Archivio per 17 settembre 2013

Felice notte con la minipoesia… Il cielo… di Carlo Bramanti   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
IL CIELO…
Carlo Bramanti
 
Il Cielo
color porpora
di cartoline spedite
è un volteggiar lieve lieve
di cuori sul mare….
E’ reale ,
maestoso
al tramonto
ogni soffio
d’amor perduto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
stars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuar
IL GRUPPO DI
GOOGLE PLUS
DI POESIA E CULTURA
I N S I E M E
 
 
 

Pubblicato 17 settembre 2013 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

Taggato con ,

Marcellino pane e vino – Un film che fece epoca   Leave a comment

 

 

 
 
 
 
 
Chi ha qualche anno in più
ricorderà certamente questo ragazzo
che interpretava un film che fece epoca…
MARCELLINO PANE E VINO







  
Il vero nome di Pablito,
il ragazzo di quel mitico film
è  Pablo Calvo Hidalgo.

Pablo però lasciò ben presto
il mondo del cinema e la notorietà
per laurearsi in ingegneria
e poi dedicarsi ad un'attività imprenditoriale.




 
 

Pablo “Pablito” Calvo Hidalgo (Madrid 16.3.1948 – Alicante 1.2.2000)
 
 
 
 
 
IL FILM
 
 
 Liberamente tratto dall'omonimo romanzo
di Sanchez J.M.Silva, il film, del 1955,
commosse tutta l'italia, e tutto il mondo.
 
Sia il film che il ragazzo divennero dei miti d'allora.


 
 
 
 
 
 
 
 
LA TRAMA
 
 
I frati di un convento spagnolo trovano e salvano
un neonato abbandonato.
 
Lo allevano nel convento:
Marcellino cresce, buono e timorato di Dio.
 
Nei momenti di solitudine avverte
una grande nostalgia della mamma mai conosciuta
e perciò arriva a parlare con un grande crocefisso di legno
e gli offre pane e vino.
 
 Il Signore gli risponde e si anima per lui…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL RICORDO
 
 
 
Come ricordar al meglio questo mitico film
se non rivedendo alcune tra le scene più significative?
 
 
 
 
 (Le scene più commoventi)
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan


 



Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2
PER LE NOVITA' DEL BLOG
SE TI PIACE… ISCRIVITI






 
 
 

Il più piccolo-grande teatro del mondo? E’ in Umbria ed è un fantastico gioiellino.   Leave a comment








E’ piccolissimo ma… perfetto!
Non manca cioè nulla di quel che caratterizza un normale grande teatro.
Conosciamo allora questo piccolo gioiello e la sua storia.



 
 
 
 
 
 

IL PIU’ PICCOLO “GRANDE” TEATRO DEL MONDO?
 
ECCOLO… BELLISSIMO… ED E’ IN UMBRIA
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
  
 
 

Il suo nome è
TEATRO DELLA CONCORDIA

 
 
 
 
 
 
 
 
In verità per il Guinness dei Primati il più piccolo è
il TEATRINO DI VETRIANO
presso Pescaglia in provincia di Lucca
per i suoi soli 70 metri quadri
ma non ha affatto le caratteristiche di un vero teatro classico.

 
 
 
IL TEATRINO DI VETRIANO


 
 

Quello di cui parliamo è quindi unanimemente riconosciuto come

il più piccologrande teatro 

(per la sua perfetta e completa struttura cinquecentesca)

come vedremo qui di seguito.


 

 
 

 
 


Infatti, pur se sembra un gioco di parole,
piccolo-grande
è davvero… un piccolissimo “grande teatro”
 in quanto al suo interno v’è la fedele riproduzione,
anche se in miniatura, 
di tutto, ma proprio tutto,
quanto c’è in un grande teatro
come, ad esempio, perfino i palchi separati.

 
 
 
DOVE SI TROVA

.
 
 



 
 
 
Questo fantastico gioiello architettonico, con i suoi novantanove posti tra palchetti e platea, è situato al centro di Monte Castello di Vibio (paese dalla originale forma di cuore della provincia di Perugia) che si trova in cima ad una collina alta 422 metri.

Merita davvero d’esser conosciuto e visitato per la sua storia e la sua bellezza.
 
All’esterno sembra una normale casa di paese, ma…



 
 
 

  
 
 
 
poi all’interno scopriamo le sue meraviglie.
 
 
 
 
 

 

 


LA SUA  STORIA

 

Il teatro nasce in pieno clima post-rivoluzionario susseguente alla rivoluzione francese per inneggiare alla libertà ed alla successiva riscoperta della concordia…  

Gli ideatori ed i finanziatori sono 9 famiglie illustri del paese. 

Prima nasce un caffè salotto e poi questo teatrino “a misura del paese” che venne inaugurato nel 1808
 
Le decorazioni vivacissime sono invece del 1892 opera di un giovanissimo pittore (quattordicenne) Luigi Agretti da La Spezia ma figlio di Cesare, pittore perugino, che aveva già dipinto il telone ed il fondale.
 
Il “giovine venuto dal mar Tirreno”, così definito in una poesia dell’epoca, riversò tutta la sua vivacità ed il suo entusiasmo nella sua opera di abbellimento del teatro…

 
 
 
 
 
 
 

Nel 1927 i “caratanti” cioè i proprietari del teatro, creano l’Accademia dei soci del Teatro della Concordia.
 
Negli anni seguenti il teatrino ospita compagnie illustri ma poi dopo la guerra c’è un decadimento e nel 1951 viene chiuso per inagibilità.
 
 
 
 

 

 


Il comune però provvede nel 1981 ad espropriarlo ed a restaurarlo riportandolo ai suoi fasti originari con il condivisibile ed encomiabile intento di fare di Monte Castello di Vibio il paese ideale, il paradiso perduto dove ciascuno possa ritrovare una giusta e serena dimensione di vita.

Mi risulta che attualmente  per vari problemi  (che spero siano presto superati) sono state sospese le rappresentazioni e le manifestazioni all’interno del teatro.
 
 
 
 
 

LA DESCRIZIONE DEL TEATRO (WEB)

 

 

 
 


Il Teatro della Concordia… fedele e riuscita riproduzione in miniatura dei grandi teatri italiani ed europei ne ricalca alla perfezione la forma con pianta a campana o “all’italiana” (definita anche goldoniana), la realizzazione interamente in legno, il tipico boccascena, le decorazioni ad affresco che interessano l’intera superficie scoperta compreso il plafone, la presenza del foyer affrescato, del caffè del teatro, dei camerini, della graticciata, della sala per le riunioni, dell’elegante scalone d’ingresso esterno, l’atrio e la biglietteria, la scala di accesso principale ai due ordini di palchi ed una scala secondaria.


 
 
 
 
 
 
 
 


Se si aggiunge a tutto ciò le modeste dimensioni in cui è stato ricavato, la perfezione dell’acustica, la pregevolezza artistica ed architettonica, la dovizia di particolari con cui è stato costruito nel 1808, insieme alla disposizione armonica dei vari elementi e locali che lo compongono, lo slogan che gli è stato attribuito da sempre appare effettivamente il più calzante ed appropriato. 
Si tratta di una struttura di inestimabile valore, completa in ogni suo elemento, un esempio di gusto e proporzioni, un luogo dove si respira un senso di leggerezza e gradevolezza.


 
 

 

 
 
 

Una vera e propria opera d’arte, unica, nel suo genere, nel panorama teatrale italiano ed europeo e perciò non paragonabile neppure con altri.
Un’opera d’arte che nel settembre del 2002 è stato omaggiata anche con un francobollo (che possiamo vedere qui giù)


 
 
 
 
 
 
 



e che appartiene a pieno titolo al “patrimonio artistico e culturale Italiano”. 

(descrizione dal web con mini modifiche)

 

COPYRIGHT TONY KOSPAN PER “IL MONDO DI ORSOSOGNANTE”

.

.

Barra21CAhomeiwao

PER LE NOVITA’ DEL BLOG
Frecce (174)
SE… TI PIACE… ISCRIVITI






Lu pisci spada grande canzone poesia d’amore fino alla… morte… di Domenico Modugno   5 comments

 
UNA BELLA… POETICA… ANCHE SE DRAMMATICA…
STORIA DI MARE… AMORE… E MORTE…
 

 
 
 
LU PISCI SPADA
STUPENDA CANZONE-POESIA DI MODUGNO
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

109x82109x82109x82109x82109x82
 
 
 
 
 

 

 

100x100 99x46 74x125 100x75 109x82

 

 

Con essa  Domenico Modugno…
ci parla del supremo sacrificio per amore…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Racconta infatti la drammatica storia d’amore 
tra due pesci spada;
la femmina ormai catturata durante la mattanza,
incita il maschio a fuggire,
ma lui si lascia catturare per morire insieme a lei.
 
 
 

 

 

 

Leggiamo prima il poetico testo in italiano… 

 

 

 
280x77        280x77
 
 
 
IL PESCE SPADA
(D. Modugno) 
 
Questa è la storia –
d’un pesce spada –
storia d’amore…
Dai dai è lì, I’ho visto, l’ho visto… –
prendi la fiocina, uccidilo uccidilo uccidilo ahh…
hanno colpito la tua femmina dritto dritto in mezzo al
cuore
e piangeva di dolore ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi
e la barca la trascinava ed il sangue si spargeva
ed il maschio piangeva ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi
ed il maschio pareva impazzito
diceva: “bella mia non piangere, –
bella mia non piangere, –
dimmi piuttosto cosa devo fare…?”
Rispondeva la femmina –
con un filo e filo di voce:
“scappa scappa amore mio –
perché altrimenti ti uccidono…”
“Non no no no no amore mio –
se tu muori voglio morire assieme a te
se tu muori amore mio voglio morire…”
Con un salto si trovò abbracciato cuore a cuore
vicino ad essa
e così ebbe fine l’amore –
di due pesci sfortunati… –    
Dai dai è lì, l’ho visto l’ho visto –
c’è pure il maschio –
prendi la fiocina, uccidilo uccidilo uccidilo ahh…
Questa è la storia – d’un pesce spada –
storia d’amore…
 
 

100x100 99x46 74x125 100x75 109x82
 
 
 

E qui nel video della canzone
possiamo legger, se ci va, anche il testo originale.
 
 
 

 
 

 

 

CIAO DA

 

 
 
 
 
 
 
PSICHE E SOGNO
 LA TUA PAGINA DI SOGNO DI FACEBOOK
 
 
psicheesognodelfini8fd2.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 

Al mio diario (Leopardi) – Poesia giovanile di Tony Kospan   1 comment


 
 
 
 
 
 
 
 
AL MIO DIARIO
Tony Kospan
 
Qui la sensibil alma
di colui che singolar vita visse
nel borghese mondo
che la bestia umana crear seppe
per ritener valori
che pur già morti
vissero ancora a rovinar le genti
la fraterna dolorosa psiche
dell'amico Leopardi ammirando
all'ignara pagina
tutta si svelò…
 
 
 
 
 
 
 Autore non noto
 
 
 
L'amica Luna ha voluto dedicar un video… molto bello…
a questa mia modesta ma sincera poesia giovanile…
che scrissi sul frontespizio del mio diario negli anni '60
 
 
Di questo la ringrazio di tutto cuore e…
in risposta alla prefazione del video…
penso però che Leopardi avrebbe solo… sorriso…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

Giorgio Vasari pittore ed architetto del 500 ma soprattutto padre della Storia dell’arte   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Pittore, architetto, scrittore, ma anche anche scenografo, decoratore, costruttore di apparati effimeri per i carnevali… matrimoni… etc…il versatile aretino però è stato e resta soprattutto una miniera di informazioni storiche… tecniche ed artistiche sul mondo dell'arte rinascimentale oltre che l'inventore del linguaggio dell'arte.

Possiamo dire in poche parole che dopo di lui l'Arte, soprattutto come conoscenza, analisi e storia…, non fu più la stessa…

Cercheremo di analizzare, in breve come sempre, la sua figura e le sue opere…

 
 
 
 

(Arezzo 30.7.1511 – Firenze 27.6.1574)

 

 

GIORGIO VASARI
ARTE… PENNELLO E… PENNA…
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 

 

 

 

BIOGRAFIA DEL VASARI

PITTORE E ARCHITETTO

 

 

Vasari dipinge – Casa di Arezzo

 

 

Iniziò giovanissimo a frequentare la bottega d'arte di Guglielmo di Marcillat dove incontrò Rosso Fiorentino che ebbe poi grande influenza nelle sue opere.

A soli 13 anni si trasferisce a Firenze massimo centro culturale ed artistico dell'epoca e dove conobbe diversi grandi artisti tra cui Michelangelo e Andrea del Sarto che completarono la sua formazione artistica…

 

 

San Giorgio e il Drago

 

 

Qui strinse un sodalizio artistico con il quasi coetaneo Del Salviati Cecchino insieme al quale affrescò per il cardinale Salviati a Palazzo Salviati, “La vita di Giovanni il Battista” che portò fama soprattutto al Cecchino e col quale fece un viaggio per ammirare opere d'arte in varie città d'Italia tra cui Roma, Napoli e Bologna… ma nelle quali operò anche…

 

 

Tentazioni di San Girolamo

 

 

Il centro principale della sua attività però resta Firenze…  dove fondò l'Accademia delle arti e del disegno insieme ad altri artisti e dove conosce Cosimo I dei Medici che gli commissiona delle opere architettoniche… e dal 1560 in poi è incaricato della Costruzione del Palazzo degli Uffizi… della ristrutturazione di Palazzo Vecchio e del Palazzo degli Anziani di Pisa.

 

 

 

 

Sue caratteristiche sono il piacere di lavorare in compagnia… di altri artisti… al punto che da alcuni è anche stato definito una specie di talent scout… ed un'altra, come dirà egli stesso, è la sua grande celerità nel dipingere.

In tutto il corso della sua vita alternò la creazione di opere d'arte con quella di “opere effimere”.

Cioè curava anche l'organizzazione e le scenografie per matrimoni nobiliari… per manifestazioni teatrali… carnevalesche… etc..

Morì nel 1574 a Firenze.


 

 

 

 

 

LO STILE DEL VASARI PITTORE

 

 

Caino e Abele – Dipinto a Napoli

 

Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani ma possiamo forse meglio definire il suo stile come una combinazione tra manierismo, visioni michelangiolesche ed i colori di Rosso Fiorentino.

Il Manierismo è la corrente artistica che si distinse per la ricerca di uno stile fatto di eleganza, armonia e sicurezza che ebbe vita dal 1525 fino al 1563 anche se il termine fu usato dal Vasari principalmente per descrivere il virtuosismo del pittore.
 
 
 

La fucina di Vulcano

 

 

In effetti la pittura vasariana è incredibilmente precisa e ricchissima di particolari, anche minimi… come possiamo accorgerci esaminando ad es. capelli, mani, occhi, vesti, oggetti etc…, ed i colori sono sempre vivaci… vari e stupendamente applicati.
 
Tuttavia la sua pittura, pur elegantissima, appare non manifestare quel pathos… quel calore… che caratterizzò i grandissimi del Rinascimento.
 
 
 
 
 
 
 
“LE VITE”
E LA NASCITA DELLA STORIA DELL'ARTE
 
 
 
 
 
 
Come si diceva all'inizio pur essendo stato un valente (ma non geniale) pittore… architetto… e non solo… tuttavia la sua fama principale oggi gli viene dall'Opera che scrisse e che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel campo della storiografia e del linguaggio nel campo dell'Arte.
 
Eppure il Vasari in una lettera ad un amico si lamentava di non esser così bravo con la penna come col pennello…
 
 
 

Allegoria

 

 

 

Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, da Cimabue insino a’ tempi nostri è il titolo originale dell'opera che ebbe 2 edizioni, la prima nel 1550 e la seconda nel 1568, ma che per brevità ormai è da tutti chiamata “Le vite“.
 
L'opera contiene oltre 160 biografie di artisti ed è quindi un'opera che possiamo definire “monumentale” e la sua importanza è immensa… al di là della condivisione o meno di diversi suoi giudizi sugli artisti di cui scrive… ed altresì al di là di diversi errori.
 
Inizia proprio grazie a “Le vite” l'interesse per le biografie degli artisti, per la critica e l'analisi delle opere, per le conoscenze delle tecniche pittoriche e per la storia delle “scuole” dal duecento in poi.

Infine appare evidente la consapevolezza, in lui, di tutto quello che il suo secolo rappresentava per l'evoluzione dell'Arte mondiale coniando il termine “Rinascita“.
 
 
 

Battaglia di Marciano

 

 

Ne “Le vite” il Vasari parla anche di se stesso come “Novello Giotto“… e racconta, in alcuni casi con dovizia di particolari (come per il periodo napoletano), ed in altri con strategici silenzi o strategiche amplificazioni la sua vita e le sue opere…
 
Il testo, a dire il vero, contiene anche diversi e marchiani errori in quanto il Vasari prendeva per buone anche le dicerie e le leggende createsi intorno alle vite degli artisti vissuti nei secoli precedenti… ma tuttavia queste inesattezze, che per lungo tempo hanno inficiato l'attendibilità dell'opera…, non possono danneggiarne nè l'impianto complessivo nè la precisione e la cura dei “suoi” giudizi estetici e critici… come concordemente oggi la critica ha finalmente riconosciuto.
 
 
 

 

 

 
In ogni caso non possiamo sottacere 2 importanti aspetti:
 
1 – che le vite degli artisti temporalmente a lui più vicini appaiono abbastanza corrette e precise…
 
2 – che alla sua epoca non c'erano certo i moderni strumenti tecnologici che avrebbero potuto consentirgli più precise ricerche ed analisi scientifiche.
 
Pertanto, in considerazione dell'assoluta innovazione rispetto al preesistente “vuoto” (o quanto meno “grande dispersione“) di conoscenze nell'ambito dell'arte, al Vasari ed alla sua opera letteraria va riconosciuto un merito davvero incommensurabile…

 
Tony Kospan
 
 
Copyright Tony Kospan – Tutti i diritti riservati
 
 
 
 

IL MONDO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L'ARTE
NEL GRUPPO DI FB

 

 

Felice martedì in poesia.. Se solamente di Neruda – arte.. A. Hughes – canzone.. Voglio vederti danzare di Battiato e..   1 comment

 
 
 

Hughes Arthur
 
 

 

 

 
 
 
 
 
 
La poesia è il palesamento del divino
Gustavo Roll
 
 
 
 
 
Nota

Hughes Arthur – Il lungo fidanzamento

 
 
 
SE SOLAMENTE
Pablo Neruda
 
Se solamente mi toccassi il cuore,
se solamente mettessi la tua bocca sul mio cuore,
la tua bocca sottile, i tuoi denti,
e mettessi la tua lingua come una freccia rossa
lì dove il mio cuore polveroso martella,
se soffiassi nel mio cuore, vicino al mare,
piangendo,
suonerebbe con rumore scuro,
con suono di ruote di treno assonnate,
come acque vacilllanti,
come l’autunno in foglie,
come sangue,
con un rumore di fiamme umide che bruciano il cielo,
suonando come sogni o rami o piogge
e sirene di un porto triste,
se tu soffiassi nel mio cuore vicino al mare,
come un fantasma bianco,
al bordo della schiuma,
in mezzo al vento,
come un fantasma scatenato,
in riva al mare,
piangendo…

 

 

Hughes Arthur – The Brave Geraint

 

 

 

 

da Orso Tony
 
 
Globo numero 101
 
 
 
 

Caterina Boratto… bellezza cinema e storia. Una grande diva quasi dimenticata   1 comment

 
 
 

Moltissimi non sapranno nemmeno chi sia il personaggio di cui ora parlerò…
eppure
Caterina Boratto
è stata una delle più belle ed affascinanti donne del nostro Cinema…
e grande diva negli anni 30… all'epoca dei… “telefoni bianchi”.

 
 
 
 
(Torino 15 3 1915 – Roma 14 9 2010)
 
 
 
CATERINA BORATTO
 

BELLEZZA… CINEMA E… STORIA…
 
a cura di Tony Kospan
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
DAI TELEFONI BIANCHI A VILLA ARZILLA
 
– Durante la guerra perse il fidanzato e 2 fratelli –
 
 
 
 
Era nata a Torino il 15 marzo 1915… e lì già giovanissima, al liceo musicale, si fece subito notare per le innate doti di fascino e classe…
Su segnalazione dell'attrice Evelina Paoli, nel 1937, le fu assegnata la parte principale nel film VIVERE.. dove recitava il celebre tenore Tito Schipa… entrando dunque nel mondo della celluloide dalla porta principale…
Scoppiò lì sul set… tra lei e Schipa… subito il classico… colpo di fulmine… ed ebbero una storia d'amore…
Nel '38 recitò in “Chi è più felice di me?” sempre con Tito Schipa e la stessa regia di Brignone… e poi in “Hanno rapito un uomo” con Vittorio de Sica.
 
 
 
 
 
Tito Schipa
 
 
 
Il successo di “Vivere” la rese famosa anche in America e nel 1939 fu scritturata dalla famosissima casa di produzione cinematografica Metro Goldwyn Mayer.
Lì fu subito amata ed ammirata… ma ormai sopraggiungevano gli anni della guerra che la costrinsero a tornare in Italia…
senza nemmeno riuscire a partecipare ad un film…
Tornata a Torino sotto i bombardamenti iniziò, in quegli anni drammatici, una bella storia d'amore con il conte Guidi di Romena che però mori poco dopo in un incidente aereo.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
Visse quindi davvero momenti difficili e le furono vicini soprattutto Vittorio De Sica e Giuditta Rissone.
Le cose migliorarono con la chiamata a recitare nel 1942 in alcuni film di genere melò (melodrammatici) dove il mattattore era Amedeo Nazzari con cui ebbe una breve storia e soprattutto con la partecipazione al film “Campo de' Fiori” (1943).
Qui ebbe rapporti difficili con Anna Magnani e conobbe Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo ed il regista Mario Bonnard.
 
 
 
 
Amedeo Nazzari
 
 
 
Giungiamo agli ultimi anni di guerra e di nuovo il dramma la colpisce duramente… perdendo 2 fratelli… uno caduto da partigiano e l'altro martire di Cefalonia quando si rifiutò, con tutti gli ufficiali e soldati italiani presenti sull'isola greca…, di continuare la guerra (che per l'Italia era terminata) accanto ai tedeschi.
 
 
 
 

 
 
 
Un pò di sollievo le giunse dall'ospitalità offertale nella clinica di lusso torinese “Sanatrix” .
Lì conobbe il proprietario Armando Ceratto che sposò.
Il dopoguerra la vede al centro di alterne vicende personali… belle come la nascita della figlia Marina… ma anche brutte come il fallimento del marito.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Una ripresa vera e propria in campo artistico avviene grazie alla chiamata di Fellini in Otto e mezzo (1963) e Giulietta degli spiriti (1965). .. ed altre importanti partecipazioni come Io, io, io… e gli altri ” nel 1965 di Alessandro Blasetti con Franca Valeri, “Ardenne '44: un inferno” nel 1969 e il controverso Salò o le 120 giornate di Sodoma” nel 1975 di Pier Paolo Pasolini.
 
Negli anni successivi quando sembra ormai finita la sua carriera d'artista eccola di nuovo tornare in auge negli anni anni 90 con il divertente serial televisivo Villa Arzilla“.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sua vita, come abbiamo visto, appare densa sia di gioie che di dolori… ma in ogni caso ha certamente lasciato un segno nella storia del cinema.
 
Apparentemente altera e distaccata, ma in realtà timida, ribelle e sognante aveva una bellezza aristocratica… e un pò malinconica,  ed anche “statuaria” come possiamo vedere ed ammirare nelle foto … ed in questo video tributo…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
Tutti i diritti riservati – Tony Kospan
 
 
 
 
 

LA TUA PAGINA DI SOGNO DI FB?
ImageChef Word Mosaic - ImageChef.com
 
 
 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: