Archivio per 21 settembre 2013

Felice notte con la bella minipoesia… E’ sera… di Tagore…   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
E’ SERA
Tagore
 
 
E’ sera, è l’ora in cui
i fiori chiudono le loro corolle.
 
 
Permettimi di restare al tuo fianco
e chiedi alle mie labbra
di fare ciò che si può fare in silenzio
e alla debole luce delle stelle.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

buona estate, buona notte principessa, cartoline sexy, dolce notte
 
 
 
a tutti…
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
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Scoperto un quinto gusto… l’umami! Conosciamolo…   3 comments


 
 
Non tutti sapranno
che ormai è stata generalmente riconosciuta
l'esistenza di un quinto gusto…
 
 
Conosciamolo meglio…
(anche se poi in verità lo… “sentivamo” già)
 
 
 
 
 
 
 
 
IL QUINTO GUSTO
L'UMAMI
(che potremmo definire più semplicemente “saporito”)

 

 

 

 

 

 

L' Umami è ben noto ai nostri palati ma sconosciuto alla nostra cultura  che ha impiegato quasi cento anni per promuoverlo al rango di «quinto gusto».

 Ecco come  oggi gli esperti “allenatori dei sensi” vogliono insegnarci a riconoscerlo.

– Rende appetitoso il piatto di spaghetti al sugo.
– Cuoce da sempre nelle padelle delle pietanze di carne.
– Trova la sua esaltazione massima nel parmigiano ben stagionato, ma se dici umami nessuno sa cos'è.
 
E si devono evocare i sapori d'Oriente per riuscire a risalire vagamente all' esperienza sensoriale cui corrisponde.
All' aroma della soia e di molti piatti della cucina cinese.
Dunque, umami.
 
Dopo il dolce, il salato, l' amaro e l' acido è ufficialmente nato il quinto gusto che i recettori della nostra bocca sono in grado di percepire.
 
Un buon pomodoro è un pomodoro umami che significa, semplificando, saporito ma non salato.
 
 
 
 

 

 
 
 
All' Università del Gusto di Pollenzo, in provincia di Cuneo, gli studiosi hanno messo a punto un test sensoriale con l'obiettivo di divulgare la conoscenza di questo sconosciuto quinto gusto e conoscere il glutammato monosodico che è la molecola elementare di riferimento capace di stimolare il gusto umami.
 
Di fronte al glutammato monosodico il gourmet occidentale immediatamente storce il naso perché inevitabile è l'associazione con il dado di carne e con tutti gli esaltatori di sapidità.
 
Forse, anche per questo, gli chef europei hanno trascurato di coccolarci nei cento anni passati esaltando il quinto sapore, vittime del pregiudizio che il glutammato sia solamente una “schifezza chimica”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Al contrario in Oriente, in quasi tutte le cucine, accanto al barattolo del sale c'è quello del glutammato che viene utilizzato spesso proprio in sostituzione del cloruro di sodio.
 
Lo sanno bene i patiti delle specialità cinesi che ritrovano in ognuno di quei piatti una ricorrente esperienza sensoriale e si scoprono ogni volta golosi di umami .
 
Il paradosso però è che, dado a parte, sono moltissimi i cibi tipicamente mediterranei naturalmente ricchi di glutammato e di altre molecole che risvegliano il quinto gusto.
 
Il pomodoro prima di tutti, ma anche le carni (bovine, suine e di pollo, soprattutto se cotte a lungo), i formaggi stagionati come l' Emmenthal svizzero e il Cabrales spagnolo, gli asparagi, i piselli, il mais, le cipolle, le verze e gli spinaci.







 
Il parmigiano detiene il primato di glutammato contenuto: 1,2 grammi ogni cento.
E più è stagionato – quindi pregiato – più è umami.
 
Anche in virtù di questi dati c'è una corrente di pensiero gastronomica che spinge per riabilitare il glutammato monosodico e rendergli omaggio sulle nostre tavole e riconoscergli il ruolo com'è accaduto con il cloruro di sodio per stimolare il salato, il saccarosio per lo zucchero,
l' acido citrico per il gusto acidulo e la caffeina per l' amaro.
 
Intanto avanza l' ipotesi di un sesto sapore: il metallico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TESTO – OTTAVIA GIUSTETTI  (adattato al post con mini modifiche) – repubblica.it 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 


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Brotlaibidole… ovvero le antichissime tavolette enigmatiche… ed i loro misteri   1 comment


 
 
 
E’ un codice sconosciuto che fu inciso per secoli
su reperti diffusi in mezza Europa.

Un progetto internazionale a guida italiana
sta ancora cercando di decifrarlo.

 
 
 


 

 

Strani segni dall’Età del Bronzo

 

BROTLAIBIDOLE



– IL MISTERO DELLE TAVOLETTE ENIGMATICHE –

 .

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Una tavoletta enigmatica
 
 .
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.
 
Forse erano assegni
o cambiali usati in trattative commerciali.

O forse talismani.
 
 

Dal Museo dell’Alto Mantovano
l’idea di unire le conoscenze per dare una risposta 
di ANDREA BETTINI

 
 
 
MANTOVA – Quattromila anni fa, in piena Età del Bronzo, le popolazioni dell’Italia centro-settentrionale e quelle di una vasta area dell’Europa centro-orientale avevano un codice in comune.
Era impresso su dei manufatti in terracotta o in pietra grandi più o meno come un telefono cellulare. 
Ne sono stati ritrovati circa 300 ma il loro significato e la loro funzione sono ancora sconosciuti, tanto da renderli noti tra gli studiosi come “tavolette enigmatiche”.
Per far luce su questo mistero dell’antichità è partito un progetto internazionale a guida italiana, che utilizzerà tecnologie modernissime ed anche internet.
 
 


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.
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“Assegni” o “cambiali” utilizzati nei commerci preistorici, talismani, elementi inseriti in qualche sistema di registrazione, oggetti dal significato rituale. 
Sono molte le ipotesi sulla funzione di queste tavolette ricoperte di segni di vario genere, come righe, cerchi, punti o croci. 
Quel che è certo è che erano usate come supporto non deperibile per conservare informazioni e che erano conosciute in comunità lontane e assai diverse, dedite anche all’agricoltura ed unite da frequenti contatti e scambi.
 


.
 
 
 
 
 
.
Germania, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, ma soprattutto Italia settentrionale. 
Le tavolette enigmatiche, dette anche “Brotlaibidole” (in tedesco “idoli a forma di pagnotta”), sono state trovate in un’area molto ampia, ma in gran numero nella zona a sud del lago di Garda. Proprio da qui, dal Museo dell’Alto Mantovano di Cavriana (Mn), è nata l’idea di unire per la prima volta i migliori archeologi europei che le hanno studiate e di adottare un approccio interdisciplinare.
“In passato ci sono state diverse pubblicazioni, ma sono mancate le occasioni di confronto”, dice il direttore Adalberto Piccoli, 69 anni, che si occupa delle tavolette dal 1976.
“Al progetto, che è entrato nella fase operativa da un paio di mesi, stanno collaborando anche l’istituto di Linguistica, Letteratura e Scienze della comunicazione dell’università di Verona ed il dipartimento di Optoelettronica dell’università di Brescia.
Quest’ultimo farà scansioni tridimensionali dei reperti per verificare le tecniche di lavorazione ed eventuali reiterazioni dei segni”.
 
 
 
 

 
 
 
 
Per svelare il significato delle misteriose “Brotlaibidole”, sarà importante anche creare un catalogo che riporti tutti gli esemplari conosciuti e che sia facilmente accessibile. 
Per questo alla fine di giugno è stato inaugurato il sito internet www. tavoletteenigmatiche. it, sul quale saranno inseriti tutti i dati disponibili. Non solo: le pagine web saranno anche utilizzate per raccogliere segnalazioni. 
“Domenica scorsa è stata trovata una nuova tavoletta in Slovacchia – continua Adalberto Piccoli, che durante i suoi scavi ne ha recuperate sette – Il sito ci permetterà di aggiornare continuamente il catalogo. Inoltre ci sono sicuramente dei privati che ne possiedono: c’è la possibilità di compilare una scheda di segnalazione, anche in forma anonima”.
 
 
 
 

 
 

 
 
I primi punti di arrivo del progetto saranno una mostra ed un convegno internazionale, che si terranno a Cavriana nella primavera del 2010. Sarà forse ancora presto per riuscire a comprendere a pieno questa forma di pre-scrittura, ma è probabile che per allora si sia scoperto qualcosa in più sulla funzione delle tavolette enigmatiche. Oggetti diffusi per secoli, tra il 2100 e il 1400 a. C., e poi scomparsi nell’Età del Bronzo Recente, probabilmente non a caso: in quel periodo si intensificarono i contatti con il Mediterraneo orientale e l’incontro con il sistema di segni codificato e consolidato della civiltà micenea potrebbe aver condannato all’oblio il misterioso codice impresso sulle “Brotlaibidole”.


 
 


 
 
 


ECCO ORA IL VIDEO DEL MUSEO ARCHEOLOGICO
DELL’ALTO MANTOVANO CHE CI PARLA ANCH’ESSO
DELLE MISTERIOSE ED ENIGMATICHE TAVOLETTE 

 
 
 
 

 

 

 



(testo da vari siti – impaginaz. T.K.)

 

 

Ciao da Tony Kospan



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Frecce2039

 
 
 

L’incredibile video dell’orso russo che chiede cibo agli automobilisti   1 comment

  
 
 
 
 
 
 
 
In questo periodo in Russia il cibo scarseggia per gli orsi.

 

 

 


 

 
Quindi non trovandolo in natura ed essendo affamato,
con bella e coraggiosa iniziativa, quest'orso si mette a fermare
camionisti e automobilisti per poter mangiar qualcosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L'incredibile episodio possiamo vederlo in questo video
che sta facendo il giro del mondo

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

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Buon sabato pomeriggio e felice autunno in poesia – Musiche d’autunno di J. Keats – arte.. Renoir – canzone.. Avec le temps.. e..   Leave a comment

 
 
 
Renoir – Ragazze al piano
 
 
 
 
 
 
 
 
Siamo ormai prossimi all'autunno
che, se è pur vero che inizierà astronomicamente
domani alle 20,44,
però tradizionalmente viene salutato il 21 di settembre.
 
 
 
 
 
 
 
 
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L’unica religione é l’amore
Rumi
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Renoir – Signora con mandolino
 
 
 
 
MUSICHE D'AUTUNNO
J. KEATS
 
Dove sono i canti di primavera?
Dove sono?
Non ci pensare: tu pure hai la tua musica
quando nubi dolci avvolgono il giorno
che muore e tingon di rosa
le pianure di stoppie.
Allora s’alza il coro lamentoso
dei moscerini
tra i salici del fiume, portati in alto
o abbassati
col respiro e il silenzio del vento;
e gli agnelli belano forte sulla collina;
cantano nelle siepi i grilli;
ed il pettirosso leva il canto acuto
da un giardino; e trillano nel cielo,
raccogliendosi, le rondini.
 
 
 

Renoir – Ragazza spagnola con chitarra
 
 
 
 
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e…
 
 

a tutti da Orso Tony
 
 
 
 
 

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E DEGLI AMANTI DELL'ARTE
 

La lambada… mitico e mondiale tormentone estivo del 1989   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L'estate è agli sgoccioli… e così pure…
la nostra piccola antologia dei tormentoni estivi.
 
 
Stavolta è davvero un notissimo tormentone…
che ha impazzato…
in tutto il mondo alla fine degli anni 80…
ed in particolare in Italia… nel 1989
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LA LAMBADA – 1989
LE CANZONI DELL'ESTATE
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Dunque parleremo della notissima… dirò di più… della mitica…
LAMBADA
travolgente ballo sudamericano giunto un Europa
per merito del gruppo musicale Kaoma
 
 
 
 
Kaoma
 
 
 
La canzone-danza,
grazie al ritmo caldo e coinvolgente…
ed alla sensualità del ballo…,
si diffuse subito in tutto il mondo…
e divenne un autentico fenomeno di costume,
come succederà anni dopo con “Asereje”.
 
 
 
 
 
 
 
 
Alle origini della Lambada v'è una danza indigena
che da secoli veniva praticata nella zona amazzonica del Brasile,
il carimbò… ballo molto sensuale e libero.
 
 
Questo ballo di derivazione africana
si accompagna al ritmo ipnotico di alti tamburi ,
ed è caratterizzato soprattutto
da giravolte del corpo e rotazioni del capo,
in cui la donna cerca di coprire l’uomo con la propria gonna.
 
 
 
 
 
 
 
 
La contaminazione del carimbò con altri stili,
provenienti soprattutto dai Caraibi (salsa, reggae e merengue)
e dal Nord Est del Brasile,
comportò la nascita di questo nuovo ballo
contraddistinto dal contatto ravvicinato di corpi,
con oscillazione di anche e spalle
in un movimento estremamente sensuale.

 

 


 

 

 

Ma è giunto il momento di ascoltar e… veder…

la LAMBADA

 

 

 
 
 

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Ciaooooooooooo a tutti, mentre ormai già sentiamo
gli odori, i colori e le atmosfere dell'autunno…
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 

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Felice notte con la minipoesia… Parlare tacere… di Paul Eluard…   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
PARLARE… TACERE…
Paul Eluard
 
 
Parlare
senza avere niente da dire
comunicare
in silenzio
i bisogni dell'anima
dar voce
alle rughe del volto
alle ciglia degli occhi
agli angoli della bocca
parlare
tenendosi per mano
tacere
tenendosi per mano.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
I dipinti sono di Giuseppe Pellizza da Volpedo
 
 
 
 

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