Ma, pur senza approfondire i significati storici e religiosi
del testo, una cosa mi appare a prima vista
davvero stupefacente ed è
la modernissima concezione dell’archetipo femminile
tutto concentrato su accesi e forti contrasti.
Certo il tutto è velato e coperto dalla simbologia
di Iside e Osiride (la luna ed il sole).
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L’inno è stato trovato nel Papiro di Ossirinco
n.1380, 1. 214-216, risalente al II secolo a.C.
ma ovviamente si ignora
se sia stato scritto proprio in quell’epoca
o sia stato riportato da scritture di epoche anteriori.
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Ma ora leggiamolo.
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INNO A ISIDE
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Perché io sono la prima e l’ultima,
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure numerosi sono i miei figli.
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono colei che dà la luce e colei che non ha mai procreato,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che mi creò.
Io sono la madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la scandalosa e la magnifica.
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Se ci va possiamo anche ascoltarlo in questo video
Sappiamo tutti che per goder al meglio lo spettacolo delle stelle cadenti bisogna andare in luoghi isolati e lontani da fonti luminose.
Uno dei luoghi più adatti è certo Big Sur che si trova a picco sul mare sulla costa centrale della California.
Big Sur
Proprio qui Kenneth Brandon fotografo e videomaker usando la tecnica del timelapse, ha realizzato questo video davvero spettacolare.
Egli infatti ha catturato e messo insieme i segni lasciati dalle stelle cadenti e le scie luminose delle meteore Geminidi lasciate a metà dicembre.
L'autore nella seconda parte del video presenta invece in un'immagine fissa un collage stupefacente e straordinario in cui appaiono insieme tutte le tracce di luce delle meteore fotografate.
Il video, è inutile dirlo, va per la maggiore su youtube.
Le uniche cose che ti appartengono davvero sono i tuoi sogni e la libera volontà di vivere la vita nel modo in cui desideri farlo. Tutto il resto lo prendiamo soltanto in prestito. S. Bambaren – “Lettera a mio figlio sulla felicità”
J. W. Waterhouse – Arianna
I GIORNI SON SEMPRE PIU' BREVI
Nazim Hikmet
I giorni son sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perché hai tardato tanto?
Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
L'Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -che significa rivelazione.
E', infatti, in questo giorno che Gesù bambino si rivelò come figlio di Dio ai Re Magi.
Nel mondo cristiano il termine indica dunque la festa religiosa che evoca, oltre all’adorazione dei Magi, anche vari avvenimenti della vita di Cristo, soprattutto la nascita, il battesimo, il primo miracolo operato a Cana, la sua venuta alla fine dei tempi.
Mentre in Occidente l'Epifania è ora nettamente distinta dal Natale e celebra la manifestazione di Gesù ai pagani, nelle chiese orientali, l’Epifania è invece la festa del battesimo di Gesù nel Giordano. Per questo fin dal secolo IV si introdusse nel giorno dell’Epifania, la benedizione dell’acqua proprio in memoria del battesimo di Gesù.
STORIA DELLA BEFANA
L’origine di questa figura invece non è religiosa ma è probabilmente connessa alle tradizioni agrarie pagane relative all’anno trascorso ormai pronto alla rinascita come anno nuovo.
Esse narravano di divinità femminili che volavano per i campi per favorire i raccolti futuri.
E' però nel Medio Evo che a seguito di modificazioni ed interconnessioni di queste antiche tradizioni con quelle cristiane che nasce la Befana… come simpatica stregaccia dispensatrice di carbone o doni ai bambini a seconda che si siano comportati bene o male.
L’aspetto da vecchia sarebbe dunque una raffigurazione dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare fantocci, con indosso abiti logori, all’inizio dell’anno (vedi ad esempio la Giubiana e il Panevin o Pignarûl, Casera, Seima o Brusa la vecia).
In alcune chiese orientali… la festa della celebrazione del Natale, dell’adorazione dei Magi e del battesimo di Gesù è tutt'uno.
FOLCLORE E TRADIZIONI
La festa dell’Epifania è salutata in molti paesi da manifestazioni di carattere folcloristico come accensioni di falò, elezioni di Re per burla, da taluni riferite come eredità dei festeggiamenti che si tenevano durante i saturnali.
Nei paesi di tradizione cattolica vige il costume, come a Natale, di scambiarsi i regali e soprattutto di farne ai bambini ai quali la befana viene descritta come personificazione di una vecchia brutta ma buona che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio lascia nelle calze dolciumi e doni ai bambini buoni e carbone a quelli che sono stati cattivi.
Secondo la poetica immagine… la vecchia, che nella tradizione contadina entra nelle case attraverso la cappa del camino, viene dalle montagne a notte fonda, attraversa il cielo a cavallo di una scopa e con un grosso sacco ricolmo sulle spalle.
In varie città, come a Firenze, se ne faceva un fantoccio che veniva portato in giro per le vie e dispensava caramelle ai più piccini.
Nelle leggende anglosassoni e nordiche, la notte dell’Epifania, o dodicesima notte, è uno spazio di tempo favorevole ai presagi e ai prodigi, il più indicato per combattere le forze del male.
La pioggia è il tuo vestito. Il fango è le tue scarpe. La tua pezzuola è il vento. Ma il sole è il tuo sorriso e la tua bocca e la notte dei fieni i tuoi capelli. Ma il tuo sorriso e la tua calda pelle è il fuoco della terra e delle stelle.