Archivio per 11 novembre 2013

Buonanotte con la bella ed originale minipoesia… 2 poeti infreddoliti… di Vivian Lamarque   2 comments

 

 

 

 

2 POETI INFREDDOLITI
Vivian Lamarque
 
 
Siamo due poeti infreddoliti
raffreddati
restiamo così sotto le coperte
fino a domani
leggermente malati
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

da Tony Kospan

 

 

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LA TUA PAGINA DI SOGNO

 
psicheesognodelfini8fd2.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 
 
 

Pubblicato 11 novembre 2013 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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La madre nell’arte – II Parte   Leave a comment

 

 

 

 

 
 
 

Proseguiamo questa carrellata dedicata alla madre nell'arte

con altri dipinti, a mio parere significativi,

senza alcuna pretesa però di poter neanche lontanamente

esaurire un tema che è stato forse (o senza forse?)

 il più amato… dagli artisti di ogni epoca

 

 

 

 

LA MAMMA NELL'ARTE
II PARTE
 
 
 
 
 

Cornelis de Vos – Mother and Child

 

 

 

 

George de Forest Brush – A Family Group

 

 

William Henry Cotton – Mother and Child

 
 
 
Frederick Leighton – Madre e figlia
 
 
 
 

Louis-Emile Adan – Neo mamma
 
 
 
 
Giacomo Balla – Affetti
 
 
 
 
Severini – Maternità
 
 
 
 
John Bond Francisco – Il bambino malato (1893)
 
 
 
 
Le Brun – Autoritratto dell'artista con la figlia
 
 
 
 
Edmund C. Tarbell – Madre e figlia in barca
 
 
 
 
Anne Marie Oborn – Madre e figlia
 
 
 
 


Henry Salem Hubbell – Mother and Child
 
 
 
 
William Sergeant Kendall – Intermezzo – 1907
 
 
 
 
Armando Spadini – La famiglia

 
 
 
 
Albert Edelfelt – Mother and Child
 
 
 
 
Teresa Carreno – Maternità
 
 
 
Pino Daeni – Amore materno
 
 
 
 
Thomas Benjamin Kennington – Mother and Daughter
 
 
 
 
 
 
Renoir – Madre che allatta
 
 
 
 

ricerca T.K.
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Chi desidera vedere la I PARTE del post,
incentrata soprattutto
sulle stupende opere di Mary Cassat,
ma anche di Klimt, Picasso e Bouguereau
può clikkare qui…

Cassatt, Mary (1845 – 1926) – Madre e bambino

 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

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IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L'ARTE… INSIEME
Ripped Note
 
 
 

Breve ricordo di Lalla Romano poetessa e scrittrice e testimone del 900 anche con sue poesie   Leave a comment

 
 
 
 

 
 
 
 
LALLA ROMANO
– UN SECOLO NELLA CULTURA ITALIANA –
 

 
UN BREVE RICORDO
PER IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
Lalla Romano (Graziella Romano, detta Lalla)
Demonte 11.11.1906 – Milano 26.6. 2001
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nata agli inizi del secolo scorso
è stata una poetessa, scrittrice, partigiana, professoressa…
amante dell'arte… etc, che ha vissuto davvero intensamente
 tutto il novecento (è morta nel 2005 a 95 anni)
nel mondo culturale ed intellettuale italiano
ma sempre in modo riservato ed appartato…
ragggiungendo infine la fama con il romanzo
Le parole tra noi leggere
vincitore del Premio Strega nel 1969.
 
 
 
 
 
 
 
Nonostante il carattere molto schivo ,
frutto della sua educazione fornitale dalla famiglia
di antiche tradizioni piemontesi,
ebbe però modo di conoscere e di farsi conoscere ed  apprezzare
da Montale a Mario Soldati… da Pavese a Pasolini… etc.
 
 
 
 
 
 
La sua attività letteraria molto intensa
(anche la sua vita lo è stata)
si svolse principalmente
nella scrittura di romanzi… poesie e saggi…
 
 
 
 
 
 
 
La critica definisce i suoi romanzi impietose pennellate
rivelatrici dei vizi e dei difetti della borghesia italiana
(che lei ben conosceva) e le sue poesie
di genere più intimista come vicine alla precisione
e stentoreità dei versi di lirici greci…

 

 

 
 
 
ORA ALCUNE SUE POESIE
 
 

 
 
TU VAI LONTANO
 
Tu vai lontano
ed io scateno dietro di te la muta
degli ansanti segugi
 Ti raggiunge
dovunque l'esercito implorante
Ascolta: in mezzo al cielo
angeli dissennati
senza ritegno gridano il tuo nome
 
 
 

 
 
 
IL SILENZIO
 
Musiche nascono
sono ancora parole,
soli ardono si spengono
sono ancora tempo.
Solamente il silenzio
oltre il gelo dei mondi
oltre il solitario passo dei vecchi
oltre il sonno dimenticato dei morti
solo il silenzio vive.
 
 
 

 
 
 
CANZONE
 
Amore, bada, se mi vuoi ferire,
che la ferita non mi sia mortale.
Lagnarmi non m’udresti del mio male,
ma lontano da te vorrei morire.
Come la cerva ch’è ferita a morte,
nel folto delle selve fuggirò.
Sola e senza rimpianger la mia sorte,
amor, lontano da te morirò.
 
 
 
 
 
 
 
F I N E
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 

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Wanda Osiris… leggenda dell’avanspettacolo… Un breve ricordo   2 comments


 
 
 

 
 
Oggi è  l'anniversario della nascita
di una donna leggendaria…
 
Wanda Osiris…
 
 
 
Wanda Osiris (vero nome Anna Menzio)
Roma 3.6.1905 – Milano 11.11.1994
 
 
 
E' stata una famosissima ed amatissima attrice,
cantante e soubrette di avanspettacolo e teatro leggero
sì… ma elegantissimo ed affascinante.
 
 
 
 
Qui con Erminio Macario
 
 
 
Ha fatto sognare milioni di italiani dell'epoca…
(dagli anni trenta agli anni cinquanta…)
con i suoi fantasmagorici spettacoli
ed il suo immenso e spettacolare charme…
 
 
 
 
 
 
 
 
Mitico era anche il suo modo di scendere le scale…
 
 
 
 
 
 
 
Ricordiamola con questo video…
che ci consente di riviver le atmosfere dell'epoca…
e dopo l'intervista…
d'ascoltarla cantar Ti parlerò d'amor
e di vederla scendere le mitiche scale…
 
 
 
 


 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 


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E tu… dove sei? – Poesia giovanile di Tony Kospan   5 comments

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E TU… DOVE SEI?
Tony Kospan
 

I tuoi occhi non vedo
la tua voce non odo
la tua mano nella mia non sento.
 
Dove sei?
 
Pur ieri
mentre la sera calava
m'eri vicina
e mi parlavi d'amore.
 
Ora non sento
nella mano
che la sterile penna…
non odo
che il silenzio
di questo momento…
non vedo
che questo foglio
ove scrivo…
 
E tu… dove sei?




Arthur Hacker
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A questa mia modesta poesia giovanile l'amica Luna
ha voluto dedicar un video molto carino…

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Ciao da Tony Kospan
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Il millenario mito di Amore e Psiche… Storia arte e significato   5 comments






La storia, che leggeremo e che illustreremo con diversi capolavori, è giunta a noi attraverso “Le Metamorfosi”, opera di Apuleio, scrittore latino, ma si pensa che abbia origini molto più antiche…
E' una storia molto bella che ha affascinato anche tantissimi artisti nel corso dei secoli che ad essa si sono ispirati per le loro opere… di cui potremo ammirarne ora qui alcune tra le più note…
Conosceremo anche uno dei suoi più noti ed importanti significati.
 


 

 
 

 
LA FAVOLA ANTICA DI AMORE E PSICHE


Psiche era una bellissima principessa, così bella da causare l’invidia di Venere.
La dea inviò suo figlio Eros perché la facesse innamorare dell’uomo più brutto e avaro della terra, in modo che Psiche poteva esser ricoperta dalla vergogna di una simile relazione. 
Ma il dio, Eros, si innamorò della bella mortale, e con l’aiuto di Zefiro (il dio del vento), la trasportò al suo palazzo, dove, imponendo che gli incontri avvenissero al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fece sua.
Ogni notte dunque Eros andava alla ricerca di Psiche ed ogni notte i due bruciavano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto.



 Anthony van Dyck



Psiche era dunque prigioniera nel castello di Eros, legata da una passione che le travolgeva i sensi.
Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, decise di vedere il volto del suo amante, pronta a tutto, anche all’uomo più orripilante, pur di conoscerlo.
Fu questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia cadde dalla lampada e ustionò il suo amante.
Allora Eros volò via e Venere scagliò la sua punizione sottoponendola a diverse prove.
Nella prima, dovette suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti mucchietti uguali e Psiche disperata, non provò nemmeno ad assolvere il compito che le era stato assegnato, ma ricevette un aiuto inaspettato da un gruppo di formiche, che intendevano ingraziarsi il suo innamorato.
 L’ultima e più difficile prova consistette nel discendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina (dea del regno dei morti) un po’ della sua bellezza.
Psiche meditò allora addirittura il suicidio arrivando molto vicino a gettarsi dalla cima di una torre. Improvvisamente, però, la torre si animò e le indicò come assolvere la sua missione.
Durante il ritorno, però Psiche mossa dalla solita curiositò a lei tanto cara, aprì l’ampolla (data da Venere) contenente il dono di Proserpina,.
Ma il dono in realtà  conteneva il sonno più profondo.
 
 

 

 William Bouguereau – partic. (1895)
 
 

Ancora una volta però venne in suo aiuto Eros (Amore) che la risvegliò dopo aver rimesso a posto la nuvola del sonno  che era uscita dall’ampolla.
Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente,
Psiche ricevette l’aiuto di Giove. Mosso da compassione il padre degli dei fece in modo che gli amanti si riunissero.
Psiche divienne anche lei una dea e sposò Amore.



Canova
 
 

La favola termina con un grande banchetto al quale parteciparono tutti gli dei, alcuni anche in funzioni inusuali: per esempio, Bacco fece da coppiere, le tre Grazie suonarono e il dio Vulcano si occupò di cucinare il ricco pranzo.
Al termine del banchetto i due giovani bruciarono per tutta la notte la loro incontenibile passione e da questa unione nacque un figlio, Piacere, identificato dai latini con il termine Voluttà (Voluptas).



John William Waterhouse 



IL SIGNIFICATO

Uno dei più importanti significati, che proverò a descrivere secondo il mio vedere, è che la favola ci vuol rivelare che viviamo in un continuo dinamico dualismo… .
La luce ed il buio in particolare.
Psiche è la creatura del giorno, Amore è presente solo di notte.
Eros rappresenta l'amore fisico e Psiche l'amore del cuore.
Entrambi dovranno superare molte prove nel mondo reale per raggiungere l'agognata fusione tra corpo e anima… e solo allora si raggiungerà quello che la favola definisce Piacere o Voluttà ma che potremmo anche definire Estasi o Fusione con l'Infinito.






Lo spagnolo



F I N E




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Felice settimana in poesia – Per amarti di J. R. Jimenez – arte.. P. Carrier-Belleuse – canzone.. Caro amore – e..   1 comment

 
 
 
 
Pierre Carrier-Belleuse
 
 
 
 
 
 
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C'è qualcuno seduto all'ombra oggi
perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa.
Warren Buffett

 
 
 
Nota

Pierre Carrier-Belleuse – Studio di donne eleganti
 
 
 
 
 
PER AMARTI
~ Juan Ramòn Jiménez ~
 
 
Per amarti, ho ceduto
il mio cuore al destino.
 
Non potrai più liberarti
– non potrò più liberarmi! –
dal destino dell’amore!
 
Non lo penso, non lo senti;
io e tu siamo tu ed io,
come il mare e come il cielo
sono cielo e mare, senza amore.
 
Come la brezza, mi ricordi
il vento;
come il ruscello, mi ricordi
il mare;
come la vita, mi ricordi
il cielo;
come la morte, mi ricordi
la terra.
 
 
 
 
 
 
Pierre Carrier-Belleuse
 
 
 
 
  archer.gif (32597 byte)
 
 
 
 
 
 
a tutti
da Tony Kospan
 
 
 
 

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