Archivio per 5 settembre 2013

Felice notte con la minipoesia… L’oblio di A. Pizarnik   4 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’OBLIO
Alejandra Pizarnik
 
Sull’altra riva della notte
l’amore è possibile
– portami là –
portami tra le dolci sostanze
che muoiono ogni dì nel tuo ricordo
 
 
 
 
 
Giulio Benedetti – L'oblio degli dei
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
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Pubblicato 5 settembre 2013 da tonykospan21 in Senza categoria

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Le 4 streghe… saggia favola Navajo…   1 comment

 
 



Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice…
ma davvero forte ed inconsueta… che ci dimostra come…
per apprezzare la luce… la gioia… etc etc…
è necessario che esista anche il buio… il dolore… etc…
 
 
Essa nel contempo spiegandoci la realtà della vita
ci conferma la grande saggezza degli Indiani d’America…
 
T.K.

 

 

 

 

 

 

LE QUATTRO STREGHE

Racconto Navajo

 

 
 


 

 

LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.



La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura.
Freddo era il suo nome.
“Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.”

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”.

Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”.

La terza era Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”.

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore.

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

 

 


 

 

 

tratto da: “49 canti degli Indiani d’America” Ed. Mondadori
LE QUATTRO STREGHE racconto Navajo

 

 

 

 



– Impaginazione T. K. –



CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

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La simpaticissima leggenda di Castel del Porco (Greifenstein)   Leave a comment

 

 

 

 

L’intelligenza spesso può più delle armi…

 

Questo è il senso

di questa carinissima leggenda dell’Alto Adige…

 

 

 

 

 

 

 

LA LEGGENDA DI… CASTEL DEL PORCO…

 

 

Castel del Porco era un piccolo maniero ove regnava la felicità e gli abitanti trascorrevano serenamente lo scorrere del tempo.

Uno sventurato giorno però, Federico dalle Tasche Vuote, decise di conquistarlo, aiutato dai suoi temibili cavalieri.

Le battaglie che seguirono furono molto aspre e i valorosi soldati del castello, anche se in pochi, si difendevano con grande forza e coraggio.

Ma Federico era persona molto superba e non si dava per vinto, così ordinò ai suoi uomini di assediare il castello giorno e notte.

Con il passare dei giorni all’interno della fortezza i soldati diventavano sempre più deboli perché il cibo scarseggiava e la situazione appariva disperata.

 

 

 

 

 

L’unica cosa rimasta ancora da mangiare era un grosso porco, insufficiente per saziare tutti.

Quando ormai tutto sembrava perduto, il capitano ebbe un’idea geniale e ordinò: “Cominciate a ridere, ballare e festeggiare.

Arrostite il porco e gettatelo già dalle mura!”

Gli uomini rimasero sbalorditi chiedendosi se il loro comandante fosse uscito di senno, ma così fecero poiché riponevano grande fiducia in lui.

 

 

 

 

Quando Federico dalle Tasche Vuote udì i festeggiamenti e vide il porco gettato dalle mura, pensò che i suoi avversari avessero viveri ancora in abbondanza e forza per affrontare mille battaglie; così esclamò rosso dalla rabbia:

 

” Sono invincibili, torniamo a casa! “

 

 

 

 

dal web – impaginaz. t.k.

 

 

 
 
 
Castel del Porco esiste davvero… in Alto Adige
ed il vero nome è Castel Greifenstein
ma ormai è solo un rudere…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
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Madre Teresa. Breve ricordo di una donna che dedicato la vita agli ultimi della Terra   1 comment

 

 

 

 

 

Come non ricordare

Madre Teresa di Calcutta

nell'anniversario della morte…?


 
 
 
 
(Skopje 26 agosto 1910 – Calcutta 5 settembre 1997)
 
 
 
 
 

La suora albanese… è stata, al di là degli aspetti religiosi… ,

ed a dispetto della sua minuta figura…

una grandissima donna amata da tutti…

Cristiani e non…

per tutto quello che ha fatto in concreto

per i più poveri, per i malati ed i diseredati del mondo…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ha rappresentato il volto migliore della Chiesa…
 
con il suo esser e viver lontanissima
 
dagli ori e fasti vaticani
 
(non era ancora giunto… Papa Francesco)
 
e dalla durezza di certe dogmatiche posizioni…
 
che la fecero molto soffrire…
 
 
 
 

 

La sua figura è stata oggetto anche di numerose critiche

per aspetti dovuti ai suoi contatti con dittatori per ottenere contributi

e per la disorganizzazione dei suoi ospedali

ma se teniamo conto del suo instancabile lavoro

per i più poveri del mondo ed in particolare di Calcutta…

esse non possono oscurare nemmeno lontanamente

i suoi sacrifici durati una vita intera…





 

 

Quale modo migliore di ricordarla…

se non con una delle sue bellissime poesie?

 

 

 

 

 

 

 

LA VITA

Madre Teresa di Calcutta

 

La vita è un'opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.

La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, accettala.

La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è felicità, meritala.

La vita è la vita, difendila.

 

 

 

 

 

Grazie di tutto… Madre Teresa…

e che il tuo incredibile esempio

trovi sempre più seguaci in un mondo…

tutto preso da egoismo ed edonismo…

 

 

 

 

Tony Kospan

 

 

Felice giovedì in poesia – Il bacio che non ti ho dato di Salinas – arte… J. W. Alexander – musica… Venus rapsody e…   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
John White Alexander – Il fermaglio verde
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni,
e così noi vediamo magia e bellezza in loro:
ma bellezza e magia, in realtà, sono in noi.
Kahlil Gibran

 

 

 

 
 
 

 

 
 
 
violoncelle.gif(Venus rapsody)

John White Alexander – La rosa
 
 
 
 
IL BACIO CHE NON TI HO DATO
Salinas
 
Ieri ti ho baciato sulle labbra.
Ti ho baciato sulle labbra.
Intense, rosse.
Un bacio così corto durato più di un lampo,
di un miracolo,
più ancora.
Il tempo
dopo averti baciato
non valeva più a nulla ormai,
a nulla era valso prima.
Nel bacio il suo inizio e la sua fine.
Oggi sto baciando un bacio;
sono solo con le mie labbra.
Le poso non sulla bocca,
no, non più – dov’è fuggita?
Le poso sul bacio che ieri ti ho dato,
sulle bocche unite dal bacio che hanno baciato.
E dura, questo bacio più del silenzio, della luce.
Perchè io non bacio ora
né una carne né una bocca,
che scappa, che mi sfugge.
No. Ti sto baciando più lontano.
 
 

 

John White Alexander – La toletta
 
 
 
 
colorido ... Rosecolorido ... Rosecolorido ... Rosecolorido ... Rosecolorido ... Rose
 
 
 
DA ORSO TONY
 
 
 
 
 
 
 
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