Archivio per 16 ottobre 2013

Felice notte con la bella minipoesia… Il mio cuore… di Tagore…   6 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
IL MIO CUORE
Tagore
 
 
Il mio cuore, uccello del deserto,
ha trovato il suo cielo nei tuoi occhi.
Essi sono la culla del mattino,
essi sono il regno delle stelle.
I miei canti si perdono nella loro profondità.
Lascia che io squarci le sue nuvole
e stenda le ali al suo sole.
 

 

 

 

 

 

 

 


nuit.gif image by patoune271

 
a tutti
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
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Noi – Un interessantissimo pensiero di Blaise Pascal   3 comments

 

 

 

 

 

Questo è un interessantissimo pensiero  di Pascal…,

a mio parere,  sulla condizione umana.

 

 

B. Pascal

 

 

 

Lo sottopongo pertanto alla nostra riflessione…

e, perché no, alle nostre cosnsiderazioni.

 

 

 

Franco Farina – Metafora Umana Barocca

 

 

 

N O I

 

 

“Rendiamoci dunque conto delle nostre possibilità: noi siamo qualcosa,

ma non siamo tutto;

quel tanto di essere che possediamo ci nasconde la vista dell’infinito. […]

 

Questa è la nostra vera condizione,

la quale ci rende incapaci di sapere con certezza

e di ignorare assolutamente.

 

Noi navighiamo in un vasto mare, sempre incerti ed instabili,

sballottati da un capo all’altro.

 

Qualunque scoglio a cui pensiamo di attaccarci e restare saldi,

viene meno e ci abbandona e, se l’inseguiamo,

sguscia alla nostra presa, ci scivola di mano e fugge in una fuga eterna.

 

Per noi nulla si ferma.

 

Questa è la nostra naturale condizione, che tuttavia è la più contraria

alla nostra inclinazione: desideriamo ardentemente trovare un assetto stabile

e una base ultima per edificarvi una torre che si levi fino all’infinito,

ma ogni nostro fondamento si squarcia e la terra s’apre in abissi”

 

(B. Pascal)

 

 

 

 

 

 

 

Che ne pensate?

 

Ciao da Orso Tony…

 

 

 

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L’astronauta di Palenque è un vero mistero? Le diverse ipotesi.   2 comments

 

 

 
 
 
L’ASTRONAUTA DI PALENQUE…
E’ UN VERO MISTERO?
 
 
 
 
 

 
 
 
 
PALENQUE è uno dei siti archeologici più belli del Messico.
 
Questa città maya, insieme al Parque Nacional de Palenque, figura dal 1987 come Patrimonio dell’Umanità.
 
 
 
 
 

Templo del Sol
 
 
 
 

Cinquecento edifici si estendono su 15 Km quadrati di selva rigogliosa, e non tutti sono stati portati alla luce. Palenque fiorì dal 600 all’800 d.C., epoca in cui fu la capitale della regione. Gli edifici più interessanti e meglio conservati si trovano nel Grupo Principal. Il Placio, con la sua torre di quattro piani, s’innalza su una piattaforma elevata ed è un intrico di passaggi sotterranei e gallerie. Altre costruzioni importanti sono il Templo del Sol, il Templo del Jaguar e il Templo de la Cruz Foliada.
 
 
 
 
 
Tempio delle Iscrizioni
 
 
 
 
 
Su una pietra tombale Maya ritrovata nel Tempio delle Iscrizioni di Palenque, è ritratta una figura umana in una posa che ricorda quella di un viaggiatore spaziale intento a pilotare un veicolo a razzo. L’uomo sembra impugnare i comandi di guida, e nella parte posteriore del veicolo compare una struttura (un motore?) da cui fuoriescono quelle che appaiono essere fiamme. Altri dettagli suggeriscono la presenza di un sedile, di un apparato di respirazione e di una struttura esterna affusolata che ben si concilia con l’aspetto di un veicolo a razzo.
 
 
 
 
 
astronautadiPalenque-1.jpg image by catetom
 
 
 
 
 
L’immagine è stata portata all’attenzione del pubblico dallo scrittore svizzero Erich von Däniken che, a partire dal suo libro Ricordi del futuro (1968), l’ha interpretata come una testimonianza della visita all’umanità da parte di viaggiatori extraterrestri, avvenuta secondo l’autore in tempi remoti e della quale si sarebbe in seguito persa la memoria.
 
Secondo le teorie dello scrittore, riprese ed ampliate anche in Italia da Peter Kolosimo, gli antichi contatti con civiltà aliene avrebbero tuttavia lasciato traccia in alcuni manufatti, dei quali la pietra di Palenque costituirebbe uno degli esempi più convincenti.
 
 
 
 
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I
 
ECCO LA DESCRIZIONE
CHE PORTA ALL’INTERPRETAZIONE
DI UN ASTRONAUTA AI COMANDI…
 
 
 
 
 
 
“La figura umana al centro della scultura si trova inserita in una sorta di abitacolo suddiviso in vari compartimenti, con a poppa grossi apparati simili alle parti meccaniche di un motore, in cui si possono identificare numerosi tubi. L’idea della propulsione a getto si suppone dall’immagine della fiammata che fuoriesce dalla parte posteriore del veicolo. L’idea del volo è rafforzata dall’immagine di un pappagallo in volo al di fuori della cabina e dall’immagine del Sole, della Luna, Venere e la stella Polare. Due glifi riportavano la data degli anni 603 e 633 dell’era cristiana. In quanto all’uomo, egli risulterebbe seduto e circondato da una cintura che pare assicurarlo al sedile stesso, ed è intento a manovrare, con entrambe le mani, delle leve o pomelli facenti parte della struttura del veicolo mentre una specie di inalatore gli penetra nelle narici. Anteriormente al veicolo si possono identificare delle prese d’aria, da cui si deduce il volo atmosferico. Infine, la capigliatura dell’enigmatico personaggio protesa verso l’alto fa pensare a qualche misteriosa forma di antigravità, ma ciò non può essere ancora detto in quanto l’uomo del ventesimo secolo non è giunto a questo punto e l’antigravità non può esservi riconosciuta in mezzi volanti atmosferici”.
E che dire dei gioielli Maya straordinariamente somiglianti a moderni aviogetti (vedi foto)?
 
 
 
 

 
 
 
 
 
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II
 

ORA UNA DIVERSA ANALISI
CHE PORTA AD UN’OPPOSTA INTERPRETAZIONE
DELL’IMMAGINE
 
 
Nonostante l’aspetto dell’immagine tombale, in sé piuttosto sorprendente, von Däniken si ferma però all’interpretazione che deriva dalle prime sensazioni, tralasciando di approfondire aspetti decisivi fra cui – ad esempio – l’abbigliamento del “pilota”, non certo adatto a un volo spaziale.
Ma soprattutto altri studiosi, fra cui l’archeologo statunitense William H. Stiebing, documentano come nella stessa località di Palenque vi siano diverse pietre tombali maya (come nel Tempio della Croce e nel Tempio della Croce Fronzuta) sulle quali compaiono simboli che si ritrovano anche nell’immagine del cosiddetto astronauta.
Nel contesto dell’arte maya, tali figure rappresentano il “Mostro della Terra” (un guardiano degli inferi), scambiato per la parte inferiore dell’astronave, un oggetto a forma di croce (che probabilmente raffigura una pianta di mais) un uccello quetzal (un simbolo solare ad indicare la sorgente della vita) e altro ancora.
Si suppone quindi che la scena sulla pietra ritragga in realtà un sacerdote o un re raffigurato al momento della morte, durante il passaggio fra il mondo dei vivi e l’aldilà. Conosciamo invece la data della sepoltura, risalente alla fine del VII secolo d.C., che evidentemente non si concilia affatto con l’ipotesi della visita di antichi extraterrestri, sostenuta da von Däniken e dai suoi seguaci.
 
 
 
 
 
 
 
 
Da vari siti Web – Ricerca ed impaginazione dell’Orso
 
 
 
 
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IL MIO PENSIERO
 
 
Il mistero… a mio parere… non è stato del tutto risolto… ma devo dire… che quando negli anni 60 vidi per la prima volta queste immagini mi convinsi subito della prima tesi…
Questa convinzione col tempo e diverse letture… è andata però sempre più scemando… anche se l’immagine…, non c’è proprio da dubitare, rimane comunque assolutamente sorprendente…
Il motivo è semplice…
La posizione della persona in questione sì può sembrare quella di un pilota d'astronave o di un jet… ma questo solo se si ci rifacciamo ad una nostra epoca già quasi passata dato che le posizioni dei moderni astronauti sono ormai già diverse.
Pertanto dovremmo credere che quegli astronauti alieni viaggiavano su veicoli spaziali simili ai nostri degli anni '70 e '80… e solo di quel tempo?
Comunque l'argomento non è chiuso e, se vi va, esprimete il vs parere…
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 

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Octavio Ocampo… ovvvero la grande arte delle illusioni ottiche…   Leave a comment

 
 
 
 

 

 

Octavio Ocampo è uno di quegli artisti capaci di rivisitare le immagini,

unirle, nasconderle in altre nei modi più vari e dunque di creare così in modo fantastico

qualcosa di nuovo e di unico che trasmette meraviglia in chi le osserva.

 

 

 

 

LE INCREDIBILI ILLUSIONI O METAMORFOSI
NELLE OPERE DEL PITTORE
 
 

OCTAVIO OCAMPO

a cura di Tony Kospan

 
 
 
 

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA

 

 

E’ nato in Messico nel 1943 e fin da giovanissimo si distinse nella pittura… in particolare nel dipingere carri carnevaleschi e murales…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Vive a Tepoztlan, tra i monti a sudovest di Città del Messico.

 

Molti suoi dipinti sono esposti alla Visions Fine Art Gallery a Sedona, in Arizona.
 
 
 
 
 
Jimmy Carter
 
 
 
 
Octavio ha anche realizzato opere su commissione per molti personaggi famosi.
 
 
 
 
 

 

 

 

 Sono opere, le sue, davvero sorprendenti, affascinanti ed emanano un alone di mistero…ed a mio parere anche la sua… si può definire “Fantasy art”.
 
 
 
 
 
 

 

 

 

Consiglio, per apprezzarle,  di esaminarle con un attimo di attenzione prima guardandole nell’insieme e poi scorgendo le evidenti connessioni per coglierne tutti gli incredibili aspetti visionari…

 

 

 

 

 

 

Alcune opere sono famosissime e certo le avrete incontrate nel web… dove sono amatissime… come queste che seguono
 
 
 
 

 

(opera nota come i “9 volti” che possiamo divertirci a scoprire)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Anche qui tante immagini nell'immagine

 
 
 
 
 
Oltre queste immagini può esser utile guardar questo esauriente video che, a mio parere, merita d’esser visto…
 

Penso infatti, che non vi lascerà indifferenti…

 

 

 

 

 

CIAOOOOOO DA TONY KOSPAN…

 
 
 
 
 
 
 
 
Vivere il web… come in un club…
un salotto tra amici?
Arte poesia, musica, riflessioni,
buonumore, test… etc… 
Vieni…  nel nostro gruppo di
Amici di penna  –  Gabito Grupos
sampc3a187dad82b18dc.jpg Psiche e Sogno picture by orsosognante  
PROBLEMI AD ISCRIVERTI A GABITO GRUPOS? 
COME ISCRIVERSI A PSICHE E SOGNO 
T.K.
 
 
 
 

Buon mercoledì in poesia – La libreria del mare M. G. Nigi – arte.. Fragonard – canzone.. Ho scritto t’amo sulla sabbia – e…   Leave a comment

 

 

Jean-Honoré Fragonard

 

 

 

 

 

 

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Amo parlare del nulla, padre,

è la sola cosa di cui so tutto.

Oscar Wilde

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Jean-Honoré Fragonard – Le gioie della maternità

 

 

 

LA LIBRERIA DEL MARE

Maria Grazia Nigi

 

 

Tutte le mie parole

portate via dal vento

cadranno in mezzo al mare.

Disperse in mezzo ai flutti,

salite e ridiscese per

nuotare.

Le leggeranno i pesci

letterati.

Le piccole conchiglie

innamorate.

La Società Anonima dei

pescicani.

Per tramare, per rimanere

a galla per mangiare,

tentando con i denti

di strappare… quelle

parole care.

Per leggere e imparare,

è tutta trasparente

aperta notte e giorno,

la Libreria del Mare.

 

 

 

Jean-Honoré Fragonard – L'altalena

 

 

 

 
 
 
 
 
 
à tout le monde
par l'Ours
 
 
 
 
 
 
 

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Felice notte con la bella minipoesia… Nella mano… di Daniela Moreschini…   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
NELLA MANO
Daniela Moreschini
 

Leggera come ali di farfalla
sul tuo palmo mi poserei
per poi volare insieme
là nel firmamento,
tra le stelle accese
dove esiste solo l’amore!
 
 
 

 
 
 
 
 

 

 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

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DI POESIA E CULTURA
I N S I E M E
CON LEGGEREZZA

 
 
 

Pubblicato 16 ottobre 2013 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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