Archivio per 12 novembre 2013

Voglio un amore doloroso – Sublime poesia di D’Annunzio inneggiante all’estasi d’amore   3 comments

 

 

 Gustav Klimt
 
 
 
 
Non avrei mai creduto di poter annoverare
tra le poesie sublimi e di sogno…
una poesia del… Vate.
 
 
 
Arthur Hughes
 
 
 
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni profonde…
 
 
 
 
Gabriele D’Annunzio
 Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
 
  
 
Ma questa poesia,
che per certi aspetti precorre la psicanalisi freudiana…,
 invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia quel…
 “letto di porpora”…
 
 
 
 
 
 
 
 
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
 
 
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere… ahimé… 
anche doloroso ed inquieto…
e che però l'importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e vivere attimi d’infinito…
 
 
 
 
Tamara de Lempicka
 
 
 
 
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
 
 
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto…
 che vada oltre la morte…
 
 
Mi farebbe piacere conoscere però anche il vostro pensiero…
 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
 
 
  
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
 
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
 
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
 
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
 
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.

 

 


 

Paolo e Francesca – Dante Gabriel Rossetti

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

POESIE?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE?
NELLA PAGINA FB…

 
 

La malinconia nell’arte con un’analisi… dipinti… poesie… aforismi e non solo   1 comment

 


Un interessante articolo sul rapporto, ormai ampiamente riconosciuto, 
tra la malinconia e l’arte insieme a dipinti, poesie e canzoni in tema.





 


LA MALINCONIA NELL’ARTE.. NELLE POESIE E NON SOLO
PER IL BLOG IL MONDO DI ORSOSOGNANTE

 
 


La malinconia – Durer – (Partic.)

 
 

 
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La malinconia è il più legittimo tra tutti i toni poetici.
(Edgar Allan Poe)


La malinconia è la felicità di essere triste.

(Victor Hugo)


La malinconia e la felicità sono come due persone che fingono di non conoscersi
e si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.
(Fabrizio Caramagna)

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Paul Delvaux – Elogio della Malinconia

 
 

Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l’esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l’attenzione verso l’interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.



 

Francesco Hayez – Pensiero malinconico


 

Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell’anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.

 
 
 



  
Marie Constance Charpentier – La melanconia

 

 
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l’esistenza e i comportamenti dell’uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l’alternarsi delle stagioni.


 

Christian Landier



Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell’appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell’anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un’unica definizione di carattere clinico.
 
Elio Occhipinti


Ma eccoci alle poesie, associate a dipinti e canzoni. 
 
 
 
fre bia pouce  music+121      (Malinconia – Luca Carboni)
Arnold Bocklin – Malinconia
 
 
 

MALINCONIA E ARTE 
Daniele Bollea
 
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte. 
Si placa nelle opere
che la vantano. 
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento. 
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.

 
 
fre bia pouce  music+121 (Giuni Russo – Malinconia)
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
 

 

VOLUTTA’ DELLA MALINCONIA 
Johann Wolfgang von Goethe 

Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!

 
 
fre bia pouce  music+121 (Malinconia – Riccardo Fogli)
Edvard Munch – Malinconia



NEL LAGO DEI TUOI OCCHI 
Guillaume Apollinaire

Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia.
 

F I N E
 

 



Testo ed immagini dal web – Impaginazione e coordinam. T. K.



AUTUNN marr jtoj4ka (4)
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039
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original

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Conosciamo l’antica teoria cinese… Yin e Yang… molto diffusa in Oriente? Eccola   1 comment

 
 
 

Yin e Yang rappresentano, nella filosofa cinese,

i due principi fondamentali dell’universo.

 

 

Essi sono la rappresentazione della dualità fondamentale

esistente in ogni parte del cosmo… ed in noi…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Yang: il principio positivo, maschile, rappresentato dal colore bianco

 Yin: il principio negativo, femminile, rappresentato dal colore nero

 

 

 

 
 
 
 
 
In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce  non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa.
Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma non sono due.

 
Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti,

ma che nell’amore diventano Uno.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
LE QUATTRO LEGGI DELLA RELAZIONE YIN YANG

 

Nella medicina tradizionale Cinese le relazioni tra Yin e Yang vengono riassunte in quattro cosiddette

 

” Leggi fondamentali”

 

 

 

Queste leggi sono simbolicamente rappresentate nel disegno del Taiji.

 

Fermiamoci a osservarlo:

 

 

 

 

 

 

Lo spazio è diviso in due colori opposti: questo è ciò che permette li definirli.

Lo Yin è nero perché lo Yang è bianco, non esistono spazi grigi all’interno del diagramma, in ogni punto l’uno o l’altro colore si manifesta solo per contrasto con il suo inverso.

Yin e Yang sono opposti e complementari, pertanto si respingono e si attraggono.

Questo è ciò che viene espresso dalla prima legge.  Osserviamo che c’è una piccola zona di bianco nel nero e viceversa: Yin e Yang si fondano a vicenda e non possono sussistere indipendentemente l’uno dall’altro, sono inscindibili e comunicanti; entrambi sono inclusi all’interno di un unico cerchio per metterne in rilievo la sostanziale unità.

Questo cerchio rappresenta il Dao, la legge universale che crea, sostanze e ritma la vita esprimendosi attraverso questi due principi polari. Questo è ciò che viene espresso dalla seconda legge.

La linea che divide il cerchio non è una linea retta perché rappresenta un rapporto dinamico; un modello di movimento perpetuo autoregolato, in cui i due elementi sono in uno stretto rapporto di relazione (inversa); più cresce lo Yin tanto diminuisce lo Yang e viceversa, da un punto di vista temporale questo avvicendarsi dà luogo a un’alternanza ma la quantità di Yin e di Yang del totale rimane invariata. Questo è ciò che viene espresso dalla terza legge.  

Infine possiamo osservare che il nero inizia dove il bianco raggiunge il suo apice e viceversa, secondo ciò che la tradizione cinese esprime nella legge fondamentale dei mutamenti: “giunto all’estremo necessariamente si inverte”: Yin e Yang si trasformano reciprocamente (nel loro inverso). Questo è ciò che viene espresso dalla quarta legge

L’estremo freddo genera il caldo, l’estremo caldo genera il freddo; il Qi freddo dà origine al denso, il Qi caldo al rarefatto

 

 

 

 

 

 

MORFOLOGIA E FISIOLOGIA

 

In molti testi di agopuntura si trovano classificazioni delle diverse zone del corpo in termini Yin Yang: la testa è Yang e il corpo Yin, l’addome è Yin e la schiena Yang, il tronco Yin gli arti Yang, l’addome Yin e il torace Yang e via dicendo. Come abbiamo accennato, le categorie di Yin e Yang si applicano per relazione e contrasto; non è possibile classificare una parte del corpo come Yin o Yang se non rispetto a qualche altra parte; il torace è Yin rispetto alla testa ma Yang rispetto all’addorne.

 

 

 

yin_yang_dragons.jpg YING YANG DRAGONS image by longhangingsnake

 

 

 

La forma

 

Nel Neijing sono fornite delle semplici coordinate che possono essere applicate a qualsiasi struttura: l’alto è Yang rispetto al basso, la sinistra è Yang rispetto alla destra, l’aspetto posteriore è Yang rispetto all’anteriore, l’estemo (e distale) è Yang rispetto all’interno (e prossimale). Se consideriamo queste indicazioni possiamo notare come  ogni parte si può ulteriormente suddividere in un aspetto Yin (-) e un aspetto Yang (+):

I cinque organi Zang (reni, cuore, fegato, Polmoni,: Milza) hanno caratteristiche prevalentemente Yin poiché rappresentano la parte più interna del corpo, trattengono l’energia senza disperderla e presentano una struttura piena e compatta. I sei organi Fu (stomaco, intestino crasso, intestino tenue, vescica, e vescica biliare) sono Yang rispetto agli Zang poiché trasformano la materia senza trattenerla, la trasportano perché sia evacuata e hanno di con- seguenza una struttura vuota ed elastica.

I cosiddetti meridiani sono orbite energetiche connesse all’attività vitale degli organi interni; sono considerati Yin se associati all’attività di uno Zang (meridiani Taìyin, Shaoyin, Jueyin), Yang se sono associati all’attività di un Fu (meridiani Taiyang, Yangming, Shaoyang). 1 meridiani straordinari (cioè non vincolati a un organo preciso) possono anch’essi essere distinti in Yin (Renmai, Yinqiao, Yinwei) o Yang (Dumai, Yangqiao, Yangwei). Si tratta comunque di divisioni di comodo all’interno di un sistema unitario:

Yin e Yang sono nomi diversi per un’unica specie [di meridiani]. Quelli che stanno in alto e quelli che stanno in basso s’incontrano reciprocamente; i meridiani e i collaterali sfociano l’uno nell’altro in una circolazione ininterrotta.

La complementarietà e la continua alternanza tra Yin e Yang fanno sì che in alcuni aspetti della realtà essi scambino i loro attributi; vediamo qualche esempio : Il fuoco è un elemento Yang e l’acqua un elemento Yin ma, nella genesi dei trigrammi del cielo posteriore,il fuoco è la figlia mediana e l’acquail figlio.All’interno del corpo,gli organi-orbite Yin sono cinque(numero dispari – Yang) gli organi orbite Yangsono sei (numero pari – Yin)

 In eziologia, i fattori patogeni celesti danneggiano prevalentemente gli organi Yin, i fattori patogeni alimentari (terrestri) danneggiano general- mente gli organi Yang.

Le sostanze dense o torbide (Zhuo) sono considerate Yin rispetto a quelle fluide e limpide (Qing); però nel cap. 40 del Lingshu si dice che tutti i meridiani Yang sono torbidi e tutti gli Yin limpidi (tranne il Taiyin del piede); questo perché le sostanze grossolane vengono gestite dagli organi- orbite Yang mentre le sostanze quintessenziali dagli organi-orbite Yin.

 

 

 

 

 

 

 

Aspetti fisiologici:

funzione, attività e substrati


 

Se dovessimo tradurre in termini moderni l’antica concezione del ruolo dello Yin Yang nel metabolismo, potremmo considerare Yang 1 atti- vità connessa alla digestione degli alimenti, Yin il loro assorbimento e integrazione (trofismo). Inoltre si potrebbe distinguere tra anabolismo, (Yin) e catabolismo (Yang); tra il trasporto e utilizzo delle sostanze nutrienti (Yang) e la loro conservazione nei tessuti (Yin).

Nella concezione generale dell’attività vitale, gli aspetti ‘visibili’ sono considerati Yin rispetto agli aspetti ‘invisibili’; in linea di massima potremmo dire che l’attività riconducibile a sostanze materiali è Yin rispetto a quella connessa a ‘funzioni’ immateriali. La ‘sostanza-funzione’ unitaria dell’organismo è il Qi, materia-energia-informazione; la materia ne rappresenta il polo Yin, l’inforrnazione  il polo Yang, l’energia configura l’aspetto dell’interazione tra i due poli. Le diverse funzioni dei Qi si differenziano tanto in base alla struttura fisica, quanto in base alla sfera percettiva che loro attiene:

Il Qi dei polmoni comunica con il naso, i polmoni in equilibrio consentono di distinguere profumi e odori; il Qi del cuore comunica con la lingua, il cuore in equilibrio consente alla lingua di distinguere i cinque sapori; il Qi del fegato penetra negli occhi; un fegato in equilibrio consente agli occhi di distinguere i cinque colori; il Qi della milza comunica con la bocca; una milza in equilibrio consente alla bocca di distinguere i cinque cereali; il Qi dei reni comunica con le orecchie, i reni in equilibrio consentono alle orecchie di distinguere i cinque toni.

In senso stretto il Qi è associato all’aspetto ‘invisibile’(Yang) dell’attività vitale: il Qi come pneuma – come forza propulsiva – è considerato Yang rispetto al Sangue, emblema dell’aspetto visibile (Yin). Allo stesso modo il Qingqi (Qi puro), l’aria che respiriamo, è Yang rispetto ai liquidi fisiologici (Jingye):

Lo Yin e lo Yang sono ciò che coniuga l’aspetto femminile e maschile di Sangue e Qi; la destra e la sinistra sono le vie dello Yin e dello Yang; l’acqua e il fuoco ne sono gli emblemi, Yin e Yang sono ciò che consente alle diecimila creature di avere inizio. Perciò si dice: lo Yin è all’interno ed è ciò che custodisce lo Yang; lo Yang è all’esterno ed è ciò che attiva lo Yin. In Occidente si tende ancora oggi a separare l’attività fisiologica da quella psicologica. in Cina, sin dai tempi più remoti, soma e psiche erano unificate in una concezione unitaria della bioenergia, la quale comprendeva tanto gli aspetti materiali del metabolismo quanto gli aspetti ‘sottili’dell’attività psichica.  

L’attività metabolica nel suo insieme è Yin rispetto all’attività psico- cognitiva in senso lato (comprendendo al suo interno anche gli scambi d’informazione a livello cellulare); di conseguenza l’attività neurofisiologica nel suo complesso è relativamente Yang. Naturalmente, secondo lo schema consueto, se ne possono distinguere aspetti Yin e Yang; ad esempio, l’attività neuromotoria è Yin rispetto all’attività neurosensoriale:

Il [Qi del] cielo è insufficiente a nord-ovest, di conseguenza il nord-ovest è un luogo Yin e la vista e l’udito a destra non sono altrettanto chiari che a sinistra. La terra è insufficiente a sud-est, di conseguenza sud-est è un luogo Yang e la mano e  piede a sinistra non hanno la stessa forza che hanno a destra.

 

 

 

yin_yang_dragons.jpg YING YANG DRAGONS image by longhangingsnake



 L’Imperatore chiese:

“Da cosa dipende ciò?”

e Qi Bo rispose: 

 


“L’est [sinistra] è Yang, l’Essenza dello Yangqi si accumula verso l’alto; accumulandosi verso l’alto, fa sì che l’alto sia luminoso e il basso insufficiente; di conseguenza la vista e l’udito sono brillanti però mano e piede non si utilizzano altrettanto bene.

L’ovest [destra] è yin. L’ Essenza dello Yinqi si accumula verso il basso; accumulandosi verso il basso, il basso risulta florido ma l’alto insufficiente; di conseguenza la vista e l’udito non sono brillanti mentre la mano e il piede sono facilitati.

Per quel che riguarda l’insieme delle afflizioni da patogeni(esterni), in alto sono piu’ frequenti a destra in basso a sinistra. Questo perché dove lo Yin e lo Yang di cielo e terra non sono completi, lì i patogeni si installano.

Possiamo distinguere tra un polo Yin costituito dal substrato materiale che conserva o elabora l’informazione (ad esempio i cromosomi, le sinapsi, il tessuto cerebrale ecc.) e un polo Yang costituito dalla percezione sensoriale e dall’attività psicocognitiva in senso lato. il polo Yin è riconducibile al Jing (‘Essenza’), il polo Yang allo Shen (Spirito).

Il Qi rappresenta l’aspetto di integrazione tra i due poli Jing e Shen. Nella concezione cinese, le diverse emozioni non sono altro che flussi di Qi, i quali, nel bene o nel male, incidono in maniera determinante sul funzionamento degli organi interni. Per un parallelo con la terminologia occidentale potremmo associare questo aspetto del Qi all’attivítà psico-neuro-endocrina.

E’ inoltre possibile distinguere le diverse ‘sostanze’ sulla base delle quattro immagini’ dell’Yijing. le più preziose, conservate dall’organismo, hanno sempre in sé sia una componente Yin che una componente Yang; quelle solo Yang rappresentano l’energia di scarto (ossia la dispersione in calore); quelle solo Yin la materia di scarto.

La parte Yin del nutrimento [lett. dei sapori] esce dagli orifizi inferiori, la parte Yang del Qi si manifesta negli orifizi superiori [percezione sensoriale]. La parte grezza del nutrimento è ciò che s’intende per Yin, la sua parte sottile è lo Yang nello Yin. La parte grezza del Qi è ciò che s’intende per Yang, la sua parte sottile è lo Yin nello Yang. La parte grezza dei sapori dev’essere eliminata, la parte sottile scorrere; la parte sottile del Qi si esprime all’esterno; quella più grezza produce calore.

 

 

 

 

 

 

da “Medicina Cinese”La radice e i fiori di Giulia Boschi 

COORDINAMENTO ED IMPAGINAZIONE DELL’ORSO 

 

 








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La nascita dell’arcobaleno. Bella leggenda pellerossa   Leave a comment




Davvero suggestiva questa storia della nascita
di uno dei fenomeni più affascinanti della natura
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COME NACQUE L’ARCOBALENO…
LEGGENDA DEGLI INDIANI D'AMERICA
 
 
 

Un giorno, madre Terra e padre Sole vennero a fare visita a un ragazzo solitario che si chiamava Atsosi Bagani. “Devi prendere moglie” disse la Terra. “Andrai a cercare moglie per un cammino ignoto agli uomini” aggiunse il Sole “Sposerai la maggiore delle sorelle Dobedeklad, Quelle-che-il-sole-non-illumina. Abitano in un pueblo. Gli uccelli le hanno imprigionate nelle tenebre, invidiosi della loro bellezza; tu solo puoi liberarle.


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Per aiutarti, costruirò un passaggio tra la tua capanna e il pueblo e trasformerò le ragazze e te, affinché gli uccelli non vi riconoscano e vi uccidano a beccate. Così, emerse dalla terra un arco gigantesco formato da strisce di colori brillanti; saliva molto in alto nel cielo e scendeva in lontananza sulla terra. Quando Atsosi Bagani si incamminò su questo ponte, fu trasformato in una farfalla, i cui colori si conf ondevano con quelli dell’arcobaleno. Gli uccelli non lo notarono e l’uomo farfalla arrivò sul tetto di una grande casa e scese attraverso un’apertura scura; nella penombra, vide le due sorelle occupate a tessere un magnifico tappeto dai colori dell’arcobaleno, i cui motivi ricordavano i fiumi e le montagne. “Guarda, sorellina – disse la maggiore – una farfalla si è posata in cima alla scala”. La sorella minore, molto eccitata, si precipitò verso la scala e un raggio di sole la sfiorò; la maggiore cercò di trattenerla ma entrambe furono attratte dal potere magico dei raggi solari. Sul tetto, la farfalla si trasformò nel giovane uomo. “Il Sole mi ha mandato a cercarvi, sarete mia moglie e mia sorella”. 



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Gli uccelli li videro e si precipitarono su di loro con gridi stridenti; ma il Sole vegliava e trasformava i giovani in delicate farfalle, gli uccelli non riuscirono a trovare i fuggitivi. Atsosi Bagani ritornò alla sua capanna e il Sole e la Terra assistettero al matrimonio. Il giovane continuò a cacciare, mentre le due sorelle tessevano meravigliosi tappeti. Nella piccola capanna illuminata dal sole, però, le due ragazze avevano nostalgia della loro vecchia casa buia. Vedendole tristi, il Sole disse loro: “Se lo desiderate tanto, potrete rivedere la vostra cupa dimora; ma adesso gli uccelli sono diventati diffidenti e dovete difendervi”. Così prima di trasformarle in farfalle, diede a ciascuna due grossi chicchi di grandine.     



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Quando gli uccelli le attaccarono, la sorella maggiore scagliò contro di loro il primo chicco, che si tramutò in una grossa nube nera che avvolse gli uccelli. Le ragazze-farfalle proseguirono il volo, ma presto gli uccelli le raggiunsero; dovettero lanciare il secondo chicco di grandine, che si trasformò in una pioggia scrosciante, poi il terzo, che si ruppe in migliaia di piccoli chicchi. Ma la grandine finì e gli uccelli ripresero l’inseguimento; il pueblo era in vista, ma le farfalle non erano abbastanza veloci. Dovettero quindi lanciare l’ultimo chicco, che infiammò il cielo di lampi e tuoni.


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Gli uccelli scapparono spaventati e le ragazze furono salve.             


Le sorelle tornarono da Atsosi Bagani, ma ogni volta che sentivano nostalgia visitavano la loro vecchia casa.   


Così, dopo ogni temporale, si forma un arcobaleno tra il pueblo e la capanna del giovane, che riconcilia il mondo delle tenebre con il regno del Sole.


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Ciao da Orso Tony della tribù


degli Orsi… Sognanti…


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LA TUA PAGINA DI… SOGNO?




Buon martedì in poesia – La filosofia dell’amore di P. B. Shelley – arte.. F. E. Picot – canzone.. Let it be – e…   7 comments

 

 

François-Edouard Picot – Leda ed il cigno

 

 

 
 
 
 
Vi mostrerò un filtro d'amore senza veleni o pozioni magiche.
Eccolo:
se volete essere amati, amate.
Seneca
 
 
coração azulcoração azulcoração azulcoração azulcoração azul
 
 
 

François Edouard Picot  – Cibele protegge le città dall'eruzione del Vesuvio

 

 

LA FILOSOFIA DELL'AMORE

Percy Bysshe Shelley

 

Le fonti si confondono col fiume
i fiumi con l'Oceano
i venti del Cielo sempre
in dolci moti si uniscono
niente al mondo è celibe
e tutto per divina
legge in una forza
si incontra e si confonde.

Perché non io con te?

Vedi che le montagne baciano l'alto
del Cielo, e che le onde una per una
si abbracciano. Nessun fiore-sorella
vivrebbe più ritroso
verso il fratello-fiore.

E il chiarore del sole abbraccia la terra
e i raggi della Luna baciano il mare.

Per che cosa tutto questo lavoro tenero
se tu non vuoi baciarmi?

 
 

François-Edouard Picot – Eros e Psiche
 
 
 
 
 
 
 

 

a tutti

da Orso Tony

 

 

 

 

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