I test, si sa, difficilmente ti dicono qualcosa di nuovo sulla propria personalità.
Spesso ci si trova a dover prendere decisioni in situazioni assurde e ancora più spesso ci si trova a dover scegliere tra risposte che non rispecchiano assolutamente le nostre idee.
Dietro a ogni test c’è sempre un po’ più della mente contorta di chi ha scritto le domande che non della personalità di chi ha risposto, però rispondere ai test e vedere il profilo che ne emerge affascina sempre.
E’ sopratutto un modo per divertirsi e anche per relazionarsi con se stesso e con gli altri.
Quindi prego tutti quelli che sono arrivati fin qui di leggere il test e di farlo con gioia senza prendere troppo sul serio il profilo finale, soprattutto se non lo si trova adeguato alla propria persona.
PAUL GAUGUIN INDIPENDENZA.. ESOTISMO E SOGNO a cura di Tony Kospan per il blog IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
I PARTE
Autoritratto
Singolare artista, inizialmente impressionista e poi animatore del gruppo Simbolista di Pont Aven, precursore del Fauvismo… ma in realtà lontano dalla rigidità di schemi prefissati e con il sogno della purezza e della semplicità… “primitive“.
Dopo il sermone – 1888
La sua vita… è davvero una sorprendente miscela.
Nascita in Francia, infanzia in Perù, e poi periodi parigini e periodi tahitiani ed ancora il tentativo di stabilirsi (e stabilizzarsi) in Bretagna… infine la morte nelle isole Marchesi.
Paul Gauguin
Parigi 7.6.1848 – Hiva Oa 8.5.1903
Paul Gauguin: ancorato, e avvinghiato, al classicismo – alienazione sedativa contro un presente insoddisfacente – sogno costante, che resiste a tutte le maree dell'esistenza, e riemerge ogni volta più roccioso.
Paul Gauguin: simbolista folgorato dalla poetica di Cézanne e Pissarro, dominato dall'idea di una pittura pura e “sauvage”, e nella ricerca della fusione arte-vita.
Nudo di donna che cuce
Paul Gauguin: rifiutato dalla Francia e considerato sovversivo, parla con macchie di colore e contorni netti in atmosfere rarefatte, e fa abitare i suoi personaggi, primitivi e mitici, in un'Eden letterario ed insulare, forse nella continua ossessiva ricerca del Perù dell'infanzia.
Autunno
Le opere di Paul Gauguin offrono sempre allo spettatore contemporaneo un'esperienza affascinante.
A fare presa sarà lo stereotipo dell'artista anticonformista, oppure l'idea di fuga dalla città alla ricerca di “primitività e selvatichezza“ in una civiltà pura.
Oppure, più semplicemente, la bellezza delle opere: lo stile personalissimo, la ricerca cromatica, la composizione innovativa, i soggetti esotici.
Davvero un artista di mito e sogno a partire dalle prime opere, in cui emerge il debito con Pissarro e soprattutto con Cézanne, l'ispirazione delle terre Bretoni e la complicata esperienza ad Arles con Van Gogh, la fuga a Tahiti.
Guardiamolo e comprendiamolo attraverso la sua poetica che risente anche delle vicende vissute.
Come per esempio in Bonjour Monsieur Gauguin, una vicina di Pouldu ricambia il saluto dell'artista con un freddo Bonjour rimanendo al di là della staccionata che li separa: lui, artista parigino, non apparterrà mai a quel luogo di sogno.
Bonjour Monsieur Gauguin
Eppure proprio in Bretagna Gauguin, dedicandosi pienamente all'arte, trova la giusta ispirazione ed elabora la sua particolare tecnica pittorica: linee che definiscono le figure – da qui la definizione di “cloisonnisme” per la ripresa dell'antica lavorazione dello smalto e delle vetrate medievali – a pennellate brevi, l'una vicino all'altra, con effetto zebrato, con uno studiatissimo uso dei colori, distribuiti sulla tela in modo da riproporne sempre la complementarietà, soprattutto tra i rossi e i verdi.
E' principalmente l'uso del colore che fa la differenza con l'Impressionismo:
Gauguin non cerca l'intensità luminosa ma l'armonia generale dell'opera, compositiva e cromatica.
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
E, via via con lo scorrere delle opere, scorre anche il percorso verso l'utopia. è a Tahiti che la ricerca di Gauguin trova finalmente posa – anche se momentanea.
Sotto la luce dei Tropici, la tavolozza si accende e contemporaneamente si semplifica; gli spazi sono definiti da ampie campiture e le linee più marcate;
i soggetti sono quelli più noti: donne, fanciulli, piccoli animali domestici, natura lussureggiante.
Arearea
Mirabili sono alcuni ritratti come Te Avea No Maria o il mese di Maria e Le Parau Parau o la Conversazione in cui emerge a pieno l'eclettico primitivismo della fase più matura:
le donne taitiane, evidentemente esotiche per colori e costumi, vengono occidentalizzate nell'atteggiamento.
La siesta
FONTI: VARI SITI WEB
RICERCHE COORDINAM. LIBERE RIELABORAZ. ED IMPAGINAZIONE: T.K.
Senti qua. Non c'è proprio limite alla follia umana. Una modella svizzera, attraverso un delicato intervento di chirurgia plastica, s'è fatta allungare le gambe di tre centimetri. Motivo? Perché non rientrava nell'altezza delle modelle classiche. Per ora non cammina più ma è un dettaglio. Volete sapere quanto era alta prima dell'operazione? Un metro e settantadue. Pensa te. Modella? Ma ti sei lessata i neuroni col phon? E io cosa dovrei fare allora? Che nell'erba alta sparisco?! Che più basse di me ci sono solo le carote che vivono sotto terra e spunta solo il ciuffo?! Cosa mi devo far innestare io?! Un doppio femore? Tassellarmi nell'interno coscia un tubo della stufa? Farmi infilare un mappamondo al posto della rotula?
Io non mi farei mai allungare. Sono orgogliosa di essere ultracorta. L'unica cosa che mi dispiace è che ho un bel seno ma purtroppo se ne accorgono solo i cani volpini. E' incredibile come ormai la chirurgia plastica non abbia più confini. In America sta spopolando la rivergination. L'imenoplastica. La moda di farsi ricostruire una nuova verginità. Non sei più vergine? Mettici una toppa. La toppa sulla topa. Diciamo pane al pane. Praticamente la rivergination si fa per evitare la svalutation e incentivare la devolution. Funziona più o meno così: tu vai in America, ti ricoverano in clinica, ti danno due punti, ti rammendano come un calzino, ed esci pulzella. Nuova di pacca. Come quando vuoi vendere la macchina, che azzeri il contachilometri per farla sembrare nuova.
Peccato che duri poco. L'imene non è perenne. Tranne in alcuni casi. E non faccio nomi per rispetto della privacy. Un diamante è per sempre, quello dura un attimo e poi sei di nuovo da capo. Toccherebbe rifare l'imene come le porte dei saloon. Che spingi e… oplà, si apre e si richiude. Così quello che viene dopo deve solo stare attento a non prendersi lo sportello sul naso. Il problema sarà poi cosa rispondere quando ti chiederanno com'è stata la prima volta. D'ora in poi ti dovrai segnare quando è stata la prima volta, la prima volta della seconda volta, la prima volta della terza volta… dovrai munirti di un palmare per tenere il conto.
Una vita senza sogni è come un giardino senza fiori. Gertrude Beese
Fragonard – L'altalena
E TU STAI LI'
Elgreco
E tu stai li a guardarmi con gli occhi accesi, spaventata dal trovarti ad amarmi, e tu stai in silenzio le mani che cercano le mani, le parole che cercano le parole, e tu stai li con respiro lento ad assaporare il desiderio di un bacio, guardando labbra che sorridono, e tu stai li a sognare di volare, mentre gli occhi si chiudono a sognare, e tu stai li all’angolo della strada, con la mano aperta a salutare, tu stai li ed io mi fermo mi volto e torno con te a volare.