Archivio per 7 agosto 2013

Breve ricordo di Tagore… poeta dell’armonia e del sogno… con la sua sublime Barche di carta   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
Nell'anniversario della morte di Tagore,
poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano (India),
le cui poesie sono tuttora amatissime nel web
e da me pubblicate spessissimo,
mi fa piacere ricordarlo con questo mio post
dedicato ad una delle sue tante sublimi liriche.
 
 
 
 

 
 
 
 
Tagore… è stato baciato dal genio poetico,
universalmente riconosciuto,
nonostante una vita travagliata da tragici lutti.
 

Definito poeta dell’Armonia e del Sogno…
vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1913
 
 
 
 

 
 
 
 
 

Nelle sue poesie Tagore esprime i suoi sentimenti
sempre tesi verso l’armonia e la bellezza…
nonostante le tante difficoltà
e gli enormi dolori che la vita gli riservò…
 
 

E'  davvero ammirabile la sua capacità di metabolizzare,
senza perdere mai il suo amore per la vita,
le grandi tragedie che lo colpirono
grazie ad una grandissima forza d'animo
aiutata dalla luce sublime del suo stupendo mondo poetico.

 
 
 
 

Calcutta 6 5 1861 – Santiniketan 7 8 1941

 
 
 
 
Egli ha una incredibile e rara capacità di…
volare alto…
e di farci volare con lui…
 

 
 
 
 
 
Ritengo che non ci possa esser miglior omaggio
ad un poeta che ricordarlo attraverso una sua poesia
 
 

Questa sua poesia, d’amore… e di sogno…,
dolce e delicata come una farfalla,
penso possa farcelo conoscere e sentire vicino a noi…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
BARCHE DI CARTA
GRANDE POESIA… DI E… SUL… SOGNO
 
 
 
 
 
 
 
Questa, a mio parere, è una poesia che…
letteralmente “naviga“… proprio nel sogno…
con una dolcezza ed un’intensità davvero uniche…
 
 
E’ una poesia affascinante
ed insieme un vero e proprio inno… al Sogno…
che, come saprete… anche dal titolo del mio blog…,
è per me non solo un amico fedele…
ma anche capace, col suo aiuto,
di farci superare i momenti difficili…
che comunque ahimé non mancano…
nella vita di noi tutti.
 
 
Se ci va,
 possiamo leggerla ascoltando questa musica new age
 

Nota (musica new age)
 
 
 
 
 
BARCHE DI CARTA
Tagore
 
Ogni giorno faccio galleggiare
le mie barche di carta a una a una
giù per la corrente del fiume.

Su di esse scrivo il mio nome
e il nome del villaggio dove vivo
in grandi lettere nere.
 
Io spero che un giorno qualcuno
in qualche paese straniero
le trovi, e sappia chi sono.
 
Carico le mie barchette con fiori
di shiuli, colti dal nostro giardino,
e spero che quei fiori del mattino
sian portati nel paese della notte.

 
Io varo le mie barchette di carta
e osservo nel cielo le nuvolette
che spiegano le loro bianche vele.

Non so quale mio compagno di giochi
su in cielo le mandi giù per l’aria
a gareggiare con le mie barchette!
 
Quando scende la notte affondo la faccia
nelle braccia, e comincio a sognare
che le mie barchette di carta
galleggiano sotto le stelle.

In esse viaggian le fate del sonno,
e il carico è cesti pieni di sogni.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
P O E S I E ?
 
 
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE
 
 
 

La bomba… Movimiento sexy – Super tormentone delle estati 2000 e 2001   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

Questa nostra piccola antologia delle canzoni
che hanno segnato le nostre estati
prosegue con questa canzone di anni più recenti…

 
E' una canzone che più estiva e leggera non può essere…
ma che è stata proprio un classico tormentone…
direi… un super…  musicalissimo…
 tormentone
 
 
 
 

 
 
 
 

LE CANZONI DELL’ESTATE
by Tony Kospan

 
 
 

LA BOMBA – KING AFRICA – 2000/2001
 
 
VII

 



 
 

                                                                   

 
  

E’ una canzone-dance che, pur senza un testo minimamente valido,
per la sua musica coinvolgente e travolgente è stata ai primi posti
nella Hit Parade delle estati 2000 e 2001
impazzando dappertutto…
radio, spiagge, discoteche, villaggi… etc…

sia in Italia che in tutto il mondo.

 

 
 

 
 
 
 


Parliamo de LA BOMBA meglio nota come MOVIMIENTO SEXY
del cantante argentino King Africa



 
 
 
 

 
 


King Africa è un cantante molto noto in America Latina
per la sua musica dance e per la sua voce intensa…
ma che poi non è riuscito a bissare questo enorme successo.


 
 
 
 
 
 
 
 


La canzone era… (ed è ancora) soprattutto
utilizzata per scatenati e simpatici balli di gruppo
però più divertenti che sexy.
 
Ma ora è giunto il momento di ascoltarla.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Ciaooooooooooo a tutti

da

Tony Kospan





 

 

 


 
 

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Come capire dalle espressioni del volto se uno mente…   3 comments

 
 
 
 
 
 

Penso che questo studio possa esserci molto utile…
in diverse (e forse molte) occasioni…

 
 
 
 
 
 

COME SCOPRIRE
DALLE ESPRESSIONI FACCIALI
SE UNA PERSONA E’ SINCERA…

 

   
 

 

 

 

 

Paul Eckman ha studiato per molti anni le espressioni facciali, raccogliendo una grande quantità di dati: attraverso i suoi studi è stato possibile arrivare ad una descrizione particolareggiata del comportamento di molti muscoli facciali, scoprendone la straordinaria complessità che può far si che sul volto, nel giro di pochi secondi, possano comparire delle ‘microemozioni’ che la maggior parte degli osservatori non riescono nemmeno a cogliere, data la durata molto breve della loro apparizione. 

Le emozioni segnalate dal volto sono state studiate attraverso l’osservazione attenta di fotografie e videofilmati, esaminati al rallentatore.

I dati raccolti sono stati identificati in modo simile anche all’interno di culture molto diverse.

Per esempio anche in un gruppo della Nuova Guinea, di cultura primitiva, le espressioni facciali relative a particolari emozioni somigliano molto a quelle delle società più avanzate; ciò accade in particolare per l’emozione della rabbia, del disgusto, della felicità, della tristezza, della paura e della sorpresa, che sembrano universalmente espresse allo stesso modo, probabilmente perché biologicamente più primitive e dunque universali.

Le espressioni del volto sono complesse e ambigue in quanto provengono da un sistema duplice, volontario e involontario, capace di mentire e di dire la verità, spesso contemporaneamente.

Le espressioni vere, sentite, si presentano perché il movimento dei muscoli facciali è automatico, quelle false compaiono invece perché l’evoluzione della specie ha portato l’uomo ad avere un controllo volontario sul proprio viso, che consente di inibire la mimica autentica e assumere al suo posto un’espressione non realmente sentita.

 

 

 

 

 

 

Eckman ha individuato tre tecniche che normalmente le persone utilizzano per sviare l’interlocutore dal comprendere l’emozione che prova:

  •  La dissimulazione. L’espressione spontanea viene dissimulata, fatta scomparire dal volto. Il soggetto sembra accorgersi di quello che rischia di manifestare, per cui interrompe bruscamente l’emozione che gli si sta stampando sul viso, coprendola con una espressione diversa. Chi si trova spesso a mentire per ragioni professionali, tipo avvocati, politici, venditori, giocatori d’azzardo impara l’arte della dissimulazione con grande perizia, tanto da poterla esercitare anche quando si trova a dover guardare negli occhi l’interlocutore, il che è piuttosto difficile, per chi non è allenato, da mettere in pratica. 

  • L’attiva falsificazione. Quando nasce una emozione i muscoli facciali si attivano in maniera automatica : per abitudine o per scelta si può riuscire ad impedire queste espressioni nascondendole attraverso una maschera, una ‘emozione finta’, che in genere è il sorriso. E’ più facile fingere emozioni positive che negative: la maggior parte delle persone trova infatti difficilissimo imparare a muovere volontariamente i muscoli che sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura; va un pò meglio per la rabbia e per il disgusto.

  • Nel suo libro, I volti della menzogna, Eckman ci fornisce almeno tre indizi per poter ritenere che una espressione non sia sincera : asimmetria, tempo e collocazione nel corso della conversazione.

  • Asimmetria. In una espressione facciale asimmetrica le stesse azioni compaiono nelle due metà del viso, ma sono più intense su una parte anziché nell’altra. Una spiegazione di questa asimmetria potrebbe essere cercata nel fatto che l’emisfero cerebrale destro sia più specializzato del sinistro nel trattamento delle emozioni: dato che l’emisfero destro controlla gran parte dei muscoli della metà sinistra del viso e il sinistro quelli della metà destra, le emozioni si mostrano con maggiore intensità sulla parte sinistra del volto. In questo senso le espressioni contorte, in cui l’azione dei muscoli è un po’ più accentuata su una metà  del viso possono essere un segno rivelatore della falsitã  del sentimento manifestato. L’asimmetria è indizio di una emozione poco sentita, un’espressione volontaria della muscolatura. 

  • Tempo. Le espressioni di lunga durata (dai 10 secondi in su) sono probabilmente false perché le espressioni autentiche non durano così a lungo : la mimica che esprime emozioni davvero sentite non resta sul viso più di qualche secondo. Se la sorpresa è autentica tutti i tempi, di attacco e di stacco,  sono brevissimi, inferiori al secondo.

  • Collocazione. Se qualcuno finge di arrabbiarsi e dice ad esempio ‘non ne posso più di come ti comporti’ dobbiamo guardare attentamente alla mimica : se i segni di collera nell’espressione facciale vengono dopo le parole, la persona non è poi così adirata come invece sarebbe se l’espressione della collera si stampasse sul viso prima della pronuncia della frase. In ogni caso le espressioni del viso non sincronizzate coi movimenti del corpo costituiscono probabili indizi di falso. 

 

 

 

 

 

 

DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

 

LA PAGINA DI SOGNO DI FACEBOOK?

PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 
 

Non mi interessa – Brevi frammenti di saggezza degli Indiani d’America   Leave a comment

 
 
 
Questo è un brano di grande profondità di pensiero
che va per la maggiore nel web…
 
 
Ignoro se sia autenticamente espressione
della cultura indiana o meno…
ma in ogni caso merita senz'altro d'esser letto con attenzione
 
 
 
 

 

 

 

FRAMMENTI DI SAGGEZZA INDIANA
 
 

 
 
 

NON MI INTERESSA

 

 

Non mi interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri,
e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.

 

 

 

Non mi interessa quanti anni hai,
voglio sapere se ancora vuoi rischiare
di sembrare stupido per l’amore,
per i sogni, per l’avventura di essere vivo.

 

 


 

Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita,
o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.

 

 

 

Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo;
se puoi ballare pazzamente
e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita
senza prevenirci di cautela,
di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni
degli esseri umani.

 

 

Non voglio sapere se la storia
che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro
per essere autentico a te stesso,
se puoi subire l’accusa di un tradimento e,
non tradire la tua anima.

 

 

Voglio sapere se sei fedele e quindi di fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza
anche quando non è bella tutti i giorni
se sei capace di far sorgere la tua vita
con la tua sola presenza.

 

 

 

 

Voglio sapere se puoi vivere
con il fracasso, tuo o mio,
e continuare a gridare all’argento di una luna piena:

 SI!

 

 

Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai,
mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore,
triste o spaccato in due,
e fare quel che si deve fare per i bambini.

 

 

Non mi interessa chi sei,
o come hai fatto per arrivare qui,
voglio sapere se sapresti restare
in mezzo al fuoco con me,
e non retrocedere.


 

 

 

 

 

Non voglio sapere cosa hai studiato,
o con chi o dove,
voglio sapere cosa ti sostiene dentro,
quando tutto il resto non l’ha fatto.

 

 

Voglio sapere se sai stare
da solo con te stesso,
e se veramente ti piace la compagnia
che hai nei momenti vuoti.

 

 

 

 


Scritto da un’indiana della tribù degli Oriah (1890)

(Così trovato nel web diverso tempo fa)

 

 

 

 

 

Ciao da Orso Tony

della Tribù degli Orsi Sognanti

 




 

 

 

 

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IL TUO SALOTTINO DI SOGNO?
AMICI DI PSICHE E SOGNO
 
 
 

La Cappella Sansevero ed il suo Principe – Arte e misteri – Presentazione e I parte   5 comments

 
 
 
 

 

 

  

L'enigmatica Cappella Sansevero
è uno dei luoghi più visitati di Napoli,
e riscuote notevole interesse e grande curiosità
da oltre duecento anni.
 
E' altresì considerata, da un sondaggio fatto
tra tutti coloro che hanno visitato dei musei,
il museo più amato d'Italia ed è pure presente
nella top ten dei musei europei.
 
 
 
 
 
 
 


LA CAPPELLA ED IL PRINCIPE DI SANSEVERO
 
ARTE E… MISTERI…
 
a cura di Tony Kospan


 
 

PRESENTAZIONE
 
 
 

 
Perché una piccola cappella suscita tanto interesse e tanta curiosità?
 
Perché visitarla è come fare 2 passi… nel mistero, 2 passi… nella grande arte, 2 passi… nella storia del '700  e 2 passi… nel mondo umano e familiare di un geniale ed enigmatico principe ed alchimista Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero.
 
 
.
.
 
 

 
 
 
 

Pur essendo il tema apparentemente semplice, la biografia di un Principe e la descrizione di una piccola cappella, per la notevole complessità e quantità di aspetti artistici, storici, scientifici, alchemici, esoterici… etc… il post dovrà esser diviso in parecchie parti.
 
Inizieremo ordunque col parlare qui, in breve, della vita del Principe per passare poi ad esaminare la Cappella e le sue opere d'arte, le diverse stranissime invenzioni del Principe e ci soffermeremo anche su alcuni suoi contatti con personaggi altrettanto noti e misteriosi.
 
Questa prima parte, che possiamo definire essenzialmente di presentazione e biografica, è forse la meno affascinante ma è assolutamente necessaria per meglio comprender tutto quanto vedremo e conosceremo dopo…
 
 
 
 
 
I PARTE
 
 
 
 
DISSERO DEL PRINCIPE DI SANSEVERO



 
 
 
 
 
 



Ecco cosa scrisse di lui Benedetto Croce:
“Ammazzò sette cardinali e con le loro ossa costruì sette seggiole, mentre con la pelle, opportunamente conciata, ricoprì i sedili”
– Benedetto Croce-Storie e leggende napoletane -.
 
 
Per la gente del luogo era invece una specie di stregone ed ancora secoli dopo, al solo nominarlo, molti si facevano il segno della croce.
 
 
Wikipedia però lo definisce così… semplicemente
“Raimondo di Sangro (Torremaggiore 30.1.1710 – Napoli 22.3.1771) fu il VII principe di San Severo e studioso napoletano”.
 
 
Ma chi era e da dove veniva in verità costui?



 
 

 

 

LA FAMIGLIA D'ORIGINE DEL PRINCIPE

 
 
I conti dei Marsi e di Sangro vantavano, come si può evincere dal loro stemma, una discendenza “borgognona” dallo stesso Carlo Magno.
 
Inoltre la famiglia dei Sangro era molto legata al potente Ordine Benedettino, ed aveva avuto nei suoi ranghi, oltre ad abati ed altissimi prelati, anche i santi Oderisio, Bernardo e Rosalia e ben 4 Papi erano stati loro parenti.


 
 
 
 

 

 


Innocenzo III (1198-1216), Gregorio IX (1227-1241), Paolo IV Carafa (1555-1559) e Benedetto XIII (1724-1730).
 
Il padre di Raimondo, Antonio di Sangro, fu personaggio poco limpido, libertino e molto controverso. 
Accusato dell'omicidio del padre di una ragazza di Sansevero, che era contrario alla loro relazione, scappò a Vienna dichiarandosi innocente ma, dopo che la Magistratura, forse corrotta, archiviò il caso, tornò e fece uccidere il Sindaco di Sansevero che era stato il suo accusatore.
 
Scappò di nuovo… stavolta a Roma dove infine prese i voti e si ritirò in un convento.

 
 
 

 

 
 

 

BIOGRAFIA DEL PRINCIPE RAIMONDO
 
 
A causa di un genitore così scapestrato il ragazzo visse un'infanzia un po' disorientata con i nonni paterni che a 10 anni lo mandarono a studiare dai Gesuiti a Roma dove brillò negli studi ed acquisì una grande cultura di cui poté far sfoggio quando, tornato a Napoli, primeggiò tra i Nobili dell'epoca che erano molto poco inclini al sapere ed alla cultura.
 
Ma le sue non furono solo conoscenze scolastiche in quanto si estesero anche ad altre discipline ed alle lingue straniere.
 
Già da studente mostrò le sue capacità inventive. Infatti quando per uno spettacolo a scuola bisognava smontare presto il palco per consentire un successivo spettacolo equestre superò “primi Ingegneri e valentuomini” creando un palco che “coll'aiuto di alcuni argani e di alcune nascoste rote” spariva in breve tempo.
 
 
 

 

 
 
 

Tornato all'età di 20 anni a Napoli, divenuta sede principale della famiglia, già con il titolo di  VII° Principe di Sansevero, per la morte del nonno, sposò per procura la giovanissima cugina Carlotta Gaetani residente nelle Fiandre che conobbe però solo 6 anni dopo a causa delle continue guerre di quegli anni.
 
Per le sue conoscenze dell'arte militare divenne Colonnello del Reggimento Capitanata e nel 1744 mostrò il suo valore nella Battaglia di Velletri contro gli Austriaci e gli apprezzamenti del Re Carlo di Borbone.

 
 
 
 

Il Re alla Battaglia di Velletri contro gli Austriaci

 
 
 
Nel frattempo scriveva libri, che editava egli stesso nella tipografia che aveva fatto costruire negli scantinati del suo palazzo, frequentava le migliori Accademie letterarie e culturali dell'epoca ed approfondiva studi, ricerche ed esperimenti in materia chimica ed alchemica.
 
I suoi libri di chiaro stampo massonico venivano spesso censurati dalle Autorità ecclesiastiche mentre la sua tipografia stampava libri di vario genere che nessuno pensava di pubblicare in Italia.

 
 
 
 

 
 
 
Nel 1744 il Principe iniziò quello che oggi possiamo definire il suo capolavoro principale e cioè il restauro e la risistemazione della Cappella familiare, oggi nota in tutto il mondo come “Cappella Sansevero” per la qual cosa chiamò i più grandi (e costosi) artisti dell'epoca come vedremo in seguito.
 
Sempre nel 1744 si iscrisse alla Massoneria ed in breve scalò tutti i gradini della Loggia Napoletana divenendone il Gran Maestro.
 
 
 
 

 
 
 
Questi sono però anche gli anni un cui, per impulso del Re Carlo III di Borbone, avvengono grandi scoperte archeologiche nelle aree soprattutto di Pompei, Ercolano e Paestum.
 
Scoperte che per la loro straordinarietà rafforzarono negli adepti della Loggia le loro convinzioni esoteriche.
 
Ma Re Carlo III, suo amico, nel 1759 fu chiamato a regnare sulla Spagna per la morte del fratello maggiore e lasciò così il Regno delle due Sicilie al giovane ed inesperto Re Ferdinando IV.
 
 
 
 

Re Carlo III di Borbone

 

 
 
Quest'ultimo, su consiglio del Ministro della Real Casa (e suo nemico), Bernardo Tanucci, lo fece arrestare perché aveva affittato delle stanze del suo palazzo ad una bisca per pagare i debiti contratti con gli artisti e le maestranze che lavoravano per la Cappella.
 
Dopo qualche mese però per le sue importanti ed aristocratiche amicizie fu liberato.
 
 
 
 

La Cappella in una antica stampa

 
 
 
Allora il Principe, per risolvere una volta per tutte i problemi economici, fece sposare il primogenito con la principessa Gaetana Mirelli di ricca famiglia che gli portò una considerevole dote che, non solo gli consentì di non aver più debiti, ma anche di continuare l'opera di completamento di quella che possiamo definire… la ragione della sua vita….
 
I suoi ultimi anni li passò, oltre che nella cura della Cappella, suo amato gioiello, anche a studiare, a fare esperimenti ed ad inventare come vedremo più avanti.
 
Morì nel 1771
 
 
 
 

 
 
 
 
 
FINE DELLA I PARTE

 

 

continua…

 

 

Fonti: 

vari siti web e conoscenza diretta (della cappella eh eh)

 

Immagini dal web

 

– Copyright: Tony Kospan




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