Archivio per 20 aprile 2013

LA CARTA CHE SCOMPARE – GIOCO DI MAGIA VIRTUALE….   Leave a comment

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– COM'E' POSSIBILE

CHE PROPRIO LA CARTA DA VOI SCELTA…

PROPRIO QUELLA… SCOMPARE? 

 

 

– CLASSICISSIMO GIOCO DI MAGIA VIRTUALE!!! –


Questo gioco ha avuto un enorme successo

 nel web… qualche anno fa…

appassionando ed incuriosendo tantissimi…

 

 

 

 

Ma… non  è proprio magia…

magia segreta… A bocca aperta

.

 

Suvvia… scopriamo il trucco

con un colpo di… fantasia!

 

 

 

 

Chi non lo scopre

può dirmelo ed io glielo rivelerò…

.

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Purtroppo il sito che aveva una bellissima grafica

di questo gioco… è scomparso…

ma anche questo è comunque in grado

di farci giocare e di far scomparire la nostra carta!

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Proviamo… a scoprire il trucco!

 

 

 
 
 
 Buon divertimento…
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 


 

LA GRANDE FAMIGLIA – POESIA DI TONY KOSPAN   3 comments







LA GRANDE FAMIGLIA
Tony Kospan

 
Ogni volta che un uomo
ad un altr’uomo reca danno
senz’onesto motivo…
 
Ogni volta che un uomo
al fratello animale reca danno
senz’onesto motivo…
 
Ogni volta che un uomo
a mamma natura reca danno
senz’onesto motivo…
 
io sto male…
 
perché il danno anche a me
egli ha arrecato.
 
Non siamo fatti
della stessa materia?
 
Non siamo creati
dalla stessa mano?
 
Non siamo forse elementi
della stessa realtà?
 
Non sentiamo d’esser molecole
d’un unico cosmico corpo?
 
Non recitiamo un’unica commedia,
seppur con diverse parti,
sullo stesso palcoscenico?
 
Non suoniamo tutti insieme
la musica delle stelle?
 
Perché dunque esser nemici
infine anche a se stessi?
 
Non è meglio godere
dell’unanime abbraccio
d’ogni membro,
comunque composto,
della grande famiglia
dell’assoluto Universo?
 
Ogni volta che un uomo…
..


.
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Magritte – La grande famiglia




L’ALLEGORIA DELL’AMORE E DEL TEMPO – I SEGRETI DEL MITICO DIPINTO – III PARTE   Leave a comment

 

 

 

 

 

 

 

L'ALLEGORIA DELL'AMORE E DEL TEMPO

ARTE E SEGRETI

 

III  PARTE

 

 

 

 

 

 

Sono rappresentate due donne, nella parte del dipinto in alto a sinistra.

La simbologia di una delle due, la donna che piange ed urla strappandosi i capelli, è stata sempre chiara, dal Vasari ad oggi, anzi ben prima del Vasari e del Bronzino: è il simbolo della Gelosia disperata, altro inconveniente dell’amore, forse quello che più fa soffrire.

Riguardo la donna più in alto ci sono state molte discussioni; Erwin Panofsky credette di essere arrivato nel giusto definendola come Verità che aiuta il Tempo ad alzare il velo: Veritas filia Temporis, appunto. Quindi ritenne che il titolo più appropriato del quadro era: “La lussuria smascherata”. Ma ebbe la correttezza di cambiare idea quando osservò che nel quadro c’è una contrapposizione fra questa donna ed il Tempo: si scambiano sguardi irosi e sembra che la donna cerchi più di continuare a coprire col drappo piuttosto che alzarlo.
 
Oggi l’interpretazione più diffusa ritiene che questa donna rappresenti la Notte, colei che cela gli amanti ed in cui sembra che il tempo si fermi.
 
 
 
 
 

 

 

 

Al centro del quadro Cupido e Venere si baciano e si carezzano lascivamente, ma le forme di Cupido hanno ben poco di maschile, sembra un androgino.
Qui c’è tutta la cultura neoplatonica di Firenze che tendeva ad una rappresentazione molto simile dei corpi maschili e femminili, lo si vede benissimo dai disegni di Leonardo, Michelangelo e Raffaello.
L’aspetto più sorprendente è la gestualità dei due amanti: Venere ha in mano una freccia, Cupido tiene una mano sui capelli di Venere, sino ad arrivare al diadema.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Non possono essere gesti vacui, e l’interpretazione è singolare: entrambi stanno perseguendo la stessa finalità, che è quella di sottrarre qualcosa senza che l’altro se ne accorga.
Venere disarma Cupido privandolo della freccia, e Cupido disarma Venere privandola del suo diadema.
Entrambi operano in modo nascosto, difatti i loro gesti non possono essere reciprocamente visti.
Trovo convincente questa interpretazione, perché dopo che la si è sentita la prima volta non si può fare a meno di vedere la specularità dei due gesti, che sono fra di loro in corrispondenza fraudolenta.
 
 
 
Rivediamolo infine un'ultima volta e tutto intero, il quadro,
dopo gli spezzettamenti faticosi della spiegazione.

 

 

 

 

Un altro titolo dell'opera, forse vicino alle intenzioni dell’artista, è “L’Allegoria del Trionfo di Venere”.
 
 
Il quadro è stato eseguito attorno al 1546 e segna la fine del periodo dei manieristi eroici e furiosi: il Parmigianino, il Rosso fiorentino, il Pontormo, i pittori della crisi politica italiana.
 
Due poteri politici assoluti, il Vaticano e la Spagna, hanno vinto, e “la lucida intenzionalità con cui il Bronzino dà forma incorrotta alla materia pittorica, fissando le immagini in una statica e aulica preziosità, si pone come superamento delle inquietudini della precedente generazione manieristica”.
E’ “un emblematico riflesso della volontà assolutistica della politica”.
 
Nel tempo succederà altre volte, ancora con grandi artisti: Guido Reni, dopo la tempesta sublime e terrestre del Caravaggio, e Jean Dominique Ingres, dopo la Rivoluzione francese, in piena Restaurazione.
 
Ma se seguiamo Erwin Panofsky, ci accorgiamo di quanta duplicità, ambiguità, insicurezza, ci sia dietro questo trionfo allegorico, ed il Bronzino ne era consapevole, solo che i tempi erano quelli.
 
La scialuppa di salvataggio non è il trionfo, è la consapevolezza, ed il sorriso che ne scaturisce, non ironico né grottesco, è il sorriso di chi ha capito, e va bene così, perché chi se ne accorge già è fuori dal gioco fraudolento della ipocrisia fatta sistema, dei disvalori elevati a valori.
 
Questo può essere il senso catartico del capolavoro del Bronzino.

 

F i n e

 

Testo di Solimano – Impaginazione note e coordinam. di Tony Kospan

 
 
 
 
PER CHI VOLESSE LEGGER
LA I PARTE

 
 
 

PER CHI VOLESSE LEGGER
LA II PARTE:

 

 

 

 
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L'ARTE?

 
 
 

DIETRO TI CERCO – SALINAS – FELICE SABATO IN POESIA ARTE AFORISMA E…   2 comments

 
 
 

 

 

 

Pierre Carrier-Belleuse


 

 

 

 

    
 

 

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Non dimenticare mai che l'amore che provo per te è come il vento:
non potrai mai vederlo, ma potrai sempre sentirlo.
Ovunque sarai.
Sergio Bambarén


 

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Sdraiata con seno nudo – Pierre Carrier-Belleuse

 

 

 

DIETRO TI CERCO…

Pedro Salinas

 

Sì, dietro alla gente ti cerco.

Non nel tuo nome, se lo dicono,

non nella tua immagine, se la dipingono.

Dietro, dietro, oltre.

Dietro a te ti cerco.

Non nel tuo specchio, non nelle tue parole,

né nella tua anima.

Dietro, oltre.

Dietro ancora,

più indietro di me ti cerco.

Non sei quello che io sento di te,

non sei ciò che palpita con sangue mio nelle vene,

senza che sia io.

Dietro, oltre ti cerco.

Per averti incontrato,

smettere di vivere in te, e in me,

e negli altri.

Vivere ormai dietro a ogni cosa,

dall'altra parte di ogni cosa

– per averti incontrato -,

come se fosse morire.

 

 

 

Pierre Carrier-Belleuse – La maison de la musique

 

 

 


         

 

 
 
a tutti…
da Tony Kospan
 
 
 
 

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