Siamo nel 1945 nell'Ospedale Loreto Mare di Napoli quando accade un fatto… inconsueto.
Una ragazza partorisce un bambino di pelle scura…
Tutti a porsi domande su come la scienza poteva spiegare la cosa… ma la realtà era molto ma molto più semplice…
L'anno prima erano giunte in città le truppe americane composte anche da molti soldati neri… ed il caso di neonati mulatti ormai cominciava a non esser più una rarità…
Edoardo Nicolardi, che lavora proprio in quell'ospedale e che aveva già scritto testi di bellissme canzoni come “Voce 'e notte”, sente forte l'impulso di scrivere dei versi sull'episodio.
Appena scritti consulta il consuocero, altro mitico personaggio della canzone napoletana… E. A. Mario… notissimo musicista autore tra l'altro della musica della “Leggenda del Piave”.
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Quest'ultimo compone in breve una musica che insieme ai versi diverrà la migliore testimonianza della realtà di quegli anni.
Proprio per questa aderenza al momento storico e sociale la canzone veniva percepita ed amata dappertutto, come se fosse una canzone popolare, poiché il successo fu immediato.
Il primo a portarla al successo fu Renato Carosone ma poi negli anni '70 la Nuova Compagnia di Canto Popolare la portò ai primi posti della Hit parade nazionale.
LA CANZONE
E' giunto il momento di ascoltarla grazie a questo bel video
che consente di immergerci nella difficile… tremenda… atmosfera
I Re Magi sulla strada per Betlemme si fermarono nei pressi di una casa per chiedere informazioni.
Bussarono e li accolse una vecchietta che non sapeva nulla dell’evento e non poteva aiutarli con nessuna indicazione.
Allora i Re Magi invitarono la vecchia ad unirsi a loro ma questa rifiutò perchè aveva molto lavoro da sbrigare.
Soltanto dopo che i Re se ne furono andati ella capì che aveva commesso un errore e tentò di ritrovarli per unirsi a loro e andare ad adorare il bambino Gesù.
Li cercò per ore e ore ma non li trovò, allora decise di fermarsi da ogni bambino con un dono nella speranza che questi fosse Gesù Bambino.
E così ogni anno, nella notte della vigilia dell’ Epifania, la vecchietta, a cavalcioni di una scopa, si mette in cammino alla ricerca di Gesù con un sacco colmo di doni e calandosi dai camini si ferma in ogni casa dove c’è un bambino per lasciare un dono, se è stato buono, o del carbone, se invece è stato cattivo.
Testo coordinato da vari siti – impagin. Tony Kospan