![]() IL NOSTRO CONCERTO
di Umberto Bindi…
![]() Le canzoni di Bindi sono spesso vere poesie… ed in ogni caso esse ci donano con stile e delicatezza vere profonde emozioni…
Bindi, pur facendo parte della schiera dei grandi cantautori liguri che hanno lasciato una grande impronta nella storia della nostra musica leggera…, (e forse era il più preparato musicalmente) ebbe tuttavia una carriera molto diversa… per l’emarginazione che visse a causa della sua omosessualità…
![]() Umberto Bindi (Bogliasco 12 maggio 1932 – Roma 23 maggio 2002)
Spesso bistrattato in vita
di recente è stato rivalutato alla grande
per la bellezza e l’eleganza dei testi e delle musiche.
Quella che leggeremo ed ascolteremo…
possiamo definirla forse la sua canzone più bella…
ed è molto cliccata nel web…
Certamente indimenticabile m’appare
questo verso… che colpisce al cuore…
“Ovunque sei, se ascolterai
accanto a te mi troverai” ![]() Legggiamo ora prima il testo di questa canzone
e poi possiamo ascoltarla…
![]() ![]() IL NOSTRO CONCERTO…
~ Umberto Bindi~
Sull’eco del concerto Ovunque sei, se ascolterai Ovunque sei, se ascolterai Ovunque sei, ovunque sei ![]() ![]() ![]() ![]() ![]()
Ed ora è giunto il momento d’ascoltar questa
che è la sua canzone ancor oggi molto amata
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Ciao da Tony Kospan
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Archivio per 4 Maggio 2013
UMBERTO BINDI E LA SUA… CANZONE POESIA… IL NOSTRO CONCERTO Leave a comment
RICOSTRUITO IL VOLTO DI TUTANKAMON E SCOPERTA LA CAUSA DELLA SUA MORTE Leave a comment

![]() Giovane e con le labbra carnose: così era il faraone.
L’immagine da una tomografia computerizzata alla mummia
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IL CAIRO – Un team di esperti francesi, statunitensi ed egiziani è riuscito a ricostruire il volto di Tutankamon, attraverso una tomografia computerizzata della mummia del faraone vissuto nel XIV secolo a.C..
Dalla ricostruzione il faraone egiziano appare un uomo giovane, di circa di 19 anni, dalle labbra carnose.
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SMS D’AMORE… VERE GEMME… CHE VENGONO DAL… PASSATO Leave a comment
Anche i ns antenati erano capaci di scrivere
brevi messaggi d'amore, spesso bellissimi,
pur non avendo la necessità… nè la possibilità,
di inviare sms… e chissà…
qualcuno di essi potrebbe ancor oggi tornarci utile…

3 – Amare è gioire, mentre crediamo di gioire solo se siamo amati – Aristotele
4 – Amare è mettere la nostra felicità nella felicità di un altro – G.W.von Leibnitz
5 – Amico mio, non pensiamo al domani e cogliamo insieme quest’attimo della vita che trascorre – Kyyam
6 – Fu il tuo bacio, amore, a rendermi immortale. – M.Fuller
7 – Amore non è guardarsi a vicenda; è guardare insieme nella stessa direzione – A.deSaint-Exupery
8 – Amore guarda non con gli occhi ma con l’anima… – Shakespeare
9 – Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze – Paul Valery
10 – Amore! Ecco un volume in una parola, un oceano in una lacrima, un turbine in un sospiro, un millennio in un secondo – Tupper
11 – E adesso che ti amo sono felice, così felice che qualsiasi cosa può aspettare domani. – Alda Merini
12 – Non dimenticare mai che l'amore che provo per te è come il vento: non potrai mai vederlo, ma potrai sempre sentirlo. Ovunque sarai. – Sergio Bambaren
13 – Bocca dolcissima, se parli o taci sei tutta amori, sei tutta grazie e sempre affabili, sempre vivaci – Rolli
14 – E' dolce quello che tu mi dici, ma più dolce è il bacio che ho rubato alla tua bocca. – H. Heine
15 – Celami in te, dove cose più dolci son celate, fra le radici delle rose e delle spezie – Swinburne
16 – Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato. – Walt Whitman
17 – Come ti vidi mi innamorai. E tu sorridi perché lo sai – Arrigo Boito
19 – Ami domani – chi non ha mai amato – e chi ha amato già – ami domani – Anonimo latino
20 – Cos’è un tuo bacio? Un lambire di fiamma… – Victor Hugo
21 – Un amore così bello non doveva far male. – Alda Merini
22 – Dammi 1000 baci e quindi 100 e quindi altri 1000 ed altri 100 e poi di nuovo 1000 e ancora 100 – Catullo
23 – E’ dolce quello che tu mi dici, ma più dolce è il bacio che ho rubato alla tua bocca – H. Heine
24 – E’ preferibile l’aver amato e aver perso l’amore al non aver amato affatto – Lord Tennyson
25 – Fortunato quanto gli dei, a me pare, colui che siede di fronte a te e da vicino ode la tua voce e il riso melodioso – Saffo
26 – Fu il tuo bacio, amore, a rendermi immortale – M. Fuller
27 – Il bacio è un dolce trovarsi dopo essersi a lungo cercati – Anonimo
28 – Non ho mai freddo quando sono tra le tue braccia. – Raymond Peynet
29 – Il vero amore non ha mai conosciuto misura – Properzio
30 – Mi piacerebbe soltanto vedere i miei occhi quando ti guardano… – R. Barthes
31 – La gioia non è nelle cose, è in noi – Richard Wagner
CIAO DA TONY KOSPAN
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COMPIUTA DONZELLA – PRIMA POETESSA IN “VOLGARE” ED AMMIREVOLE DONNA DEL M.E. Leave a comment

COMPIUTA DONZELLA
– POETESSA DEL MEDIOEVO –
a cura di Tony Kospan
Una donna del Medioevo ed in particolare una poetessa, Compiuta Donzella, di cui si sa poco… se non per alcuni giudizi espressi su di lei in prosa e poesia… ma che possiamo considerare quasi certamente la prima poetessa in lingua italiana (all'epoca si diceva “in volgare” essendo la lingua colta ancora il latino).
Quel che qui leggeremo, la sua storia… i giudizi su di lei e 2 suoi sonetti, ci aprono una finestra sia sulla sua persona che sulla poesia nel Medioevo.
Mentre leggiamo, se ci va, ascoltiamo questa musica.
Marie Spartali Stillman
COMPIUTA DONZELLA
LA SUA STORIA E QUEL CHE DI LEI HANNO SCRITTO
Resta un enigma storico Compiuta Donzella, il nome, o lo pseudonimo, sotto cui si cela una “rimatrice” fiorentina del Duecento. Si tratta quasi certamente della prima donna che compone poesie in italiano. Ci sono pervenuti soltanto tre suoi sonetti di gusto trobadorico e giullaresco, due dei quali dallo stile non lontano da quello del Petrarca. Data l’asssenza di altri riscontri letterari o biografici, sulla Compiuta (nome, all’epoca abbastanza comune all’epoca a Firenze) sono fiorite le più svariate ipotesi… spesso di fantasia. Ecco come Guittone d’Arezzo la definisce in questo che appare un esagerato panegirico delle sue virtù. “Soprapiacente donna, di tutto compiuto savere, di pregio coronata, degna mia Donna Compiuta, Guitton, vero devotissimo fedel vostro, de quanto el vale e po’, umilmente se medesmo raccomanda voi. “. Ma quel che possiamo evincere, con certezza, da queste espessioni scritte in un'epoca come quella medievale in cui molto raramente alle donne era concesso dedicarsi alla letteratura, è che Compiuta fu certamente una poetessa dotata d’indubbie qualità artistiche. A conferma di ciò ci sono anche due sonetti di un autore anonimo suo contemporaneo, che allude alla fama di Compiuta come autrice di poesie, in cui un verso così recita: “che di trobare avete dominanza”. Il “trobar” fa riferimento ai “trobadours”, poeti musicisti provenziali in gran voga all’epoca.
Ecco il sonetto in questione… dedicato a lei…
Gentil donzella somma ed insegnata,
LE SUE POESIE
Ma ora avviciniamoci al suo cuore… leggendo 2 suoi sonetti di contenuti… opposti!
Nel primo sembra disdegnare ogni contaminazione con l’amore umano… desiderando dedicarsi solo a quello divino…
ma poi nel secondo svela invece l’aprirsi, in modo pieno del suo cuore, verso un uomo.
I SONETTO
LASCIAR VORRIA LO MONDO E DIO SERVIRE
Lasciar vor[r]ia lo mondo e Dio servire e dipartirmi d’ogne vanitate, però che veg[g]io crescere e salire mat[t]ezza e villania e falsitate, ed ancor senno e cortesia morire e lo fin pregio e tutta la bontate: ond’io marito non vor[r]ia né sire, né stare al mondo, per mia volontate. Membrandomi c’ogn’om di mal s’adorna, di ciaschedun son forte disdegnosa, e verso Dio la mia persona torna. Lo padre mio mi fa stare pensosa, ca di servire a Cristo mi distorna: non saccio a cui mi vol dar per isposa.
II SONETTO
ORNATO DI GRAN PREGIO E DI VALENZA
Ornato di gran pregio e di valenza
e risplendente di loda adornata, forte mi pregio più, poi v’è in plagenza d’avermi in vostro core rimembrata ed invitate a mia poca possenza per acontarvi, s’eo sono insegnata, come voi dite c’a[g]io gran sapienza; ma certo non ne son [tanto] amantata. Amantata non son como vor[r]ia di gran vertute né di placimento; ma, qual ch’i’ sia, ag[g]io buono volere di servire con buona cortesia a ciascun ch’ama sanza fallimento: ché d’Amor sono e vogliolo ubidire.
. . Tony Kospan F I N E
J. W. Waterhouse |