Archivio per 28 Maggio 2013

La simpaticissima favola del sogno e della realtà…   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per chi ama il sogno… quale compagno della nostra vita…

soprattutto nei momenti difficili…

questa carinissima favoletta…

offre una bella chiave di lettura sulla sua importanza…

 

 

 

 

Odilon Redon – Violette Heymann

 

 

LA FAVOLA DEL SOGNO E DELLA REALTA’   

 

 

 

(Leggiamola , se ci va, ascoltando questa musica new age)


 
 
 
 
 
Un giorno, il sogno e la realtà si incontrarono per via…. si guardarono a lungo e poi esclamarono insieme:
Non ci assomigliamo per niente, com’è allora che l’uomo ci confonde così facilmente?”.  
Due che facevano lo stesso cammino si intromisero nel discorso:
la colpa, o il merito, è nostro!”.  
Chi siete?” domandarono il sogno e la realtà.
Siamo il dolore e il piacere. Avete mai visto un uomo che concepisca un sogno fatto di dolore, oppure uno che miri a una realtà priva di qualche piacere?”.
Mai” assentirono il sogno e la realtà.  
Ed io“, intervenne a questo punto una voce squillante, non sono forse la molla che sostiene ogni sogno?”…
Tutti si chiesero chi parlasse così… sono la speranza” rispose la voce.  
A questo punto si udì un’altra voce, robusta e pastosa:
Ma senza di me, che sono il coraggio, mai nessun uomo riuscirebbe a trasformare un sogno… in realtà“…  
 A meno che non intervenga io“, interloquì un’altra voce ancora, trasformando il sogno e modificando la realtà“…  il sogno, la realtà, il dolore, il piacere, la speranza e il coraggio riconobbero subito quella parlata in falsetto: era l’illusione…  
Che stolti mormorò fra sé qualcuno che non volle intervenire alla diatriba… non sanno che, per merito mio, il sogno è la realtà e la realtà è il sogno.  
Non pronunciò ad alta voce queste parole perché, pur essendo  la verità, nessuno le avrebbe creduto…  
 
 

 

 

 

 

testo dal web – impaginazione Tony Kospan  

 

 

 

CIAO DALL’ORSO…

OVVIAMENTE… SOGNANTE  

  
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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LA LUNGA STORIA DELLA BAMBOLA DALL’ARGILLA ALLA RIVOLUZIONE DI BARBIE   4 comments

 

 

La bambola è certamente

il giocattolo più antico del mondo.

 

 

Museo della Bambola di Angera

 



 PICCOLA STORIA DELLA BAMBOLA




 

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Immagine antropomorfa, replica più o meno fedele dell’uomo, la bambola inizia la sua vicenda storica nella notte dei tempi e fin dall’antichità non manca di ispirare filosofi e poeti.



Bambola Antico Egitto


 
 
 
Per Callimaco, ad esempio, nell’”Inno a Cerere”, rappresenta l’emblema della fragilità  umana e la vicenda del protagonista consumato dalla fame insaziabile è paragonata a una bambola di cera che si scioglie al sole.
 
Plutarco, invece, esprime il dolore per la perdita della giovane figlia Timoxena attraverso la contemplazione delle sue bambole, ricordando i giochi della giovinetta e le cure che dedicava loro.


 
 
 

Bambola in terracotta rinvenuta a Pompei

 
 
 
Il gran numero di bambole trovato nelle sepolture di bambine o giovinette, fin dall’epoca preistorica, fa pensare che si trattassero proprio di giocattoli e non di figure di culto, come in un primo tempo si pensava.
 
Molte dovevano essere fatte di stracci, come le nostre in lenci, altre in terracotta.





 
Più spesso però erano in legno o avorio, con gli arti snodabili, connessi con filo metallico o perni in osso.
 
I particolari sono curatissimi, anche nella resa delle dita delle mani e dei piedi, fin nelle unghie.
 
E inoltre pettinate secondo la moda del tempo. Talvolta vi è anche il corredino della bambola.



 
 
 


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Per le fanciulle greche, poi, il passaggio dalla pubertà all’altare diventava tale con la consacrazione delle bambole ad Artemide: si trattava di un rito che simboleggiava la rinuncia al gioco, quindi all’infanzia e alla verginità, e veniva scandito da cerimonie solenni durante le quali le bambole e i loro corredi, unitamente agli altri giocattoli, venivano offerti alla dea.

Modellate in argilla o costruite in legno con gli arti snodati o in altro modo… le bambole nell’antichità facevano anche parte dei corredi funebri: ne sono state trovate infatti sia accanto a mummie egiziane che nei sarcofagi romani.

 


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Erano ancora di pezza o di legno nel Medioevo ma nel Rinascimento, con il raffinarsi delle arti, anche le bambole conquistano eleganza e raffinatezza. 

Eleonora d’Aragona, duchessa di Ferrara e moglie di Ercole I, acquistò e inviò a Milano ad Anna Sforza, fidanzata undicenne di suo figlio Alfonso d’Este, una bambola con tutto il suo corredo contenuto in cassette e forzieri foderati internamente di seta.


 
Gli abiti erano opera nientemeno che del primo sarto di corte, Tommaso da Napoli, che realizzò per l’occasione vesti in velluto, damasco, taffettà e broccato d’oro, un tessuto che solitamente era riservato alla confezione dell’abito nuziale delle grandi dame.

Anche presso la corte di Francia, nazione destinata poi a diventare capitale del giocattolo, c’erano usanze simili.

Nel 1571 la duchessa Claudia di Lorena ordinò le bambole più eleganti di Parigi per donarle alla figlia, appena nata, della duchessa di Baviera.

Nel fasto delle corti europee seicentesche le bambole, considerate doni eccentrici e oggetti di lusso, continuano a incuriosire soprattutto gli adulti e divennero le protagoniste anche di capricci “regali”.




Jean Etienne Liotard – Ragazza con bambola

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Il futuro Luigi XIII si divertiva così tanto con tali balocchi che ne ricevette in dono una carrozza piena: rigide e imbustate in corsetti steccati, incorniciate da pesanti gorgiere così come dettava la moda del tempo, quelle bambole erano destinate a suggerire i continui balli e ricevimenti che si susseguivano a corte sancendo il connubio tra bambole e moda, l’una ideale messaggera dell’altra.

Nel XVIII secolo la bambola ha ormai acquisito identità e caratteristiche che ne fanno un oggetto del tutto autonomo.

Legata indissolubilmente alla moda, diviene manichino per provare le sontuose toilette, le acconciature e i gioielli in quelle corti ove i dettagli dell’abbigliamento devono essere ben studiati e dosati.

 

Angelo de Courten – Creatrice di bambole

 

 

Bambina dell'epoca vittoriana con bambola

 


Ma è l’Ottocento il secolo d’oro di queste creature tanto affascinanti.

Passata la Rivoluzione Francese e tramontato l’Ancien Régime, la produzione delle bambole subisce il processo di industrializzazione in perfetta sintonia con le esigenze dei “tempi moderni”.


 

Bambola in bisquit – 1880


 

 E così vengono impiegati nuovi materiali, quali il biscuit e la porcellana lucida, soprattutto per la realizzazione della testa.

Grazie alla lavorabilità della porcellana, infatti, è possibile raggiungere effetti di grande raffinatezza soprattutto nei particolari della decorazione del volto.






Charles Haigh-Wood


 
 


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La finitura con uno strato di vernice lucida steso prima della cottura, infatti, dà ai loro visi quella lucentezza che le caratterizza ancora oggi e che, unitamente al gusto del dettaglio nella scelta di accessori raffinati come gioielli, guanti e cappelli, le rende veri e propri oggetti da collezionare: esse portano con sé tutto il fascino e l’atmosfera magica di un nostalgico passato che sono, in fondo, l’essenza stessa della bambola.



 


Bambole tipo Lenci

 


Ma veniamo al '900 ed alle bambole tipo Lenci.

Questo genere di bambole prende il nome da una famosa ditta Torinese… ma si diffuse in tutto il mondo.

Essendo costituite soprattutto da stoffe avevano come principale caratteristica il poterle lavare.


 

Bambole dei primi del ’900

 

 

CURIOSITA' SULLE BAMBOLE


 

Contese a suon di milioni nelle numerose aste internazionali tra i collezionisti sparsi in tutto il mondo, le bambole, specialmente quelle antiche prodotte tra l’inizio del XIX secolo e i primi anni del XX, sono oggetti misteriosi il cui fascino è tuttora fonte di interminabili e dotte disquisizioni.

Infine è da ricordare che in una stradina della  vecchia Napoli esiste un vero e proprio Ospedale per bambole rotte…

 

 

 

LA BAMBOLA OGGI

 

LA RIVOLUZIONE DI BARBIE
BAMBOLA CULT DEGLI ULTIMI 50 ANNI
 
 
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 La bambola più venduta al mondo, vera icona di più generazioni di bambine e non, nasceva infatti il 9 marzo del 1959 negli Stati Uniti dalla casa di produzione di giocattoli “Mattel” e da subito fu un successo planetario.
 
 Barbie è diventata il simbolo del glamour, con i suoi accessori sempre alla moda e la possibilità di cambiare look a secondo delle tendenze, immersa nel suo mondo perfetto, sempre sorridente.
 
 
 
 
 
 
 
Nell’universo “Barbie” è stato sempre presente il fidanzato storico Ken, ma negli ultimi anni è sparito a favore di una immagine più aggressiva, da single… rampante, della bionda.
 
 E come non ricordare i cavalli sempre bellissimi o le “sorelle” di varie razze e colore per cercare di espandere sempre più la bambola in giro per il mondo.
 
 
 

 
 
 
La storia della bambola…
continua… e continuerà… certamente…
finché nel mondo ci saranno bambine…
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CIAO DA TONY KOSPAN


 

 

FONTI: VARI SITI  WEB – RICERCHE COORDIN. LIBERO ADATTAM. E IMPAGIN. ORSO TONY

IN CASO DI COPIA RIFERIRE ALMENO IN MODO CHIARO DA DOVE IL POST E' STATO COPIATO!!!!

 

 

 

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LA CASALINGA ED IL ROBOT… PER SORRIDERE UN PO’   Leave a comment

 

 

SIMPATICISSIMA… FORTISSIMA BARZELLETTA


 

 


 
 
 
 
 
 

LA CASALINGA ED IL ROBOT

 
 
 
 

Un giorno, una casalinga tornò a casa con l’ennesimo strano acquisto,
un robot in grado di individuare una bugia.

Il marito trovò l’acquisto piuttosto inutile, in quanto aveva sempre predicato l’importanza della sincerità in famiglia ed era certo di essere riuscito nel suo intento.
 
Nel pomeriggio, il figlio quindicenne rincasò con 2 ore di ritardo.
 
A quel punto, certo di dare a sua moglie uno smacco, chiese al ragazzino:
‘Come mai sei arrivato a casa 2 ore dopo?’
Siamo stati in libreria a lavorare su un progetto scolastico’, rispose prontamente.
Il robot girò intorno al ragazzo, e con uno sberlone lo stese.
 
‘Questa è la macchina della verità figliolo, dove sei stato veramente dopo scuola?’
‘Siamo stati a casa di Carlo a guardare un film’.
‘Cosa avete guardato?’ chiese a quel punto la madre.
‘I dieci Comandamenti’, rispose il figlio.
Il robot girò intorno al ragazzo, e con uno sberlone lo stese.
 
Con voce tremante si rialzò e disse:
 ‘Mi dispiace, vi ho mentito, in realtà abbiamo guardato un film intitolato: 'la regina del sesso’.
 
‘Mi vergogno di te, disse il padre infuriato, ‘alla tua età non ho mai mentito ai miei genitori’.
Il robot girò intorno all’uomo, e lo stese.
 
La moglie piegata in due dalle risate disse:
‘Questa te la sei proprio cercata, non puoi neanche arrabbiarti troppo con lui, dopotutto è… tuo figlio!’.
Il robot girò intorno alla donna, e… …. … la stese……



 
 
 

 
 





CIAOOOOOOOOOOOOOOOO


DA TONY KOSPAN


  








 


 

 

Buon martedì pomeriggio in poesia (con Anima mia di Hikmet) arte aforisma e….   1 comment

 
 
 
Augustus Edwin Mulready – Brenda Burke
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
In questo mondo di guerra e violenza
anche i fiori piangono…
e noi continuiamo a credere che sia rugiada.
~ Jim Morrison ~
 
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Nota

Augustus Edwin Mulready – La scelta dell'abito da sposa
 
 
 
ANIMA MIA
Hikmet
 
 
Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s’affonda nell’acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il piu bello dei sogni
ti accoglierà
Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell’arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi piano piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia
 
 
 

Augustus Edwin Mulready – Menestrelli stanchi

 

 

 

 

 

da Orso Tony

 

 

 

 

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