che spero vi piacerà riascoltare così come piace a me.
Anche questa fu portata al successo
dalla mitica Edith Piaf
NON, JE NE REGRETTE RIEN
ATMOSFERE E NOTE… DI UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
E’ del 1956…
anno di cui possiamo vedere qualche significativa immagine…
per immergerci nella sua atmosfera.
IMMAGINI DEL 1956
Olimpliadi di Melbourne
La famosa nevicata del 56
l’invasione dell’Ungheria
un televisore dell’epoca… orgoglio della famiglia…
Fiat 600 del 1956
STORIA DELLA CANZONE
La canzone è sì del 1956,
musica di Charles Dumont e parole di Michel Vaucaire ma divenne famosa grazie a Édith Piaf
che l’incise nel 1960.
La presentò poi all’all’Olympia nello stesso anno
con l’intento di dire al mondo che si ritirava dalle scene per poter guarire.
Per lei infatti voleva dire voltar del tutto pagina rispetto alle droghe che ne avevano minato la salute ma dopo soli 3 anni scomparve.
IL SIGNIFICATO DEL TESTO
Debbo dire che a mio parere la canzone
ha accenti poetici e moderni…
parlandoci di una donna che accetta
tutto quel che ha vissuto nelle sue storie passate,
senza rimpianti, delusioni o rabbie…
ed ora è pronta a ricominciare…
con il suo nuovo amore…
NON, JE NE REGRETTE RIEN
NO, NON RIMPIANGO NULLA
IL TESTO
No, non rimpiango nulla No! Niente di niente Non ho alcun rimpianto. Né per il bene né per il male che mi è stato fatto. Tutto mi è proprio uguale ! No! Niente di niente Non ho alcun rammarico No! Je ne regrette rien … Tutto è stato pagato spazzato dimenticato. Me ne frego del passato! Con i miei ricordi ho acceso il fuoco e bruciato i miei dolori, i miei piaceri Non ho più bisogno di loro! Ho spazzato tutti i miei amori e tutte le palpitazioni Spazzati per sempre Riparto da zero. No! Niente di niente Non ho alcun rimpianto. Né per il bene né per il male che mi è stato fatto. Tutto mi è proprio uguale ! No! Niente di niente Non ho alcun rammarico perché la mia vita perché le mie serate ora cominciano con te!
Un grande cabarettista che ha attraversato con i suoi spettacoli quasi tutto il secolo scorso e l'inizio di questo.
Paolo Poli (Firenze, 23.5.1929 – Roma, 25.3.2016)
In verità è stato anche attore, regista teatrale e cantante… ma è impossibile staccarlo, nei nostri ricordi, dai suoi spettacoli teatrali comici, brillanti, surreali e spesso “en travesti” certo, ma sempre caratterizzati da un evidente substrato poetico e culturale che li rendeva unici nel panorama dello spettacolo italiano.
Inoltre adorava col suo spirito libero e controcorrente e con il suo sottile. ma graffiante e satirico umorismo… scandalizare i “bempensanti” parrucconi.
Lo conobbi in gioventù a Latisana. dove tenne uno spettacolo teatrale… che ancora ricordo con piacere…, in cui faceva a modo suo una rilettura della storia della letteratura italiana del '900 in una chiave davvero divertentissima e sorprendente.
(E’ necessaria molta concentrazione e molto tatto,
ed essere insieme un po' seri e un po' matti )
Vinicius de Moraes
Per vivere un grande amore, bisogna stare un poco alla larga dalla gente, che normalmente è invidiosa dell'amore.
Per vivere un grande amore, in realtà, tu devi fare tua, la verità, “che non c`é amore senza fedeltà, di corpo-anima e cuore per vivere un grande amore”.
Per vivere un grande amore è molto, molto importante vivere sempre assieme e, se possibile, morire insieme, per non morire di dolore.
Per vivere un grande amore, non basta essere una brava persona, è necessario avere grandi pettorali – pettorali da rematore.
E' un punto a favore… saper fare uova strapazzate, gamberi, minestrine, sughi, bistecche alla Strogonoff, stuzzichini per il… dopo l`amore.
E cosa c’è di più bello che andare in cucina e preparare con amore una ricca e gustosa insalatina per il nostro grande amore?
Essere cortesi senza cortesia, saper fare quattrini con poesia – per vivere un grande amore.
E' necessario sapere bere whisky (chi lo sa bere sai, non corre rischi nel cedere alle incredibili pene dell`amore…)
Ma tutto questo è inutile amico(a) mio, se in questa selva oscura e disperata…, non sai neanche trovarla, la tua amata (il tuo amato).
era però di famiglia ebraica italo-greca originaria di Corfù
ed il suo vero nome era Giuseppe Mustacchi.
Da un paio d'anni era uscito dalla scena
per gravi motivi di salute.
Era conosciuto nel mondo per esser stato l'autore di Milord cantata dalla mitica Edith Piaf mentre in Italia la sua fama è dovuta soprattutto alla canzone “Lo straniero“.
Nato ad Alessandria d'Egitto a 15 anni si traferì con la famiglia a Parigi… dove visse in un ambiente molto aperto culturalmente e dove svolse diversi umili lavori… manifestando presto grande amore per la musica.
Innamoratosi in particolare della canzone francese cambiò il proprio nome (d'arte) in onore di Georges Brassens.
Nel '58, grazie ad un amico, conobbe l'adorata Edith e le propose diverse canzoni… tra queste la già ricordata Milord musicata da Marguerite Monnot che ebbe un clamoroso successo ma che è stata poi cantata alla grande anche da Dalida e Milva.
Autore molto prolifico ha scritto più di 300 canzoni di cui alcune molto famose in Francia cantate dalla Piaf e da Yves Montand.
In Italia fu Lauzi a portare il suo grande successo Lo straniero, che poi interpretò in italiano anche lo stesso Moustaki, e che raggiunse nel 1969 le vette della Hit Parade.
Mitici i versi… “Metà pirata metà artista un vagabondo un musicista che ruba quasi quanto dà”).
E' stato tra l'altro anche attore interpretando l'Abate Faria nello sceneggiato televisivo “Il conte di Montecristo”.
Salutiamolo ora che è partito per le praterie celesti ricordandolo, riascoltandolo e rivedendolo in questo video degli anni '60
dedicato alla sua più famosa canzone in italiano
ed in cui riconoscerete anche qualche altro grande personaggio.
Tu sei una persona di quelle che si incontrano quando la vita decide di farti un regalo. Charles Dickens
Jack Vettriano
STELLA
Roberto Perin
Ho trovato un mondo dove giocare. Ho trovato un mondo dove vivere. Ho trovato un mondo dove sognare, con le bolle color grano, saltare i riflessi di cielo nelle acque vive. Ho trovato dove correre in sella alla libertà, mentre cerco l’orizzonte. Penso che questa non può essere realtà. Ho sciolto i nodi dei miei pensieri, ho liberato al vento i desideri in questo mondo magico. Una mano mi stringe, mi prende, è la tua mano. La mano di chi mi ha fatto sognare con il suo amore.