Archivio per 8 aprile 2013
LA VITA ALATA
W. Blake
Chi lega a sé una gioia
distrugge la vita alata;
Ma chi bacia la gioia in volo
vive nell’alba dell’Eternità.
Bruna Suglia
TONY KOSPAN
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Hopper – Sole di mattina
2 parole sul locale che avrebbe ispirato il grande pittore americano,
sullo stesso Hopper ed alcune immagini di suoi noti dipinti
HOPPER ED IL SUO FAMOSO NIGHTHAWKS
(Nyack, 22 luglio 1882 – New York, 15 maggio 1967)
Edward Hopper è un pittore statunitense divenuto famoso
soprattutto per la sua capacità
di ritrarre la solitudine nella società americana contemporanea.
Il locale dipinto in questa famosa opera è un luogo-mito dell’arte ma… non è mai esisitito!
Il locale… una tavola calda aperta 24 ore al giorno… all’incrocio tra 2 strade… di cui parlava lo stesso artista… affermando che era stato la fonte della sua ispirazione… e che si pensava esistesse sulla Greenwich Avenue, in realtà… non è mai esisitito!
Un blogger super conoscitore della vita della “Grande Mela” (così è definita New York) non ha trovato, dopo aver effettuato approfondite ricerche su immagini e mappe dell’epoca, alcuna traccia di quel locale.
Hopper – Autoritratto
La mitica opera di Edward Hopper definito… “Pittore del silenzio“, a mio parere, ha però una valenza simbolica ed artistica tale… che la sua bellezza non ne resta affatto inficiata!
Infatti non la cruda realtà di un locale ma l’atmosfera di solitudine in una grandissima città… ed in un particolare periodo… per l’esattezza gli anni 40… è quel che ha colpito ed ispirato l’autore… facendocela vivere con la sua arte… come appare evidente in tanti suoi dipinti.
Seppur non è mai esistito “quel” locale certo ce n'erano tanti all'epoca a New York in cui nottambuli affogavano con l'alcool e qualche chiacchiera col barman le loro solitudini…
Ne presento altri 2 per aiutarci a comprendere ancor meglio la sua visione di un mondo sempre più moderno… ma che proprio per questo diventa quasi rarefatto… e moltiplicatore di solitudine ed incomunicabilità…
Automat
Compartment C Car 293
Tony Kospan
Fonte notizia sull'inesistenza del locale il New York Times
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IL MISTERO DEL DISCO DI FESTOS
Ogni tanto gli archeologi trovano oggetti misteriosi ed enigmatici; con caratteri indecifrabili, con strani glifi, formule magiche arcaiche, con esseri amorfi e via dicendo.
Oggetti di questo tipo ormai se ne contano a migliaia e alcuni di essi rimangono nascosti e dimenticati nei vari scantinati dei musei.
Uno di questi strani oggetti, sebbene se ne sia discusso parecchio, non ha ancora avuto la fortuna di divenire celebre e ammirato come altri suoi simili.
Si tratta del disco di Festos, trovato a Festos (Creta) dall' Italiano Luigi Perneri nel 1908; è una tavoletta circolare di terracotta realizzata nel 1700 a.C., raffigurante geroglifici non ancora interpretati. Reperto archeologico piuttosto ambiguo, bellissimo dal punto di vista estetico, reca sulle due facciate (come possiamo vedere dal disegno: sono presenti entrambe le facce del disco) segni pittografici che rappresentano pietre, uomini, foglie, pesci sconosciuti, oltre che un boomerang, che come sappiamo è un arma di origine oceanica e non greca!
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Queste incisioni non furono fatte a mano, ma realizzate con 45 punzoni, fatto altrettanto ambiguo per l'epoca, poiché il primo a usare i punzoni fu un certo Gutenberg solo 3000 anni più tardi. Prima di stabilire la sua origine cerchiamo di chiarire che cosa potrebbe rappresentare questo disco. Per alcuni si tratterrebbe o di un inno religioso o di un canto di guerra, o anche di una profezia magica.
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Secondo l'esperto di lingua micenea Rosario Viene non si tratta di inni o canti poiché non è una scrittura: le figure costituirebbero un calendario usato per calcolare la durata dell'anno solare, basato su un ciclo di 128 anni, rivelatosi ancor più preciso persino del calendario gregoriano, studiato nel 1582 e ancora in uso oggi. Benché queste teorie siano interessanti, non abbiamo ancora capito di preciso che cosa vogliano rappresentare questi segni, e chi e perché li fece!

Il motivo: le parole corrono lungo una spira, sia da un lato che dall’altro; i ricercatori si sono detti: ma dove comincerà la scrittura? Dal centro? Dalla periferia verso il centro? Andando verso dove?
Sommando i segni presenti nelle 61 parole che appaiono, troviamo un totale di 242 segni, una cifra
irrisisoria paragonata ai 30.000 che hanno permesso di decifrare la scrittura lineare B, i 7.500 della lineare A e i 1.600 della scrittura geroglifica cretese.
Analizzando bene, i segni sono estremamente realistici ottenuti con la stampa di 45 punzoni, su entrambi i lati.
Si tratta probabilmente del primo caso nella storia di un'iscrizione realizzata con l'aiuto di caratteri mobili.
Per ora è destinato a conservare il suo mistero.
Si ritiene che sia stato realizzato intorno al 1700 a.c. (ovvero piu di 3700 anni fa). Molti lo citano come primo esempio di stampa : infatti sulla argilla ancora umida furono impressi i caratteri con una serie di “sigilli” rappresentanti 45 simboli.
I sigilli in altre civiltà come la mesopotamica o l'egiziana venivano invece usati per autenticare ad esempio i documenti o per identificarne gli autori (si usava la cera come base).
Questo sistema, usato nel disco, invece è lo stesso o molto simile che userà
Gutenberg nell'inventare la stampa moderna a caratteri mobili.
Per altri invece potrebbe ssere un calendario…
Il mistero ad oggi… non risulta svelato…
FONTI:
Focus Storia, primavera 2005;
– Civiltà Scomparse, viaggio tra gli enigmi dell'umanità;
– Un interessante studio condotto da studiosi francesi si trova alla pagina: http://disque.phaistos.free.fr
– Pasquale Arciuolo
– Altri siti web
IMPAGINAZ. E COORDIN. T.K.
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Penso che questo sia stato uno dei primi…
e certamente uno dei più noti tormentoni
della storia del web…
E' certo un tormentone “non sense“
ma capace di … creare… dipendenza
per cui mi raccomando… fate attenzione…
(io mi sono… vaccinato eh eh)
E' STATO UN SUPER SUPER SUPER
TORMENTONE… DAVVERO DA RECORD…
Cos'è?
E' un fantastico e divertente… tormentone musicale…
Per conoscerlo… accendete le casse al massimo… e via!
Rimarrete sorpresi!
E se lo conoscete già… vi farà piacere riascoltarlo….

Ma attenzione!!!!
Dopo un pò… staccate!!!!
Rischiate di diventare… tititatititutu dipendenti !!!!!!! 
Non ci credete?
Provate!!!
Ciaooooooooo dall’Orso…
Scappooooooooooooooo

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Forse per molti, soprattutto delle nuove generazioni,
questo cantautore è un emerito sconosciuto…
ma, come vedremo, egli ha lasciato
una notevole impronta nel campo delle canzoni-poesie.
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(Schaerbeek 8.4.1929 – Bobigny 9.10.1978)
Infatti questo cantautore belga di lingua francese
è unanimemente considerato
uno dei più grandi del secolo scorso.

I testi delle sue canzoni, per la loro bellezza e profondità,
sono considerati vere e proprie eleganti poesie.

Le sue canzoni degli anni 50, 60 e 70
furono quasi tutte dei successi
mentre non altrettanto si può dire dei film in cui recitò.
Morì molto giovane a 49 anni per una brutta malattia.

Possiamo ora ricordarlo
ascoltandolo e rivedendolo
in questa sua notissima canzone…
NE ME QUITTE PAS
(NON MI LASCIARE)

Il testo della canzone è composto da 5 strofe
ciascuna accompagnata dal ritornello Ne me quitte pas
cioè Non mi lasciare (o Non abbandonarmi).
In ciascuna di esse c’è un’accorata preghiera all’amata
con versi che raggiungono l’apice poetico nella 2° strofa…
“Creerò per te un regno
in cui il re sarà l’amore
in cui la legge sarà l’amore
ed in cui tu sarai la regina”



Tony Kospan
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Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.
Charlie Chaplin

APRILE
Monica De Steinkuehl
Vorrei ballare nuda sotto la fresca pioggia primaverile
lasciarmi travolgere dalle gocce
che bagnano il mio corpo,
farmi inondare da ciò che il cielo mi manda,
così precipitosamente
senza lasciarmi nessun tempo,
senza accorgermi di niente
così semplicemente libera
in mezzo alla natura
così profondamente
dentro di me.
Vorrei annullare il tempo per godere infinitamente
di queste gocce
che scendono sul mio viso leggere
che lavano di ogni angoscia
che mi rendono semplicemente
libera di amare,
perché io amo la pioggia.
Amo il vento
che spettina i prati verdi
sperduti nel mondo,
che crea grandi onde
nel mare della mia vita,
che abbassa timidamente gli alberi
ed i miei occhi.
Mi lascio trasportare dal vento
che mi spinge inconsapevolmente
verso qualcosa
che non sa nemmeno lui
e che mi confonde
di emozioni provate.
Tamara de Lempicka – La sciarpa blu
da Orso Tony
ARTE MUSICA POESIA ETC…
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