Archivio per 27 dicembre 2013

La simpatica e saggia… favola dell’amore e della follia…   2 comments


 
 

Una simpaticissima favoletta che
ci rivela una verità che ben verifichiamo
sulla nostra pelle quando…
 
 
 
 



 
 
 
LA FAVOLA DELL’AMORE E DELLA FOLLIA

 
 
 
La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei. 
Dopo il caffè, la Follia propose:
“Si gioca a nascondino?”. 
“Nascondino? Che cos’è?” – domandò la Curiosità. 
“Nascondino è un gioco.
Io conto fino a cento e voi vi nascondete.
Quando avrò terminato di contare, cercherò e
il primo che troverò sarà il prossimo a contare”.
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia.

 

 

 

 
 
 
 
 
“1.. 2.. 3.. – la Follia cominciò a contare.
La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.
La Timidezza, timida come sempre, si nascose
in un gruppo d’alberi.
La Gioia corse in mezzo al giardino.
La Tristezza cominciò a piangere, perché non
trovava un angolo adatto per nascondersi.
L’ Invidia si unì al Trionfo e si nascose
accanto a lui dietro un sasso.
La Follia continuava a contare mentre i suoi
amici si nascondevano.
La Disperazione era disperata vedendo che la
Follia era già a novantanove.
CENTO! – gridò la Follia – Comincerò a cercare.”






La prima ad essere trovata fu la Curiosità,
poiché non aveva potuto impedirsi
di uscire per vedere chi sarebbe stato il
primo ad essere scoperto.
Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio
sopra un recinto che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto.
E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.
Quando tutti erano riuniti, la Curiosità
domandò: “Dov’è L’Amore?”.
Nessuno l’aveva visto.
La Follia cominciò a cercarlo.
Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi sotto le rocce.
Ma non trovò l’Amore.
Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un pezzo di legno
e cominciò cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido.
Era l’Amore, che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio.
La Follia non sapeva che cosa fare. 
Si scusò, implorò l’Amore per avere il suo perdono
e arrivò a promettergli di seguirlo per sempre. 
L’Amore accettò le scuse.



 
 


Ancor oggi, l’Amore è cieco
e la Follia l’accompagna sempre.


 

 

 

 



Eh sì… questa favoletta… ci conferma che…
 
 – non esiste vero amore senza un pizzico di follia… – 
 
 
Ma voi cosa ne pensate? 
 
 
Ciao da Tony Kospan



 
 
 
dal web – impaginaz. t.k.



 
 
 
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fre bia pouce
 






Rina Sutzkever


 
 
 

La Littizzetto… le feste di Natale ed il… maschio…   Leave a comment

 

 

.

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Un graffiante…
ma ovviamente non può che esser così…
brano della Luciana nazionale…
che ci parla, a modo suo,
proprio dell'atmosfera di questi giorni…


Certo è un pò femminista
ma super esilarante come al solito


.

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LA LITTIZZETTO…
LE FESTE DI NATALE…
ED IL… MASCHIO

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Anno nuovo.
Vita? Tendenzialmente identica.
Con qualche certezza in più. 
Tipo Cindy Crawford che nella pubblicità di un aspirapolvere ci fa sapere che detesta gli acari.
Fantastico. Doveva venire lei col suo neo dall’America a dircelo.
Pensare che noi invece andiamo pazze per gli acari.
Li alleviamo con orgoglio negli orli dei tappeti.
Con gioia lasciamo che si riproducano negli anfratti del camino.
Vai, Cindy… torna pure nell’Illinois e, se puoi, portati anche quella bietola di Richard Cere con le sue praline.
 
 
 
 

 

 

 
Che stanchezza. Non so più cosa sia la tolleranza.
Sarà stata la magia del Natale. Eh, sì. D’altra parte sono una donna…
E cosa fa una donna durante le feste? Si sfrange l’anima e il corpo.
Con una mano ritira la tredicesima e con l’altra paga le bollette, compra i regali ai figli, fa il presepe, addobba l’albero, salda la rata del riscaldamento, sistema le camere per i parenti, fa la spesa, prepara gli agnolotti, compra la stella di Natale per la suocera, corre dalla parrucchiera, fa il pieno alla macchina, appende il vischio alla porta, cura l’acetone del figlio piccolo che si ammala sempre durante le feste, spedisce gli auguri di Natale ai colleghi del marito, mette a mollo le lenticchie, compra i petardi per il Capodanno e, per non perdere tempo, con una scopa legata al sedere, spazza il parquet.
 
 
 

 

 

 
E l’uomo? ‘Sto balengo?
Si mette il costume rosso e la barba bianca e fa Babbo Natale.
Stop. ‘Sto grandissimo minchione.
 

Poi gioca tutto il tempo coi figli e dice:
“La mamma di giocare non ne ha più voglia perché non è rimasta bambina come me!”.

 

Tu non sei rimasto bambino, amore mio invertebrato, sei rimasto cretino… capisci?
Certo.. son quelle tre o quattro letterine che però fanno la differenza.
Per te, tesoro mio, il massimo della trasgressione è dormire senza mutande… lo sai, fragolina mia di bosco, che sei un uomo di seconda scelta?
 
 
Sei come il prosciutto di spalla coi polifosfati.
A mangiarlo non è che muori, ma a lungo andare ti danneggi la salute.
 
 
Ah, dimenticavo.
Le vedi quelle corna scintillanti rimaste sotto l’albero?
Sono per te!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DAL WEB… IMPAGINAZ. T.K.
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN 
 
 
 
 
 
 
 
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Le lettere smarrite – Bel brano di prosa poetica… amaro ma originale   2 comments

Felice ultimo W. E. del 2013 in poesia.. Per noi di V. Majakovskij – arte.. E. De Blaas – canzone.. Io vorrei, non vorrei – e..   2 comments

 

Eugene de Blaas

 

 

buonweekend1.gif image by yasmine73_album 

 

 

   

 

Se tu fossi una lacrima,
io non piangerei per paura di perderti.
Jim Morrison
 
 
 
 
 

Eugene de Blaas – Il corteggiamento

 
 
 
PER NOI
Vladimir Majakovskij
 
 
L’amore
non è paradiso terrestre,
a noi
l’amore
annunzia ronzando
che di nuovo
è stato messo in marcia
il motore
raffreddato del cuore.

Trattenendo
me stesso,
come a un convegno,
sino all’ultimo battito del petto,
tendo l’orecchio:
l’amore riprende a ronzare,
umano,
semplice.
Fuoco,
uragano
ed acqua
s’avanzano con un sordo brontolìo.
Chi saprebbe dominarsi?
Potete?
Provateci …
 
 

 

Eugene de Blaas -Bellezza viennese
 
 
 
 

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Buonanotte con l’antica minipoesia… Lunga è la notte d’inverno… di Asclepiade Di Samo   1 comment

 
 
 
 
John William Waterhouse – Psiche
 
 
 
 
 
LUNGA E' LA NOTTE D'INVERNO
Asclepiade Di Samo
 
 
Lunga è la notte d'inverno, il sole tramonta fra
le Pleiadi e io sono là, bagnato, alla tua porta, 
colpito dal desiderio dell'ingannatrice.
 
No, non è  amore
questo che mi ha mandato Afrodite,
ma una freccia angosciosa di fuoco.
 
 
 
 
 
John William Waterhouse – La Sirena
 
 
 
*(poeta greco – III sec. a.C.)
 
 

 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 

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