Sappiamo bene che viaggiare
vuol dire spostarsi da un luogo all'altro…
così come sappiamo che fin dalla preistoria
l'uomo si è spostato per terra e per mare
attraversando perfino dei continenti.
I motivi erano, e sono, i più vari…
così come i mezzi per farlo
dunque stavolta affronteremo il tema del viaggio
in poesia e non solo.
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IN POESIA.. AFORISMI.. DIPINTI E CANZONI
Greg Olsen – Buon viaggio
Il tema è stato amato dai poeti fin dall'antichità
ed infatti ben 2 poemi sono dedicati al viaggio
come l'Odissea… e l'Eneide… ed in letteratura,
più recente, Il Milione di Marco Polo.
In particolare Ulisse è stato per millenni l'emblema
del viaggiatore per… la conoscenza.
Il viaggio infatti serve anche a conoscere… a conoscersi,
a liberarsi da vecchi pregiudizi, a mettersi in discussione.
In pratica il viaggio ci regala il più profondo senso
di appartenenza all'Umanità.
Ma il viaggio può anche esser inteso in senso metaforico
ed è quello che facciamo all’interno del nostro animo.
Infine c'è poi anche quello nel tempo e nello spazio
attraverso la storia ed infine oggi sappiamo che
s'è aggiunto anche quello virtuale.
Oviedo – Statua dedicata al viaggiatore
Prima di passare alle poesie ed ai dipinti
leggiamo alcuni aforismi che ci aiuteranno ancor meglio
a comprendere il vero senso del viaggio.
I viaggi danno una grande apertura mentale:
si esce dal cerchio dei pregiudizi del proprio Paese
e non si è disposti a farsi carico di quelli stranieri.
Montesquieu – Saggio… sugli spiriti e sui caratteri
A chi mi domanda ragione dei miei viaggi,
solitamente rispondo che so bene quel che fuggo,
ma non quello che cerco.
Michel de Montaigne – Saggi
Dobbiamo andare e non fermarci mai
finché non arriviamo.
– Per andare dove, amico?
– Non lo so, ma dobbiamo andare…
Jack Kerouac – On the road
I viaggi finiscono laddove s'incontrano gli amanti.
William Shakespeare – La dodicesima notte -1602
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Ma ora iniziamo il viaggio verso le poesie…
ed alla fine troveremo anche la mitica Itaca di Kavafis
vera e propria metafora del viaggio della vita.
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Moebius (Jean Giraud) – Il viaggiatore
TU CHE SEI IN VIAGGIO
Antonio Machado
“Tu che sei in viaggio,
sono le tue orme la strada,
nient’altro;
Tu che sei in viaggio,
non sei su una strada,
la strada la fai tu andando.
Mentre vai si fa la strada
e girandoti indietro
vedrai il sentiero che mai più calpesterai.
Tu che sei in viaggio,
non hai una strada, ma solo scie nel mare.
Wall Josephine – Voyage to Murrlis Sea
INVIDIO I MARI CHE LUI ATTRAVERSA
– E. Dickinson –
Invidio i mari che lui attraversa
invidio i raggi delle ruote
della carrozza che lo porta in giro
invidio le curve colline
che osservano il suo viaggio.
Tutti possono vedere facilmente
quel che invece, ah, cielo,
a me è vietato assolutamente.
Invidio i nidi dei passeri
che punteggiano le sue lontane grondaie
la mosca soddisfatta sul suo vetro
e le foglie felici felici
che fuori dalla sua finestra
scherzano approvate dall'estate,
gli orecchini di Pizzarro
non potrebbero acquistare ciò per me.
Invidio la luce che lo sveglia
e le campane che gli annunciano
con forti rintocchi il mezzogiorno.
Fossi io
per lui il mezzogiorno.
Ma mi vieto di fiorire
e annullo la mia ape
per paura che il mezzogiorno sprofondi
me e Gabriele nelle notte infinita.



John Collier – L'ultimo viaggio di Henry Hudson
VIAGGIARE!
Fernando Pessoa
Viaggiare! Perdere paesi!
Essere altro costantemente,
non avere radici, per l'anima,
da vivere soltanto di vedere!
Neanche a me appartenere!
Andare avanti, andare dietro
l'assenza di avere un fine,
e l'ansia di conseguirlo!
Viaggiare così è viaggio.
Ma lo faccio e non ho di mio
più del sogno del passaggio.
Il resto è solo terra e cielo.


Edward Hopper
ATTRAVERSAI UNA CITTA' POPOLOSA
Walt Whitman
Una volta passai per una città popolosa
imprimendomi nel cervello per un uso futuro
vetrine, architetture, tradizioni e costumi,
eppure ora di tutta quella città
ricordo solo una donna incontrata per caso
che mi trattenne in quel luogo per amore sincero.
Giorno su giorno e notte dopo notte noi fummo insieme,
il resto è stato tutto da tempo dimenticato:
ricordo, ricordo solo quella donna
che appassionatamente mi stringeva,
e ancora noi camminiamo, amiamo, ancora ci dividiamo,
e lei mi tiene ancora per mano, io non devo andare,
la vedo accanto a me con le sue labbra tremule e mute.
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Voyage voyage
Thomas Col – Il viaggio della vita – 1842
ITACA
K. Kavafis
Se per Itaca volgi il tuo viaggio, fa voti che ti sia lunga la via, e colma di vicende e conoscenze. Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi o Poseidone incollerito: mai troverai tali mostri sulla via, se resta il tuo pensiero alto e squisita è l'emozione che ci tocca il cuore e il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi né Poseidone asprigno incontrerai, se non li rechi dentro, nel tuo cuore, se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa voti che ti sia lunga la via. E siano tanti i mattini d'estate che ti vedano entrare (e con che gioia allegra) in porti sconosciuti prima. Fa scalo negli empori dei Fenici per acquistare bella mercanzia, madrepore e coralli, ebani e ambre, voluttuosi aromi d'ogni sorta, quanti più puoi voluttuosi aromi. Recati in molte città dell'Egitto, a imparare dai sapienti.
Itaca tieni sempre nella mente. La tua sorte ti segna a quell'approdo. Ma non precipitare il tuo viaggio. Meglio che duri molti anni, che vecchio tu finalmente attracchi all'isoletta, ricco di quanto guadagnasti in via, senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t'ha donato il bel viaggio. Senza di lei non ti mettevi in via. Nulla ha da darti più.
E se la ritrovi povera, Itaca non t'ha illuso. Reduce così saggio, così esperto, avrai capito che vuol dire un'Itaca.
Auguro a tutti felici viaggi…
verso belle mete… fuori e dentro di noi
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Vinicius Costa
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Mi sono davvero molto piaciute queste considerazioni…
e quindi mi fa piacere condividerle con voi…
così come mi piacerebbe
anche conoscere il vostro parere…
2 PAROLE SULLA FELICITA’
“…Se vogliamo trovare la via della vera felicità, che non è una via né difficile né faticosa, dobbiamo prima di tutto fare il contrario di ciò cui siamo abituati: dobbiamo svuotarci.
Svuotare la mente di tutte le cose che ci abbiamo infilato dentro e che ci impediscono di fare la cosa più semplice: vivere secondo la nostra natura.
Si chiede forse a un fiore, o un animale, quali obiettivi porsi, quali ruoli assolvere, quali comportamenti è meglio avere?
No, semplicemente la pianta diventa ciò che il suo progetto profondo, contenuto nel seme, aveva pronto per lei.
Diventa stelo e fiore.
Senza elucubrazioni, senza teorizzazioni, senza dubbi, sensi di colpa o ambizioni.
Perché noi non siamo capaci di fare la cosa più semplice di tutte?
Dov’è la nostra superiorità, in cosa siamo più intelligenti di un fiore o di un animale?
Comincia a farsi strada una verità profonda: la vera felicità non è uno stato isterico di continua allegria, ma è la realizzazione del nostro progetto più profondo, il progetto che la Vita ha per noi.
Non c’è niente di complicato o misterioso in queste parole.
Non più dello sbocciare di un fiore o del crescere dei nostri capelli.

La vera felicità, allora, non ha nulla a che vedere con ciò che sta attorno a noi, non dipende da ciò che abbiamo o da come stiamo, dalla nostra forza o debolezza, dal fatto di aver capito o non capito qualcosa, dall’avere vissuto più gioie o più dolori.
La felicità dipende solo da noi stessi.
Da come sappiamo osservarci senza giudicare, da come lasciamo che la Vita, tutta la Vita in tutte le sue forme – che noi scioccamente dividiamo in buone o cattive – può scorrere in noi.
Coi nostri giudizi, noi permettiamo o impediamo alla Vita di sgorgare. La deviamo, la costringiamo, la mortifichiamo, la spegniamo.
E ci condanniamo così all’insensatezza e all’infelicità.
E alle malattie, che sono il segno più chiaro ed evidente, se non fossimo ciechi, di tutte le dighe che costruiamo di fronte al fiume dell’energia vitale.

Felicità è osservare serenamente la Vita mentre incessantemente ci forma e ci crea.
Osservare i dolori e lasciarli venire, la tristezza e lasciarla venire, la gioia e lasciarla venire.
Allargare lo sguardo, cedere alla Vita.
Solo così, nella consapevolezza, diventiamo davvero donne e uomini, e smettiamo di recitare come burattini.”

Prof. Dr. Raffaele Morelli
dal web – impaginaz. t.k.

Ciao da Tony Kospan
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AI SOSPIRI DELL'AMATA
R. Maria Rilke
Ai sospiri dell'amata
la notte intera s'innalza;
una carezza leggera
percorre il cielo stupito.
E allora è come se nell'universo
una forza elementare
ridiventasse la madre
di tutto l'amore smarrito.
by Orso Tony
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