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Questa poesia non può non suscitare sorpresa…
in quanto ribalta del tutto la visione dell'amore.
Essa non parla d’amore… in modo classico ma del…
c o r p o… dei ricordi del… corpo…
come soggetto del pensiero e del rimpianto del poeta…
Ma essa, forse proprio per questo,
occupa un suo posto, a mio parere,
nella piccola libera antologia delle poesie sublimi…
I ricordi… del corpo…
non vanno solo alle passioni vissute…
ma anche a quelle che, per un pelo o per un accidente,
si persero per via…
ma che hanno comunque lasciato delle tracce
nel… corpo…
L'autore è un poeta che fu abbastanza noto in vita
ma che oggi è considerato
tra i più grandi della Grecia moderna.
RICORDA CORPO…
Konstantinos Kavafis
Corpo, ricorda, e non solo quanto fosti amato,
non soltanto i letti in cui giacesti,
ma anche quei desideri che per te
brillavano chiari negli occhi,
e tremavano nella voce – e qualche
casuale ostacolo li rese vani.
Ora che tutto ormai appartiene al passato,
sembra quasi che a quei desideri
tu ti sia concesso – come brillavano,
ricorda, negli occhi che ti guardavano:
come tremavano nella voce, per te,
ricorda, corpo.
Il corpo quindi riconquista, grazie al poeta,
l’importanza e la dignità
che la cultura classica ad esso dava….
Importanza che per secoli è stata nascosta
ed ampiamente e volutamente trascurata…
dalla cultura e dal pensiero occidentale.
TONY KOSPAN
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Una breve, ma molto interessante, analisi di Alberoni
sulla grande creatività scaturente dalla sofferenza causata
dal “Mal d’amore” e su come riprendere il cammino
dopo una delusione sentimentale.
LA POTENZA CREATIVA DEL… MAL D’AMORE
Francesco Alberoni
Quante volte mi hanno domandato:
«Come si fa a guarire di mal d’amore, smettere di soffrire se ti sei innamorato e non vieni ricambiato?».
Per rispondere ricordiamo che noi ci innamoriamo quando, stanchi del nostro attuale modo di essere, vogliamo realizzare altre nostre potenzialità e siamo pronti a ricominciare.
Allora ci innamoriamo di chi ci fa intravedere la nuova futura possibile vita.
Così si accende il processo di «stato nascente» in cui noi trasfiguriamo tanto il mondo che la persona amata.
Sentiamo di avere un’affinità profonda, metafisica, con lei e viviamo il nostro amore come qualcosa che contribuisce all’armonia del mondo, alla perfezione stessa del cosmo.
Perciò se chi amiamo ci dice di no, ci rifiuta, non riusciamo a capire, ci sembra qualcosa di assurdo, ma non sul piano psicologico, sul piano della struttura costitutiva dell’essere.
E’ un assurdo, un vuoto che ci portiamo dentro per anni.
E che può essere riempito definitivamente solo con un altro innamoramento ricambiato.
Ma allora non c’è nulla da fare contro il male d’amore?
No.
No perché, nello – stato nascente – , noi stavamo mutando, e le energie che volevano creare una nuova vita sono bloccate, ma ancora presenti.
Non possiamo realizzare una coppia amorosa, ma possiamo orientarle verso un’altra meta.
La terapia dell’innamoramento frustrato è una nuova attività creativa.
Goethe si era innamorato di Charlotre Buffe, quando la ragazza ha sposato un altro, ha pensato al suicidio.
Però, anziché suicidarsi, ha scritto il romanzo “I dolori del giovane Werther”, in cui un giovane si innamora di una ragazza che (guarda caso) si chiama Charlotte e quando lei sposa un altro, si suicida.
Goethe invece si salva.
Un altro esempio: nel 1883 Nietzsche si innamora di Lou Salomé, vuol sposarla ma lei lo respinge.
E’ sconvolto, fugge, ha degli incubi, è disperato.
Ma non si suicida, scrive di getto, in pochi giorni, un’opera straordinaria:“Così parlò Zarathustra”.
Concludendo, per guarire da un innamoramento deluso, la terapia efficace sta nel continuare il processo di trasformazione già iniziato.
Anzi, nell’accelerare il cambiamento esplorando nuove strade.
Soprattutto impegnandosi in un grande compito che richieda lotta, lavoro, energia e creatività.
Solo così le forze liberate dall’innamoramento possono incanalarsi in un nuovo progetto.
E la nostalgia, il dolore, la rabbia, la volontà di riscatto o di vendetta diventano potenze costruttive.

Testo dal web – Impaginaz. T.K.
LA TUA PAGINA DI PSICHE E SOGNO
CHE PUO’ AIUTARTI A COLORARE LE TUE ORE
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No… non è un trucco… nè merito di photoshop…
ma sono i veri colori della corteccia di un albero…
precisamente dell' eucalyptus deglupta.

Si tratta dell'unica specie di eucalipto
dell'Emisfero Settentrionale

E' una pianta dall'alto fusto
nota ai più con il nome di Eucalipto arcobaleno

E' una pianta che cresce comunemente alle Hawai

La colorazione nasce dal fatto che la corteccia si stacca dall'albero
in punti e momenti diversi.

All'inizio appare un verde vivace che poi col tempo diventa viola….
rosso, arancione… marrone…

I diversi momenti di questi cambiamenti di colori…
creano così l'incredibile effetto arcobaleno…

Tony Kospan
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Un breve cenno su questa corrente artistica che,
nata nel 1798, ha pervaso tutta la cultura dll'800
Infatti essa pervase tutti gli aspetti dell'arte…
della poesia… della musica ed anche della filosofia…
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Eugène Delacroix – Il cesto di fiori
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In questo post esamineremo, in breve,
i principi della corrente
e potremo comprenderne lo spirito attraverso
opere poetiche… di pittura e musicali…
Eugène Delacroix – San Michele uccide il diavolo
IL ROMANTICISMO IN ESTREMA SINTESI
Gli elementi caratteristici di questa corrente
– l’ideale della libertà creativa e della spontaneità;
– la concezione di una letteratura e di una poesia come espressione del sentimento;
– una polemica vivace contro i generi, le regole; una esaltazione della fantasia;
– uno spiccato interesse per il mito e i simboli;
– l’esplorazione del sogno e di altre manifestazioni dell’inconscio;
– la tendenza ad abolire le distinzioni tra poesia e prosa.
Il dipinto qui giù è diventato l'emblema di questa corrente

Caspar David Friedrich – Il Viandante sul mare di nebbia
L'origine del termine Romanticismo
Il vocabolo “Romanticismo” deriva dal francese “roman” designante un racconto di avventure, in prosa o in versi.
Nella seconda metà del ’700, in Inghilterra, l’aggettivo “romantic” ebbe una connotazione negativa e fu adoperato per indicare cose fantastiche ed irreali evocanti motivi ed ambienti medievali.
Rousseau usò l’aggettivo “romantique” privato di ogni intendimento negativo, per indicare uno stato d’abbandono sognante dell’anima.
Anche in Germania il termine “romantisch“, indicante il romanzesco ed il patetico della letteratura medioevale, perse, gradatamente, l’accezione negativa, senza però acquisire un preciso significato semantico.
Solo nel 1798 Schlegel, nella rivista Athenaeum, definì lo “stato d’animo romantico” e la poesia che ne era emanazione:
essa doveva combinare poesia e prosa, critica e genialità, arte e spontaneità, doveva essere sociale, viva, pregna delle istanze contemporanee e l’arbitrio del poeta non doveva subire costrizioni.
(dal web)

Eugène Delacroix – La liberté guidant le peuple

Delacroix

Eugène Delacroix – La barca di Dante
NOTTURNO
Ugo Foscolo
Quando la terra è d’ombre ricoverta,
E soffia ’1 vento, e in su le arene estreme
L’onda va e vien che mormorando geme,
E appar la luna tra le nubi incerta;
Torno dove la spiaggia è più deserta
Solingo a ragionar con la mia speme,
E del mio cor che sanguinando geme
Ad or ad or palpo la piaga aperta.
Lasso! me stesso in me più non discerno,
E languono i miei dì come viola
Nascente ch’abbia tempestata il verno;
Chè va lungi da me colei che sola
Far potea sul mio labbro il riso eterno:
Luce degli occhi miei, chi mi t’invola?

Foscolo
Ma l'immaginazione reclama anche i suoi diritti,
e ho fatto entrare, oggi, in certe forme antiche,
un vero elemento poetico.
Ludwig van Beethoven
Per Elisa

Beethoven
PIACEVOLE INCONTRO
J. W. Goethe
Nell'ampia cappa avvolto fin al mento,
prendevo la via tra le rocce, aspra e grigia,
e poi giù per i prati invernali,
l'animo inquieto, disposto alla fuga.
D'un tratto, il nuovo giorno si spogliò del velo:
giunse una fanciulla, bella come il cielo,
perfetta come quelle donne leggiadre
care ai poeti. La mia ansia s'acquietò.
Ma sviai il passo e la lasciai andare,
mi strinsi più forte nelle pieghe,
come per difendermi nel mio calore.
Eppure la seguii. Mi fermai. Era accaduto!
Nella mia veste non potei più celarmi,
la gettai via. E ci fu lei tra le mie braccia.
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Goethe in Italia ritratto da Jakob Philipp Hackert
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Jakob Philipp Hackert (Pittore tedesco)
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ALLA LUNA
Giacomo Leopardi
O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l'anno, sovra questo colle
Io venia pien d'angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
0 mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l'etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l'affanno duri!

Giacomo Leopardi (web)
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ELDORADO
Edgar Allan Poe
Abbigliato gaiamente,
Un leggiadro cavaliere,
Con la luce e con le ombre,
Da gran tempo ormai viaggiava
E cantava una canzone,
Per cercare l'Eldorado.
Ma avvenne che invecchiava,
Un tal prode cavaliere,
E sul cuore un'ombra scese
Perché egli non trovava
Nessun luogo della terra
Che era come l'Eldorado.
E così quando alla fine
Gli mancarono le forze,
In un'ombra pellegrina
S'imbatté e le chiese: «Ombra
Dove mai si può trovare
Questa terra d'Eldorado?».
«Laggiù oltre le montagne
Della Luna, su cavalca
Per la valle delle Ombre,
Oh mio prode su cavalca»
«Se tu cerchi l'Eldorado!»
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Edgar Allan Poe
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Caspar David Friedrich – Un uomo e una donna davanti alla luna – 1819
Ciao da Orso Tony
UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA FB
John William Waterhouse – Lady of Shalott
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