Archivio per gennaio 2014
Desidero oggi ricordare brevemente
l'attrice teatrale Luisa Conte ,
definita unanimemente la donna del popolo
che meglio interpretava a teatro la realtà di Napoli
nel bene e nel male
e dotata di una verve comica davvero unica.
La sua morte sorprese e sconvolse la città
che l'amava tanto.
A Donna Luisa,
così era da tutti chiamata con rispetto ed ammirazione,
infatti la città riservò un saluto ed un omaggio indimenticabile
sia per l'enorme numero di persone che partecipò ai funerali
che per la grande commozione che si diffuse in città e non solo.
BREVE BIOGRAFIA
Nata in una famiglia povera e numerosa
già a 5 anni era sul palcoscenico del Trianon
ed a 14 era già in una Compagnia teatrale.
Luisa Conte Napoli 27.4.1925 – Napoli 30.1.1994
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Iniziava così una luminosa, fantastica,
ma anche estremamente varia, carriera di attrice teatrale
toccandone quasi tutte le corde…
dalla sceneggiata alle grandi commedie di Eduardo
e di tanti altri grandi autori comici e non.
Ha recitato, tra gli altri,
con il grande Eduardo e con Nino Taranto
Qui è con Nino Taranto
Ma era soprattutto amata per il piglio recitativo
ed il grande carisma che emanava dalle tavole dei palcoscenici
facendo innamorare ed estasiare il pubblico.
Qui è con Eduardo
Infatti al solo suo apparire sulla scena…
ed alle sue prime parole
dette con un'espressività ed un'intonazione così particolari,
ma nel contempo così partenopee,
una scossa elettrizzante colpiva gli spettatori…
Ma non è stata solo un'attrice perché ha svolto
anche il ruolo di impresaria teatrale.
Luisa Conte ed il fotografo Augusto De Luca
Negli ultimi anni essendo ormai diventata un mito
e già ammalata di cuore,
al suo entrar in scena lunghissimi applausi
fermavano per un po' la recitazione.
Ha lasciato un enorme vuoto
negli ambienti teatrali napoletani
ma anche un'eredità che potrebbe esser stata raccolta
dall'amatissima nipote Lara Sansone.
IL VIDEO
Ricordiamola ed omaggiamola con questo video…
in cui possiamo riconoscere ed ammirare
la sua stupenda recitazione…
insieme a Nino Taranto e non solo…
VIDEO
Tony Kospan
UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE D’ARTE
POESIA MUSICA SOGNI RACCCONTI
RIFLESSIONI BUONUMORE ETC
NEL GRUPPO FB…
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Foto di Augusto De Luca
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Un racconto davvero dolcissimo…
che trovai tempo fa nel web.
E' di autore anonimo ma davvero bellissimo…
Penso che qualcuno si commuoverà…
LA SCATOLA E LA BAMBINA
La bambina stava preparando un suo pacco di Natale.
Avvolgeva una scatola con costosissima carta dorata.
Impiegava una quantità sproporzionata di carta e fiocchi e nastro colorato.
“Cosa fai?” – la rimproverò aspramente il padre. “Stai sprecando tutta la carta! Hai idea di quanto costi?”.
La bambina con le lacrime agli occhi si rifugiò in un angolo stringendo al cuore la sua scatola.
La sera della vigilia di Natale, con i suoi passettini da uccellino, si avvicinò al papà ancora seduto a tavola e gli pose la scatola avvolta con la preziosa carta da regalo.
“E’ per te, papi” – mormorò.
Il padre si intenerì. Forse era stato troppo duro. Dopo tutto quel dono era per lui.
Sciolse lentamente il nastro, sgrovigliò con pazienza la carta dorata e aprì pian piano la scatola. Era vuota!
La sorpresa sgradita riacutizzò la sua irritazione ed esplose: “E tu hai sprecato tutta questa carta e tutto questo nastro per avvolgere una scatola vuota!?”.
Mentre le lacrime tornavano a far capolino nei suoi grandi occhi, la bambina disse:
“Ma non è vuota, papà! Ci ho messo dentro un milione di bacini!”.
Per questo, oggi c’è un uomo che in ufficio tiene sulla scrivania una scatola da scarpe.
“Ma è vuota” – dicono tutti.
“No. E’ piena dell’amore della mia bambina” – risponde lui.
dal web – impaginazione t.k.
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ARTE MUSICA POESIA ETC NEL GRUPPO DI FB
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Raimundo de Madrazo
L'amore è una parola di luce
scritta da una mano di luce
su di una pagina di luce
Khalil Gibran
(Più su – Renato Zero)
PERCHE' CHIEDO DOVE SEI
~ Pedro Salinas ~
Perché chiedo dove sei,
se cieco non sono,
se assente non sei?
Se ti vedo
andare e venire,
te, il tuo corpo alto
che termina in voce,
come in fumo la fiamma,
nell’aria, impalpabile.
E ti chiedo se,
e ti chiedo di che sei,
di chi;
ed apri le braccia
e mi mostri
l’alta immagine di te,
e mi dici ch’è mia.
A TUTTI
DA TONY KOSPAN
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Edward Hopper – Ristorante a New York
IL SIGNORE DI FRONTE
Vivian Lamarque
Era un signore seduto di fronte
a una signora seduta di fronte a lui.
Alla loro destra/sinistra c'era una finestra,
alla loro sinistra/destra c'era una porta.
Non c'erano specchi, eppure in quella stanza,
profondamente, ci si specchiava.
Giuseppe Smirne – Volto di donna
by Tony Kospan
POESIE?
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Sono le azioni che contano.
I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere,
sono perle false finché che non sono trasformati in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
Mahatma Gandhi
Oggi è l'anniversario della morte di un uomo
che ha cambiato la storia del suo paese e forse del mondo…
senza colpo ferire.
(Porbandar 2 10 1869 – Nuova Delhi 30 1 1948)
Il Mahatma è stato un grandissimo esempio per tutto il mondo
di come la non violenza,
attraverso il pensiero, le riflessioni, il buon senso etc. ,
possa battere la forza delle armi di un grande esercito.
Il grande esercito era quello della Gran Bretagna
all'epoca ancora una vera superpotenza mondiale.
Gandhi è stato un pensatore, uno statista
ma soprattutto, con la sua mitica “non violenza “,
è stato il leader nazionalista che contribuì
alla creazione di una nazione indiana
indipendente dall'impero britannico.
Ricordiamolo con alcuni suoi pensieri
e 2 sue note poesie che ci mostrano
la cifra immensa della sua Saggezza e della sua Umanità…
Werner Horvath
Serenità è quando ciò che dici,
ciò che pensi,
ciò che fai,
sono in perfetta armonia.
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La mia esperienza mi ha portato a constatare
che il modo migliore per ottenere giustizia
è trattare gli altri con giustizia.
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Per una persona non violenta
tutto il mondo è la sua famiglia.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/frase-99405?f=a:666>
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/filosofia/frase-122327?f=a:666>
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/saggezza/frase-144078?f=a:666>
PRENDI UN SORRISO
Mahatma Gandhi
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
ESSERE UN FRATELLO
Mahatma Gandhi
In tutta umiltà mi sforzerò
di essere buono, amante del vero, onesto e puro;
di non tenere con me niente di cui non ho bisogno;
di meritare, con il mio lavoro, il mio salario;
di stare sempre attento a quel che bevo e mangio;
di essere sempre coraggioso;
di rispettare le altre religioni proprio come la mia,
e di cercare di veder sempre del bene nel mio prossimo,
di seguire fedelmente lo svadeshi
e di essere un fratello per tutti i miei fratelli.
Grazie… sempre… Gandhi… per il tuo grande insegnamento…
anche se ahimé sembra che la stessa India spesso lo dimentichi …
Tony Kospan
PER CHI AMA LA POESIA
ED IL SUO MONDO
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Questa poesia,
che ci riporta al tema dell’amore che va oltre il tempo,
(benché non corrisposto )
è stata amata da molti, tra cui Montale e Branduardi * ,
ed è tuttora amata da moltissimi.
* Branduardi l’ha cantata e dopo potremo ascoltarla in video
E’ considerata un capolavoro ed il titolo originale è
WEN YOU ARE OLD
QUANDO TU SARAI VECCHIA
– YEATS –
POESIA D’AMORE SUBLIME
a cura di Tony Kospan
Stavolta preferisco che la leggiate prima,
che ne gustiate in pieno le emozioni che dà,
e poi ne approfondiremo diversi aspetti.
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QUANDO TU SARAI VECCHIA
William Butler Yeats
Quando tu sarai vecchia e grigia,
col capo tentennante
ed accanto al fuoco starai assonnata,
prenderai questo libro.
E lentamente lo leggerai, ricorderai sognando
dello sguardo che i tuoi occhi ebbero allora,
delle loro profonde ombre.
Di quanti amarono la grazia felice
di quei tuoi momenti
e, d’amore falso o a volte sincero,
amarono la tua bellezza.
Ma uno solo di te amò l’anima irrequieta,
uno solo allora amò le pene del volto tuo che muta.
E tu, chinandoti verso le braci, sarai un poco triste,
in un mormorio d’Amore dirai,
di come se ne volò via…
passò volando oltre il confine di questi alti monti
e per sempre poi il suo volto nascose
in una folla di stelle.
E’ chiaro che Yeats con questa poesia
ha il coraggio di guardare all’amore…
in modo originale, ma nel contempo sublime,
immaginando la donna amata ormai anziana.
LA STORIA DI QUESTA POESIA
Wiiliam Butler Yeats – Dublino 13.6.1865 – Roquebrune-Cap-Martin 28.1.1939
Il poeta anglo-irlandese l’ha scritta
per l’attrice Maud Gonne , da lui amata per la tutta la vita,
che però non corrispose mai al suo amore.
Il poeta ne è consapevole ma con questi versi,
pur nel dolore,
mostra una grande capacità di amare…
una capacità che supera ogni limite…
perfino il non amore dell’amata.
Maud Gonne
L’ANALISI DELLA POESIA
Egli si rivolge alla donna amata prefigurandola
nel momento in cui, c ol tempo, sfiorita la sua bellezza,
ormai prevarranno le difficoltà fisiche…
e cioè nella vecchiaia.
La “vede” seduta accanto al fuoco
in una sorta di leggera sonnolenza
e spera che prenda un libro, proprio quel libro ,
in cui ci sono le poesie che lui le ha dedicato.
Maud Gonne
Che lo legga lentamente
riandando con il pensiero ai suoi passati amori,
alcuni sinceri ed altri meno,
riscoprendo in lui
l’unico che l’amò davvero nella sua vera essenza,
adorandone lo spirito irrequieto e non solo la sua bellezza.
Yeats and Maud Gonne by Anne Marie ODriscoll
L’ultima parte ci riporta alla dolce atmosfera iniziale
e qui il poeta sogna che Lei nel riveder, triste,
le immagini degli amori passati,
che nulla le hanno lasciato,
tra le stelle ritrovi nascosto il volto del poeta che l’ha amata
al di sopra ed al di là di ogni cosa.
Ovviamente questa è solo la mia interpretazione
e sono curioso di leggere la vostra.
INFINE LA POESIA IN… VIDEO
Ma non è un video in cui si ascolta un fine dicitore che la legge ,
bensì… cliccando qui giù, possiamo ascoltarla cantata da Branduardi
Ciao da Tony Kospan
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
PAFINA DI FB
J.W. Waterhouse – Lady of Shalott
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LA PIU’ BELLA POESIA MODERNA
CONTRO LA GUERRA
(A MIO PARERE)
E’
UOMO DEL MIO TEMPO
L'AUTORE E' IL GRANDE POETA ITALIANO…
E PREMIO NOBEL
SALVATORE QUASIMODO
(Modica 20 agosto 1901 – Napoli 14 giugno 1968)
Non servono parole per descriverla…
in quanto parla da sola… ed alla grande…
Eccola…
UOMO DEL MIO TEMPO
Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno Quando il fratello disse all’altro fratello: «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue Salite dalla terra, dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Guernica – Pablo Picasso
E QUI ORA POSSIAMO ANCHE ASCOLTARLA…
CANTATA…
IN QUESTO DAVVERO INTERESSANTE VIDEO
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John White Alexander – Fiori di prato
Questo è il dolore della vita:
che per essere felici bisogna essere in due
Edgar Lee Masters
John White Alexander – Vestito verde
NEL NOSTRO AMORE LA PENA E LA GIOIA
Juan Ramon Jimenez
Nel nostro amore, la pena e la gioia si accendono e si spengono, come, a primavera, la mattina e la sera.
Oh soave scontro dolce dell’ombra e della luce, della luce e dell’ombra -nè luce del tutto, nè ombra del tutto -, belle loro due, come quelle due; simulacro di lotte, uguali nella disfatta e nel trionfo!
Amore;
crepuscolo, aurora di primavera!
John White Alexander – Giugno
à tout le monde
par Tony Kospan
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PER ESSER FELICE
Vivian Lamarque
Per essere felice
senza disturbare
al suo numero leggermente sbagliato
devo telefonare.
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Lucia Merli
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Una suggestiva poesia carica di passionalità spagnola.
VIENI SEMPRE, VIENI
Poesia sublime di Vicente Aleixandre
Questa poesia, pur lunghetta, la si legge tutta d’un fiato.
E’ una grande poesia d’amore
con sensibilità spagnola ed accenti di dolore…
che parla un linguaggio universale e profondo.
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Sembra che i pensieri d’amore rotolino insieme ai versi…
forti e solidi quasi assoluti…
e la passione è così intrisa di suggestioni di sangue e morte.
Se volessi paragonarla ad un’opera d’arte
mi apparirebbe più una scultura che un dipinto.
L’amore viene vissuto come immerso nell’intera natura
quasi in una visione panteistica…
(fiume stella luce astro corteccia pelle carne carbone pietra metallo labbra… etc)
Questo però è in verità uno degli elementi
più caratteristici di tutta la poetica di questo grande autore.
L’amore viene visto come immerso nell’intera natura.
Siviglia 26 4 1898 – Madrid 13 12 1984
Vicente Aleixandre,
poeta spagnolo affetto fin da giovane da grave malattia,
è stato premio Nobel per la Letteratura nel 1977.
VIENI SEMPRE, VIENI
Vicente Aleixandre
Non avvicinarti.
La tua fronte, la tua infuocata fronte, la tua accesa fronte,
le impronte di certi baci,
questo bagliore che anche di giorno si vede se t’avvicini,
questo bagliore contagioso che mi rimane in mano,
questo fiume luminoso dove immergo le braccia,
dove non oso quasi bere,
per timore poi d’una vita d’ura ornai d’astro brillante.
Non voglio che tu viva in me come vive la luce,
con questo isolamento di stella che si unisce alla sua luce,
cui l’amore è negato attraverso lo spazio
duro e azzurro che separa e non unisce,
dove ogni astro inaccessibile
è una solitudine che, gemebonda, trasmette la sua tristezza.
La solitudine scintilla nel mondo senza amore.
La vita è una vivida corteccia,
una rugosa pelle immobile
dove l’uomo non può trovare il suo riposo,
per quanto scagli i suoi sogni contro un astro spento.
Ma tu non avvicinarti.
La tua fronte sfavillante,
carbone acceso che mi strappa alla stessa coscienza,
duello sfolgorante in cui di colpo provo la tentazione di morire,
di bruciarmi le labbra con il tuo contatto indelebile,
di sentirmi la carne disfarsi contro il tuo diamante rovente.
Non avvicinarti,
perché il tuo bacio si prolunga come l’urto impossibile delle stelle,
come lo spazio che all’improvviso s’incendia,
etere propagante dove la distruzione dei mondi
è un unico cuore che totalmente s’infiamma.
Vieni, vieni, vieni
come il carbone consunto e oscuro che racchiude una morte;
vieni come la notte cieca che mi avvicina il suo volto;
vieni come le due labbra segnate dal rosso,
per quella lunga linea che fonde i metalli.
vieni, vieni, amore mio; vieni, ermetica fronte, rotondità quasi movente
che brilli come un’orbita che nelle mie braccia si estingue;
vieni come due occhi o due profonde solitudini,
come due imperiosi richiami da una profondità che non conosco.
Vieni, vieni, morte, amore: vieni subito, ti distruggerò;
vieni, che voglio ammazzare, o amare, o morire, o darti tutto;
vieni, che tu rotoli come pietra lieve,
confusa come una luna che chiede i miei raggi!
CIAO DA TONY KOSPAN
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LA TUA PAGINA DI… SOGNO?
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