Archivio per 29 gennaio 2014

PER ESSER FELICE
Vivian Lamarque
Per essere felice
senza disturbare
al suo numero leggermente sbagliato
devo telefonare.
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Lucia Merli


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Una suggestiva poesia carica di passionalità spagnola.
VIENI SEMPRE, VIENI
Poesia sublime di Vicente Aleixandre
Questa poesia, pur lunghetta, la si legge tutta d’un fiato.
E’ una grande poesia d’amore
con sensibilità spagnola ed accenti di dolore…
che parla un linguaggio universale e profondo.
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Sembra che i pensieri d’amore rotolino insieme ai versi…
forti e solidi quasi assoluti…
e la passione è così intrisa di suggestioni di sangue e morte.

Se volessi paragonarla ad un’opera d’arte
mi apparirebbe più una scultura che un dipinto.

L’amore viene vissuto come immerso nell’intera natura
quasi in una visione panteistica…
(fiume stella luce astro corteccia pelle carne carbone pietra metallo labbra… etc)
Questo però è in verità uno degli elementi
più caratteristici di tutta la poetica di questo grande autore.
L’amore viene visto come immerso nell’intera natura.
Siviglia 26 4 1898 – Madrid 13 12 1984
Vicente Aleixandre,
poeta spagnolo affetto fin da giovane da grave malattia,
è stato premio Nobel per la Letteratura nel 1977.

VIENI SEMPRE, VIENI
Vicente Aleixandre
Non avvicinarti.
La tua fronte, la tua infuocata fronte, la tua accesa fronte,
le impronte di certi baci,
questo bagliore che anche di giorno si vede se t’avvicini,
questo bagliore contagioso che mi rimane in mano,
questo fiume luminoso dove immergo le braccia,
dove non oso quasi bere,
per timore poi d’una vita d’ura ornai d’astro brillante.
Non voglio che tu viva in me come vive la luce,
con questo isolamento di stella che si unisce alla sua luce,
cui l’amore è negato attraverso lo spazio
duro e azzurro che separa e non unisce,
dove ogni astro inaccessibile
è una solitudine che, gemebonda, trasmette la sua tristezza.
La solitudine scintilla nel mondo senza amore.
La vita è una vivida corteccia,
una rugosa pelle immobile
dove l’uomo non può trovare il suo riposo,
per quanto scagli i suoi sogni contro un astro spento.
Ma tu non avvicinarti.
La tua fronte sfavillante,
carbone acceso che mi strappa alla stessa coscienza,
duello sfolgorante in cui di colpo provo la tentazione di morire,
di bruciarmi le labbra con il tuo contatto indelebile,
di sentirmi la carne disfarsi contro il tuo diamante rovente.
Non avvicinarti,
perché il tuo bacio si prolunga come l’urto impossibile delle stelle,
come lo spazio che all’improvviso s’incendia,
etere propagante dove la distruzione dei mondi
è un unico cuore che totalmente s’infiamma.
Vieni, vieni, vieni
come il carbone consunto e oscuro che racchiude una morte;
vieni come la notte cieca che mi avvicina il suo volto;
vieni come le due labbra segnate dal rosso,
per quella lunga linea che fonde i metalli.
vieni, vieni, amore mio; vieni, ermetica fronte, rotondità quasi movente
che brilli come un’orbita che nelle mie braccia si estingue;
vieni come due occhi o due profonde solitudini,
come due imperiosi richiami da una profondità che non conosco.
Vieni, vieni, morte, amore: vieni subito, ti distruggerò;
vieni, che voglio ammazzare, o amare, o morire, o darti tutto;
vieni, che tu rotoli come pietra lieve,
confusa come una luna che chiede i miei raggi!
CIAO DA TONY KOSPAN
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LA TUA PAGINA DI… SOGNO?
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David Burliuk
Siamo pronti a fare insieme,
e comodamente seduti,
un piccolo viaggio nella storia dell’arte…
tutto immerso nei fiori?
Astolfo Petrazzi – Allegoria dell’estate
I FIORI NELL’ARTE
Dal Seicento a Van Gogh
La Fiasca fiorita (Cagnacci o Caravaggio)
La Fiasca fiorita è considerata una della più belle natura morte di tutti i tempi.
L’opera rappresenta ancor oggi un enigma, in quanto nessun studioso è riuscito a scioglierne il mistero dell’attribuzione.
Molti i nomi in campo, più vicini alla realtà restano Caravaggio e Cagnacci.
Unico fatto certo è che si tratta di un quadro eseguito da un maestro della pittura.
Brueghel – Ghirlanda di fiori
Il criterio da me utilizzato nella scelta di questi dipinti è stato il rilievo che l’elemento floreale assume nel dipinto che deve esser eguale se non superiore alla figura.
Gregory Frank Harris – Tra le rose
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Questo originale approccio metodologico, la storia della pittura vista attraverso i fiori, partendo dal naturalismo caravaggesco di fine ‘500 fino all'affermazione della modernità con Van Gogh è stato già utilizzato in diverse recenti mostre tenutesi in Italia ed altrove.
Eugène Delacroix – Il cesto di fiori
Nel corso dei secoli, i quadri di fiori o i quadri di figura, dove l’elemento floreale assume un rilievo simbolico hanno raggiunto spesso un’intensità ed un’originalità estetica assai elevata.
Otto Scholderer – La composizione floreale
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A testimoniarlo i capolavori di Caravaggio, Cagnacci, Gentileschi, Dolci e altri grandi pittori che hanno eccezionalmente dipinto quadri di fiori, ma anche di Rembrandt, ad esempio, quando ritrae la moglie come Flora.
Juan de Arellano – Fiori variopinti
L’osservazione di tante belle opere floreali potrebbe… forse… aiutarci se non a risolvere, almeno ad avvicinarci al mistero ancora racchiuso nella straordinaria bellezza della Fiasca fiorita.
Louis Marie de Schryver – Il carrettino dei fiori
Paul Cézanne – Frutta e vaso di fiori
Sidney Harold Meteyard – Fiori di melo
L'arte floreale è presente anche nel soprannome “Mario de’ Fiori” di questo artista romano molto apprezzato nelle Corti Europee del '600
Mario Nuzzi detto Mario de’ Fiori – Autoritratto con valletto e fiori
Mario Nuzzi e Lauri – La Primavera
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E se nel ‘700 il tema floreale sembra perder importanza, nel secolo successivo se ne registra una forte e decisiva ripresa.
Mentre però molti specialisti riducono la loro pittura di fiori ad una produzione altamente specifica e inevitabilmente commerciale, sono invece i protagonisti dei maggiori movimenti (dal Romanticismo al Realismo, dall’Impressionismo al Simbolismo) a riprendere questo genere dandogli nuovi significati… nuove valenze.
Monet – Woman with a parasol in the garden at Argenteuil – 1875
Monet – Nel prato
Jean-Francois Millet – Il bouquet di margherite
Artisti come Hayez, Delacroix, Courbet, Manet, Monet, Cezanne, Renoir, De Nittis, Boldini, Zandomeneghi, Klimt, Van Gogh e Previati si sono applicati nel dipingere fiori
Hayez – Fiori
Van Gogh – Vaso con girasoli
Van Gogh Ramo di mandorlo in fiore
ispirandosi però alla volontà più moderna di scardinare gli schematismi seicenteschi unendo a nuove valenze simboliche la magia della pura visione dell’occhio dell’artista che registra le impressioni della natura fino a creare una realtà superiore, quella dell’arte.
Ovviamente le immagini qui proposte… non esauriscono, neanche lontanamente il mondo dell'arte dei fiori.
Il post però non finisce qua!

Infatti in questo video, dedicato anch'esso ai fiori nell'arte, possiamo ammirare tantissimi altri dipinti.
E' il bellissimo e famosissimo video “Duetto dei Fiori” con immagini floreali di pittori fiamminghi del XVII sec. e musica classica… scomparso dal web… ma per fortuna ritrovato anche se con diverso titolo…
Buona visione…
Se vi va, dite quale dipinto floreale vi piace di più…
Daniel Seghers
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO IN CUI VIVER L'ARTE…
INSIEME
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Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo)
dell’importanza del saper ascoltare…
ma nel contempo però, ahimè,
sempre meno concediamo la ns attenzione a chi parla.
Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che evidenzano
la necessità d'ascoltare e di essere ascoltati…

L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.

II
Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

III
Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
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Poesia molto suggestiva ed affascinante.
Il poeta ci parla della donna e della natura
che gli appaiono esser gli unici aspetti
che possono donare serenità ed armonia.
Questa poesia però è solo apparentemente facile.
Ha infatti 2 letture di cui una,
verso per verso visti quasi a sé stanti,
benché uniti da un’unica visione…
e l’altra invece
legando i versi con una consequenzialità logica….
Dino Campana (Marradi 20 agosto 1885 – Scandicci 1º marzo 1932)
In entrambi i casi il poeta, Dino Campana,
(la cui biografia meriterebbe un post tutto per sé)
emana sensazioni e suggestioni d’amore
immerse nell’incanto della natura, del paesaggio e non solo
che nascondono però anche chiare valenze simboliche.
La poetessa Sibilla Aleramo che ebbe una storia d'amore con Campana
Infine la sensazione è, a mio parere,
ma vorrei conoscere anche il vostro,
di un’atmosfera d’amore
che ondeggia tra il mare ed il vento…
alla ricerca di un equilibrio che nella vita, ahimé,
il poeta trovò raramente e perse poi del tutto…
ancor giovane…
DONNA GENOVESE
Dino Campana
Tu mi portasti un po' d’alga marina
Nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
Che è corso di lontano e giunge grave
D’ardore, era nel tuo corpo bronzino:
– Oh la divina
Semplicità delle tue forme snelle –
Non amore.. non spasimo, un fantasma,
Un’ombra della necessità che vaga
Serena e ineluttabile nell’anima
E la discioglie in gioia, in incanto serena
Perché per l’infinito lo scirocco
Se la possa portare.
Come è piccolo il mondo
E leggero nelle tue mani!
Se vi va
mi piacerebbe conoscere il vostro parere…
Ciao da Tony Kospan
AMI LA MAGIA DELLA POESIA?
UN DIVERSO MODO DI VIVERLA…
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James Tissot
Non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza. J. W. Goethe
James Joseph Jacques Tissot – Donna elegante
OLTRE IL GIARDINO
Carlo Bramanti
Ho ritrovato il libretto di istruzioni per l'uso della vita tra le nuvole più soffici del mio cassetto … mille pensieri e un numero crescente di fate, oltre il giardino.
Ero nato su un letto di emozioni con quel dono d'infinita pace in mano ma non so come e per colpa di chi l'avevo perso … In ogni pagina dorata nulla di diverso, le stesse , identiche parole: “Non allentar mai la corda, non c'è nulla che pesa e vale ricorda … la vita è uno stato mentale “.

James Joseph Jacques Tissot – L'ora del tè

da Tony Kospan
    
IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE
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