Archivio per 8 Maggio 2013

AD OGNI INIZIO DI NOTTE – V. LAMARQUE – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 
 
 

 
 
 
 
AD OGNI INIZIO DI NOTTE
Vivian Lamarque

 
A ogni inizio di notte
gli inviava pensieri,
adeguati all’ora del silenzio e dei baci.
E gli adeguati pensieri,
di tetto in tetto scivolando,
a lui quasi preso dal sonno giungevano
appena appena in tempo,
quasi in ritardo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 

 

 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
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ECCO L’ORIGINALISSIMO TEATRO DI PAPEL DI ENNIO MARCHETTO   Leave a comment

 
 
 Davvero simpaticissimo lo show di questo
grande ed originale trasformista…
.
.
.
 
 
 
 
 
 
 
 
 L’ORIGINALISSIMO… INCREDIBILE…
 TEATRO DI PAPEL…
DI ENNIO MARCHETTO…
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
Cari amici vi presento
Ennio Marchetto…
un artista davvero originalissimo… 
 
 
 
 

 

 
 
 
Guardate il video video linkato più giù…
che ci mostra il suo “teatro di papel”
insieme ad accenni di musiche notissime..
e ditemi se non è fortissimo ed originalissimo…
 

 

 

 

 

 

 

 Ennio Marchetto è un artista unico.

 
In poco più di 15 anni di carriera è stato alla ribalta
dei palcoscenici più prestigiosi del mondo
(Edimburgo, Londra, Parigi, Berlino, New York, Los Angeles,
San Francisco solo per citarne alcuni).

 

Non è facile spiegare cosa esattamente succede
durante un suo spettacolo.

 

 

 

 

 

 

Ci sono dei costumi di carta che raffigurano
grandi cantanti italiani e internazionali e dietro c’è lui,
straordinario performer,
a dar vita a questi costumi
ripetendo movenze e tic di questi personaggi,
rendendo il tutto estremamente divertente.
 
 
 
 

 

 

Ma non è solo questo.

Meglio ma molto meglio vederlo
ascoltando anche notissime e fmosissime musiche
in un tourbillon che solleva lo spirito…

(guardatelo tutto… è imperdibile) 

 

 

 IL VIDEO

 


 

Come per i più grandi trasformisti,
la forza dello spettacolo sta nella straordinaria velocità
con cui Ennio Marchetto muove i costumi,
li apre, aggiunge piccoli particolari disegnati:
una Witney Huston gorgheggiante
si inceppa sulle note di I will always love you
per diventare una scatenata Tina Turner
incantatrice di serpenti.
 
 
 
 
 
 
 

 

Tony Kospan

 

 

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VIGNETTE ED AFORISMI DIVERTENTI MA…. D’AUTORE… PER UN PO’ DI RELAX   Leave a comment

 

 

 

 

AFORISMI  DIVERTENTI… MA… D'AUTORE

 

 




 

 

“Le cose piu’ belle della vita o sono immorali,
o sono illegali, oppure fanno ingrassare.”
Oscar Wilde

 
 

“Se non puoi convincerli, confondili.”

Confucio
 
 

Epitaffio sulla lapide in un cimitero scozzese:
Qui giace Fred Mc Guire.
Gli cadde un penny: morì nella mischia

Marcel Achard

 
 
 
 
 

 
 
 
 

“Il sesso senza amore è un’esperienza vuota, si,
ma fra le esperienze vuote che girano…
è sicuramente fra le migliori!”
Woody Allen
 

 

“Non é che io abbia paura di morire,
é solo che non voglio esserci quando succederà.”
Woody Allen

 

 

 

 

“Posso resistere a tutto… tranne che alla tentazione.”
Oscar Wilde

 

“Meglio stare zitti dando l’impressione di essere stupidi,
che parlare togliendo ogni dubbio!”
Confucio

 

 

 
 

“La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c’è niente che funziona… e nessuno sa il perché!”
Albert Einstein

 

“Ma tra un giorno da leone e cento da pecora, non se 
ne potrebbero fare cinquanta da orsacchiotto?”
Massimo Troisi

 

 


 

Dentro ogni persona grassa c'è una persona magra
che fa segnali disperati per essere liberata.
Cyril Connoll

 

“Ho dei gusti semplicissimi,
mi accontento sempre del meglio”
Oscar Wilde

 

 

 

  

 

La psicanalisi è un mito tenuto in vita dall'industria dei divani.
Woody Allen

 

Quando pensi che a nessuno importa se sei vivo,
prova a non pagare per due mesi la rata della macchina.
John Adam Belushi

 

Amo molto parlare di niente.
E' l'unico argomento di cui so tutto.
Oscar Wilde

 

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

IL GRAMMATICO ED IL DERVISCIO – RACCONTINO SUFI DI GRANDE SAGGEZZA   Leave a comment

 

 

 

 

 

Ecco un bellissimo raccontino Sufi…
con 2 morali sì semplici… ma anche profonde.
 
 
 

 

 

 

 

1 – Nella vita ci sono delle priorità…
e
2 – guai a confondere la teoria con la pratica…

 

 

 

  

Massimo Pedrazzi – Derviscio

 

 

 

IL GRAMMATICO ED IL DERVISCIO…

Rumi

 
In una notte senza luna un derviscio, passando vicino a un pozzo prosciugato, sentì un grido: una voce cavernosa chiedeva aiuto.
 
“Chi c’è laggiù?”, chiese il derviscio, sporgendosi.

 
“Sono un grammatico e, poiché non conosco la strada, sono caduto inavvertitamente in questo profondo pozzo dove mi trovo ora, praticamente immobilizzato”, rispose la voce.
 
“Tieniti, amico, vado a prendere una scala e corda”, disse il derviscio.

 
“Un momento, prego”, rispose il grammatico. “La tua sintassi e la tua pronuncia sono difettose; ti prego di correggerle”.

 
“Se questo è così importante per te, più importante dell’essenziale”, gridò il derviscio, “allora è meglio che tu rimanga lì dove sei finché io non imparo a parlare correttamente”.
 
E proseguì per la sua strada.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa storia è stata raccontata da ]alaludin Rumi.
La si può trovare nel Munaqib El-Arifin di Aflaki pubblicato in Inghilterra nel 1965.
Alcune delle storie ivi contenute non sono altro che meravigliose favole, mentre altre sono fatti storici.
Altre ancora appartengono a quella strana categoria che i Sufi chiamano “storie illustrative”:
una serie di eventi combinati per mettere in evidenza dei processi psicologici.
 
 
 
 
 

 

 

 

CIAO DA TONY  KOSPAN

 

 

 

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SUBLIME SORPRENDENTE GENIALE RIFLESSIONE DI F. ALBERONI… SULL’UMILTA’   2 comments

 

 
 
 
 
 
 
 
No… non è una riflessione solo di carattere religioso…
ed è, a mio parere, 
davvero coinvolgente e condivisibile da tutti…
e quindi anche da chi ha una concezione laica della vita.
 
 
Alberoni ci dona infatti una diversa visione dell'umiltà,
rispetto al moderno pensiero comune,
affermando che non deve esser vista come debolezza
ma come consapevolezza della reale condizione umana.
 
 
Ma lasciamo parlare questo brano, per me sublime,
che non smentisce la profondità e la genialità
del pensiero di Alberoni.
 
 
 
 
 
 
 
 

 

BEATI GLI UMILI

UNA RIFLESSIONE DI FRANCESCO ALBERONI

 

 

Beati gli umili, perché hanno capito praticamente tutto!

Il Medioevo cristiano dava una importanza grandissima alla virtù dell'umiltà.

Il mondo moderno non la considera più una virtù, anzi la guarda con compatimento, la considera un segno di debolezza.

Negli ultimi vent'anni non mi sembra di aver mai sentito elogiare una persona dicendo che è umile.

D'altronde, se vi dico “immaginate una persona umile” a voi viene in mente un uomo piccolo, povero, con le spalle curve, che sta zitto quando gli altri parlano, che non si ribella quando gli vien fatto un torto, insomma un debole, un vinto.

E viene in mente questa immagine perché si è perso il significato profondo, spirituale dell'umiltà.

L'umiltà implica un atteggiamento verso il mondo, verso gli altri, verso noi stessi e verso Dio.

Incominciamo con l'orientamento verso il mondo.

Noi viviamo come se le risorse della Terra fossero illimitate.

Il nostro modo di pensare è rimasto quello dei primi agricoltori.

Dovremmo aver sempre presente che la Terra è un piccolissimo granello di sabbia nell'infinità delle galassie.

Ricordarci che, con la scienza che abbiamo, non potremo mai abbandonarla.

E che tutte le stoltezze che compiamo peseranno nei millenni futuri sui figli dei nostri figli.

Il nostro orgoglio è smisurato. Siamo convinti che le nostre azioni siano sagge, razionali. In realtà procediamo come dei ciechi.

Solo l'umiltà ci aiuta a vedere.

 

 

Van Gogh – Primi passi

 

 

Passiamo ora all'atteggiamento verso gli altri.

Siamo tutti intolleranti, convinti di conoscere la verità.

Ammiriamo chi ha ferme convinzioni politiche, chi si batte con accanimento, chi insulta i suoi nemici, li trascina nella polvere.

Ammiriamo i vincitori, i prepotenti.

Giudichiamo, condanniamo ed esaltiamo chi giudica e condanna.

Non ci viene mai in mente che, fra poche generazioni, le idee per cui abbiamo combattuto avranno perso totalmente di senso.

Cosa è rimasto della passione interventista che ha condotto alla prima guerra mondiale?

E delle ideologie del nazismo e dello stalinismo?

Hanno causato dolori spaventosi, crudeltà terrificanti.

Sembravano eterne, incrollabili, e ora?

L'atteggiamento verso se stessi consiste nell'essere consapevoli che non valiamo più delle altre persone.

Che il nostro successo dipende dalla fortuna e dalla collaborazione di altri a cui dobbiamo riconoscenza.

Consiste, infine, nel sapere che possiamo sempre sbagliare e che abbiamo sempre da apprendere.

C'e' infine l'atteggiamento verso Dio, essenziale per comprendere l'umiltà cristiana.

In una società ormai scristianizzata, questo tema riguarda solo la parte più segreta dell'animo.

 Tutti i mistici e tutti i teologi sono d'accordo che l'uomo non può darsi la fede da solo.

Perché la fede non è un fatto intellettuale, è amore appassionato per Dio.

E questo amore è Dio stesso che lo accende.

L'uomo può solo predisporsi ad incontrarLo.

Lo fa pregando, diventando niente davanti a Lui.

Questo diventare niente è l'umiltà di fronte a Dio.

Un abbandono totale, una accettazione totale, un vuoto che Dio, quando vuole, riempie del calore ardente dell'amore, che divampa, commuove e sazia l'animo inaridito.

L'umiltà di cui ci parla la nostra tradizione è dunque una importante virtù.

Essa ci rende consapevoli dei nostri doveri verso la Terra e il futuro.

Ci spinge a trattare gli altri con obbiettività e tolleranza.

Ci rende prudenti e riconoscenti.

Negli animi religiosi, infine, è sorgente di forza e di fede.

Parla l'italiano scampato al disastro aereo “Non ricordo più nulla, solo il fuoco”

 

Alberoni Francesco

 

 

 

 

 

Cosa ne pensate?

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

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I DIPINTI PIU’ BELLI SULLA MATERNITA’ – I PARTE   3 comments


Penso che non ci sia nell’arte
un tema più bello e più affascinante
della maternità.

Dato l’enorme numero di dipinti sul tema
quindi ho pensato di dividerlo in 2 parti
pur consapevole dell’impossibilità d’esaurirlo del tutto.

L’intento è quindi solo quello di creare
una bella antologia di opere d’arte
iniziando da quelle di 4 grandi artisti.






LA MAMMA NELL’ARTE
a cura di Tony Kospan

Pertanto in questa prima parte vedremo i dipinti,
4 per ciascuno, di 4 grandi artisti
Mary Cassatt, Auguste Toulmouche, Renoir e Picasso
mentre nella II Parte
ci sarà un’ampia antologia di opere di altri autori
anch’esse, a mio parere, molto significative.








I PARTE



Iniziamo con la pittrice impressionista statunitense
Mary Cassatt
che ha creato un grandissimo numero di dipinti sul tema.




Mary Cassatt




Quello che stupisce, e che desta grande ammirazione,
 è che lei non fu mai… m a d r e . . . nella realtà
ma penso che sia stata una grande madre nel cuore
e che questo sentimento l’abbia vissuto in pieno nell’arte.

Sono certo che riconoscerete per averle già viste
diverse sue opere tra le seguenti…  
dato che vanno per la maggiore nel web…





Mary Cassatt




Mary Cassatt




Mary Cassatt
.
.
.


Passiamo ora ad Auguste Toulmouche,
pittore francese dell’800,
definito anche il pittore della felicità,
i cui dipinti sono sì accademici… ma davvero eleganti.




Auguste Toulmouche





Auguste Toulmouche





Auguste Toulmouche




Auguste Toulmouche




Ed ora ecco i dipinti

di uno dei più grandi impressionisti,
Pierre-Auguste Renoir,
che ha dedicato numerose opere alla maternità.

Per i soggetti, i colori ed il calore dei suoi dipinti,
è definito il pittore della gioia di vivere
ed il cantore della vivacissima Parigi di fine ‘800.




Renoir




Renoir




Renoir




Renoir




Ed infine terminiamo questa prima parte con

Pablo Picasso

uno dei più grandi artisti del XX secolo.


Il pittore spagnolo, nei suoi variegati periodi

della sua lunga e complessa vita artistica,

ha spesso trattato questo tema universale.





Picasso





Picasso





Picasso





Picasso




FINE I PARTE





IL GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE…

INSIEME

Ripped Note





Mary Cassatt



IL MESE DI MAGGIO NELLA STORIA… NEL MONDO… NEI PROVERBI E… NELLA CANZONE   Leave a comment

.


Siamo, solo da alcune ore, nel mese di Maggio, cuore della Primavera,

e quindi mi par giusto approfondire un po’ la sua conoscenza

secondo il nostro stile.

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Maggio, mese delle rose e finestra aperta verso l’estate,

è notoriamente uno dei mesi più amati

sia per il clima mite che per alcune significative feste e riti tradizionali.


Cercherò di rendergli omaggio narrando la sua storia, il suo significato,

alcuni proverbi ed ascoltando una mitica canzone.







IL NOME


Il nome Maggio deriva dal nome latino Maius.


Il nome latino avrebbe preso origine, secondo Ovidio, da majores: “gli adulti anziani” a cui i romani dedicavano questo mese (avendo Romolo diviso la popolazione romana in due, i maggiori, gli adulti anziani, appunto, e i minori, i giovani abili alle armi, così che i primi governassero con la saggezza, i secondi con la forza delle armi) ; secondo altri deriverebbe dal nome di Maja, la madre di Mercurio, a cui il mese sarebbe stato dedicato (secondo altri ancora esso era consacrato al dio Apollo).








MAGGIO

– STORIA SIGNIFICATO PROVERBI ED UNA CANZONE –






IL MESE DI MAGGIO NELLA STORIA E NEL MONDO



Calendario Arcaico Romano e Calendario della Repubblica Romana: Maius era il terzo mese del calendario, contava 31 giorni;


Calendari Giuliano e Augusteo: Maius era il quinto mese del calendario e contava 31 giorni;
Nel mondo romano questo mese, che era dedicato alla dea Maja, madre di Mercurio e dea della vegetazione e delle fioriture,
veniva festeggiato con canti e balli, davanti alle case si piantavano arboscelli o pali con regali appesi.
Era il mese della fertilità: infatti si apriva con la festa di Flora (Maia), dea della vegetazione;

per gli ebrei Iyàr, ottavo mese del calendario, va da Aprile a Maggio, il suo nome deriva da “Or” che nella lingua ebraica significa “luce” (il nome babilonese era Ziv, che significava “splendore” “raggio di luce”), mentre Sivàn, nono mese, che prenderebbe il suo nome dal babilonese Simanu, dura 30 giorni e va da Maggio a Giugno;

per i musulmani Rabe’e Al-Awwal è il terzo mese del calendario, conta 30 giorni, mentre Rabe’e Al-Thani, che conta 29 giorni, è il quarto mese del calendario;

per i persiani Ordibehesht contava 30 giorni e andava da Aprile a Maggio, mentre Khordad, di 31 giorni, andava da Maggio a Giugno;




Arthur Hacker




per i celti Giamonios (tempo dei germogli), settimo mese, contava 29 giorni e andava da Aprile a Maggio, mentre Simivisonios (tempo chiaro), ottavo mese, contava 30 giorni e andava da Maggio a Giugno;

anche i pellerossa d’America adattarono il computo dei mesi al sistema importato dai pionieri, ma i loro mesi erano legati alla vita della luna e, naturalmente, ogni popolo aveva nomi propri per i mesi dell’anno:
secondo la testimonianza di Alce Nero, del popolo Lakota, era:
Luna quando i cavalli perdono il pelo;per gli indiani Chippewa e Ojibwa era: Luna della Sanguisuga; ( tra molte popolazioni, compresa la nostra, in passato le sanguisughe sono state considerate utilissime per la cura di certe patologie,e simboli di purificazione).

Durante la Rivoluzione Francese il periodo che andava dal 20 Aprile al 19 Maggio prese il nome di Floréal (Florile), mentre quello che andava dal 20 Maggio al 18 Giugno fu chiamato Prairial (Pratile).






CARATTERISTICHE


Nel Medioevo il mese di Maggio veniva rappresentato come un giovane che portava fiori,
oppure come un giovane intento a tagliare il fieno.

E’ il mese della fioritura, dell’esplosione della natura.


E’ il mese del risveglio completo che segue la sonnolenza di Aprile e che precede il fulgore della vicina estate.






Le giornate si allungano e si fanno sempre più calde.


.

Per una buona riuscita del raccolto il mese di Maggio deve essere caldo, ma non troppo

e non deve essere particolarmente piovoso.


E’ anche il mese della Festa del Lavoro e della Festa della Mamma

oltre ad essere Mese Mariano.




C. C. Curran





PROVERBI



Maggio asciutto grano dappertutto;

Maggio ventoso, grano generoso;

Maggio soleggiato, grano a buon mercato;

Maggio ortolano assai paglia e poco grano;

Maggio fresco e casa calda, la massaia sta lieta e salda;

Se piove al Venerdì santo, piove Maggio tutto quanto;

Di Maggio ciliegie per assaggio, di Giugno ciliegie a pugno.




TESTI DAL WEB – IMPAGIN. T.K.







UNA CANZONE MITICA



Infine una mitica canzone dedicata a questo mese…

Era de maggio… cantata da Mina.



Arthur Hacker


CIAO DA TONY KOSPAN




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LA GRANDE FAMIGLIA   1 comment

L’EMPATIA COS’E’? CE LO SPIEGA QUESTA FAVOLA DI SCHOPENHAUER….   8 comments

 

 

 

 

Ancora una piccola favola…

ma stavolta firmata… da un grande filosofo…

Schopenhauer

e la spiegazione dell'empatia

 

 

 

 

 

 

I PORCOSPINI

 

 

In una fredda giornata d’inverno un gruppo di porcospini si rifugia in una grotta

e per proteggersi dal freddo si stringono vicini.

 

Ben presto però sentono le spine reciproche

e il dolore li costringe ad allontanarsi l’uno dall’altro.

 

Quando poi il bisogno di riscaldarsi li porta di nuovo ad avvicinarsi

si pungono di nuovo.

 

Ripetono più volte questi tentativi, sballottati avanti e indietro tra due mali,

finché non trovano quella moderata distanza reciproca

che rappresenta la migliore posizione,

quella giusta distanza che consente loro di scaldarsi

e nello stesso tempo di non farsi del male reciprocamente.

 

 


 

 
 
 
 
 
 

Questa, in realtà, è molto di più di una favola…, 
è una magnifica… perfetta descrizione
dell’EMPATIA.
 
 
 
 

 

 

Ma cos'è l'empatia?


Ce lo spiega molto bene il brano che segue
che ci consente di approfondire la conoscenza
di quest'aspetto della nostra personalità
che molti confondono con la simpatia. N.T.K.

 

 

CORAZONLILA.gif corazon lila image by nair2652

 

 

 

L'EMPATIA

 

Ecco il segreto dell’empatia, quella capacità di “sentire l’altro”, di cui tutti noi, seppure a diverso titolo siamo dotati per natura.
L’empatia è ciò che permette agli uomini di riconoscersi a vicenda dal semplice incontro di uno sguardo, di percepire i bisogni dell’altro come altrettanto importanti quanto i propri, entrando in contatto con il suo mondo interiore e le sue emozioni.
E se pensiamo a quanto contano le emozioni nel processo comunicativo possiamo ben capire perché l’empatia sia ritenuta una dote fondamentale per chi vuole essere un buon comunicatore, ma più in generale per chi vuole vivere felicemente qualsiasi tipo di rapporto (di coppia, di amicizia, di lavoro).

L’uomo è per natura un animale sociale; pertanto non può vivere senza relazionarsi con gli altri, ma, come suggerisce il racconto di Schopenhauer, il segreto sta nel trovare la giusta distanza che ci permette di percepire le emozioni dell’altro senza identificarci con esse.

Alcune persone pensano che il modo migliore per stare vicino a chi amano sia provare le stesse emozioni a tal punto da vivere quasi in simbiosi e se l’altro soffre si sentono quasi in dovere di soffrire esattamente come lui.

La vera empatia non richiede un simile sacrificio, che spesso è anche controproducente.
Lo sanno bene tutti coloro che svolgono professioni d’aiuto, medici, infermieri, psicologi per i quali è importante possedere una buona dose di empatia.

Se questi si facessero completamente carico delle problematiche degli altri non riuscirebbero ad essere loro d’aiuto perché sarebbe come pretendere di salvare chi è caduto nelle sabbie mobili gettandosi a pesce dentro di esse.

La vera empatia può essere dunque riassunta nella formula “vicini, ma non troppo”.

 

 

 

 

Dal libro “Leader di te stesso”

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 
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CORRENTI D’AMORE – F. LUGNANI – FELICE MERCOLEDI’ IN POESIA ARTE AFORISMA E…   Leave a comment

 
 

 
 
 

 

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Francois Martin-Kavel – Piacevole riflesso

 

 
 
 
 
 
 
 
 
L’ebbrezza, e il desiderio, e il lasciarsi andare,
e  questo  era  la mia  vita
era questo
che l’acqua dei tuoi occhi portava.
 Pablo Neruda

 
 
 
 

 
 
 
Francois Martin-Kavel – Giovane bellezza con il cappello floscio

 

 

CORRENTI D’AMORE

– Franco Lugnani –

 

 

D’amore ho percorso i nascosti sentieri
sempre cercando dovunque là fuori
la luce nascosta nei nuovi amori,
ma cenere resta dei fuochi di ieri.

 
Nell’abbraccio cercato
nell’amplesso goduto
nell’attimo andato
nel sogno vissuto
nell’emozione provata
nell’occasione mancata
e non solo…
 
 
Da sempre ho percoso d’amore i sentieri
sol cenere resta della vita di ieri.
Nel fiore sbocciato
per la donna che ho amato,
nell’incontro sfiorato
con la donna che ho amato
nello sguardo trovato
nella donna che ho amato,
e non solo…
Da sempre percosi d’amore i sentieri
sol cenere resta degli amori di ieri.
 
 
 
 
 
Francois Martin-Kavel
 
 
    

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A TUTTI DA
ORSO TONY
 
 
 
 
 
 
 

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