhi
agli angoli della bocca
parlare
tenendosi per mano
tacere
tenendosi per mano.



 fre bia pouce   musicAnimata     Celentano – L’emozione non ha voce
Brent Lynch 



IL MODO TUO D’AMARE
~ Pedro Salinas ~

Il modo tuo d’amare
è lasciare che io t’ami.
Il sì con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perché io le baci.
Mai parole e abbracci
mi diranno che esistevi
e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi;
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.



fre bia pouce   musicAnimata    Pavarotti – Silenzio cantatore
Edward Hopper



PRIMA COLAZIONE
~ Jacques Prévert ~

Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffellatte
Ha girato il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S’è acceso una sigaretta
Ha fatto dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere nel posacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo in testa il cappello
S’è messo l’impermeabile perché pioveva
E se n’è andato sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa la testa fra le mani
E ho pianto.


 fre bia pouce   musicAnimata    Cortazar – Beethoven (Silence)
Giorgio Kienerk – Il Silenzio 





LE ALI SPEZZATE
~ Kahlil Gibran ~

Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l’anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d’esilio.


ARANCIO divfar


Un cordiale e non silenzioso saluto
a voi tutti da Orso Tony








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Paris Nogari – Silenzio



Esseri umani buoni o malvagi? Piccola riflessione e… forum…   Leave a comment








Una piccola riflessione…

una domanda…

una poesia…










UMANITA’ BUONA O MALVAGIA?
O
L'UNA E L'ALTRA COSA?







Nessun uomo anche quello che compie le azioni più malvage è del tutto malvagio.

Anch’egli ha le sue emozioni i suoi dolori le sue debolezze… e perfino le sue bontà… verso i figli… gli amici etc.

Certo ha commesso azioni malvage e deve completamente pagare il suo debito alla giustizia… e senza sconti… a parer mio… ma da sempre l’umanità è questa.





Tanto per citare un esempio “neutro” … anche il truffatore più spietato… può amare con affetto la sua donna i suoi figli… ed esser con loro ed altri generoso…
Infatti seppur ritengo una favola mitologica la storia di Caino ed Abele tuttavia essa è come dire una favola… vera… e saggia perché riconosce una sacrosanta verità:
in tutta l’umanità ma attenzione… anche in ognuno di noi… c’è un Abele… ed un… Caino…

Cioè in tutti noi esiste una “naturale”, consapevole o meno, pulsione verso il bene e nel contempo un'altra verso il male…

Come sappiamo le filosofie orientali esprimono concetti simili ad es. con i noti principi yin e yang.







Certo In alcuni fa capolino di più Caino… in altri di più Abele
Ciascuno di noi è infatti del tutto uguale ma nel contempo del tutto diverso dagli altri.

Sono così convinto dell'esistenza di questo dualismo che mi nacque questa poesia… molto simbolica… in cui il tema è visto in forma allegorica.



COSMOGONIA




Mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero…
Ciao da Tony Kospan



Da un cuore virtuale… un messaggio d’amore universale ed un omaggio   2 comments



Un messaggio d'amore…universale
che nasce da un cuore… virtuale
ma che vuol essere  anche un omaggio
a tutti gli amici virtuali e reali…






Un dolcissimo messaggio di poche parole
ma con immagini e musica
molto suggestive e coinvolgenti…
che emanano amore per tutti,
quale che sia la loro spiritualità,
ma anche per la natura e per tutta l'Umanità…






Attendete che si carichi…
…il cuore…






Cliccate ora qui giù e non ve ne pentirete… se amate

immagini pensieri e musiche dolci ma non banali.







Con… amore…


 



da Orso Tony




Il Mondo di Orsosognante festeggia i 3 milioni di visitatori con una poesia un aforisma ed una canzone   5 comments

 
 
 
 
 
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Cari amici permettetemi di parlare una volta di me…
ed in particolare del mio blog…
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
che è in festa
perché ha superato in tromba
i 3.000.000 (tremilioni) di visitatori…
in meno di 3 anni e 5 mesi…
 

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Forse il numero non dice molto
ma se pensiamo che il blog non insegue
facili consensi
bensì una linea di cultura varia…
classica e moderna…
anche se con leggerezza e… colori…
il risultato non mi sembra cosa da poco.
 

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Come sa chi frequenta il blog… con assiduità…
i temi più trattati sono le poesie sublimi…
i segreti dell'arte…. le canzoni di un tempo…
i grandi personaggi… ma anche
i pensieri sorridenti… gli aforismi…
le immagini… bellissime o incredibili… etc.
 

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WordPress poi consente,
da poco, anche di distinguere i visitatori
come dire… occasionali…
da quelli che cercano proprio il blog…
e posso dire con gioia, mista a sorpresa,
che anche questi ultimi
sono in continuo notevole aumento.
 

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Il consenso che continua a ricevere il blog
sarà per me un ulteriore stimolo
al fine di renderlo sempre più piacevole,
per me che creo i post, e spero per voi che li leggerete…
 

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Ma come festeggiare insieme a voi?
Bè ho pensato di farlo con la massima semplicità
bè penso di farlo nel consueto stile del blog
con un aforisma… una poesia ed…
ascoltando una bellissima canzone.
 

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Felicità… finché dietro a lei corri
maturo non sei per esser felice
Hermann Hesse
 

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Consuelo Venturi – Angelo della gioia
 
 

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LA GIOIA
Emily Dickinson
 
Se le mie pene future in una volta
venissero ad affliggermi quest'oggi,
sono così felice che son certa
si allontanerebbero ridendo.
Se le mie gioie future in una volta
venissero ad invadermi quest'oggi,
non potrebbero essere così grandi
come questa che mi possiede adesso.
 

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“Alegria” – Video
 

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Termino con un affettuoso saluto
ed un doveroso ringraziamento
a voi tutti…
 

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Tony Kospan
 
 
 
 

Buonanotte con la bella minipoesia… Prima di primavera… di Anna Achmatova…   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
PRIMA DI PRIMAVERA
Anna Achmatova
 
 
Prima di primavera ci sono dei giorni
che alita già sotto la neve il prato,
e sussurrano i rami disadorni
e c'è un vento tenero ed alato.
 
 
 
 
Joaquín Sorolla – Part. di María vestita da contadina valenciana – 1906
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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