Archivio per 10 ottobre 2013
RINASCERO'
Juan Ramón Jiménez
Rinascerò fatto onda,
donna, e t’amerò ancora.
Rinascerò fatto fuoco,
donna, e t’amerò ancora.
Rinascerò fatto uomo,
donna, e t’amerò ancora.
.
.
by Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVERE
L'ARTE
(E NON SOLO)
I N S I E M E
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SIAMO TUTTI CASE VUOTE
Kim Ki-duk
Siamo tutti case vuote
e aspettiamo qualcuno
che apra la porta e ci renda liberi.
Un giorno il mio desiderio si avvera.
Un uomo arriva come un fantasma
e mi libera dalla mia prigionia.
E io lo seguo, senza dubbi, senza riserve…
Finché incontro il mio nuovo destino
FERRO TRE – LA CASA VUOTA
CINEMA E… POESIA
By Tony Kospan
I versi inziali sono di un regista, Kim Ki-duk, un regista capace di donare tali e tante emozioni disarmanti che lasciano lo spettatore sbalordito (nel bene o nel male) insieme ai paesaggi, le musiche, le parole al contagocce, il ritmo mai frenetico dei gesti, le inquadrature degli sguardi dei protagonisti, gli spaccati di vita.
Anche il suo film è un’opera che, con la sua poeticità, tocca il cuore… ed è stato definito un’opera straordinaria che…
insegna ad amare…
ed a farci conoscere e vivere l’amore
ma non un amore… qualunque… bensì un amore che è un vortice di sensazioni impossibile da rendere con le parole.
Forse l’estrema e migliore sintesi del film può essere proprio quella che ci narra il regista stesso… con la poesia che apre il post…
Il film è del 2004… viene considerato un pò difficile per la sua atmosfera rarefatta… ma se si riesce ad entrare nel clima del film le emozioni vere e profonde si presentano a bizzeffe…
Fu presentato al Festival di Venezia dove ebbe un grande successo di critica… che lo definì appunto un grande film.. ma non per tutti…
Segue ora una trama-recensione ed un’altra recensione che a mio parere ben descrivono la profondità e forse la difficoltà del film…
Veniamo ora alla trama…
descrittaci da “Invisibile“.
Il “Ferro 3” del titolo è la mazza da golf meno utilizzata dal giocatore, che impolverata nell’apposito contenitore testimonia la lontananza da casa; ma è anche il simbolo di un primo incontro teneramente folle, trasformato in ripetizione ossessiva come strana dichiarazione d’amore. Un miracolo di spazi e di sguardi, che cala l’asso nella potenza dell’antitesi: il luogo fisico della Casa, fulcro esistenziale di una borghesia panciuta e violenta, è finalmente dominato dall’uomo che al turbine delle vacue parole prodotte da una crisi di coppia oppone il rumore del silenzio, semplicemente. La comprensione tra amanti viene affidata ad un rapporto di complicità restituito attraverso particolari e docili minuzie, in un crescendo filmico presto emozionante; il timido sfiorarsi dei piedi è il simbolo di una cinepresa ostinatamente platonica, l’accoppiamento fisico è regalato all’intuizione (niente sesso, soltanto un briciolo di onanismo) come se fosse anch’esso invisibile. In questo conatus verso il sentimento, da parte di uno spettro forse sfinito dalla solitudine, il regista solo apparentemente rinuncia alle suggestioni predilette; la sua cosmologia della violenza è sotterranea ma egualmente presente, rarefatta ma chiaramente ineludibile. Esplode un cinema tremendo, che esaltando appieno la scelta silenziosa del protagonista ammazza ogni possibile commento: la pallina da golf sulla testa della donna per scalfire la materia cerebrale, il teorema di violenza domestica suggerito e quindi doppiamente doloroso. Di progressiva perfezione l’evoluzione del protagonista: egli, spezzando l’idillio con la Casa nel delinearsi di quello con la Donna, non ha più ragione di proseguire nelle sue occupazioni e si abbandona all’arresto. Sarà la fine del viaggio verso l’invisibilità, il suo pieno compiersi tra le pareti di una cella carceraria; si dissolve il sogno di comporre la violenza (la sepoltura del cadavere) mentre subirla non fa più male (il prigioniero malmenato), l’uomo invisibile è ormai totalmente estraniato mentre lo spettatore non è mai stato così in empatia. Ciò che non si vede (l’occhio…) è più che mai presente: con dolce ironia ed impeccabile eleganza la pellicola approda all’ultima sequenza, un ritorno alla Casa primaria che tradisce netta circolarità. Kim Ki-duk sotto l’ombrello del film minore firma ad oggi il suo capolavoro: infine appoggia delicatamente sul piatto la contrapposizione ultima e devastante. Il pugno e la carezza, come sempre, in profonda antitesi: Lui non è più neanche un personaggio ma pura pantomima, silenzio ma dialogo dei sensi, un bacio fantasma che appiana i lividi del vivere.
Non è dato sapere se il mondo in cui viviamo
è sogno o realtà.
Questo il parere – recensione di “Silence on tourne“
Il film regala una luminosa certezza, quella del talento vivace e rigoroso di un regista che riesce a innestare senza tentennamenti l’ironia terribile e i sussulti horror dei primi film nel corpo di opere d’inappuntabile equilibrio e inesausta invenzione (il gioco delle cornici e delle superfici trasparenti, gli imprevisti e depistanti movimenti di macchina), lontanissime da ogni bamboleggiante poeticismo e proprio per questo realmente poetiche, di una poesia fatta di carne e di lacrime quanto di soffio etereo, capace di stregare in eguale misura il cuore e il cervello (per tacere dello stomaco).
Ma ora cerchiamo d’aver un’idea del film
guardando questo video…
Ciao da Tony Kospan
LA TUA PAGINA DI SOGNO?
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Oggi è l'anniversario
ma anche il bicentenario della nascita
di Giuseppe Verdi…
uno dei più grandi compositori di ogni epoca…
Mi fa piacere quindi rendergli omaggio
con un brindisi… quello della Traviata…
associato ad opere di Matisse…
Un lieto brindisi…
si prevede alla fine del pranzo…
che la signora, dipinta da Matisse,
Matisse
(Le Cateau-Cambrésis 31 12 1869 – Nizza 3 11 1954)
Ammiriamola mentre sta terminando di
apparecchiare la tavola…
Henri Matisse – Dinner Table
Ed ora ci avviciniamo ad un brindisi… musicale…
e che brindisi!!!!
Matisse – Pianista e giocatori di dama
Si tratta a mio parere di una musica fantastica…
in quanto nel contempo dolce e scintillante…
Questo brano è considerato tra i più belli
di tutta la musica classica…
ed uno dei massimi capolavori di Verdi…

(Roncole Verdi 10 10 1813 – Milano 27 1 1901)
Possiamo ascoltarlo e gustarlo
in questa scenografica regia di Zeffirelli…
con la voce di Placido Domingo…
Matisse – Lezione di musica
o nell'interpretazione di Pavarotti…
Ciao da Tony Kospan
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Siamo giunti ormai alla fine
di questo breve viaggio
nella poesia d'amore dell'Antico Egitto

Liriche d’amore 
dal papiro Chester Beatty I
new
age

STANZA SETTIMA (uomo)

Sono sette giorni
che non ho visto l’amata.
E’ entrata in me la malattia,
sono diventato con le membra pesanti,
ho dimenticato lo stesso mio corpo.
Se i medici vengono da me,
non mi soddisferanno i loro rimedi.
I maghi non trovano espedienti,
non si scopre la mia malattia.
Il dire: “Eccola!” mi rende la vita.
Il suo nome mi risolleva,
l’andirivieni dei suoi messaggeri
fa vivere il mio cuore.
L’amata è per me meglio delle medicine,
è per me meglio di un formulario magico.
La sua venuta è il mio amuleto:
quando la vedo, ritorno in salute.
Quando apre gli occhi,
diventa giovane il mio cuore,
quando parla,
divento forte.
Quando l’abbraccio,
allontana da me la malattia.
Ed è lontana da me da sette giorni.


PER LEGGER LA POESIA DELLA VI STANZA…
E DA LI' TUTTE LE PRECEDENTI…
Ciao da Tony Kospan
Scritti raccolti da Danny Fan-impagin. t.k.
F I N E
Ciao da Tony Kospan
Storia, archeologia, misteri,
atmosfere… opere d'arte e letterarie del passato etc…
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Stavolta è il turno di una canzone del 1936
BAMBINA INNAMORATA
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
By Tony Kospan
E' l'anno in cui si tennero le famose Olimpiadi di Berlino
che videro il nero Owens trionfare a dispetto di Hitler che,
si racconta, si rifiutò di stringegli la mano…

e delle guerre italiane in Africa…

Entriamo dunque con qualche altra immagine
nell’atmosfera dell’epoca…
Doris Duranti attrice molto amata nel 1936
Ecco ora il testo di questa canzone
che ha attraversato la guerra
e che è giunta fino ai nostri giorni…
BAMBINA INNAMORATA
Autori: A. Bracchi – G. D’Anzi
Bambina innamorata
stanotte t’ho sognata
sul cuore addormentata
e sorridevi tu.
Bambina innamorata
la bocca t’ho baciata,
quel bacio ti ha destata
non lo scordare più.
M’hai detto t’amo
voglio il tuo amor,
risposi t’amo
con tutto il cuor.
Bambina innamorata
stanotte t’ho sognata
sul cuore addormentata
e sorridevi tu.
Prima rosa
se tremante già ti parlo del mio amore
tu mi parli e mi sorridi maliziosa
ma forse ti batte il cuor.
Prima rosa
più gentile e delicata dun bel fiore
vorrei dirti ciò che il labbro mai non osa
io vivo per questo amor.
Bambina innamorata
stanotte t’ho sognata
sul cuore addormentata
e sorridevi tu
Ed infine ascoltiamola
in questo bel video cantata da Carlo Buti…
![Immagine ridotta [Gif-Animate-Frecce (104).gif - 1kB]](https://i0.wp.com/digilander.libero.it/netnick/Gif-Animate-Frecce/Gif-Animate-Frecce%20(104).gif)



















POESIA ARTE MUSICA ETC
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Renoir


Il bacio è un dolce scherzo che la natura ha inventato
per fermare i discorsi quando le parole diventano inutili
Ingrid Bergman



Renoir – Signora con cane
VOGLIO CHE TU SAPPIA UNA COSA
P. Neruda
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.

Pierre Auguste Renoir – Danza al Bougival (part.)

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I tesori alla fine dell'arcobaleno
GLI DEI COSMICI
L’universo appariva agli Egiziani come il manifestarsi di una serie di esseri divini, più o meno personificati o umanizzati, ciascuno con una propria storia mitica che ne interpretava immaginosamente le manifestazioni. Così anche gli Egiziani, come ogni altro popolo, si domandarono anzitutto come fosse sorto il nostro mondo. A questo eterno interrogativo essi fornirono una serie di risposte contrastanti che, con la loro stessa profondità, sembravano attestare come nessuna delle soluzioni apparisse completamente soddisfacente, ma come piuttosto esse si completassero in un certo modo, a vicenda.
Quella che è forse la più antica sembra ispirata dalla annuale vicenda della Valle del Nilo: la campagna spariva ogni anno sotto le acque di inondazione per riemergere poi a poco a poco, rinnovata come da una rinascita.

Fiume Nilo con le principale città lungo il suo corso
Si immaginò così che l’intera terra fosse stata un giorno sommersa dalle acque…
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*
FIORE D’AMORE
Tagore
Qualcuno mi ha segretamente
lasciato in mano un fiore d’amore.
Qualcuno mi ha rubato il cuore
e l’ha sfogliato in cielo.
Io non so se l’ho trovato
o se vado a cercarlo ovunque
e se c’è tremore di gioia o pena.

**


da Tony Kospan
Dipinti:
*Donne e fiori – Federico Andreotti
** Emile Vernon – Giovane donna con cesto di fiori
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