Archivio per 11 giugno 2013

Anna Achmatova – Breve ricordo con biografia ed alcune poesie della più grande poetessa russa del ‘900   1 comment

 
 
  
Personalità forte ma complessa… ed una vita avventurosa.

Intellettuale libera e moderna, ma nel contempo,
molto legata alle tradizioni di Santa Madre Russia

Donna e madre passionale capace, senza timore alcuno,
di rivelare i suoi sentimenti più segreti nelle sue fantastiche poesie.
 
 
 

 
(Bol'soj Fontan, 23 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966)
 
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
 
 

Nata in una nobile famiglia ben presto iniziò a scrivere poesie
che furono apprezzate negli ambienti letterari (ma non dal padre)  e pubblicate.
 
 
Nel 1912 fece un viaggio a Parigi dove conobbe Modigliani
con cui strinse una buona amicizia e che la ritrasse più volte.

 
 
 
 
Modigliani – Ritratto di Anna Achmatova

 
 
 



Tornata in Russia fu vista con diffidenza
dalle nuove Autorità post-rivoluzionarie.



Donna passionale ebbe diverse ma complesse
relazioni sentimentali in un alternarsi di gioie e dolori.







 
 


Nel 1921 il marito fu fucilato per attività controrivoluzionarie,
nonostante i suoi tentativi di salvarlo,
e poi al tempo delle cd. purghe staliniane 
le fu incarcerato il figlio per esser condannato a morte
cosa che per fortuna non avvenne
anche se dovette subire la deportazione.



 
 

 
LA SENTENZA

E sul mio petto ancora vivo
piombò la parola di pietra
Non fa nulla, vi ero pronta,
in qualche modo ne verrò a capo.
Oggi ho da fare molte cose:
occorre sino in fondo uccidere la memoria,
occorre che l'anima impietrisca,
occorre di nuovo imparare a vivere.
Se no….
Oltre la finestra l'ardente
fremito dell'estate come una festa.
Da tanto lo presentivo:
una giornata radiosa
e la casa deserta.






Espulsa dall'Unione degli Scrittori per 
estetismo e disimpegno politico
fu però riabilitata nel 1955.
 
Fu una grande lettrice ed estimatrice di Dante Alighieri
per il quale aveva un vero e proprio culto…




 

 
 



LA SUA POETICA.
.



 La sua poetica appare un mix di misticismo, sentimentalismo e psicologia…
ma dopo la rivoluzione di ottobre le sue poesie furono soggette a censura…
perché e si facevano espressione della sofferenza di un intero popolo
e dunque erano animate da impegno sociale
non apprezzato dalla autorità post rivoluzionarie.

In essa è viva una religiosità semplice ma genuina
insieme a valori della Grande Madre Russia
visti però con nuovi occhi e nuove speranze per il futuro.




Con suo figlio nel 1925+
.



Ma è soprattutto la sua capacità di svelare apertamente

nei suoi versi ogni più intimo aspetto del suo cuore

che fa di lei un caso davvero unico nella letteratura russa.

.

.







Anche il primato della coscienza e dell'indipendenza di pensiero
appare sempre con evidenza nelle sue poesie
nonostante il suo carattere apparentemente sottomesso.

Personalmente apprezzo soprattutto le sue poesie d'amore
per la loro intrinseca forza espressiva unita a sofferta originalità.
 

 
 
 
 
Narhan Altman – Ritratto di Anna Achmatova




ALCUNE SUE POESIE

 


 Leggiamo ora alcune sue poesie, a parer mio significative,

che ci consentono di conoscer meglio la sua poetica… ed il suo cuore. 





 
 

NE' MISTERO NE' DOLORE
 
Né mistero né dolore
né volontà sapiente del destino:
sempre quell'incontrarci ci lasciava
l'impressione di una lotta.
Ed io, indovinato dal mattino
l'attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.
Con dita arse sgualcivo
la variopinta tovaglia del tavolo…
Capivo fin da allora
quanto è angusta questa terra.




 
 
 
ULTIMO BRINDISI
 
Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all'inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.



 
 
 
 

AH TU PENSAVI
 

Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.
O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.
Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.
 
(Da Anno Domini)





 
 
 
C'E' NELL'INTIMITA' DEGLI UOMINI UN CONFINE
 
C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia…

Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.




 

 
 
IL CUORE BATTEVA
 
Il cuore batteva e tremava,
come per un dolore.
I pallidi fiori dondolavano la corolla,
di nuovo sognavo
quella lontana libertà
quel paese dove sono
stata con te.



 
Ultime immagini di Anna Achmatova
 
 

Tony Kospan

 
 
F I N E

 
 
 
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Et maintenant… il mito… la storia… la poesia e la canzone da Becaud a Battiato   1 comment

 

 

 

Una canzone… una poesia… un mito…

 

 

 


 

 

 

ET MAINTENANT
Gilbert Bécaud
 
 
 
 
 

 

 

 

Sublime poetica e musicale descrizione

del perdimento di sé per la fine di un grande amore. 

 

 

 

 

 

 

STORIA DELLA CANZONE

 

La canzone è del 1961… autori Pierre Delanoë e Gilbert Bécaud.

E' stato (ed è ancora) uno dei più grandi successi della storia della musica leggera francese ed è stato interpretato tra gli altri, da Frank Sinatra e Judy Garland nella versione tradotta in inglese di What now my love… ed in italiano soprattutto da Battiato con il testo tradotto da lui.

La passionalità e la durezza quasi drammatica di Becaud nell'interprepazione di Battiato è sostituita da quella malinconica dolcezza che caratterizza il pensiero direi anche filosofico… del nostro grande cantautore… a cui mi sento vicino…

 

 

 

 

IL SIGNIFICATO

 

Sono magiche le parole disperate di quest'uomo, ormai solo in una Parigi che gli appare estranea.

Parole magiche che insieme alle note parlano ai nostri cuori…

Sente d'aver perso tutto perdendo il suo amore…e si chiede:

E adesso cosa farò?

Notti e giorni si susseguono ormai senza senso…

Gli è rimasto il mondo… tutto il mondo…

Ma tutto il mondo… è nulla senza di lei…

 

 

 

 

IL TESTO

ET MAINTENANT

Traduz. di… Franco Battiato…

 

 

 

 

E ADESSO

E adesso cosa farò
di tutto questo tempo cosa sarà la mia vita
e tutte queste persone che mi sono indifferenti
ora che sei partita.
Tutte queste notti, perchè per chi
e questo mattino che viene per niente
questo cuore che batte, per chi, perchè
e ora cosa farò
verso quale niente scivolerà la mia vita
e tutte queste persone che mi sono indifferenti
ora che sei partita.
Tutte queste notti, perchè per chi
e questo mattino che viene per niente
questo cuore che batte, per chi, perchè
che batte troppo forte, troppo forte.
e ora cosa farò
verso quale nulla scivolerà la mia vita
tu mi hai lasciato tutta la terra
ma la terra senza te è piccola.
Voi, amici miei, siate gentili
sapete bene che non si ci si può far nulla
anche Parigi muore di noia
tutte le strade mi uccidono
e ora cosa farò
riderò per non piangere
brucerò notti intere
al mattino ti odierò
e una sera nel mio specchio
vedrò la fine del mio cammino
non un fiore e non una lacrima
al momento dell’addio
non ho veramente più niente da fare
Non ho veramente più niente…

 

 

 

 

Ma ora ascoltiamola….

prima nella versione originale di Becaud…

 

 
 

 

 

e poi in quella di Battiato…

 

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN…

 

 

 

       
LA PAGINA DI SOGNO DI FB
 
  
 
 
 

IL MURO… BEL RACCONTINO DI SAGGEZZA DI BRUNO FERRERO…   3 comments

 
 
 
 
Noi ed i muri intorno a noi….
 
Un interessante raccontino sulle chiusure nostre
e su quelle degli altri intorno a noi…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MURO
 
Bruno Ferrero
 
 
 
In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti.
 
Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all'altra.
 
Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione.
 
L'altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente.
 
Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi, e coloro che fuggivano;
tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera, pensava il primo eremita, che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell'altro.
 
Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità, decise di posare una pietra all'imboccatura della propria grotta, ogni volta che l'altro commetteva una colpa.
 
Dopo qualche mese davanti alla grotta c'era un muro di pietre grigie e soffocante.
 
E lui era murato dentro.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Da   ” A volte basta un raggio di sole” di Bruno Ferrero
 
 
 
 
 
 
UNA BREVE RIFLESSIONE
 
 
 
 
Dobbiamo esser molto attenti quindi a non costruire dei muri intorno al cuore perché potremmo rimaner imprigionati..
 
Sulla stessa  linea anche questo aforisma…
 
 
 
Se alzi un muro, pensa a cosa lasci fuori.
Italo Calvino
 
 
 
 
 
 
 
 
Debbo però rilevare che a volte si vede un muro che sembra costruito da qualcun altro…
e non ci si accorge che l'abbiamo in verità costruito noi
 e l'altro alla fine ne ha solo preso semplicemente atto… sigillandolo
 
 
 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan…

 

 

 

 

 

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ARTE MUSICA POESIA
E CULTURA IN GENERE
(MA CON LEGGEREZZA)
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AMICI DI PSICHE E SOGNO
 
 
 
 

La sublime poesia di Kabir “Cielo d’amore” ci parla dell’abbraccio con… l’infinito…   3 comments

 
 
 
 
 
 

Questa poesia di Kabir,
poeta mistico indiano (India) del 15° secolo,
ci invita in modo chiaro
a fonderci con l'Infinito
e ci spiega anche in che modo…

 
 
 
 
 
 
 

CIELO D'AMORE
– KABIR –
POESIA SUBLIME

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La tensione dello sguardo dell'anima,
secondo la prospettiva di Kabir,
si riflette nel cielo d'amore.
 
 
La chiave per trovare la scintilla divina che è in noi,
senza farci fuorviare dalle ombre della sera
e senza arrenderci alla banale realtà…,
è
andare verso l'altro
e
gustare attraverso il cuore
i suoni ed i profumi della natura…
 
 
 

 
 
 
 
La poesia m'appare davvero modernissima
con il suo riconoscimento
della presenza del divino sia nel nostro cuore…
che nella natura che ci circonda…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CIELO D'AMORE
Kabir
 
 
 
Cadono le ombre della sera
lunghe, serrate,
di buio avvolgono il corpo e la mente.
 
 
Tu apri la finestra che dà a ponente
perditi nel cielo d’amore.

 
Bevi il miele stillato dai petali
del loto che hai in cuore.

 
Lascia che ti penetrino
le onde del mare, le onde
di splendore.

 
Ascolta,
un suono di conchiglie, di campanelli
si leva dalle acque.
 
 
Kabir dice:
«Fratelli,
è Dio in questo vaso,
in questo mio corpo».
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E voi cosa ne pensate?
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
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LA POESIA (E NON SOLO)
IN TUTTE LE SUE FORME
NELLA PAGINA
UN MODO DIVERSO
DI VIVER LA CULTURA

 

Rodin e Claudel – La storia del più grande e difficile amore nel mondo della scultura… – I PARTE   7 comments

 


La vera storia di un grande, ma complicato amore,

tra 2 grandissimi scultori

nella vivacissima Parigi di fine '800





Monet – Paris – Bal Du Moulin De La Galette

 
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA D'ARTE AMORE E DOLORE –
Tony Kospan
 
 
 
 

Una storia d’amore… una storia di grande passione… tra 2 artisti… tra 2 grandi artisti della medesima arte… la scultura…
 
Un tipo di storia quindi non frequentissima… ma anche una storia caduta nel massimo oblio… benché all’epoca in cui si svolse fosse notissima nel mondo dell’arte e dei salotti culturali parigini.
 
Eppure questa è davvero una grande storia d’amore… seppur proibita… seppur tormentata… che durò 10 anni e che possiamo ora raccontare sia grazie alle cronache dell’epoca che grazie alle stesse opere dei 2 artisti.
 
 
 
 
 
                   
Auguste Rodin e Camille Claudel
 
 
 
 
 
Parleremo dunque della storia d'amore tra lo scultore Auguste Rodin, uno dei massimi artisti del suo tempo, e Camille Claudel sua allieva… sua musa…, ed a sua volta grande scultrice…, dall'inizio fino al suo doloroso epilogo e ci soffermeremo anche sul come e perché questa storia, in anni recenti, sia tornata alla ribalta.
 
 
E' il mondo dell'arte ed in particolare della scultura, dunque, il palcoscenico in cui è ambientato questo amore….
 
 
 
 
 

Mostra dedicata ad opere di entrambi…

 

 

LA STORIA D'AMORE

 

Siamo nel 1882… a Parigi… allora riconosciuta capitale della cultura europea.
 
 
 
Auguste Rodin (1840-1917) ha iniziato ad avere bei successi con le sue sculture… ed ad avere diversi incarichi… tra cui quello di dare lezioni all’Accademia d’Arte “Colarossi”  la sola, all’epoca, aperta anche alle donne… 
 
 
 
 

Rodin da giovane lavora al busto di Padre Eymard

 

 

Rodin ha 42 anni… taglia forte ed un po' tarchiata… capelli chiari e barba rossiccia… un naso “importante” ed occhi da miope che però sembrano osservare tutto… e con la massima attenzione… ma con un modo di fare che sembra timido e silenzioso.
 
 
Camille Claudel (1864-1943) ha solo 18 anni… e non da molto è giunta in Accademia… desiderosa di apprendere i rudimenti dell'arte.
 
 
 
 
 

Claudel Camille

 

 

E’ una donna splendida… dal viso armonioso… dalla bocca grande e sensuale… dagli occhi di un azzurro inteso… dallo sguardo vivace, dai lunghi capelli castani e con un corpo tutto ben proporzionato…
 
 
Il fratello Paul Claudel, celebre poeta dell'epoca e diplomatico, così descrive la sorella Camille:
“Un front superbe, surplombant des yeux magnifiques, de ce rare bleu si rare à rencontrer ailleurs que dans les romans.”(Fronte superba su occhi magnifici di un blu così raro che non si trova che nei romanzi).
 
 
Scatta inesorabile il colpo di fulmine.

Immediatamente lo studio di Rodin vede la presenza sempre più frequente di Camille che poserà anche come modella.
 
 Rodin presto diverrà suo maestro personale e… l’amore della sua vita… 
 
 Nel contempo Rodin, che per la mole di lavoro ha bisogno di assistenti, si rende subito conto del talento di Camille.
 
 
 
 
 
 
Rodin – Il pensatore – 1881
 
 
 
 
Dirà di lei: “le ho insegnato a scoprire l’oro dentro la materia, ma l’oro era dentro di lei”.

Camille a sua volta si consegna a lui totalmente venendo incontro a tutti i suoi desideri anche i più incredibili.
 
 
Il loro rapporto è nel contempo d’amore e d’arte… ed è proprio lei che scolpisce in quegli anni le mani ed i piedi delle opere del suo Maestro.
 
 
 
 
 
 
Rodin – L’Eterna Primavera – 1884
 
 
 
 
 
Attività non da poco ma di grande valore artistico al punto che Delacroix affermò: “E’ dai piedi e dalle mani che si riconosce un grande artista”.
 
 
Camille lavora in modo instancabile dalle 7 di mattina alle 7 di sera in perfetta simbiosi artistica con il maestro.
 
 
Simbiosi dunque ma anche assoluta “fusione stilistica” come la critica ha evidenziato nell’esame delle loro opere di quel periodo. 
 




Claudel Camille – “Jeune femme aux yeux clos” – 1885
 
 
 
 

Tuttavia non possono non notarsi delle leggere differenze… apparendo che Rodin “avvolga” i corpi, mentre Camille “fonda” gli animi. 

 

I corpi di Rodin mostrano la loro sensualità attraverso tratti potenti mentre quelli di Camille, attraverso forme in movimento.

 

In quel periodo, Rodin non è ancora quello dell’Esposizione Universale dei Parigi del 1900 ma è già un artista che si sta affermando sempre di più.

 

 

Claudel Camille – “Buste d’Auguste Rodin” – 1885
 
 


Ma anche Camille aspira al successo.. e pertanto si inserisce in circoli culturali… prende contatti con galleristi e compratori e cerca anche di ottenere delle commesse da strutture pubbliche.
 
 
Per giungere a vivere di “luce propria” ella stessa dice alle sue amiche di “lavorare come un uomo“.
 
Siamo nel 1886 quando Rodin le offre un singolarissimo contratto in cui sono mischiati amore ed arte…
 
Infatti egli le scrive “ti proteggerò e ti introdurrò nella cerchia di amici potenti…ed eleverò le tue capacità artistiche” e si impegna anche a lasciare la sua convivente promettendola di sposarla.
 
 
 
 
 
Camille Claudel – Les Causeuses
 
 
 
 
 
In realtà Rodin non lascerà mai Rose Beuret, la “sartina di bell’aspetto” che quand’era giovane era stata la sua modella preferita e che gli aveva anche dato un figlio solo di qualche anno più giovane di Camille.
 
 
 
 
 
 
Rodin – Fugit amor – 1887
 
 
 
 
 
Il loro rapporto tormentato e passionale è raccontato dallo scultore in decine e decine di disegni, ora conservati al Museo Rodin di Parigi, anche nei risvolti erotici, come del resto fece Camille nelle sue sculture, dando vita ad un kamasutra artistico ispirato al famoso poema indiano.
 
 
Nel 1888 Rodin scolpisce quella che viene considerata una delle sue maggiori opere… e certamente quella che oggi imperversa in modo assoluto nel web… IL BACIO 
  



Rodin – Il bacio – 1891 –  (il suo più noto capolavoro ) – (partic.)
 
 
 
 
 
Inizialmente la scultura era intitolata Francesca da Rimini e raffigura l’unione tra Paolo e Francesca, (V Canto della Divina Commedia) e per questo doveva essere inserita nel battente sinistro della Porta dell’Inferno… ma poi, per la sublime e plastica esaltazione della passione, ci si rese conto che essa contrastava con la sobrietà degli altri battenti
e quindi rimase un'opera a parte prendendo anche il titolo “Il bacio”.
 

Sembra certo che sia stata proprio Camille Claudel la modella della figura di Francesca.
 
 
 
 
 
 

Camille Claudel 

 

In questo periodo la loro passione è al massimo e la loro fusione intellettuale e creativa è vivissima, al punto che Rodin le scrive ancora:
“…tu che mi dai dei godimenti così elevati, così ardenti, vicino a te, mia anima, nel furore dell’amore mantengo sempre il rispetto per la tua persona e per il tuo carattere, mia Camille, non mi trattare senza pietà, io ti chiedo così poco…”.





 
 
 
 
 
 
FINE I PARTE
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN – CONTINUA
 
 
 
copyright t.k.
 
 

 



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Felice martedì in poesia (Come angeli di I. Balsamo) in arte (Bouguereau) in aforisma e…   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
William Bouguereau – Angeli
 
 
 

 

 

 

Guarda le piccole cose

perché un giorno ti volterai

e capirai che erano grandi…

Jim Morrison

 

William Bouguereau – Sussurri amorosi (1889)

 

 

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immagine

 

 

 
COME ANGELI
Ive Balsamo
 
 
Danziamo
come angeli
nel buio
dei Quasar
stringendoci le mani.
Baci
di stelle
si posano
sulle labbra,
polveri di luna
ci abbracciano.
Come sfere
impazzite
rotoliamo
nel vuoto
intonando
canti d’amore
al ritmo
di suoni siderali.
E’ un sogno
incantato,
amore mio,
svanisce
all’alba.
 
 
 
 

William Bouguereau – Gioventù
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
par Ours Antoine
 
 
 
Globo numero 101
 
 
 
 
 
 
 
 

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Buonanotte in poesia con L. Cohen (Il vero amore non lascia tracce) in arte (F.Dvorak) aforisma e…   Leave a comment

 
 
Art classique du monde  ( F.D)
Franz Dvorak
 
 
 
 
 
 
Dio ci ha concesso una sola via alla vita, ed è l’amore;
una sola via alla felicità, ed è l’amore;
una sola via alla perfezione ed è ancora l’amore.
U. Tarchetti
 
 
 
 
Nota
Franz Dvorak
 
 
 
IL VERO AMORE NON LASCIA TRACCE
Leonard Cohen

Come la bruma non lascia sfregi
Sul verde cupo della collina
Così il mio corpo non lascia sfregi
Su di te e non lo farà mai
Oltre le finestre nel buio
I bambini vengono, i bambini vanno
Come frecce senza bersaglio
Come manette fatte di neve
Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano.
 
 
 
 
Art classique du monde  ( F.D)
Franz Dvorak
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 
 
 
 

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