Moriva nel 2013 a 81 anni per una grave malattia questo grande attore britannico conosciuto ed ammirato in tutto il mondo per aver interpretato il film cult Lawrence D’Arabia.
Era nato in Irlanda ma la sua infanzia e gioventù l’aveva trascorsa a Leeds dove presto iniziò a fare svariati modesti lavori…
Prestò servizio militare presso la Royal Navy e proprio poco prima di tornare alla vita civile in un’intervista radiofonica affermò che sognava in futuro di fare il poeta o l’attore.
Nei primi anni 50 frequentò la Royal Academy of Dramatic Art. Le prime interpretazioni teatrali furono nell’ambito del teatro shakespeariano e successivamente recitò per la tv.
Il grande successo però arriva per un caso fortunato…
Il regista David Lean aveva deciso di affidare la parte di Lawrence D’Arabia nel film kolossal a Albert Finney.
Questi però rifiutò e la seconda scelta Marlon Brando non poteva per precedenti impegni ed allora il regista ripiegò su Peter O’Toole.
La sua interpretazione nel deserto dell’agente segreto, ma anche archeologo, che è tra i protagonisti della rivolta araba del primo Novecento, è assolutamente fantastica ed indimenticabile.
Infatti è considerata una delle 100 migliori interpretazioni di tutti i tempi e gli fece ottenere la prima delle 8 nomination all’Oscar come miglior attor protagonista.
Qui con la moglie Sian Phillis
Ha avuto una vita sentimentale variegata e complessa e 2 figlie dalla moglie con cui, anche a causa della dipendenza dall’alcool, ebbe una relazione molto difficile e, anni dopo, un figlio dalla modella Karen Sommerville Brown.
Ebbe negli anni ’70 una brutta e lunga malattia da cui guarì.
Si è sempre ripreso dopo i vari momenti difficili tornando sempre a recitare.
Negli ultimi tempi però aveva deciso di lasciare le scene e ritirarsi.
Il mondo non può dimenticare quella sua mitica interpretazione, e neanche noi, per cui mi appare opportuno mostrar il trailer del film…
E’ una canzone di grandissimo successo di qualche anno fa…
che piaceva (e piace) molto… a tantissimi ed anche a me…
Fiorirono all’epoca le più diverse interpretazioni… sul suo significato…
e si svolsero infinite discussioni sul tema…
C’era chi sosteneva che era una canzone fascista,
altri che le parole siano di parole di un defunto…
altri invece di un uomo diventato impotente etc etc…
Penso di far quindi cosa gradita
far conoscere quelli che appaiono esser
i dati veri ed originali della canzone e cioè:
I – testo in lingua originale –
II – testo tradotto –
III – interpretazione originale del cantante… –
IV – ed infine il video dell’affascinante canzone –
I
IL TESTO ORIGINALE
La camisa negra
JUANES
Tengo la camisa negra hoy mi amor esta de luto
Hoy tengo en el alma una pena y es por culpa de tu embrujo
Hoy sé que tú ya no me quieres y eso es lo que más me hiere
que tengo la camisa negra y una pena que me duele
mal parece que solo me quedé y fue pura todita tu mentira
que maldita mala suerte la mía que aquel día te encontré
por beber del veneno malevo de tu amor yo quedé moribundo y lleno de dolor respiré de ese humo amargo de tu adiós y desde que tú te fuiste yo solo tengo…
tengo la camisa negra porque negra tengo el alma
yo por ti perdí la calma y casi pierdo hasta mi cama
cama cama caman baby te digo con disimulo
que tengo la camisa negra y debajo tengo el difunto
tengo la camisa negra ya tu amor no me interesa
lo que ayer me supo a gloria hoy me sabe a pura
miércoles por la tarde y tú que no llegas ni siquiera muestras señas y yo con la camisa negra y tus maletas en la puerta
mal parece que solo me quedé y fue pura todita tu mentira
que maldita mala suerte la mía que aquel día te encontré
por beber del veneno malevo de tu amor yo quedé moribundo y lleno de dolor respiré de ese humo amargo de tu adiós y desde que tú te fuiste yo solo tengo… tengo la camisa negra porque negra tengo el alma yo por ti perdí la calma y casi pierdo hasta mi cama
cama cama caman baby te digo con disimulo
que tengo la camisa negra y debajo tengo el difunto
tengo la camisa negra porque negra tengo el alma
yo por ti perdí la calma y casi pierdo hasta mi cama
cama cama caman baby te digo con disimulo
que tengo la camisa negra y debajo tengo el difunto
II
LA TRADUZIONE
Ho la camicia nera/oggi il mio amore è in lutto/Ho nell’anima un dolore/perchè mi hai stregato/Oggi so che non mi ami più/ed è questo che più mi ferisce/che ho la camicia nera/e un dolore che mi fa male/male sembra che sono rimasto solo/ed è stata ben perfetta la tua bugia/che maledetta cattiva sorte la mia/che ti ho incontrato quel giorno/per bere il veleno malevolo del tuo amore/e sono rimasto moribondo e pieno di dolore/ho respirato questo fumo amaro del tuo addio/e da quando te ne sei andata ho solo. Ho solo la camicia nera/perchè ho l’anima nera/e per te ho perso la calma/e quasi perdo addirittura il mio letto /letto letto come on baby/te lo dico dissimulando/che ho la camicia nera/e sotto ho il defunto/ho la camicia nera/e il tuo amore non mi interessa più/quello che ieri mi sembrava fantastico/adesso mi sembra niente/è mercoledi pomeriggio e non arrivi/neppure dai segnali di vita/e io con la camicia nera/e le tue valigie sulla porta.
III
IL SIGNIFICATO
‘‘Tengo la camisa negra, hoy mi amor esta de luto”.
La canzone parla di lutto… come ha spiegato Juanes, ”in quanto è grigia e triste la vita senza amore e parla poi di come la passione possa cambiare il corso della vita stessa degli individui.
Chi è stato lasciato – continua il cantante colombiano – mette la camicia nera come segno di lutto, per indicare il suo stato d’animo.
Ma è anche una canzone di speranza perchè prende atto del fatto che poi quando un amore finisce bisogna prima o poi girare pagina.
L’amore che canto – continua il cantante – è quello che sconfigge l’odio e le discriminazioni.
Non tutti sanno che a Capri non c’è solo la Grotta Azzurra…
Sono infatti ben 70 le rientranze, più o meno grandi o profonde,
che si incontrano facendo il perimetro dell’Isola Azzurra.
LE GROTTE DI CAPRI
Chi meglio dei marinai può conoscerle?
Ed è a loro che Ernesto Mazzetti, giornalista e vicepresidente della Società Geografica Italiana, si è rivolto per censirle tutte nel suo libro da poco in libreria.
Isola di Capri
La loro origine non è unica… si va dalla situazione oro-geografica e dai vari movimenti avvenuti sulla costa fin da quando l’isola (circa 100.000 anni fa) era unita alla terraferma alla semplice azione scavatrice delle onde nello scorrere dei secoli.
La massima parte è esplorabile con le dovute precauzioni e sempre con l’assistenza di conoscitori dei luoghi.
Parleremo qui, e brevemente, solo di alcune tra le più interessanti.
Il salto di Tiberio
Iniziamo con quella “Dell’Affumata” che presenta la volta ancora annerita perché li venivano accese le caldaie che servivano per lavare le reti dei pescatori.
C’è poi “Il Salto di Tiberio” che è più che altro un anfratto nel quale, da un’altezza di 200 metri, l’Imperatore,
dopo averli accolti nella sua villa, buttava i suoi nemici.
Grotta Bianca
La Grotta Bianca, così chiamata per il biancore del tufo della volta ospita 2 laghetti.
La Meravigliosa
La Meravigliosa invece, tra le più grandi di Capri, ha la caratteristica di trovarsi sopra la Grotta Bianca e presenta stalattiti e stalagmiti che, alla luce del sole, acquistano colori bellissimi e da ciò il suo nome.
Tragara
Tragara è invece un antico porticciolo usato dagli antichi romani,
Faraglioni
che si trova proprio davanti ai mitici Faraglioni che presentano un arco naturale lungo 56 mt e largo 13.
Grotta dei Santi
Singolare è anche la Grotta dei Santi detta così per la presenza di rocce in fila che danno l’impressione di una processione.
Grotta Azzurra
Infine la regina delle grotte capresi (e forse di tutto il mondo quantomeno per la notorietà) la mitica Grotta Azzurra.
Alexandre Dumas la descrisse come “una tenda costruita con un frammento di cielo”.
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L’incredibile colore azzurro della grotta è dovuto ad una fenditura sottomarina che consente il passaggio dei raggi solari che illuminano così l’acqua del mare.
Era notissima fin dall’antichità ma è stata riscoperta solo nell’800.
Non ci resta che entrare, almeno virtualmente, grazie a questo video…
Mi raccomando però… abbassate la testa quando entrate… eh eh…
CIAO DA TONY KOSPAN
IL LIBRO
LE GROTTE DI CAPRI
Ernesto Mazzetti
Ed. La Conchiglia
Due sono le grandi gioie nella vita di un uomo: la prima quando per la prima volta può dire “amo,
l'altra, ancora maggiore, quando può dire “sono amato”. Carlo Dossi
Alexandre Cabanel – La nascita di Venere
BELLEZZA Antonia Pozzi
Ti do me stessa le mie notti insonni, i lunghi sorsi di cielo e stelle – bevuti sulle montagne, la brezza dei mari percorsi verso albe remote.
Ti do me stessa, il sole vergine dei miei mattini su favolose rive tra superstiti colonne e ulivi e spighe.
Ti do me stessa, i meriggi sul ciglio delle cascate, i tramonti ai piedi delle statue, sulle colline, fra tronchi di cipressi animati di nidi
E tu accogli la mia meraviglia di creatura, il mio tremito di stelo vivo nel cerchio degli orizzonti, piegato al vento limpido della bellezza: e tu lascia ch’io guardi questi occhi che Dio ti ha dati, così densi di cielo profondi come secoli di luce inabissati al di là delle vette.