Archivio per 30 luglio 2013

Felice notte in minipoesia con “Mi hai dato 2 incarichi” di V. Sklovskij   2 comments

 
 
 
 
 
 
MI HAI DATO 2 INCARICHI
Viktor šklovskij
 
Mi hai dato due incarichi.
Non telefonarti.
Non vederti.
Adesso sono un uomo occupato.
C’è anche un terzo incarico:
non pensare a te.
Ma tu non me l’hai affidato.

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
par Tony Kospan
 
 
 
 
 
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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA

 
 
 
 
 
 

Pubblicato 30 luglio 2013 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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Un ricordo di Emily Bronte… l’autrice di Cime tempestose… con sue poesie ed un video…   Leave a comment

 
 
 
Emily Bronte
 
 
 
Non possiamo non ricordare
che oggi è l'anniversario della nascita di
Emily Bronte

scrittrice e poetessa inglese dell'ottocento.
 
 
 
(Thornton 30 7 1818 – Haworth 19 12 1848)
 
 
 

Nella numerosa famiglia Bronte però
ben 3 furono le sorelle poetesse e scrittrici…
 
 
Tra loro per età la prima era Charlotte,
Emily era la seconda e Anne la terza…
ma avevano altri fratelli e sorelle…
 
 

 
Charlotte Bronte
 
 
 
 
Anne Bronte
 
 
 
 
Le 3 sorelle Bronte
 
 
 
 
 
Pubblicarono anche diversi libri di poesie insieme…
 
 
 
Tornando ad Emily… era quella con il carattere più riservato
ed è ancor oggi ricordata ed amata da molti
per il suo unico ma famoso romanzo Cime tempestose
ma personalmente amo molto anche le sue poesie.
 
 
Considerato un classico della letteratura inglese dell'800
il romanzo, per la sua complessa trama e per le suggestioni che dona,
ha avuto molte versioni cinematografiche e televisive.
 
 
 
 
 
 

In Italia ebbe molto successo come sceneggiato televisivo
prodotto dalla RAI e diretto da Mario Landi  nel nel 1956.
 
 
Mi fa piacere dunque ricordarla con 3 sue poesie,
in cui sono evidenziati il suo stile e la sua poetica,
 e con un video tratto dall'indimenticabile sceneggiato Rai…
 
 
 
 
LE POESIE
 
 
 
 
 
 
 

NON DOVRESTI CONOSCERE LA DISPERAZIONE
Emily Bronte
 
Non dovresti conoscere la disperazione
se le stelle scintillano ogni notte;
se la rugiada scende silenziosa a sera
e il sole indora il mattino.
Non dovresti conoscere la disperazione
– seppure
le lacrime scorrano a fiumi:
non sono gli anni più amati
per sempre presso il tuo cuore?
Piangono, tu piangi, così deve essere;
il vento sospira dei tuoi sospiri,
e dall'inverno cadono lacrime di neve
là dove giacciono le foglie d'autunno;
pure, presto rinascono, e il tuo destino
dal loro non può separarsi:
continua il tuo viaggio, se non con gioia,
pure, mai con disperazione!

 
 
 
 
 
 
 
 
PIU' FELICE SONO…
 Emily Bronte

Più felice sono quando più lontana
porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla,
in una notte di vento quando la luna brilla
e l'occhio vaga attraverso mondi di luce
 
Quando mi annullo e niente mi è accanto
né terra, né mare, né cieli tersi
e sono tutta spirito, ampiamente errando
attraverso infinite immensità.
 
 
 
 

 

 

 

L’INFINITO MISTERO

Emily Bronte

Improvviso, il buio della casa

il sole rischiarò,

il canto dei canarini rallegrò,

rianimò il salto del gatto,

ravvivò i fiori del giardino

le lacrime si tramutarono in sorriso,

il pianto in gioia

e la tristezza diventò quasi allegria:

oh, Amore, l’infinito

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
LO SCENEGGIATO TELEVISIVO
 
 
Ed infine il video…che è poi anche un ricordo
dei mitici sceneggiati RAI in bianco e nero…
 
 
In particolare di questo ricordo soprattutto l'ululare del vento…

 
 
 
 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

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Reginella… classicissima poetica canzone napoletana… la sua storia e l’atmosfera del 1917   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
 
 
 


 

 
 
R E G I N E L L A
(1917)


 
 
Questa è una delle più famose
canzoni classiche napoletane.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
STORIA E SIGNIFICATO DELLA CANZONE
 
 
 

Fu scritta nel 1917 dal notissimo paroliere-poeta Libero Bovio e musicata da Gaetano Lama a tempo di valzer.
 
 
 
 
 

Libero Bovio
 
 
 

 
Essa ci parla di una donna che ha preferito lasciare le sue semplici origini… (di quando mangiava pane e ciliege…) ed anche il suo innamorato senza pretese… per divenire una raffinata sciantosa (oggi potremmo definirla soubrette ma il significato è più ampio) che parla in un incerto francese e che veste abiti scollati ed eleganti.
 
L’avvilimento del suo ex è tale che neanche il cardellino trova la forza di volare via e di cercarsi una nuova padrona, pur con la gabbia ormai aperta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL FAMOSO RITORNELLO ED IL BRANO
 
 
 
Il ritornello 
«Perché, ora che non ci amiamo più, tu distrattamente pensi a me, distrattamente parli di me, distrattamente chiami me?» 
rivela che il fuoco dell’amore seppur ormai semispento sotto la cenere cova ancora in entrambi…
 
 
Quel “distrattamente” a mio parere, quasi come un lapsus freudiano, mostra proprio questo… mentre però intanto i due stanno già prendendo strade ormai diverse… lontane…
 
 
 
 

Edoardo Tofano – Donna con ventaglio

 

 

 

E' quindi un brano dolce e malinconico che ci parla della fine di un amore con toni così accorati che lasciano immaginare non del tutto spente nè la passione nè le emozioni che quell’amore ha destato.
 
 
La canzone ebbe un successo immediato.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
ATMOSFERE DI QUELL'ANNO
 
 
 
 
Siamo nel 1917 e la 1° guerra mondiale vive ancora momenti molto critici  pur se s’inizia ad intravedere la fine..
 
 
 
 

 
 
 
ma intanto nonostante tutto… e soprattutto nonostante i tantissimi lutti… nelle città la vita continua…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
con i ritmi e le modalità d’allora
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ASCOLTO DELLA CANZONE
 
 
 

Ma ora ascoltiamola in questo video in cui vi sono anche bellissime immagini… cantata da Robeto Murolo

 
 


 
 
 
 
 
 
e poi, se ci va,  anche qui… potendo leggerne anche il testo originale e la traduzione…  cantata da Massimo Ranieri

 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

 

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Ricordo del Vasari pittore del ‘500… ma sopratutto creatore della… Storia dell’Arte   1 comment

 
 
Nell'anniversario della nascita
del multiforme artista
che ha lasciato una grande impronta
come pittore sì…ma soprattutto come
“inventore della Storia dell'arte”
ripropongo questo mio post…
in suo onore…
 
 
 
 
 
 
 

Pittore, architetto, scrittore, ma anche anche scenografo, decoratore, costruttore di apparati effimeri per i carnevali… matrimoni… etc…il versatile aretino però è stato e resta soprattutto una miniera di informazioni storiche… tecniche ed artistiche sul mondo dell'arte rinascimentale oltre che l'inventore del linguaggio dell'arte.

Possiamo dire in poche parole che dopo di lui l'Arte, soprattutto come conoscenza analisi e storia…, non fu più la stessa…

Cercheremo di analizzare, in breve come sempre, la sua figura e le sue opere…

 
 
 

(Arezzo 30.7.1511 – Firenze 27.6.1574)

 

 

GIORGIO VASARI
ARTE… PENNELLO E… PENNA…
Tony Kospan
 
 
 
 

 

 

 

BIOGRAFIA DEL VASARI

PITTORE E ARCHITETTO

 

 

Vasari dipinge – Casa di Arezzo

 

 

Iniziò giovanissimo a frequentare la bottega d'arte di Guglielmo di Marcillat dove incontrò Rosso Fiorentino che ebbe poi grande influenza nelle sue opere. A soli 13 anni si trasferisce a Firenze massimo centro culturale ed artistico dell'epoca e dove conobbe diversi grandi artisti tra cui Michelangelo e Andrea del Sarto che completarono la sua formazione artistica…

 

 

San Giorgio e il Drago

 

 

Qui strinse un sodalizio artistico con il quasi coetaneo Del Salviati Cecchino insieme al quale affrescò per il cardinale Salviati a Palazzo Salviati, “La vita di Giovanni il Battista” che portò fama soprattutto al Cecchino e col quale fece un viaggio per ammirare opere d'arte in varie città d'Italia tra cui Roma, Napoli e Bologna… ma nelle quali operò anche…

 

 

Tentazioni di San Girolamo

 

 

Il centro principale della sua attività però resta Firenze…  dove fondò l'Accademia delle arti e del disegno insieme ad altri artisti e dove conosce Cosimo I dei Medici che gli commissiona delle opere architettoniche… e dal 1560 in poi è incaricato della Costruzione del Palazzo degli Uffizi… della ristrutturazione di Palazzo Vecchio e del Palazzo degli Anziani di Pisa.

 

 

 

 

Sue caratteristiche sono il piacere di lavorare in compagnia… di altri artisti… al punto che da alcuni è anche stato definito una specie di talent scout… ed un'altra, come dirà egli stesso, è la sua grande celerità nel dipingere.

In tutto il corso della sua vita alternò la creazione di opere d'arte con quella di opere effimere curando l'organizzazione e le scenografie per matrimoni nobiliari… per manifestazioni teatrali… e carnevalesche… etc..

Morì nel 1574 a Firenze.

 

 

 

 

 

 

LO STILE DEL PITTORE

 

 

Caino e Abele – Dipinto a Napoli

 

 

Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani ma possiamo forse meglio definire il suo stile come una combinazione tra manierismo, visioni michelangiolesche ed i colori di Rosso Fiorentino.

Il Manierismo è la corrente artistica che si distinse per la ricerca di uno stile fatto di eleganza, armonia e sicurezza che ebbe vita dal 1525 fino al 1563 anche se il termine fu usato dal Vasari principalmente per descrivere il virtuosismo del pittore.
 
 
 

La fucina di Vulcano

 

 

In effetti la pittura vasariana è incredibilmente precisa e ricchissima di particolari, anche minimi come capelli, mani, occhi, vesti, oggetti etc…, ed i colori sono sempre vivaci… vari e stupendamente applicati.
 
Tuttavia la sua pittura pur elegantissima appare non manifestare quel pathos… che caratterizzò i grandissimi del Rinascimento.
 
 
 
 
 
 
 
“LE VITE ”
E LA NASCITA DELLA STORIA DELL'ARTE
 
 
 
 
 
 
Come si diceva all'inizio pur essendo stato un valente pittore… architetto… e non solo… tuttavia la sua fama principale oggi gli viene dall'Opera che scrisse e che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel campo della storiografia e del linguaggio nel campo dell'Arte.
 
Eppure il Vasari in una lettera ad un amico si lamentava di non esser così bravo con la penna come col pennello…
 
 
 

Allegoria

 

 

 

Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, da Cimabue insino a’ tempi nostri è il titolo originale dell'opera che ebbe 2 edizioni, la prima nel 1550 e la seconda nel 1568, ma che per brevità ormai è da tutti chiamata “Le vite“.
 
L'opera contiene oltre 160 biografie di artisti ed è quindi un'opera che possiamo definire “monumentale” e la sua importanza è immensa… al di là della condivisione o meno dei suoi giudizi sugli artisti di cui scrive…
 
Inizia grazie a “Le vite” l'interesse per le biografie degli artisti… per la critica e l'analisi delle opere… per le conoscenze delle tecniche pittoriche… e per la storia delle “scuole” dal duecento in poi ed infine per la consapevolezza di tutto quello che il suo secolo rappresentava per l'evoluzione dell'Arte mondiale coniando il termine “Rinascita“.
 
 
 

Deposizione di Cristo nel Sepolcro

 

 

Ne “Le vite” il Vasari parla anche di se stesso come “Novello Giotto“… e racconta, in alcuni casi con dovizia di particolari (come per il periodo napoletano), ed in altri con strategici silenzi o strategiche amplificazioni la sua vita e le sue opere…
 
Il testo, a dire il vero, contiene anche diversi e marchiani errori in quanto il Vasari prendeva per buone le dicerie e le leggende createsi intorno alle vite degli artisti vissuti nei secoli precedenti… ma tuttavia questi errori, che per lungo tempo hanno inficiato l'attendibilità dell'opera…, non possono danneggiarne nè l'impianto complessivo nè la precisione e la cura dei suoi giudizi estetici e critici… come concordemente oggi la critica ha finalmente riconosciuto.
 
 
 

 

 

 
In ogni caso non possiamo sottacere 2 importanti aspetti:
1 – che le vite degli artisti temporalmente a lui più vicini appaiono abbastanza corrette e precise…
2 – che alla sua epoca non c'erano i moderni strumenti tecnologici che avrebbero potuto consentirgli più precise ricerche ed analisi scientifiche.
 
Pertanto, in considerazione dell'assoluta innovazione rispetto al preesistente “vuoto” (o quanto meno “grande dispersione“) di conoscenze nell'ambito dell'arte, al Vasari ed alla sua opera letteraria va riconosciuto un merito davvero incommensurabile

 
Tony Kospan
 
 
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