Archivio per 28 giugno 2013

Tina Modotti friulana e messicana… Bellezza fotografia e rivoluzione…   6 comments

 

 

Una donna che, partita da Udine,

 ha attraversato la storia… la politica…

e l'arte fotografica del '900…

alla grande  e senza confini…

 

 

 

 

T I N A    M O D O T T I

Bellezza… fotografia e rivoluzione…

 

 

Qualche anno fa ho conosciuto l’opera di questa Italiana, per la precisione friulana,  dalla vita molto movimentata e che ha avuto notevole risonanza internazionale nella prima metà del 900… ma di cui oggi si parla davvero poco o per niente… e che è del tutto sconosciuta ai più…

 

 

 

 

 

Capelli corvini, occhi neri,  Tina attrice, fotografa, rivoluzionaria, comunista perseguitata, musa di grandi artisti come Neruda e Alberti, modella di Rivera e Siqueiros è stata figura leggendaria e donna bellissima dalle molte vite.

 

Tina Modotti ebbe un’unica grande vera passione, la fotografia che però sacrificò per la lotta politica.

 

Oggi in epoca post-ideologica possiamo conoscere la sua vicenda artistica ed umana scevri da qualunque preconcetto (almeno si spera che la maggior parte di noi sia giunta a non guardar le cose solo attraverso preconcetti e pregiudizi).
 
 

Ne traccerò dunque un profilo storico – artistico attraverso ricerche effettuate nel web… T.K.

 

 

Tina da giovane

 

 

 
UNA BREVE BIOGRAFIA
 
 
 
17 agosto 1896
 
 
Tina nasce a Udine… figlia di Giuseppe Modotti meccanico di idee socialiste, e di Assunta Mondini cucitrice.
 
 
 
1898
 
 
Borgo Pracchiuso, Udine 1896
 
 
 
La famiglia si trasferisce per lavoro in Austria.
 
 
1905
 
Medaglione
 
 
La famiglia rientra a Udine e Tina frequenta la scuola elementare.
 
 
 
1908
 
 
Per contribuire economicamente ai bisogni della famiglia Tina lavora come operaia in una filanda nel contempo conosce i primi rudimenti della fotografia nello studio dello zio Pietro Modotti.
 
 
 
 
 
 
 
1913
 
 
Tina arriva a San Francisco ed inizia a lavorare in una fabbrica di tessuti contemporaneamente fa la sarta.
 
Inizia a frequentare le mostre, le manifestazioni teatrali e recita nelle filodrammatiche di Little Italy.
 
 
 
1917
 
 
San Francisco 1918 ca.
 
 
Conosce il poeta e pittore Roubaix del’Abrie Richey, con il quale si lega sentimentalmente  e si trasferiscono a Los Angeles.
La loro casa diventa un luogo d’incontro per molti artisti e intellettuali progressisti.
 
 
 
1920
 
 
Foto di gruppo
 Tina col marito a San Francisco
 
 
Tina a Hollywood ha una breve esperienza in film che le rivelano la sudditanza dell’arte cinematrografica ad interessi mercantili.
 
Posa da modella per i fotografi Jane Reece, Johan Hagemayer e, soprattutto per Edward Weston con il quale si lega sentimentalmente.
 
 
 
1922
 
 
Tina nel periodo hollywoodiano, 1921
 
 
Roubaix muore durante un viaggio in Messico.
Tina giunge quindi in Messico per i funerali e rimane affascinata dai suoi paesaggi dalla sua gente.
 
 
 
 
1923
 
 
Tina Modotti e Edward Weston si stabiliscono a Citta del Messico.
Sono uniti da un forte legame e nel contempo si immergono nel clima politico e culturale postrivoluzionario.
 
 
1924
 
 
Edward Weston, Tina sul tetto di casa, Messico 1924 
Tina fotografata da Weston
 
 
Un’esposizione delle opere di Tina e Weston viene presentata al Palacio de Minerìa.
 
 
 
1925/1926
 
 
Tina  e Weston tornano per brevi periodi a San Francisco. Rientrati in Messico cominciano un viaggio nelle regioni centrali.
 
In questo periodo Tina inizia un nuovo percorso artistico come fotografa che la porta, dopo le prime esperienze di soggetti della natura, rose, calli, canne di bambù, cactus etc…  verso un modo di far foto come impegno sociale e politico.
Attraverso la fotografia  intende rappresentare il suo ideale politico ed ecco che i soggetti sono… simboli del lavoro e del popolo, mani di operai, manifestazioni politiche e sindacali, falce e martello etc.
 
Fotografie di Tina  sono pubblicate nelle riviste Forma, New Masses, Horizonte.
 
In questo periodo conosce lo scrittore John Dos Passos e la nota attrice Dolores Del Rio,
e diventa amica della grande pittrice Frida Kahlo.
 
 
 
1928
 
 
Tina Modotti accanto alle sue opere, Università di Città del Messico 1929 
Tina accanto a sue opere fotografiche
 
 
 
Diventa la compagna di Julio Antonio Mella,  rivoluzionario cubano con il quale accresce ancor di più il suo impegno di fotografa sociale e di militante politica.
 
 
 
 
1929
 
 
Mella viene ucciso da uomini prezzolati del dittatore di Cuba… Gerardo Machado e Tina subisce una campagna diffamatoria che tenta di coprire i veri mandanti ed esecutori del delitto politico.
Partecipa a numerose manifestazioni in ricordo di Mella e per protesta non accetta l’incarico di fotografa ufficiale del Museo nazionale messicano.
In questo periodo è attiva nella militanza e nel lavoro fotografico realizzando un intenso servizio nella regione messicana del Tehuantepec.
 
 
 
1929
 

 
 
 
 
 
All’Università Autonoma di Città del Messico si inaugura una rassegna delle sue opere, dall’alta valenza rivoluzionaria per il contenuto e la qualità delle fotografie.
 
La rivista Mexican Folkways pubblica il manifesto “Sobre la fotografia” firmato da Tina Modotti.
 
 
 
 
1930
 
 
Tina viene accusata, innocente, di aver partecipato a un attentato contro il nuovo capo dello Stato messicano, Pasqual Ortiz Rubio, viene arrestata ed espulsa dal Messico. Si imbarca fino a Rotterdam con Vittorio Vidali e raggiunge Berlino.
 
Riprende l’attività fotografica, venendo a contatto con l’informazione giornalistica, in particolare con la stampa popolare di Willy Münzerberg, quotidiani e periodici:  “Arbeiter – Illustrierte – Zeitung” alcuni dei quali pubblicano foto di Tina.
 
 
 
 
 
 
 
 

1930
 
 

Tina parte per Mosca.
 
 
 
1930/1935
 
 
Nella capitale sovietica Tina allestisce la sua ultima esposizione di fotografie e lavora come traduttrice, scrive opuscoli politici.
 
A Mosca ottiene la cittadinanza e diventa membro del partito. E’ attiva fra Mosca, Varsavia, Vienna, Madrid e Parigi, per attività di soccorso ai perseguitati politici.
 
 
 
1936
 
 
Allo scoppio delle guerra civile spagnola, con il nome di Maria  si trova a Madrid assieme a Vittorio Vidali, che diventa Carlos J. Contreras, Comandate del Quinto Reggimento. Lavora negli ospedali e nei collegamenti e si dedica ad attività di politica e cultura scrivendo sull’organo del Soccorso Rosso Ayuda.
 
 
1937
 
 
A Valencia fa parte dell’organizzazione del Congresso internazionale degli intellettuali contro il fascismo e assieme a Vittorio Vidali  promuove la pubblicazione di Viento del Pueblo, poesia en la guerra con le opere del poeta Miguel Hernandez.
 
 
 
1938
 
 
Tina, a Madrid, è tra gli organizzatori del Congreso Nacional de la Solidariedad.
Dopo la sconfitta spagnola e la ritirata verso la Francia Tina giunge a Parigi con Vidali,
da lì rientrano in Messico. In Messico conduce un’esistenza difficile vivendo di traduzioni, è attiva nel soccorso ai reduci e lavora nell’Alleanza internazionale Giuseppe Garibaldi.
 
 
 
5 gennaio 1942 
 
 
Tina Modotti muore a Città del Messico.
 
 

Tomba di Tina a Città del Messico

 
 
(La tomba di Tina nel Pantheon de Dolores a Città del Messico,
con il profilo disegnato dallo scultore Leopoldo Mendez
e i primi versi della poesia di Pablo Neruda)
 
 
 
 
 
 
 
…sul gioiello del tuo corpo addormentato
ancora protende la penna e l’anima insanguinata
come se tu potessi, sorella, risollevarti
e sorridere sopra il fango.
Neruda
 
 
 
LA FOTOGRAFIA PER TINA
 
 
Ecco ora il pensiero della stessa Modotti
sulle fotografie in generale e sulle sue…
 
 

 

 

Sulla Fotografia


 

Sempre, quando le parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo. Questo è dovuto sicuramente al cattivo uso e abuso che viene fatto di questi termini.
Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni. La maggior parte dei fotografi vanno ancora alla ricerca dell’effetto “artistico”, imitando altri mezzi di espressione grafica. Il risultato è un prodotto ibrido che non riesce a dare al loro lavoro le caratteristiche più valide che dovrebbe avere: la qualità fotografica.
Negli anni recenti si è molto discusso se la fotografia possa o non possa essere un lavoro artistico
comparabile alle altre creazioni plastiche. Naturalmente ci sono molte opinioni diverse. 
 
 
 
 
 

 

 

Ci sono quelli che accettano veramente la fotografia come mezzo d’espressione alla pari con qualsiasi altro, e altri che continuano a guardare in modo miope al ventesimo secolo con gli occhi del diciottesimo, incapaci di accettare le manifestazioni della nostra civiltà meccanica.
Ma per noi che usiamo la macchina fotografica come uno strumento, proprio come il pittore usa il pennello, queste diverse opinioni non hanno importanza.
Noi abbiamo l’approvazione di coloro che riconoscono i meriti della fotografia nei suoi aspetti multipli e l’accettano come
il più eloquente, il più diretto mezzo per fissare, per registrare l’epoca presente.
Sapere se la fotografia sia o non sia arte importa poco.
Ciò che è importante è distinguere tra buona e cattiva fotografia.
Per buona si intende quel tipo di fotografia che accetta tutte le limitazioni inerenti la tecnica fotografica e usa al meglio le possibilità e caratteristiche che il medium offre.
Per cattiva fotografia si intende ciò che è fatto, si potrebbe dire, con una specie di complesso d’inferiorità, senza apprezzare ciò che la fotografia in se stessa offre, ma al contrario ricorrendo ad ogni sorta di imitazioni. Le fotografie realizzate in questo modo danno l’impressione che l’autore quasi si vergogni di fotografare la realtà, cercando quasi di nascondere l’essenza fotografica stessa della sua opera, con trucchi e falsificazioni che può apprezzare soltanto chi possiede un gusto deviato.
La fotografia, proprio perché può essere prodotta solo nel presente e perché si basa su ciò che esiste oggettivamente davanti alla macchina fotografica, rappresenta il medium più soddisfacente per registrare con obiettività la vita in tutti i suoi aspetti ed è da questo che deriva il suo valore di documento.
Se a questo si aggiungono sensibilità e intelligenza e, soprattutto, un’idea chiara sul ruolo che dovrebbe avere nel campo dello sviluppo storico, credo che il risultato sia qualcosa che merita 
 un posto nella produzione sociale, a cui tutti noi dovremmo contribuire.
 
TINA MODOTTI

 

     Testo tratto da "Mexican Folkways", ottobre-dicembre 1929
 
 
 
 
 
 
 
 
UNA BREVE ANTOLOGIA DELLE SUE OPERE
 
 
 
In questa sua foto 2 grandissimi della pittura
Diego Rivera e Frida Khalo
 
 
 
 
 
 
Flor de manita
Flor de manita 1925
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 

  

   

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                         

 

 
 
Quel che è certo è che Tina ha vissuto la storia sociale e politica della prima metà del 20° secolo non da comparsa… ma da protagonista… 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
e con i protagonisti delle grandi vicende anche artistiche e poetiche… forte della sua bellezza e della sua arte(oggi possiamo definirla così)fotografica.
 
 
 
 
 
UN VIDEO
 
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN
 
 

FONTI WEB

 
 
 
FINE
 
 
 

 
LA TUA PAGINA CULTURALE
IN FB
psiche6.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 

Un bel brano (a mio parere) su amore e solitudine… Cosa ne pensate?   6 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Porto alla vostra riflessione questo bel passo (a mio parere)
che ci parla di… 
amore e solitudine…
anche  per conoscere anche il vostro pensiero…
 
 
 
 

 

 

 

AMORE E SOLITUDINE

Corrado Piancastelli

 

 

La solitudine non è una buona
premessa per innamorarsi di qualcuno.

 

Chi non impara a star bene anche da solo
non può condividere con un altro
ciò che non ha e ciò che non è.

 

L’amore non si costruisce su bisogni insoddisfatti
ma su progetti condivisibili e perseguibili.

 

Con le macerie non si costruisce alcun ponte.

 
 
 
Da “Elogio dell’Amore”
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
Personalmente condivido il pensiero che l’amore
non è uno scacciapensieri da comprare al mercato…
 bensì il risultato dell'incontro di 2 anime (e 2 corpi)
che hanno il piacere di sentirsi bene… insieme.
 
 
Ma il sentirsi bene con un'altra persona
presuppone il sentirsi bene con noi stessi…
e l'accettazione serena di un'eventuale solitudine… 
 
 
E' questa la base che poi ci consente di aprirci agli altri
con naturalezza e prima o poi di incontrare l’amore…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questo il mio parere…  ma voi cosa ne pensate?
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 

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Il saggio e la verità – L’importanza della diplomazia in questa illuminante favola   9 comments

 

 

 

 

L'importanza della diplomazia non solo tra le nazioni

ma anche nei rapporti interpersonali

ci viene spiegata in modo esemplare

da questa simpatica storiella…

 

 

 

 

 

IL SAGGIO E LA VERITA'

 

 

 

 

 

 

(musica fantasy)

 

 

 

 Una volta, un imperatore sognò di aver perso tutti i denti.
 Si svegliò spaventato e fece chiamare un saggio  in grado di interpretare
il suo sogno.
 – Signore, che disgrazia! – esclamò il saggio.
 Ciascuno dei denti caduti rappresenta la perdita di un famigliare
caro a Vostra Maestà .
 – Ma che insolente! – gridò l'imperatore.
 Come si permette di dire tale fesseria?
 Chiamò le guardie ordinando loro di  frustarlo.
 
 
 
 

 
 
 

 
 Chiese in seguito che cercassero un'altro saggio.
 L'altro saggio arrivò e disse:
 – Signore, vi attende una grande felicità!
 Il sogno rivela che lei vivrà più a lungo  di tutti i suoi parenti.
 Il volto dell'imperatore si illuminò.
 Chiese che venissero consegnate  cento monete d'oro a quel saggio.
 Quando costui lasciò il palazzo,  un suddito domandò:
– Com'è possibile?  
 L'interpretazione data da lei fu la stessa  del suo collega.
Tuttavia lui prese  delle frustate mentre lei ebbe delle monete d'oro!!
 
 

 

 

 

 

 
 – Mio amico – rispose il saggio. Tutto dipende da come si vedono le cose…
 Questa è la grande sfida dell'umanità .
 Da ciò deriva la felicità  o l'infelicità ,  la pace o la guerra.
 La verità  va sempre detta, non c'è alcun dubbio,  ma il modo come la si dice… 
 E' quello che fa la differenza.
 La verità  deve essere comparata ad una pietra  preziosa.Se la rinfacciamo a qualcuno,  può ferire, provocando rivolta.
 Ma se l'avvolgiamo in una delicata confezione e la offriamo con tenerezza,  sarà sicuramente accettata con più felicità .
 
 
 
TESTO DAL WEB
 
 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

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Il ragù di… Sofia Loren… – La famosa scena da… Sabato Domenica e Lunedì   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 

DALLA GRANDE COMMEDIA DI EDUARDO
 
SABATO, DOMENICA E LUNEDI’…
 
QUI IN VERSIONE CINEMATOGRAFICA…
 
 
IL RAGU’ DI SOFIA LOREN

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Le diverse modalità per fare il ragù
sono descritte in questa breve ma famosa scena
che ha un finale… animatissimo (rissa tra signore).
 
 
La scena però non desta preoccupazione
restando comunque divertente e godibilissima.

 
 
 
 
 
 
 



Sono presenti diverse grandi attrici
del Grande Teatro Partenopeo Classico
oltre alla Loren.

 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Buona visione
 
 
 
 
Tony Kospan


 
 
 
 
 
 







 
 
 

Rodin e Claudel – La storia del più grande e difficile amore nel mondo della scultura – III PARTE   Leave a comment

 
 
 

La fine della storia ed il suo oblio totale.

Poi all’improvviso la riscoperta da parte della nipote.

 
 
 
 
 
La Vague (L’Onda) – Claudel
 
 
 
 

RODIN E CLAUDEL
– STORIA D’ARTE AMORE E DOLORE… –
a cura di Tony Kospan
 
 
 
III PARTE
 
 
 

 
 
 



Ho scelto la scultura della Vague (l’Onda), nota e bella opera di Claudel,
come immagine iniziale di questa 3° ed ultima parte
perché mi appare come il simbolo (profetico o reale) del travolgere degli eventi.

 
 
 
 
Claudel al lavoro
 
 
 
 

Dunque dopo aver raccontato nella 1° parte 
l’amore travolgente e la passione trionfante,
e nella 2° l’insorgere dei contrasti 
e delle incomprensioni tra i 2 grandi artisti
(sempre in un tripudio di grandi sculture e veri capolavori)
parleremo ora delle ultime vicende di Claudel.
 
Ma parlerò anche del modo in cui questa storia
sia del tutto scomparsa dalla memoria collettiva
ed infine del come e perché sia poi tornata alla luce.

Infine un mio modesto parere su questa incredibile storia.

 
 
 
 
 
L’abbandono – Claudel
 
 
 
 

GLI ULTIMI ANNI DI CLAUDEL
 
 
 
 
In quel manicomio Claudel visse 30 anni di lucida tremenda consapevolezza della forzata prigione del suo genio creativo interrotti solo da inutili continui e drammatici appelli per un suo ritorno alla libertà.
 
 
Ritorno che, benché la sua guarigione fosse certificata dai medici, fu sempre rifiutato dall’arcigna madre e dai fratelli.
 
 
In una lettera del 1935 scriveva ad un amico che la sua vita era stata:

“un romanzo… un’epopea come l’Iliade e l’Odissea. Ci vorrebbe Omero per raccontarla, sono caduta dentro un baratro, vivo in uno strano mondo… dal sogno che è stata la mia vita, ora è rimasto solo l’incubo…”.
 
 
 
 
 
L’ultima foto di Claudel
 
 
 

Morì nel 1943.  Rodin era morto molto tempo prima, nel 1917.

 
 
 
 
 
Rodin al lavoro in tarda età
 
 
 
 

Suo fratello Paul noto scrittore ed intellettuale cattolico ma certo non esempio di brillante coraggio ed umanità nonché complice insieme agli altri della sua famiglia dell’amara fine di Claudel scrisse con una certa impudenza:
 
“Mia sorella Camille aveva una bellezza straordinaria, ed inoltre un’energia, un’immaginazione, una volontà del tutto eccezionali. E tutti questi doni superbi non sono serviti a nulla; dopo una vita estremamente dolorosa, è pervenuta a un fallimento completo”.

 
 
 
 
Collage di opere di Camille Claudel…
 
 
 
 

LA RISCOPERTA DI C. CLAUDEL


 

Ma quello che la sua famiglia le tolse, una persona della stessa famiglia glie lo ha ridato dopo la morte. 

Negli anni 80 infatti proprio una pronipote ventenne, Reine-Marie Paris, ha scritto la sua biografa.



 

 

 

La famiglia di Camille ne aveva cancellato ogni traccia considerandola una pecora nera per cui quando Reine-Marie chiese informazioni della zia ecco cosa accadde. 


Ce lo racconta lei stessa:

“cercando per la mia tesi di laurea dettagli su mia zia, si scatenò un silenzio imbarazzante. 
Camille mi apparve come un personaggio <maledetto> all’interno della famiglia”. 

Scoprì quindi tutta la storia e divenne la ricercatrice e la curatrice delle opere di Camille con lo scopo  di creare un museo in cui potessero essere conservate le sue opere e di riabilitare completamente la sua figura.

 

 

 



 
 
 

Ha poi anche creato un sito in suo onore…

 

 


Reine-Marie Paris

 

 

IL FILM

 

Tornata la storia alla grande ribalta, divenne anche un soggetto cinematografico.


Il fascino, rosso di passione e nero di dolore, di questa storia è stato quindi raccontato in un film con Gerard Depardieu di cui possiamo vedere una bella scena che testimonia anche l’enorme interesse che suscitò la vicenda in Francia ed in tutto il mondo.
 
 
 

 
 
 
 
 
 IN CONCLUSIONE UN MIO PENSIERO


 

Sono davvero contento d’aver conosciuto ed approfondito questa incredibile storia d’amore e d’arte… ma anche un po’ triste per aver con evidenza constatato quanto immenso dolore possa dare viltà e crudeltà oltretutto nell’ambito familiare.
 
Tornando alla storia d’amore… debbo dire che ci troviamo dinanzi ad una coppia di artisti Claudel/Rodin – davvero geniali (Rodin è riconosciuto quale uno dei massimi esponenti della scultura d’ogni tempo) uniti da una passione assoluta e travolgente ma anche da una complicatissima “convivenza”.

 
 
 
 


Fugit amor – Rodin

 

 

Le grandi difficoltà furono causate sia dalle loro notevoli diversità caratteriali che dall’intrinseco conflitto tra la grande modernità di pensiero, unita però a forte intransigenza caratteriale di Claudel, e la ricerca delle “convenienze” del classico “quieto vivere” da parte di Rodin, a sua volta dotato di altrettanto forte personalità.
 
 
 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
copyright t.k.
 
 
 
F I N E
 
 
 

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SE SI DESIDERA LEGGERE L’INIZIO DELLA STORIA


 
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SE SI DESIDERA LEGGERE LA SECONDA PARTE

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IL GRUPPO DEGLI AMANTI DELL’ARTE 

 
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Incredibili simpaticissimi originalissimi gatti… Video imperdibile   Leave a comment

Incredibili simpaticissimi originalissimi gatti…

Pubblicato 28 giugno 2013 da tonykospan21 in IMMAGINI GIF VIDEO PPS, Senza categoria

Felice notte in minipoesia con “Il mare” di Paul Valery   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MARE
Paul Valéry
 
Che puro gioco di lampi sottili
consuma ogni diamante
d’impalpabile schiuma,
e quanta pace che sia nata sembra
quando sopra l’abisso un sole posa,
opere schiette d’una causa eterna,
scintilla il tempo
e il sogno è conoscenza.
 
 
 
 
 
Josephine Wall
 
 
 
 
 
 

 
 
 
da Orso Tony
 
 
 
 
 
 
 

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AMICI DI PSICHE E SOGNO

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APRI LO SCRIGNO
 
 
 

Pubblicato 28 giugno 2013 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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