Archivio per 2 dicembre 2013
Buonanotte con la bella minipoesia… La rosa… di Paolo Carbonaio 2 comments
Uomini soli… Bellissima canzone poesia dei Pooh… 4 comments
.
.

.
.
.
.
Stavolta la canzone-poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh…
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dai Pooh al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
fu presentata dai Pooh al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
Il tema, la solitudine,
è stupendamente raccontato in poesia e musica.

IL TESTO
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.






IL VIDEO
Ma ora ascoltiamola con la mente e…
con il cuore se ci va….
.
.
![Immagine ridotta [Gif-Animate-Frecce (104).gif - 1kB]](https://i0.wp.com/digilander.libero.it/netnick/Gif-Animate-Frecce/Gif-Animate-Frecce%20(104).gif)
Orso Tony
Ricordo della Callas – La mitica voce… I successi… Gli amori… I dolori… 1 comment
Tradizionalmente si ricorda oggi, e lo fa anche Google,
l'anniversario della nascita della Callas
me il giorno preciso, come leggeremo, è incerto…
Ripropongo dunque per l'occasione
questo mio post dedicato al ricordo
di questa leggenda del canto.
Google
La sua voce, i suoi amori, i suoi dispiaceri ed i suoi capricci
hanno fatto di lei un vero mito…
CONOSCIAMOLA… VEDIAMOLA… ASCOLTIAMOLA…

MARIA CALLAS
LA DIVINA… DELLA LIRICA
by Tony Kospan

UNA BREVE BIOGRAFIA
La Diva, Divina, Dea o altre definizioni simili è nata nei primi giorni del dicembre 1923 a New York (s’ignora il giorno preciso per il ritardo nell’iscrizione all’anagrafe da parte dei genitori che volevano un maschio).
La sua infanzia fu però comunque tranquilla, anche a soli cinque anni fu investita da un’auto a Manhattan e rimase in coma per ventidue giorni.
Però in famiglia la prediletta era Jackie, la sorella maggiore, (per combinazione era così chiamata Jaqueline Kennedy che le sottrasse il marito) la sola per cui erano previste lezioni di canto e pianoforte che lei era costretta ad ascoltare di nascosto.
Però mentre la sorella stentava lei imparava subito… al punto che a 11 anni vinse il 2° premio in una trasmissione radio L’ORA DEL DILETTANTE.
Maria, anche quando segue la madre tornata in Grecia, dopo il divorzio, contina nello studio del canto al Conservatorio di Atene e le lingue greca e francese.
Soffrirà molto durante la guerra… sia la miseria che la fame… ma i primi successi nascono proprio lì con la Cavalleria Rusticana e Tosca”.
Lei però non ha dimenticato New York e poco dopo la fine della guerra torna dal padre…. ma lì non riesce ad avere successi ed eccola ripartire stavolta, nel 1947, per l’Italia… povera i canna e con soli 50 dollari in tasca.
Si stabilisce a Verona dove si sposa, forse senza amore, con G.B. Meneghini grande amante della lirica.
L’Italia le porta fortuna con le sue interpretazioni da soprano di “Gioconda”, “Tristano e Isotta”, “Norma”, “I Puritani”, “Aida”, “I Vespri siciliani”, “Il Trovatore” e così via e nel contempo riesce afare amicizie importanti come Antonio Ghiringhelli, sovrintendente della Scala, Wally e Arturo Toscanini.
I trionfi si estendono in tutto il mondo.
La Callas si trasforma, sulla scena, in personaggio senza gesti superflui, rompendo con una tradizione che prediligeva le emozioni e lacrime amare e con la sua voce incanta, commuove, stupisce.
Inizia anche la massima mondanità mentre finisce il matrimonio per un amore…. che definì “brutto e violento” con l’armatore greco Aristotele Onassis.
Seguono anni di passione… lussi… e sregolatezze. Un figlioletto Omero… morì appena nato.
Nel 1964 inizia il declino insieme all’abbandono da parte del marito per Jaqueline Kennedy… che per lei sarà una dura mazzata.
Anche la voce ne risente perdendo smallto e intensità. Abbandona allora la vita mondana e si ritira… a Parigi.
Muore il 16 settembre 1977 a soli 53 anni.
Accanto a lei solo il suo personale di servizio.
LA VOCE
Di lei ci resta il mito e le incisioni della sua voce… Voce che merita qualche parola.
La sua voce, infatti, anche a seguito di tanto studio ed esercitazioni, viene considerata una voce limpida, cristallina, chiara ma con venalità discontinue.
L’effetto è che riesce a trasmettere non solo le parole ma anche le mille emozioni dei personaggi a cui ha dato vita nelle opere da lei cantate.
ASCOLTIAMOLA E VEDIAMOLA
Ascoltiamola e vediamola dunque in questi 2 video
che ce la faranno ricordare con alcune interpretazioni sublimi…
![Immagine ridotta [Gif-Animate-Frecce (174).gif - 1kB]](https://i0.wp.com/digilander.libero.it/netnick/Gif-Animate-Frecce/Gif-Animate-Frecce%20(174).gif)
Felice settimana in poesia – Ricordi amor mio di Neruda – arte.. John Simmons – canzone.. Across the universe – e.. 1 comment

John Simmons – Il sonno di Titania

















L'amore è come la fortuna:
non gli piace che gli si corra dietro.
Théophile Gautier
Théophile Gautier











![Immagine ridotta [Gif-Animate-Frecce (39).gif - 0kB]](https://i0.wp.com/digilander.libero.it/netnick/Gif-Animate-Frecce/Gif-Animate-Frecce%20(39).gif)
John Simmons – Titania che dorme al chiar di luna
RICORDI… AMOR MIO…
Pablo Neruda
Pablo Neruda
… Ricordi, amor mio,
i nostri primi passi nell'isola?
Le pietre grigie ci riconobbero,
le raffiche della pioggia,
le grida del vento nell'ombra.
Ma il fuoco fu
il nostro unico amico,
vicino ad esso stringemmo
con quattro braccia, nell'inverno,
il dolce amore.
Il fuoco vide crescere nudo il nostro amore
fino a toccare stelle nascoste,
e vide nascere e morire il dolore
come una spada spezzata
contro l'amore invincibile….
i nostri primi passi nell'isola?
Le pietre grigie ci riconobbero,
le raffiche della pioggia,
le grida del vento nell'ombra.
Ma il fuoco fu
il nostro unico amico,
vicino ad esso stringemmo
con quattro braccia, nell'inverno,
il dolce amore.
Il fuoco vide crescere nudo il nostro amore
fino a toccare stelle nascoste,
e vide nascere e morire il dolore
come una spada spezzata
contro l'amore invincibile….
John Simmons – Sogno di una notte d'estate


a tutti da Orso Tony