Archivio per 23 luglio 2013

La visione dell’Universo e di Dio da parte di Albert Einstein   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
Devo dire che quando trovai queste riflessioni
del grandissimo scienziato del secolo scorso
le trovai molto interessanti e nel contempo mi sorpresero.
 
 
Non sapevo infatti che Einstein, avesse anche espresso 
questa sua ampia personale visione della religione e della scienza,
e questo al di là delle valutazioni e delle idee di ciascuno di noi.
 
 
 
 
 
Albert Einstein
Ulma 14 3 1879 – Princeton 18 4 1955
 
 
 
 
 
In verità ho poi scoperto che spesso il più grande scienziato
del 20° secolo è intervenuto sui vari misteri della vita
esponendo il suo pensiero…
 
 
 Ho trovato il brano nel web…
ma ignoro dove e quando sia stato pubblicato il testo originario…

 

 
 

 
 
 
 
Dio e l’Universo

Albert Einstein
 
 

“Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo ‘universo’, una parte limitata nel tempo e nello spazio. Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.

Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all’affetto per le poche persone che ci sono più vicine. Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza.

Analizzando e valutando ogni giorno tutte le idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza.

 La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono.

La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca.

La mia religione consiste di un’umile ammirazione per l’illimitato spirito superiore che rivela se stesso nei leggeri dettagli che siamo capaci di percepire con la nostra mente gracile e debole. Tanto più avanza l’ulteriore evoluzione del genere umano, tanto più certo mi sembra quel sentiero verso la genuina religiosità che non si adagia sulla paura della vita, sulla paura della morte e sulla fede cieca.

Ogni persona seriamente risoluta nella ricerca della scienza diventa convinta che nelle leggi dello Universo si manifesta uno spirito – uno spirito di gran lunga superiore a quello dell’uomo – e uno di fronte al quale noi, con i nostri modesti poteri, dobbiamo sentirci umili.

Il sentimento religioso degli scienziati prende la forma di un entusiastico stupore di fronte all’armonia della legge naturale, che rivela una intelligenza di tale superiorità che, comparati con essa, tutto il sistematico pensiero e l’azione del genere umano non ne sono che un riflesso completamente insignificante.

La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; esso è la sorgente di tutta la vera arte e la vera scienza. Tutto il nostro lodato progresso tecnologico – la nostra molta civiltà – è come la scure nella mano di un criminale patologico.

 Dovremmo stare attenti a non fare dell’intelletto il nostro Dio; esso ha, certamente, muscoli potenti, ma nessuna personalità.

Chiunque si accinga a eleggere se stesso come giudice del vero e della conoscenza è affondato dalla risata degli Dei.

Quando la soluzione è semplice, Dio sta rispondendo. Dio non gioca a dadi con l’universo. Dio è sottile ma non è malizioso.

L’uomo che considera la propria vita e quella dei suoi simili senza senso non è soltanto sfortunato ma è quasi squalificato per vivere.

L’autentica religione è il vero vivente; vivente tutt’uno con l’anima, tutt’uno con la bontà e la rettitudine.

Due cose mi ispirano soggezione: i cieli stellati sopra e l’universo morale dentro.

Io non credo affatto in un Dio personale che giudica l’uomo per il suo operato.

Non posso immaginare un Dio che premi e punisca gli oggetti della sua creazione, i cui fini siano modellati sui nostri, un Dio, in breve, che non è che un riflesso della fragilità umana.”

 

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 
 
 
 
 
 
 

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L’originale bellissimo Teatro Verde di Venezia   1 comment

 

 

 

Ecco una simpaticissima elegante e classica, benché moderna, costruzione…

segnalatami dall'amica Giovanna del gruppo… Obiettivo Arte

 

 

IL TEATRO VERDE

 

 

 

 
 
 
Edificato a partire dal 1952 su progetto degli architetti Luigi Vietti ed Angelo Scattolin recuperando il materiale accumulatosi nel corso dei lavori di restauro dell'Isola, il Teatro Verde è un anfiteatro di 1345 posti situato nel cuore del parco dell'Isola di San Giorgio Maggiore.

 
 

 


 



 

Costruito sul modello dei teatri antichi greci e romani e con riferimento ai teatri di verzura che ornavano le ville venete di terraferma tra Rinascimento e Settecento, il Teatro Verde è costituito da gradoni di pietra bianca di Vicenza intercalati da spalliere di bosso.

Il teatro fu inaugurato nel luglio del 1954 con un testo sacro, Resurrezione e vita, su musiche veneziane rinascimentali.

Seguirono lo stesso anno, l'Arianna di Benedetto Marcello e le Baruffe Chiozzotte di Goldoni.

 

 

 

 

 


Negli anni seguenti si sono succeduti il Teatro di Atene con l'Ecuba di Euripide e l'Edipo Re di Sofocle, il Théàtre populaire de France, con il Don Juan di Molière e la Ville di Claudel, la Compagnia di Annie Ducaux con la Bérénice di Racine, e quella dell'Oxford Playhouse con Il sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, e compagnie italiane con La Moscheta di Ruzzante, il Campiello e I chiassetti del Carneval di Goldoni.

 

 

 

 

 

Dal 1999 al 2003 il Teatro Verde fu dato in gestione alla Biennale di Venezia, che lo destinò prevalentemente a spettacoli di danza.

Il Teatro Verde si trova nel cuore del parco dell'Isola di San Giorgio Maggiore, sede della Fondazione Giorgio Cini.

 
 
 
 

 

 
 
 
 
(Testo rinvenuto identico in molti siti web – Impaginazione t.k.)
 
 
 
 

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Pubblicato 23 luglio 2013 da tonykospan21 in ARTE

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Sotto il vestito… niente… ma proprio… niente – Per sorridere   5 comments

 

 

 

Solo alla fine l'immagine che

vi… sorprenderà…

 

 

 

La toilette – François Boucher – 1742

 

 

 

ECCO SI'…

SOTTO IL VESTITO … NIENTE…

MA PROPRIO NIENTE…

NIENTE…

NIENTE…

 

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NON CI CREDI?

EPPURE E' VERO…

SCENDI ANCORA PIU' GIU'…

 

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SCENDI…

UN ALTRO PO'…

 

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ET VOILA'

 

 

 

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN A bocca aperta

 

 

 

 

 

 

Amicizia, arte, buonumore, dialogo,

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Mini antologia delle canzoni dell’estate – III – La mitica “Azzurro” di Celentano   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
La nostra piccola antologia delle canzoni che hanno segnato le nostre estati
prosegue con questa… canzone che, pur essendo “estivissima”,
è però davvero una canzone di gran classe con accenti di pura poesia…
 
 
 
 
 
 
 
 
AZZURRO – 1968
 
LE CANZONI DELL'ESTATE
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Parlo di Azzurro di Adriano Celentano…
scritta dal duo Conte – Pallavicini.
 
 
E' sì una canzone balneare, ma davvero tutta speciale e bellissima,
rimasta tra le più amate e non solo dagli Italiani!
 
 
 
 
 
 
 
 
“Azzurro”
fu un fulmine davvero… azzurro…
nel cielo grigio, riguardo alla qualità,
dei dischi per l'estate ed è considerata da molti
una delle più belle canzoni di tutti i tempi!
 
 
 
 
 
            
 
 
 
La canzone ebbe un successo davvero inaspettato
perfino da Celentano… che però poi ne ha fatto
negli anni un bel cavallo di battaglia
 
 
 
 
David Burliuk
 
 
 
 
La canzone è del 1968…
 un anno che non ha bisogno di presentazione
e che da qualunque punto di vista lo si voglia guardare
non c'è dubbio che fu un anno speciale
e che cambiò i destini dell'Italia e del mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco alcune immagini di quell'anno…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
minigonne
 
 
 
 
 
Merckx alle 3 Cime di Lavaredo
 
 
 
 
Maurizio Cattelan – Italian design
 
 
 
 
 
 
 
Italia Campione d'Europa
 
 
 
 
 
 
 
Ascoltiamola ora… cantata dall'Adriano nazionale…
 
 
 
 
 
 
 
 
leggendone anche il poetico testo… se ci va…
 
 
 
 
 
 

Ciaooooooooooo ed ancora felice estate a tutti

 

da Orso Tony

 

 

 
 
 
 
 

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Felice martedì in poesia (Mi vestirò di te di Xartam) arte (H.J.G. Martin) canzone (La nostra relazione di Vasco Rossi) e…   1 comment

 

 

Henri-Jean-Guillaume Martin

 

 

 
 
 
 
L'universo ha un senso solo se abbiamo
qualcuno con cui condividere le nostre emozioni.
Paulo Coelho
 

 
 
 

 
Nota

 
 
Henri-Jean-Guillaume Martin
 
 
 
 
 
MI VESTIRO’ DI TE
~ G. Xartam ~
 
Mi vestirò di te…..
dei tuoi caldi sguardi
e delle tue illusioni,
sarai per me il fresco cotone
per le giornate afose
oppure pura lana vergine
per quando il freddo
invaderà il cuore mio,
cucirò un foulard colorato
con la seta della tua pelle.
Mi vestirò di te….
delle tue notti insonni
e dei tuoi sogni più dolci
che saranno il mio pigiama,
sarai carezza lieve
sulla mia pelle nuda,
userò le fibre tue più calde
per mantenere il fuoco nel mio corpo,
userò tutta la stoffa che c’è in te
per fare capi unici.
Mi vestirò di te…..
perché senza di te
è come se fossi nudo.
 
 
 
 
 
Henri-Jean-Guillaume Martin – Giovane coppia in un frutteto in primavera
 
 
 

 
 
 
 

 
à tout le monde par 
Orso Tony

 
 
 
 
 
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Felice notte in minipoesia con la simpatica “La notte scende” di Vivian Lamarque   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LA NOTTE SCENDE
 
Vivian Lamarque
 
 
La notte scende
 
siamo lontani di cuscini
 
ma di anime siamo vicini
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
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