Archivio per 17 giugno 2013

Felice notte in minipoesia con “Quando” di W. Shakespeare   3 comments

 

 

 

 

 

QUANDO
William Shakespeare
 
 
Quando non sarai
più parte di me,
ritaglierò dal tuo ricordo
tante piccole stelline,
allora il cielo sarà così bello
che tutto il mondo
si innamorerà della notte.
 
 
.
.
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

par Ours Antoine

 

 

 

 

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La storia del caschetto… un taglio di capelli simbolo dell’emancipazione femminile…   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
  LOUISE BROOKS
 
 
 
 
LA STORIA DEL… CASCHETTO
Tony Kospan
 
 
 
 
 
La nascita ufficiale del caschetto risale al 1909…

 
Ma nell’immaginario collettivo, e sulla base di dipinti di varie epoche…, il primo taglio a caschetto potrebbe essere stato quello di Cleopatra un paio di millenni fa.
 
 
 
 
 

 

 

 

Non potendo però inoltrarci con precisione nella moda dei millenni passati ci atterremo alla storia moderna… di questo che è stato considerato un taglio rivoluzionario.

 
Siamo nel 1909 a Parigi, ed il famosissimo coiffeur Antoine crea questa pettinatura chiamandola “à la garçonne” ispirandosi, secondo alcuni, a Giovanna D’arco.
 
 
 
 

Giovanna D'Arco

 

 

 
La sua intenzione, in quei primi convulsi anni del '900 così pieni di fermenti industriali, artistici e culturali, è quella di presentare, per il nuovo secolo, un’immagine di donna del tutto nuova e volitiva.

 
Tuttavia il caschetto non si affermò subito proprio, forse, perché i capelli corti e la frangetta sembravano, alle persone del tempo, un segno di eccessiva mascolinità…
 
 
 
 
 
Signora nel 1920
 
 
 
 
 
Dopo un decennio però diventò una moda diffusa in tutto il mondo…
 
Si era ormai nei bollenti e ruggenti anni 20 e la grande diffusione fu dovuta sia ad una maggior libertà raggiunta dalle donne che al successo nel cinema muto della famosa star Louise Brooks.

 

 

 
 
Louise Brooks
 
 
 
 
Il taglio netto sulla fronte con le estremità a punta, la nuca scoperta
gli occhi truccatissimi e la bocca a cuore di Louise…
prima scandalizzò e poi entusiasmò la società dell’epoca.
 
 
Louise diventò quindi il simbolo delle donne moderne… libere…
ed il successo del caschetto fu davvero enorme…
 
 
 
 
 

Louise Brooks

 
 
 
 
 
Nei decenni successivi tuttavia cadde nel dimenticatoio
e solo nel 1963 tornò di moda… grazie a Mary Quant…, la famosa creatrice della “minigonna”, 
di Jiuliette Greco ed altre…
 
 
 
 
 

Mary Quant

 

 

 

Stavolta però il taglio diviene, grazie ai Beatles che ne fecero quasi una bandiera…, anche unisex.

 
 
 
 
 

Beatles

 

 
 
Da noi simboli del caschetto, negli anni 60, furono Caterina Caselli che fu definita “Caschetto d’oro”
 
 
 
 
 

Caterina Caselli

 

 

e “Valentina” creata dalla matita del grande fumettista Crepax.
 
 
 
 
 

Valentina

 

 
 
Negli ultimi anni infine, pur senza dominare, la moda del caschetto non è mai scomparsa… e di recente si segnalano quali “sfoggiatrici” del caschetto Victoria Beckham,
 
 
 
 
 

Victoria Beckham

 

 
 
la cantante Rihanna ed in ultimo la “first lady” d’America… Michelle Obama…
 
 
 
 
 

http://blackliberal.files.wordpress.com/2009/02/michelle-obama-political-aspirations.jpg?w=1000

Michelle Obama

 

 
 
Il caschetto (ma è chiamato anche “carré” o “bob”) è stato, e resta, comunque la pettinatura simbolo dell’emancipazione femminile.
 
 
A mio parere è un taglio davvero carino e sbarazzino legato alla visione di una donna moderna e conscia dei suoi diritti ed è per questo che ritengo giusto pertanto ricordarne il suo… 104° anniversario…
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Il famoso brano sul denaro di Erasmo… la sua attualità e qualche riflessione   4 comments

 
 
 
 
 
 
 

Ecco un brano… che,
al di là delle ovvie differenze dei tempi…,
resta a mio parere attualissimo…

 
 
 
 
 
 
 
 
 

IL DENARO


ERASMO DA ROTTERDAM


BRANO SUBLIME

 
 
 
 
 
 
 
 
Lo strapotere del denaro… la religione del denaro… l’ossequio dei saggi (pseudo) o dei religiosi (pseudo) pronti a perdonare tutto in cambio di… denaro… c’era già allora…
 
C’è qualcosa oggi di diverso?
 
Ahimé…sì… le cose sono peggiorate…

Il denaro, come ci dimostra lo strapotere dei colossi finanziari e delle banche , ormai condiziona in concreto (ed in peggio) la vita nostra e perfino quella delle nazioni…
 
Ma ora leggiamolo… e poi  farò una breve riflessione…
 
 
 
 
 

 
 
 
 
IL DENARO
da
L’elogio della pazzia
di
Erasmo da Rotterdam
 
 
 
” C’è chi si prodiga con ogni cura per gli affari degli altri mentre trascura i propri,  e chi, preso nel giuoco dei debiti, prossimo a fallire, si crede ricco del denaro altrui;
un altro pone all’apice della sua felicità morire povero pur di arricchire l’erede.
 
Questi per un guadagno modesto, e per giunta incerto, corre tutti i mari, affidando la vita, che il denaro non ricompra, alle onde e ai venti;
quello preferisce cercare di arricchirsi in guerra piuttosto che starsene al sicuro in casa sua.
 
Ci sono di quelli che credono si possa arrivare alla ricchezza senza la minima fatica andando a caccia di vecchi senza eredi; nè manca chi, in vista dello stesso risultato, opta per un legame con vecchiette danarose.

Gli uni e gli altri offrono agli Dei che stanno a guardare uno spettacolo oltremodo divertente, quando si fanno abbindolare proprio da coloro che vogliono intrappolare.
 
La razza più stolta e abietta è quella dei mercanti che, pur trattando la più sordida delle faccende e nei modi più sordidi, pur mentendo, spergiurando, rubando, frodando a tutto spiano, si credono da più degli altri perché hanno le dita inanellate d’oro.









Nè mancano di adularli certi fraticelli che li ammirano e li chiamano apertamente venerabili, senza dubbio perché una piccola parte degli illeciti profitti vada a loro.
 
Altrove puoi vedere dei Pitagorici, a tal segno convinti della comunanza dei beni, che, se trovano qualcosa d’incustodito, tranquillamente se ne appropriano come l’avessero ricevuto in eredità.
 
C’è chi, ricco solo di speranze, sogna la felicità, e già questo sogno, per lui, è la felicità.
 
Taluni si compiacciono di essere creduti ricchi, mentre a casa loro muoiono di fame.
 
Uno si affretta a dilapidare tutto quello che possiede; un altro accumula con mezzi leciti e illeciti.
 
Questo si fa portare candidato perché ambisce a pubbliche cariche, quello è contento di starsene accanto al fuoco.
 
E sono tanti quelli che intentano interminabili cause e che, portatori di opposti interessi, fanno a gara per arricchire il giudice che accorda rinvii, e l’avvocato che è in combutta con la parte avversa.
 
Uno ha la mania di rinnovare il mondo, un altro propende per il grandioso.
 
C’è chi, senza nessuna ragione d’affari, lascia a casa moglie e figli e se ne va a Gerusalemme, a Roma, a San Giacomo di Compostella.”

 
 
 
 





 
 
 
 
 
UNA MIA BREVE CONSIDERAZIONE
 
 
Certo… è inutile negarlo… il denaro serve… eccome… a vivere.
 
Senza… sarebbe impossibile,ma tra questo ed il diventarne schiavi, ce ne passa… eccome!
 
Eppure per tanti… è l'unico valore, l'unica fede, l'unica meta…
 
 
 
 

 

 
 
Inoltre ai giorni nostri esso sta sempre più diventando “virtuale” e sta sempre più perdendo ogni legame con la realtà economica .
 
Infatti assistiamo ad un continuo tourbillon delle borse in cui il valore del denaro… della ricchezza… è sempre più aleatorio… e sottoposto a situazioni e “giochi” spesso incomprensibili perfino per gli stessi esperti…
ma che possono ridurre al lastrico famiglie… aziende e perfino nazioni.
 
 
 
 
 
 
 
 
Consiglio pertanto a noi tutti quindi di far grande attenzione… di non cedere a facili illusioni… (non si contano le truffe di coloro che offrono interessi eccezionali) e di ricordarci sempre che:
 
 
 
E’ lui che deve servire a noi e non noi a lui…
 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Prima di salutarvi un sorriso…
 
 
 
 
Non correte sotto la finestra li ho già presi io… eh eh…
 
 
 
 
 

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LA PAGINA DI SOGNO DI FB

 

Proverbi rivisti e modi di dire… distratti… per un pò di relax…   3 comments

 
 
 
 
 
 
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 PROVERBI E MODI DI DIRE
PER SORRIDERE
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PROVERBI RIVISTI…
 
 
chi dorme……..si sveglia tardi

 
 
chi fa da se’…….non ha una donna
 
 
 
se Maometto non va alla montagna… va al mare

 
 
chi dorme non piglia… sonniferi
 
 
paese che vai…..prenota l’albergo
 
mogli e buoi……..sono diversi
 
 
 
 

 
 
 
o mangi la minestra… o salti il primo

 
occhio non vede…  le scritte piccole

 
rosso di sera…. mi metto la crema

 
uomo avvisato…  lo sa

 
chi arriva tardi… non aspetta

 
l’amico si vede nel momento… che lo incontri
 
 
 
 
 
 
MODI DI DIRE… DISTRATTI
 
    
 
 Spezziamo un’arancia in favore della libertà
 
Sono piena di smanigliature sulle coscie
 
Il buco dell’orzoro

 
Non posso mangiare dolci, ho l’abete alto

 
Non bisogna piangere sul latte macchiato
 
Le vene vorticose

     
   Non è tutto oro quello che illumina
 
I raggi ultraviolenti

 
Uniamo l’utero al dilettevole 
 
Chiamate l’ostrica, mia moglie sta per partorire
 
Le api impallinano i fiori     
 
Da vicino vedo bene, da lontano sono lesbica
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non sono fotoigienica
        
Attenzione ai branchi di nebbia
 
Il sapone clinicamente intestato
 
I catarro rinfrangenti 
 
La tintura di odio
 
Ho la prospera ingrossata
 
Il bicarbonato di soia
 
La birra doppio smalto
 
 
 
 
 
 

DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.

 

 

 

DA ORSO TONY

 

 

 
 
 
 
LA TUA PAGINA DI FB
 
 
 
 

Rodin e Claudel – La storia del più grande e difficile amore nel mondo della scultura – II PARTE   1 comment

 
 
 
 
 
Rodin – Il pensiero (Camille Claudel)
 
 
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA… D’ARTE D’AMORE E DI DOLORE –
a cura di Tony Kospan

 
 
II PARTE
 
 
 
 
 
 
Camille Claudel e Auguste Rodin
 
 
 
 
INIZIO DELLE DIFFICOLTA’ TRA I 2
 
 
 
Camille inizia a percepire qualche mancanza.
 
E lo afferma in una lettera ad un’amica: “C’è sempre qualche cosa di assente che mi tormenta…”.
 
Le sembra di non riuscire ad emergere dalla dolce ombra in cui la tiene, seppur amorevolmente, Rodin…
 
Siamo ormai nel 1891 e Claudel sente di non riuscire ad esprimere tutta la sua modernità di donna e tutta la sua genialità d’artista.
 
 
 
 

Claudel… all’opera

 

 
Arriva a sentirsi quasi una “favorita“ del sultano e non riesce a non tratttenere il suo orgoglio quando scrive parlando di alcune opere del Maestro…
Queste mani, questi piedi, questi fianchi, questa sensualità straziante è tutta opera mia”!
 
 
 
 
La mano di Dio – Rodin
 
 
 
Ormai l’intensa passione tra i due, artisticamente espressa con l’opera “La Valse” di Camille (una coppia che balla un valzer appassionatamente), inizia a vivere sempre magggiori difficoltà.
 
 
 
 

Camille Claudel – La Valse – 1891
Coppia in bronzo, avvinghiata in un walzer trascinante
in cui non solo i loro corpi, ma anche le loro anime
si fondono in un movimento che sembra sfidare le leggi della gravità.
 
 
 
Camille arrivò ad avere una breve relazione col celebre compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), forse anche per ingelosire Rodin.
 
 
 
 

Claude Debussy
 
 
 
LA ROTTURA
 
 
Nel 1892 arriva la rottura finale… causata forse da un aborto a cui Rodin la costringe e dal fatto che lui non si decide a lasciare la convivente… “la vecchiaccia“… (così Claudel definiva la convivente di Rodin) mentre contemporaneamente la sua arte, sempre più indipendente, viene scoperta dai critici che si accorgono delle differenze tra i loro stili….
 
Suo fratello Paul definì l’opera di Camille “la scultura dell’interiore”.
 
 
 
 
Auguste Rodin 
 
 
 
La separazione però dal “grande Rodin”, ahimé,  la allontana anche dagli ambienti artistici “à la page” e dai grandi collezionisti.
 
Tuttavia questi anni di fine 800 sono gli anni dei suoi pù grandi grandi capolavori… ed infatti oltre alla “Valse“… ci fu “Sakuntala” o Vertumne et Pomone
 
 
 

Claudel – Vertumne et Pomone 
 
 
 
Questo gruppo in bronzo,  opera sensuale ispirata al poema indiano del V° secolo, che narra le vicende della ninfa Sakuntala alla ricerca dell’amato sposo scomparso per un sortilegio, le fruttò il primo grande riconoscimento pubblico..
 
 
E poi un’altra famosa opera  “La piccola castellana“…
 
 
 
Claudel – La petite Châtelaine – 1892-98
 
 
 
Con quest’opera in marmo, che ritrae la piccola Therese Courcelles, Claudel trasfigura il suo desiderio di maternità.
 
C’è poi… un altro suo capolavoro… l’AGE MUR
 
 
 
 
Camille Claudel – L’Age mur (L’’età matura)
Una vera e propria opera narrativa in bronzo,
realizzata tra il 1894 e il 1900.
 
 
 
Quest’altra scultura narra, con accenti drammatici, proprio la sua tremenda storia d’amore sconfitta dalle avversità del destino.
 
Benché il numero e la qualità dei suoi capolavori insieme all’interesse dei critici stiano diventando molto elevati, Camille inizia ad isolarsi sempre di più…
 
Il suo grande amore per Rodin diventa acceso risentimento, quasi una fissazione che esprime pubblicamente ed in ogni modo.
 
Iniziano anche le difficoltà economiche unite al ricorso all’alcool ed ad una certa instabilità psicologica…
 
 
Camille Claudel
 
 
 
La sua intransigenza nel non voler scendere ad alcun compromesso, in nome del suo genio, insieme all’alcool ed ad una vita sbandata aggraveranno le sue condizioni psicologiche al punto che in nome del “rispetto” la madre ed il fratello (diplomatico e rappresentante dell’intellighenzia cattolica francese), pochi giorni dopo la morte del padre, suo strenuo paladino, la fecero rinchiudere, nel marzo del 1913, nel manicomio di Ville-Evrard….
 
 
 
– CONTINUA –
 
 
copyright t.k.
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
SE DESIDERI LEGGERE
LA PRIMA PARTE
DI QUESTA INTENSA STORIA
D’ARTE E D’AMORE
 
 
 
 

AMANTI DELL’ARTE ED ARTISTI…
I N S I E M E

 
 
 
 
 
Claudel – Vertumne et Pomone (partic.)
 
 

Rodin e Claudel – La storia del più grande e difficile amore nel mondo della scultura – II PARTE   Leave a comment

 
Paris. Musée Rodin. Camille Claudel. Vertume et Pomone
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA… D'ARTE D'AMORE E DI DOLORE… –
 
a cura di Tony Kospan
 
 

II PARTE
 
 
 

Auguste Rodin e Camille Claudel
 
 

INIZIO DELLE DIFFICOLTA’ TRA I 2
 
 
 
 
Camille inizia a percepire qualche mancanza.
 
E lo afferma in una lettera ad un’amica: “C’è sempre qualche cosa di assente che mi tormenta…”.
 
Le sembra di non riuscire ad emergere dalla dolce ombra in cui la tiene, seppur amorevolmente, Rodin…
 
 
 
 
 
 
 
Siamo ormai nel 1891 e Claudel sente di non riuscire ad esprimere tutta la sua modernità di donna e tutta la sua genialità d’artista.
 
Arriva a sentirsi quasi una favorita del sultano e non riesce a non tratttenere il suo orgoglio quando scrive parlando di alcune opere del Maestro…
“Queste mani, questi piedi, questi fianchi, questa sensualità straziante è tutta opera mia”!
 
 
 
 
La mano di Dio – Rodin
 
 
 
Ormai l’intensa passione tra i due, artisticamente espressa con l’opera “La Valse” di Camille (una coppia che balla un valzer appassionatamente), inizia a vivere sempre magggiori difficoltà.
 
 
 
 
Camille Claudel – La Valse – 1891
Coppia in bronzo, avvinghiata in un walzer trascinante in cui non solo i loro corpi,
ma anche le loro anime si fondono in un movimento che sembra sfidare le leggi della gravità.
 
 
 
Camille arrivò ad avere una breve relazione col celebre compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), forse anche per ingelosire Rodin.
 
 
 
 
Claude Debussy
 
 
 
 
 
 
LA ROTTURA
 
 
 
Nel 1892 arriva la rottura finale… causata forse da un aborto a cui Rodin la costringe e dal fatto che lui non si decide a lasciare la convivente… “la vecchiaccia“… (così Claudel definiva la convivente di Rodin) mentre contemporaneamente la sua arte, sempre più indipendente, viene scoperta dai critici che si accorgono delle differenze tra i loro stili….
 
 
Suo fratello Paul definì l’opera di Camille la scultura dell’interiore”.
 
 
 
 

Auguste Rodin  

 
 
 
La separazione però dal “grande Rodin”, ahimé,  la allontana dagli ambienti artistici “à la page” e dai grandi collezionisti.
 
Tuttavia questi anni di fine 800 sono gli anni dei suoi pù grandi grandi capolavori… ed infatti oltre alla “Valse“… ci fu “Sakuntala
 
 
 

Camille Claudel – Sakuntala o l’Abbandono
Gruppo in bronzo ed opera sensuale ispirata al poema indiano del V° secolo,
che narra le vicende della ninfa Sakuntala
alla ricerca dell’amato sposo scomparso per un sortilegio
 
 
 
 
che le fruttò il primo grande riconoscimento pubblico..
e “La piccola castellana“…
 
 
 
 
 
Camille Claudel – La petite Chatelaine, la piccola castellana, 1892-98
Opera in marmo che ritrae la piccola Therese Courcelles
 
 
 
 
 
nella quale trasfigura il suo desiderio di maternità.
 
 
C’è poi… l’AGE MUR
 
 
 
 

Camille Claudel – L’Age mur, (l’età matura)
una vera e propria opera narrativa in bronzo,
realizzata tra il 1894 e il 1900.
 
 
 

che narra, con accenti drammatici,  proprio la sua drammatica storia d’amore sconfitta dalle avversità del destino.
 

Benché il numero e la qualità dei suoi capolavori insieme all’interesse dei critici stiano diventando molto elevati, Camille inizia ad isolarsi sempre di più…
 
Il suo grande amore per Rodin diventa acceso risentimento, quasi una fissazione che esprime pubblicamente ed in ogni modo.
 
Iniziano anche le difficoltà economiche unite al ricorso all’alcool ed ad una certa instabilità psicologica…
 
 
 
 

Camille Claudel

 

 

La sua intransigenza nel non voler scendere ad alcun compromesso, in nome del suo genio, insieme all’alcool ed ad una vita sbandata aggraveranno le sue condizioni psicologiche al punto che in nome del “rispetto” la madre ed il fratello (diplomatico e rappresentante dell’intellighenzia cattolica francese), pochi giorni dopo la morte del padre, suo strenuo paladino, la fecero rinchiudere, nel marzo del 1913, nel manicomio di Ville-Evrard….

 

 

– CONTINUA –

 

copyright t.k.
 
 

TONY KOSPAN
 
 
 
 

SE DESIDERI LEGGERE
LA PRIMA PARTE
DI QUESTA INTENSA STORIA
D'ARTE E D'AMORE

 
 

 

LA TUA PAGINA DI SOGNO
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Felice settimana in poesia (Ti ricordo come eri di Neruda) arte (P.A. Cot) canzone (Miracle of love) e…   Leave a comment

 

 

Pierre August Cot – Giovane donna
 
 
 

 
 
 

Una coppia non è un uomo più una donna:
è una terza persona che formano insieme.
Francoise Giroud
 

 
 
 

 clicca per vedere l'immagine a dimensioni normali

Pierre August Cot – La Bohemienne
 
 
 
 
TI RICORDO COME ERI
Pablo Neruda
 
Ti ricordo come eri nell'ultimo autunno.
Eri il berretto grigio e il cuore in calma.
Nei tuoi occhi lottavano le fiamme del crepuscolo.
E le foglie cadevano nell'acqua della tua anima.
Stretta alle mie braccia come un rampicante,
le foglie raccoglievano la tua voce lenta e in calma.
Fuoco di stupore in cui la mia sete ardeva.
Dolce giaciglio azzurro attorto alla mia anima.
Sento viaggiare i tuoi occhi edè distante l'autunno:
berretto grigio, voce d'uccello e cuore di casa
verso cui emigravano i miei profondi aneliti
e cadevano i miei baci allegri come brage.
Cielo da un naviglio. Campo dalle colline:
il tuo ricordo è di luce, di fumo, di stagno in calma!
Oltre i tuoi occhi ardevano i crepuscoli.
Foglie secche d'autunno giravano nella tua anima.
 
 
 
 
 

Pierre August Cot – Giovane donna

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
a tutti da
Tony Kospan

 

 
 
 
 
 
 

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VIVER L'ARTE… INSIEME
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