Archivio per 9 settembre 2013
Felice notte con l’originale minipoesia… Oh essere anche noi… di Vivian Lamarque 2 comments
I 5 tipi d’amore per Fromm… dal suo capolavoro… L’arte di amare 3 comments
Amore e Psiche – François Pascal Simon Gérard – 1798
Prima di passare alla sua ampia visione dell’amore
leggiamo una breve biografia
di questo grande psicanalista e sociologo tedesco
che ha influenzato la storia del pensiero
umano… sociale e politico.
Erich Fromm
BREVE BIOGRAFIA DI FROMM
Erich Fromm nasce a Francoforte nel 1900.
Figlio di un ricco commerciante, fu allevato in una atmosfera israelita ma più tardi egli respinse le sue convinzioni religiose.
Studiò psicoanalisi a Monaco e si formò nell’ Istituto di psicoanalisi di Berlino.
Non si laureò in medicina. Cominciò a praticare la psicoanalisi nel 1925 e divenne presto famoso.
La sua prima tesi sulla funzione delle religioni, fu pubblicata in Imago, una rivista edita da Freud.
Nel 1934, per opposizione al nazismo, lasciò la Germania per stabilirsi permanentemente negli Stati Uniti dove tenne lezioni in varie università americane e messicane. Muore a Locarno nel 1980.
Viene considerato come uno dei maggiori rappresentanti della psicologia post-freudiana.
Mentre Freud insegnava che l’uomo è fondamentalmente antisociale e deve essere addomesticato dalla società , Fromm credeva che una spiegazione più comprensiva del comportamento umano può essere trovata nella storia.
L’ uomo secondo Fromm era originalmente protetto dalla solitudine e dal dubbio poiché egli viveva in uno stato di unità cosmica con i suoi compagni e con l’universo.
Quest’unione con la natura scomparve nel Medioevo.
Ne suo libro “Psicanalisi e religione” pubblicato nel 1950 Fromm discuteva il bisogno dell’uomo di una struttura di orientamento con cui egli poteva superare la sua alienazione e stabilire relazioni con gli altri.
Questo bisogno può essere soddisfatto da una ideologia, da una religione, o persino da una nevrosi mentale.
Fromm confrontò questo bisogno di psicoanalisi che egli chiamava cura dell’anima con le religioni che accentuano il potere e la forza dell’individuo.
Emile Friant
LA CURA DELL’ANIMA PER FROMM
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La cura dell’ anima è quella di mettere un uomo in contatto col suo subcosciente aiutandolo così ad essere libero di stabilire relazioni d’amore.
Il metodo normale per superare l’isolamento è stabilire spontaneamente relazioni col mondo attraverso l’amore e lavorare senza sacrificare l’indipendenza e l’integrità del processo.
Nel suo lavoro di analista Fromm scoprì una grande varietà di altri meccanismi d’evasione – masochismo, sadismo, distruttività, conformismo, alternativi all’amore.
Essi producono una riduzione dell’alienazione dell’ansia ma solo al caro prezzo della rinuncia della propria individualità.
Fromm usa la parola amore per descrivere un atteggiamento generale piuttosto che un’emozione diretta ad una particolare persona.
I 5 TIPI DI AMORE
Nel suo libro “L’arte di amare” parla di 5 tipi di amore… questi:
Amore fraterno,
Amore tra genitori e figli,
Amore erotico,
Amore per sé stessi,
Amore per Dio.
Per ogni individuo l’amore è il modo normale di superare il senso di isolamento e, come desiderio di unione con gli altri, assume una forma specificamente biologica tra l’uomo e la donna.
Fromm afferma che è errato interpretare l’amore come una reciproca soddisfazione sessuale poiché una completa felicità sessuale si raggiunge soltanto quando c’è l’amore.
Testo dal web…Impaginaz. T.K.
PICCOLA MIA RIFLESSIONE
Voi cosa ne pensate?
Tony Kospan


Il grammatico ed il derviscio… Raccontino sufi di grande saggezza 4 comments
Massimo Pedrazzi – Derviscio
IL GRAMMATICO ED IL DERVISCIO…
Rumi
“Sono un grammatico e, poiché non conosco la strada, sono caduto inavvertitamente in questo profondo pozzo dove mi trovo ora, praticamente immobilizzato”, rispose la voce.
“Un momento, prego”, rispose il grammatico. “La tua sintassi e la tua pronuncia sono difettose; ti prego di correggerle”.
“Se questo è così importante per te, più importante dell’essenziale”, gridò il derviscio, “allora è meglio che tu rimanga lì dove sei finché io non imparo a parlare correttamente”.


CIAO DA TONY KOSPAN
Ciao Alberto Bevilacqua… cantore della provincia italiana… Leave a comment
dove era da tempo ricoverato a seguito di uno scompenso cardiaco.
dal suo primo libro con La Califfa (1964).

il cantore dell'epopea (positiva e negativa) della provincia italiana.
della trasposizione cinematografica del suo mitico libro “La califfa”.

con un video contenente una scena dal film “La califfa”.


Lucio Battisti… mito della musica italiana… la sua vera storia… le sue canzoni… Leave a comment
In questo giorno, 15 anni fa, ci lasciava
Lucio Battisti
vera e propria leggenda della musica leggera italiana
della seconda metà del secolo scorso.
Lucio Battisti nasce a Poggio Bustone, vicino Rieti, in una famiglia molto semplice.
I compaesani lo ricorderanno come un ragazzo intelligente ma introverso.
Trasferitasi la famiglia a Roma scoppia, quando è ancora un ragazzo, la sua passione per la musica (la sua stanza è invasa da chitarre) ed insieme si manifesta il suo desiderio di conoscere il mondo attraverso il suo temperamento artistico.
La cosa contrasta però con gli studi e dopo una serie di discussioni e di patti col padre, ma con l'appoggio della madre, ottiene, ormai divenuto giovanetto, di poter tentar di trovar uno suo spazio nel mondo musicale.

Rendendosi conto che il centro nevralgico del mondo musicale è a Milano, vi si trasferisce e dopo un pò conosce il celebre paroliere Mogol.
Le prime affermazioni come autore sono “Per una lira“, incisa dai Ribelli, “Uno in più” cantata da Ricky Maiocchi e “Dolce di giorno” per i Dik Dik.
A consacrarlo in pieno come autore è, però, “29 Settembre“, in collaborazione con Mogol per L'Equipe 84.
Nel 1967 Battisti entra in sala di incisione anche come cantante, nonostante le perplessità dell'ambiente sulle sue qualità vocali. Incide “Per una lira” e “Luisa Rossi”. Ma la non-voce di Battisti era, indubbiamente, quella giusta per dare un'anima alle sue canzoni, come lui stesso sosteneva con grande convinzione.
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Il successo arriva al Cantagiro del 1968 con “Balla Linda” e viene replicato e ampliato nel Cantagiro del 1969 con “Acqua azzurra acqua chiara“.
Nello stesso Anno partecipa al Festival di Sanremo, in coppia con Wilson Pickett con “Un'avventura“, che entra in finale.
Ma l'avvenimento più importante per Lucio è l'incontro con Grazia Letizia Veronesi, segretaria del Clan Celentano.
Inizia cosi il loro rapporto forte e simbiotico che durerà finchè morte…
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Lucio Battisti con la moglie Grazia Letizia Veronese
Il crescente successo di Battisti, sottolineato dall'eccellente accoglienza riservata all'album “Lucio Battisti” del 1969, si consolida ulteriormente con il 33 giri “Emozioni” che comprende, oltre al brano omonimo, pezzi come “7 e 40“, “Anna“, “Fiori rosa fiori di pesco“, “Io vivrò“…
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EMOZIONI
La collaborazione con Mogol diventa sempre più stretta e costruttiva, dando origine ad un'amicizia forte ed esclusiva che li porterà anche a costruire residenze confinanti vicino Molteno, al centro di un grande faggeto.
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Battisti e Mogol
Battisti e Mogol continuano a scrivere anche per altri cantanti canzoni destinate a lasciare il segno; basti ricordare “Insieme”, “Io e te da soli“, “Amor mio“, per Mina; “Per te” e “Il Paradiso” per Patty Pravo.
Nel 1973 nasce il figlio Luca e Lucio e nel 1976 Letizia si sposeranno.
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I successi continuano con l'album “Umanamente uomo: il sogno” , che contiene brani come “I giardini di Marzo“, “E penso a te“, fino ai 33 giri “Il mio canto libero“, “Il nostro caro angelo“.
Nel 1976 con “Ancora tu”, Battisti torna alla canzone pop e il pubblico gli decreta ancora un successo trionfale, confermato dall'album “La batteria, il contrabbasso, eccetera” .
Nel 1977 esce il 33 giri “Io, tu , noi, tutti” che balza in cima alle classifiche, mentre “Images”, registrato negli U.S.A. , trova un pubblico indifferente.
Ma con “Una donna per amico“, nel 1978, il duo Mogol-Battisti ritrova e perfeziona la vena creativa… un album con dei classici assoluti.
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Nonostante i successi, il trionfo e gli incassi miliardari Lucio Battisti resta schivo e riservato e sopporta sempre meno la folla, i fans, i giornalisti ed i fotografi.
Questo atteggiamento, incentivato anche dalla moglie, si accentua nel 1975, dopo il tentato rapimento del figlio Luca, fino a rendere l'esigenza di riservatezza della coppia quasi maniacale.
Il 1976 aveva visto il ritiro dalle scene di Battisti, dopo una memorabile Tournèe con i Formula 3.
Poco tempo dopo essersi ritirato Battisti dichiarò “Non parlerò mai più, perchè un artista deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro“.
Ha tenuto fede all'autoconsegna fino alla fine.
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Sulle motivazioni che l'hanno indotto ad un cosi categorico isolamento si sono sprecati fiumi di inchiostro. E' probabile che l'insorgere di alcuni problemi di salute abbia accelerato una decisione che stava maturando; verosimilmente su un' indole già naturalmente schiva, si è innestato il fastidio profondo di sentirsi spesso frainteso e oppresso dall'attenzione morbosa di certa stampa.
L'ultima produzione Mogol-Battisti risale al 1980; “Una giornata uggiosa” segna l'ultimo capitolo di un'amicizia solida e la fine di un felice connubio artistico… sulla quale si discusse tantissimo riguardo ai motivi che l'avevano generata.
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Il primo album del dopo – Mogol, del 1982, si intitola “E già“; i testi sono della moglie Grazia Letizia Veronesi, in arte Velezia; riesce ad ottenere un discreto successo, con un mese di primato nelle classifiche di vendita.
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