Archivio per 9 aprile 2013

IL TUO POSTO VUOTO – V. LAMARQUE – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 

 

E. Hopper

 
 
 
IL TUO POSTO VUOTO
Vivian Lamarque
 
 
Il tuo posto vuoto a tavola
parla racconta chiacchiera ride forte
non sta mai fermo si alza
ritorna mangia avanza sempre un boccone
ritaglia nel formaggio forme di animali
il tuo posto vuoto a tavola
a destra di Miryam
è di fronte a me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
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ARTE MUSICA POESIA ETC…
NEL NUOVO GRUPPO DI FB

 
 
 

SIGNIFICATO STORIA ED EFFETTIVA VALIDITA’ DELL’EFFETTO MOZART   2 comments

 
 
 
 
 
 
 

EFFETTO MOZART
ovvero
EFFETTI DELL’EDUCAZIONE MUSICALE
 

 

 

“Che la musica influenzi l’umore è cosa nota.

Meno risaputo è che la musica possa agire direttamente sull’organismo modificando il nostro stato emotivo, fisico e mentale.

Questo fenomeno – chiamato effetto Mozart – non si verifica solo ascoltando le sinfonie del grande Amadeus, ma anche i canti gregoriani, un certo tipo di jazz e di pop, i ritmi sudamericani, le armonie new age e persino un pò di sano e robusto rock’n'roll.”

Queste citazioni sono prese dalla presentazione all’edizione italiana del libro di Don Campbell “Effetto Mozart“.

 

 

 

 

Dello stesso autore sono in vendita numerosi CD che l’autore pubblicizza affermando:

“Le vostre orecchie, la vostra voce e il vostro repertorio musicale sono il più potente strumento di cura a vostra disposizione”.

Le potenzialità terapeutiche della musica ci vengono insomma presentate come un dato certo ed acquisito, una realtà scientifica.

 

Ma è davvero così?

 

Ripercorriamo insieme la storia del cosiddetto “Effetto Mozart” e scopriremo un’interessante miscela di dati scientifici, distorsioni mediatiche ed interessi commerciali.

Successivamente alla pubblicazione dei lavori della Rauscher i media, interpretando superficialmente i dati oggettivi e non prestando attenzione al dibattito scientifico in corso, instillarono nel grande pubblico l’idea che bastasse ascoltare Mozart per diventare più intelligenti.

Un po’ come quando da giovani studenti si mette il libro sotto al cuscino nella speranza, la mattina dopo, di sapere la lezione.

 

 

 

 

E’ facile comprendere che esiste una chiara differenza tra l’ascolto passivo di musica classica, fulcro del lavoro originale della Rauscher, ed gli effetti di una sistematica educazione musicale.

Quest’ultima richiede periodi prolungati di attenzione, una pratica quotidiana, l’apprendimento di una complessa simbologia, la memorizzazione di ampi passaggi musicali, ed inoltre, specie nella musica strumentale, la progressiva padronanza di raffinate abilità motorie.

Questo, specie se avviene nell’infanzia, un periodo di grande plasticità neuronale, può avere significativamente influenzare lo sviluppo cognitivo del bambino.

Tuttavia non possiamo assumere a priori che l’insegnamento di uno strumento musicale sia di per sé più efficace di un corso di informatica di base o di una lingua straniera, sebbene per alcuni bambini probabilmente possa essere più divertente.

 

 

 

 

Vari studi hanno verificato un legame tra partecipazione a corsi di musica in età prescolare e IQ.

Tuttavia una correlazione tra due eventi non implica di per sé un rapporto di causa ed effetto.

Dobbiamo quindi correre ad iscrivere i nostri figli ad un corso di musica? Perché no! Di certo ne risulteranno arricchiti.

Ma non aspettiamoci di ritrovare un piccolo Einstein al nostro tavolo.

 

Godiamoci quindi l’ascolto di un brano di Mozart, ben venga un incremento dell’attenzione all’educazione musicale nei curricula scolastici, ma non aspettiamoci di guarire da una malattia o di diventare improvvisamente studenti più brillanti…

 

 

 

 

 

Sì… godiamocela davvero questa mitica mozartiana

Sinfonia n.40

 

 

   clicca per vedere l'immagine a dimensioni normali

 

 

WEB – Estratto da un articolo di Bruna Pelucchi – Impaginazione T.K.

 

 

Questi nuovi studi riportano dunque in una dimensione più realistica gli effetti dell’educazione musicale.

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

LA PAGINA DI SOGNO DI FB?
PSICHE E SOGNO!
 
 
 

BREVE RICORDO – OMAGGIO A BAUDELAIRE… POETA “MALEDETTO”   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Poeta “maledetto”
davvero simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre…
riuscì a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro…,
non è poi tanto dissimile dal nostro…
 
 
 

 
 
 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi 9.4.1821  –  Parigi 31.8.1867

 
 
 
 
Prestissimo orfano di padre
ebbe un’infanzia difficile a causa del patrigno
e, non volendo intraprendere una classica vita borghese,
si rifugiò in quella “bohemienne” del Quartiere Latino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio… amori sregolati… alcool e droghe
 
 
Fu però anche nel contempo attiva
negli ambienti culturali parigini
dove ebbe modo di confrontarsi
con altri grandi letterati dell’ottocento francese …
 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionarioè
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DELMALE
del 1857
(per il quale subì condanna e censura).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrisse anche libri di critiche d’arte
Curiosità estetiche del 1868
e L’arte romantica, 1868 -1870
in cui manifestò il suo pensiero sull’arte.
 
 
La sua stella cometa era il romanticismo
ma i contenuti della sua poesia
nascevano da qualsiasi aspetto della vita reale
(ad esempio le industrie con l’immagine di
«fiumi di carbone salgono in cielo»).
 
 
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò anche la… poesia in prosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
 
 
Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha riabilitato le sue opere e la sua memoria.
 
 
 
Certo la sua opera che ancor oggi risplende
d'immensa luce propria è
I FIORI DEL MALE.
 
 
 
Opera talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ascoltiamo ora in questo video la poesia
Albatros,
per me tra le sue più belle…,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita dalla “Società“…,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E, se ci va,
leggiamola anche per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura…

Subito dopo un'altra sua mitica poesia
chiuderà il post.
 
 
 
 
 
 
 .
.
 
L’ALBATRO
.
Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.


E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.


Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!


Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!


Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 .
.
 
.
.
 
LA MUSICA

 
Spesso la musica mi prende come il mare.
Sotto una volta di nebbia
o nella vastità del cielo
alzo la vela verso la mia pallida stella.
Petto in fuori e polmoni pieni
come una barca m'inerpico sui cavalloni
che la notte mi nasconde;
sento vibrare in me tutte le passioni
d'un vascello sofferente;
il forte vento,
la tempesta ed i suoi moti convulsi
sull'immenso abisso mi cullano.
Altre volte, calma piatta,
grande specchio della mia disperazione!
 
 








CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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P O E S I E… ?
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UNA RIFLESSIONE SUL CARPE DIEM E… LORENZO DEI MEDICI   1 comment




La mitica Canzone di Bacco di Lorenzo de’ Medici,
vera classica bandiera del Carpe Diem,
è il tema dell’articolo che segue di Antonello Ferri
che ci parla dello scorrere del tempo
e della necessità di viverlo bene.

 
 
 
 
Lorenzo dei Medici – Firenze 1º gennaio 1449 – Firenze 9 aprile 1492
 
 
.
La Rosa dei venti

 Vivi l’attimo, ferma il presente, lascia al cuore lo spazio della mente

 

Adesso, Now, Maintenant, Ketzt, Ahora

 

 

 

 

 


Scrivo per non dimenticare, o per meglio dire per ricordare. Ma è utile vivere di ricordi oppure è molto meglio vivere semplicemente alla giornata, lasciando che la vita ci scorra addosso…
Personalmente ho avuto una vita intensa piena di cose e di persone, ma, spesso, non mi sono accorto di tutte le belle cose che mi stavano accanto, perché ero così preso da fare piani e progetti per il futuro, da dimenticarmi completamente che la vita era lì, insieme a me, in quel preciso momento.

La frenesia di questa società e tutti i falsi valori che ci vengono inculcati, non ci consentono di vivere la vita, così, semplicemente per quello che è, ma tutti noi sempre alla ricerca di qualcosa, che ci porta lontani dal nostro vero sé e ci passano accanto persone meravigliose, opportunità varie, ma prigionieri della corsa verso il futuro, non le vediamo…


Domani sarò felice, è una frase triste, mette malinconia…mi perderò adesso nelle citazioni, ma a volte sono necessarie…

.

.

 

 


Molti uomini muoiono senza essere mai nati veramente…
Erich Fromm

 

 

La frase è densa di significato e alla prima occhiata sfugge.
La cosa da fare assolutamente secondo me è quella di capire esattamente quali sono le nostre vere capacità e muoversi di conseguenza… senza perdere tempo…dedicare la propria giornata alle cose che ci stanno veramente a cuore! Quando si è giovani pensiamo sempre di essere in credito con la vita, ma in realtà siamo in debito e sarebbe utile porsi la domanda:


“Io cosa posso fare per questo mondo meraviglioso? quale contributo speciale posso dare?”



Varie domande aiutano a restringere i tempi e a concentrarsi sul qui ed ora. Per esempio…

” se io avessi soltanto tre mesi di vita quali sono quelle tre cose che vorrei assolutamente fare ?”……..
“..e in un mese di vita ?”………
“…e in una settimana di vita?”………
“…e in un giorno di vita ?”………….
“…e in un’ ora di vita ?”……………

Se è un’ idea quella che stai cercando, ti suggerisco la seguente: perdona te stesso, perdona tutti gli altri e fà tu la prima mossa, non stare sulla difensiva!


La morte di mio padre sorprese tutti e lui per primo, ebbi solo il tempo di correre al suo capezzale, di stringere la sua mano e parlare con lui per gli ultimi minuti della sua vita. Era un mio desiderio stare con lui gli ultimi momenti della sua vita.. il messaggio che voglio lanciarti è :


Vivi l’attimo, ferma il presente, lascia al cuore lo spazio della mente”

Spesso siamo portati a procrastinare e rimandiamo al futuro cose che potremmo fare oggi. La prematura scomparsa di mio padre mi ha fatto profondamente comprendere che nessuno sa quanto tempo ha a disposizione e che conviene realmente vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. L’importante è andare a letto la sera senza rimpianti e non importa se la battaglia del giorno è vinta o persa, l’importante è avere fatto del nostro meglio…senza rimpianti.






Annibale Carracci – Trionfo di Bacco e Arianna

“Canzone di Bacco”
Lorenzo de Medici

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco ed Arianna,
belli, e l’un de l’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.
Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonan salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto,
almeno ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch’a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

 

 

 
Ciao Babbo, sei stato tu a leggermi questa poesia per la prima volta, sono passati molti anni, ero un bambino e pensa che solo adesso scrivendo mi sono ricordato questo particolare e anche una tua frase,”Ti ricorderai l’autore di questa poesia perché ha un nome simile al mio, io mi chiamo Renzo e lui Lorenzo.”


I lettori di Solaris sono persone profonde, spirituali e comprenderanno sicuramente che questo articolo non è uno dei miei soliti, ma è stato forse scritto a quattro mani….

Pace e Felicità a tutti voi. 

Antonello Ferri

 

 

 

 

testo dal sito Solaris – impaginazione dell’Orso


 
 
 
Tony Kospan

 
 
 
 
 

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TI AMEREI – P. B. SHELLEY – FELICE MARTEDI’ IN POESIA ARTE AFORISMA E…   3 comments

 
 

 
 
 Henrietta Rae – Azaleas
 
 
 
 
Il cuore ha le sue ragioni
che la ragione… non conosce.
– B. Pascal –
 

 

 

 

 
 Henrietta Rae – Procri
 
TI AMEREI
Percy Bysshe Shelley

Ti amerei nel vento
Sotto il cielo terso in primavera
Tra la dolcezza delle rose…
Ti amerei nel canto degli uccelli
All’ombra della vegetazione
Sulla pietra calda e nuda
Sotto il sole bruciante,
Nella frescura dell’erba
E con il canto degli insetti..
Ti amerei il giorno e la notte,
Nella calma e nella tempesta
Sotto le stelle che brillano
Sotto la rugiada della notte
E la mattina all’alba
Con il sorriso e con le lacrima,
Ti amerei con tutte le mie forze…
  

 
 

 Henrietta Rae – Mariana
 
 
 

   

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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