Archivio per 9 ottobre 2013

La simpatica favola dell’amore… della ricchezza… e del successo…   3 comments

 

 

 

 

Davvero una bella… simpatica… favola.

 

La trovai nel web tempo fa… 

 ma… parliamone dopo averla letta…

 

 

 

 

 

LA FAVOLA DELL’AMORE

 

 

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Una donna stava innaffiando il giardino della sua casa quando vide tre vecchietti con i loro anni di esperienza che stavano di fronte al suo giardino.  
Ella non li conosceva e disse:
“Non mi sembra di conoscervi, ma dovrete essere affamati.
Vi prego, entrate in casa così che mangiate qualcosa.” 
 
Essi domandarono: “Non c’è  l’uomo di casa?”   
“No!” – rispose lei- “non è in casa”. – “In tal caso, non possiamo entrare” dissero.
All’imbrunire, quando il marito rincasò, ella gli raccontò tutto ciò che le era capitato. 
“Allora, dì loro che son rientrato e, dunque, invitali pure ad entrare!”
La donna uscì per invitare i tre uomini a casa. “Non possiamo entrare tutti e tre insieme in una casa”,  spiegarono i vecchietti. “
“Perché?”  volle sapere lei.
Uno degli uomini indicò uno dei suoi amici e spiegò:
“Il suo nome è Ricchezza”.
Subito dopo indicò l’altro. “Il suo nome è Successo ed io mi chiamo Amore.
Adesso va’ dentro e decidi con tuo marito quale di noi tre desiderate invitare a casa vostra.”  
La donna entrò n casa e raccontò suo marito tutto ciò he i tre uomini le avevano detto.
 Lui si rallegrò e disse: “Che bello! Se è così, allora invitiamo Ricchezza, che venga, e riempia la nostra casa!”
Sua moglie non era d’accordo:
“Caro, perché non invitiamo Successo?” 
 
La figlia della coppia stava ascoltando dall’altra parte della casa ed entrò di corsa.
“Non sarebbe meglio far entrare Amore? Così la nostra famiglia sarebbe piena di amore.”
 
“Prendiamo in considerazione il consiglio di nostra figlia”’, disse il marito alla moglie.
“Va’ fuori ed invita Amore perché sia nostro ospite.”

La moglie uscì chiese loro:
“Chi di voi è Amore?
Che venga, per favore, e sia il nostro invitato.” 
Amore si sedette sulla sua sedia e cominciò d avanzare in direzione della casa.
Anche gli altri due si alzarono e lo seguirono.  
Alquanto sorpresa, la signora chiese a Ricchezza e a Successo:
“Io ho invitato solo Amore: perché venite anche voi?”
 
I tre replicarono insieme:
“Se avessi invitato Ricchezza o Successo gli altri due sarebbero rimasti fuori, ma giacché ai invitato Amore, dovunque egli vada, noi andiamo con lui.”
 
 
 
Laddove c’è amore,
c’è anche ricchezza e successo.
 
 
 
 
 
Anthony Van Dyk – Amore e Psiche
 
 
 
 
 
 
 
Personalmente non è che mi convinca molto questa favola…
se non  come speranza… auspicio… dato che nella realtà
vedo coppie rimaste povere e senza successo amarsi felicemente
e coppie ricche e di successo amarsi solo per modo di dire…

 
 
Cosa ne pensate?
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
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Carpe diem. Un bell’articolo e la mitica… Canzone di Bacco   4 comments




La mitica Canzone di Bacco di Lorenzo de’ Medici,
vera classica bandiera del Carpe Diem,
è il tema dell’articolo che segue di Antonello Ferri
che ci parla dello scorrere del tempo
e della necessità di viverlo bene.

 
 
 
 
Lorenzo dei Medici – Firenze 1º gennaio 1449 – Firenze 9 aprile 1492
 
 
.
La Rosa dei venti

 Vivi l’attimo, ferma il presente, lascia al cuore lo spazio della mente

 

Adesso, Now, Maintenant, Ketzt, Ahora

 

 

 

 

 


Scrivo per non dimenticare, o per meglio dire per ricordare. Ma è utile vivere di ricordi oppure è molto meglio vivere semplicemente alla giornata, lasciando che la vita ci scorra addosso…
Personalmente ho avuto una vita intensa piena di cose e di persone, ma, spesso, non mi sono accorto di tutte le belle cose che mi stavano accanto, perché ero così preso da fare piani e progetti per il futuro, da dimenticarmi completamente che la vita era lì, insieme a me, in quel preciso momento.

La frenesia di questa società e tutti i falsi valori che ci vengono inculcati, non ci consentono di vivere la vita, così, semplicemente per quello che è, ma tutti noi sempre alla ricerca di qualcosa, che ci porta lontani dal nostro vero sé e ci passano accanto persone meravigliose, opportunità varie, ma prigionieri della corsa verso il futuro, non le vediamo…


Domani sarò felice, è una frase triste, mette malinconia…mi perderò adesso nelle citazioni, ma a volte sono necessarie…

.

.

 

 


Molti uomini muoiono senza essere mai nati veramente…
Erich Fromm

 

 

La frase è densa di significato e alla prima occhiata sfugge.
La cosa da fare assolutamente secondo me è quella di capire esattamente quali sono le nostre vere capacità e muoversi di conseguenza… senza perdere tempo…dedicare la propria giornata alle cose che ci stanno veramente a cuore! Quando si è giovani pensiamo sempre di essere in credito con la vita, ma in realtà siamo in debito e sarebbe utile porsi la domanda:


“Io cosa posso fare per questo mondo meraviglioso? quale contributo speciale posso dare?”



Varie domande aiutano a restringere i tempi e a concentrarsi sul qui ed ora. Per esempio…

” se io avessi soltanto tre mesi di vita quali sono quelle tre cose che vorrei assolutamente fare ?”……..
“..e in un mese di vita ?”………
“…e in una settimana di vita?”………
“…e in un giorno di vita ?”………….
“…e in un’ ora di vita ?”……………

Se è un’ idea quella che stai cercando, ti suggerisco la seguente: perdona te stesso, perdona tutti gli altri e fà tu la prima mossa, non stare sulla difensiva!


La morte di mio padre sorprese tutti e lui per primo, ebbi solo il tempo di correre al suo capezzale, di stringere la sua mano e parlare con lui per gli ultimi minuti della sua vita. Era un mio desiderio stare con lui gli ultimi momenti della sua vita.. il messaggio che voglio lanciarti è :


Vivi l’attimo, ferma il presente, lascia al cuore lo spazio della mente”

Spesso siamo portati a procrastinare e rimandiamo al futuro cose che potremmo fare oggi. La prematura scomparsa di mio padre mi ha fatto profondamente comprendere che nessuno sa quanto tempo ha a disposizione e che conviene realmente vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. L’importante è andare a letto la sera senza rimpianti e non importa se la battaglia del giorno è vinta o persa, l’importante è avere fatto del nostro meglio…senza rimpianti.






Annibale Carracci – Trionfo di Bacco e Arianna

“Canzone di Bacco”
Lorenzo de Medici

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco ed Arianna,
belli, e l’un de l’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.
Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonan salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto,
almeno ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch’a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

 

 

 
Ciao Babbo, sei stato tu a leggermi questa poesia per la prima volta, sono passati molti anni, ero un bambino e pensa che solo adesso scrivendo mi sono ricordato questo particolare e anche una tua frase,”Ti ricorderai l’autore di questa poesia perché ha un nome simile al mio, io mi chiamo Renzo e lui Lorenzo.”


I lettori di Solaris sono persone profonde, spirituali e comprenderanno sicuramente che questo articolo non è uno dei miei soliti, ma è stato forse scritto a quattro mani….

Pace e Felicità a tutti voi. 

Antonello Ferri

 

 

 

 

testo dal sito Solaris – impaginazione dell’Orso


 
 
 
Tony Kospan

 
 
 
 
 

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Effetto Mozart lo conoscete? Ma è realtà scientifica o bufala? Approfondiamo   4 comments

 
 
 
 
 
 
 
 

EFFETTO MOZART
ovvero
EFFETTI DELL’EDUCAZIONE MUSICALE
 

 

 

Che la musica influenzi l’umore è cosa nota.

Meno risaputo è che la musica possa agire direttamente sull’organismo modificando il nostro stato emotivo, fisico e mentale.

Questo fenomeno – chiamato effetto Mozart – non si verifica solo ascoltando le sinfonie del grande Amadeus, ma anche i canti gregoriani, un certo tipo di jazz e di pop, i ritmi sudamericani, le armonie new age e persino un pò di sano e robusto rock’n'roll.”

Queste citazioni sono prese dalla presentazione all’edizione italiana del libro di Don Campbell “Effetto Mozart“.

 

 

 

 

 

Dello stesso autore sono in vendita numerosi CD che l’autore pubblicizza affermando:

“Le vostre orecchie, la vostra voce e il vostro repertorio musicale sono il più potente strumento di cura a vostra disposizione”.

Le potenzialità terapeutiche della musica ci vengono insomma presentate come un dato certo ed acquisito, una realtà scientifica.

 

Ma è davvero così?

 

Ripercorriamo insieme la storia del cosiddetto “Effetto Mozart” e scopriremo un’interessante miscela di dati scientifici, distorsioni mediatiche ed interessi commerciali.

Successivamente alla pubblicazione dei lavori della Rauscher i media, interpretando superficialmente i dati oggettivi e non prestando attenzione al dibattito scientifico in corso, instillarono nel grande pubblico l’idea che bastasse ascoltare Mozart per diventare più intelligenti.

Un po’ come quando da giovani studenti si mette il libro sotto al cuscino nella speranza, la mattina dopo, di sapere la lezione.

 

 

 

 

E’ facile comprendere che esiste una chiara differenza tra l’ascolto passivo di musica classica, fulcro del lavoro originale della Rauscher, ed gli effetti di una sistematica educazione musicale.

Quest’ultima richiede periodi prolungati di attenzione, una pratica quotidiana, l’apprendimento di una complessa simbologia, la memorizzazione di ampi passaggi musicali, ed inoltre, specie nella musica strumentale, la progressiva padronanza di raffinate abilità motorie.

Questo, specie se avviene nell’infanzia, un periodo di grande plasticità neuronale, può avere significativamente influenzare lo sviluppo cognitivo del bambino.

Tuttavia non possiamo assumere a priori che l’insegnamento di uno strumento musicale sia di per sé più efficace di un corso di informatica di base o di una lingua straniera, sebbene per alcuni bambini probabilmente possa essere più divertente.

 

 

 

 

Vari studi hanno verificato un legame tra partecipazione a corsi di musica in età prescolare e IQ.

Tuttavia una correlazione tra due eventi non implica di per sé un rapporto di causa ed effetto.

Dobbiamo quindi correre ad iscrivere i nostri figli ad un corso di musica? Perché no! Di certo ne risulteranno arricchiti.

Ma non aspettiamoci di ritrovare un piccolo Einstein al nostro tavolo.

 

Godiamoci quindi l’ascolto di un brano di Mozart, ben venga un incremento dell’attenzione all’educazione musicale nei curricula scolastici, ma non aspettiamoci di guarire da una malattia o di diventare improvvisamente studenti più brillanti…

 

 

 

 

 

Sì… godiamocela davvero questa mitica mozartiana

Sinfonia n.40

 

 


  

 

 

 

WEB – Estratto da un articolo di Bruna Pelucchi – Impaginazione T.K.

 

 


Questi nuovi studi riportano dunque in una dimensione più realistica gli effetti dell’educazione musicale.

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

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PSICHE E SOGNO!
 
 
 

Breve ricordo di Jacques Brel grande e poetico cantautore belga…   1 comment

  


Forse per molti, soprattutto delle nuove generazioni,

 questo cantautore è un emerito sconosciuto…

ma, come vedremo, egli ha lasciato

una notevole impronta nel campo delle canzoni-poesie.

.

.

 

(Schaerbeek 8.4.1929 – Bobigny 9.10.1978)


 

 

 Infatti questo cantautore belga di lingua francese

è unanimemente considerato

uno dei più grandi del secolo scorso.

 

 

 

 

 

 

I testi delle sue canzoni,  per la loro bellezza e profondità,

sono considerati vere e proprie eleganti poesie.

 

 

 

 

 

 

Le sue canzoni furono quasi tutte dei successi

mentre non altrettanto si può dire dei film in cui recitò.

 

Morì molto giovane a 49 anni per una brutta malattia.


 

 

 

 

 

 

Possiamo ora ricordarlo

ascoltandolo e rivedendolo

in questa sua notissima canzone…

NE ME QUITTE PAS

(NON MI LASCIARE)








Il testo della canzone è composto da 5 strofe
ciascuna accompagnata dal ritornello Ne me quitte pas
cioè Non mi lasciare (o Non abbandonarmi).


In ciascuna di esse c'è un'accorata preghiera all'amata
con versi che raggiungono l'apice poetico
nella 2° strofa…


“Creerò per te un regno


in cui il re sarà l'amore


in cui la legge sarà l'amore


ed in cui tu sarai la regina”


 

 

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Tony Kospan

 

 

 

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Breve ricordo di John Lennon… genio musicale… ma non solo   3 comments

 
 
 
Oggi questo mitico geniale artista musicale
ma anche cantautore, poeta, pensatore, attore, umorista etc…
compirebbe 73 anni senza i 5 colpi di pistola 
di un venticinquenne malato di mente di nome Mark Chapman
 
 
 
 
 
Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980
 
 
 
 
 
Dunque oggi è l'anniversario della nascita di
John Lennon… e tutto il mondo lo ricorda…
 
 
 
 
 
 
 
 
Dal '62 al '70 è stato compositore e cantante (solista)
dei Beatles poi musicista solista…
 
 
Come accennato su però la sua attività artistica
si svolgeva in molti e svariati campi
ma sempre con successo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Anche noi nel nostro piccolo ricordiamo il grande artista
 
e lo omaggiamo con questa
 
che è forse la sua “magica” e “mitica” canzone simbolo…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Caro John non ci sei più ma il tuo mito
è più vivo che mai
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Tony Kospan…
 
 
 
 
 
 

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Buon mercoledì in poesia – Dov’eri? di M. K. Shahmirzadi – arte.. Helene Beland – canzone.. Cercami – e…   4 comments

 
 
 
 
 
  
Helene Beland
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
  
Fu il tuo bacio, amore, a rendermi immortale
M. Fuller 
 
 
 
 
 
Helene Beland
 
 
 
DOV'ERI?
Mahmoud K. Shahmirzadi
 
 
Dov'eri?
“Quando sentivo il bisogno di vederti
dov'eri?
Quando riflettevo nei miei pensieri
e vedevo che tu c'eri
dov'eri?
Mentre camminavo per le strade
sotto la pioggia
in quelle sere tristi
 
dov'eri?
Quando la speranza e l'attesa
mi dedicavano solo illusione
tu…

tu dov'eri?”
 
 
 
 
 
Helene Beland
 
 
 
 
 
 
a tutti da Tony Kospan 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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