Archivio per 20 dicembre 2013

La storia, religiosa e laica, delle palline colorate dell’Albero di Natale   2 comments







STORIA RELIGIOSA



Narra la leggenda che a Betlemme nei giorni immediatamente dopo la nascita del piccolo Gesù ci fosse un artista di strada che voleva portargli un dono.

L'artista… un ragazzo, molto povero, non aveva nulla da regalare a Gesù ed alla fine decise di offrirgli la sua arte.









Essendo un giocoliere creò un gioco con delle palline ed il piccolo Gesù rise moltissimo.

In ossequio a questo evento e per ricordare i sorrisi di Gesù Bambino si mettono le palle sull’albero di Natale.








STORIA LAICA



Tanto tempo fa, l’albero di Natale veniva addobbato esclusivamente con della frutta dalla forma rotonda: arance e mele.

In Francia però, precisamente in Alsazia, in tempi remoti si verificò una pessima annata per le mele, limitandone così i raccolti.







In sostituzione del frutto, che per quell’anno non poteva essere utilizzato come addobbo, un vetraio si propose di costruire delle palline di vetro, in sostituzione delle mele.

Per i tedeschi invece le palline di vetro, denominate kugels, rappresentano una fonte di protezione:
essi infatti hanno il compito di proteggere la casa dagli spiriti cattivi.






Ciao da Tony Kospan





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I S C R I V I T I

Se telefonando – Mina – Gran bella canzone-poesia   2 comments



E’ universalmente riconosciuta
come una delle più belle canzoni italiane… di sempre…
e gli autori, come vedremo, sono tutti notissimi. 





Mina (Mina Anna Maria Mazzini) – Busto Arsizio, 25 marzo 1940




SE TELEFONANDO
– GRANDE CANZONE POESIA –








Si tratta davvero di un mixage stupendo costituito da:
– una stupenda interpretazione di Mina,
– una bellissima musica, opera del maestro Ennio Morricone,
ed
– un testo “poetico” che dobbiamo a Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara.
Questo disco (un 45 giri in vinile) è del 1966 ed è ormai divenuto uno stupendo… indimenticabile classico.

Il testo è in verità anche audace, di tipo intellettuale… e risente della liberazione sessuale degli anni ’60.

Ci parla infatti di un rapporto d’amore intenso, passionale, ma di una sola notte e senza futuro, ma che ha lasciato solo il bel ricordo delle emozioni vissute.

Il brano musicale si accompagna magicamente a queste emozioni con un continuo “crescendo” finale… che sembra non finire.








SE TELEFONANDO
 
Lo stupore della notte
spalancata
sul mar
ci sorprese che eravamo sconosciuti
Poi nel buio le tue mani
d’improvviso
sulle mie…
É cresciuto troppo in fretta
questo nostro
amor…
Se telefonando io potessi dirti addio
ti chiamerei…
Se io rivedendoti fossi certa che non soffri
ti rivedrei…
Se guardandoti negli occhi sapessi dirti basta
ti guarderei…
Ma non so spiegarti
che il nostro amore appena nato
è già finito…
Se telefonando io volessi dirti addio
ti chiamerei…
Se io rivedendoti fossi certa che non soffri
ti rivedrei…
Se guardandoti negli occhi sapessi dirti basta
ti guarderei…
Ma non so spiegarti
che il nostro amore appena nato
è già finito…



Ed ora è giunto il momento di ascoltarla in questo bel video…



 
 


CIAO DA TONY KOSPAN





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Il solstizio d’inverno – Astronomia… significato… miti… tradizioni… musiche e… poesie   2 comments




21 DICEMBRE 2013
ORE 17,11
SOLSTIZIO D'INVERNO

.
.

 
 
 

IL SOLSTIZIO D'INVERNO

RITI… MITI… RIFLESSIONI… MUSICHE… POESIE…

 
 
 
Che la luce del nuovo sole possa illuminare
il cammino di tutti voi.
Felice Alban Arthuan
 
 
 
 


Yule sparge i semi che sbocceranno in primavera

 


SOLSTIZIO D'INVERNO
(Filastrocca)


Quando a dicembre arriva il solstizio
che dell'inverno scandisce l'inizio
il sole pare diventare più mite ed umano
non fa più l'altezzoso nel cielo lontano
insieme a noi si leva tardi al mattino
si tira pigramente sul tetto vicino
rimanendo incantato tutto il giorno
a guardare curioso le case intorno
non c'è chi non lo veda affacciare
che non lo faccia subito entrare
accogliendolo con cordialità e calore
come si trattasse d'un ospite d'onore
in realtà sembra che al solstizio
sia la festa del sole ad avere inizio.



 
 
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Il solstizio, che può essere d'estate e d'inverno, è ciascuno dei due punti dell'orbita terrestre in cui il Sole è alla massima distanza angolare rispetto al piano dell'equatore terrestre.

La parola “solstizio” significa “Sole stazionario”, ed indica il suo non alzarsi né abbassarsi rispetto all'equatore celeste.

E' in questo momento che la nostra stella si trova alla massima altezza sull'orizzonte dell'emisfero boreale (cioé quello nord, dove si trova l'Italia), mentre a sud la situazione è capovolta.

 

 

 

 

 

A partire dal 22 giugno le ore di luce sono diminuite gradualmente, fino a raggiungere il minimo che si verifica proprio durante il solstizio d'inverno del 21 dicembre.

Fin dall'antichità l'uomo si è reso conto del cammino ciclico che il Sole descrive nel cielo, traendone così spunto per regolare la propria vita agricola e di caccia e creare bellissime leggende per spiegare e spiegarsi il fenomeno.

Per i greci, ad esempio, il solstizio d'estate coincideva con la “Porta degli uomini“, cioé il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica.

 

 

 

 

 

 

In Perù la divinità associata al Sole ed all'imperatore, Inti, riceveva sacrifici di animali ed offerte, affinché i raccolti estivi fossero abbondanti.

Il Cristianesimo sovrappose alle celebrazioni pagane la festività dedicata a San Giovanni Battista. 

Secondo le tradizioni italiane nella notte di San Giovanni le streghe si levavano in volo e raggiungevano il “Grande Noce di Benevento“, l'albero sul quale una dea lunare avrebbe sconfitto il diavolo, rimandandolo negli inferi.

Fino al 1872 a Roma, dopo l'Ave Maria, veniva sparato un colpo di cannone che dava inizio ai festeggiamenti. Il popolo si ritrovava nelle osterie per banchettare con le lumache, considerate in grado di scacciare i litigi ed il pericolo di essere traditi dai propri amati. Ma a partire dal quell'anno la festa venne soppressa dal governo italiano.

 

 

 

Gif-Animate-Frecce20174.gif image by orsosognantescarica il midi(Ice dance – New age)

 

 
 
 
Il Solstizio d’Inverno cade in un giorno variabile dal 20 al 24 dicembre.
 
E’ definito anche come il giorno più breve o la notte più lunga dell’anno.
 
In questo giorno il sole compie il suo giro più breve attraverso il cielo, riducendo così le ore di luce del giorno.

Dopo questa data le giornate iniziano nuovamente ad allungarsi.
 
Nell’antichità era un’importante festività dei popoli pagani per tutte le tradizioni il Solstizio d’Inverno celebra sempre la morte del Dio Sole, la sua trasformazione e la sua rinascita nel ventre della Dea.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Altri termini usati per indicare il Solstizio sono Yule, che sembra derivare dalla parola anglosassone “Yula” o quella scandinava “Jul” o “Iul” che significa “ruota”, la Ruota dell’Anno.

Infatti per le popolazioni anglosassoni proprio il solstizio segnava l’inizio del nuovo anno e per la tradizione druidica  indicava la rinascita del dio Sole in questo giorno.


 
 
 
 

 
 
 
Nell'antica Roma, nel giorno del Solstizio Invernale si celebrava la rinascita del Sole, il “Dies Natalis Soli Invicti” (il giorno di rinascita del Sole Invincibile) dopo l’introduzione, sotto l’imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mithra nelle tradizioni religiose romane.







Le feste in onore di Mithra erano comprese nell'ampio arco delle festività che i Romani chiamavano Saturnalia, e cioè festeggiamenti dedicati al dio Saturno.

In seguito fu Giulio I nel 325 d.C. circa a trasformare questa festività come ricorrenza per ricordare la nascita di Gesù Cristo, creando una celebrazione alternativa, e  divenuta poi vincente, alla più popolare festa pagana di quei tempi.

 
 
 
 
Gif-Animate-Frecce20174.gif image by orsosognante  scarica il midi(Reminiscenze (New age)
 

 
 
Anche appendere l’agrifoglio in casa è un’usanza che persiste da tempi antichissimi.

Fin dai tempi più remoti esso rappresenta un segno di protezione e difesa contro le negatività. Inoltre rappresenta il Vecchio Dio del Cielo, il Re Agrifoglio che negli antichi miti nordici simboleggia l’anno morente che soccombe al nuovo anno nella simbolica battaglia contro il giovane Re Quercia.







SOLSTIZIO D'INVERNO
Parxifal




Come è limpida questa notte
cosi vicina al sole,
eppure cosi immensamente bella,
raccolgo il sorriso delle stelle,
questo meraviglioso dono
del solstizio d'inverno.
Chissà se lontano oltre gli spazi
dell'incommensurabile,
Musetta guarda la luna
che gira intorno al cuore,
che si fa stella,
fiore,
sogno.






La figura di Babbo Natale, strettamente legata a questa festività, è una raffigurazione fantasiosa di santi che durante questo periodo sono dispensatori di doni (come San Nicola o Santa Lucia),  funzione simpaticamente ricoperta nell'antichità da Saturno.
 
 
 
 

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Dalle celebrazioni pagane del solstizio d’inverno e dal desiderio di luce e di festa che per contrasto ne derivano sono infatti nate la figura di Lucia (nel suo significato di portatrice di luce) di bianco vestita e con candele sulla testa e quella di Babbo Natale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Il Solstizio d’Inverno è occasione per guardare dentro sé stessi per cercare e riconoscere le proprie paure i propri dubbi.
 
E’ tempo di affrontare, sconfiggere e lasciar andare via tutto ciò che limita e frena la nostra nuova crescita.
 
E’ tempo di liberarsi dal peso delle insicurezze e dei timori che, gravando sulla nostra anima, ci allontanano da un nuovo inizio, da una nuova rinascita.

 
Con la crisi attuale vieppiù è importante questo messaggio (N.T.K.)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
FELICE SOLSTIZIO A TUTTI…
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 

TESTO DAL WEB – CON COORDIN. ED AMPIE RIELABORAZ. NONOCHE' IMPAG. DI T.K.
 
 
 
 
 
 
 
IL SALOTTO CULTURALE DI FB

 

Buon W. E. in poesia.. Ho messo la mia anima di M. Guidacci – arte.. De Nittis – canzone.. Woman di J. Lennon – e…   1 comment

 
 
 
 
De Nittis
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Amore è una parola di luce,
scritta da una mano di luce,
su una pagina di luce.
Gibran
 
 
 
 
 
 
 

De Nittis – Effetto neve

 

 

HO MESSO LA MIA ANIMA…

Margherita Guidacci

 
 
Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido.
Essa non vuole altro che riposare in te.
Ma schiudile
se un giorno la sentirai fuggire.
Fà che siano allora come foglie
e come vento,
assecondando il suo volo.
E sappi che l'affetto nell'addio
non è minore che nell'incontro.
Rimane uguale e sarà eterno.
Ma diverse sono talvolta
le vie da percorrere
in obbedienza al destino
 
 
 
 
 
De Nittis – Figura di donna
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

a tutti da Orso Tony
 
 

 

 
 
 

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