Archivio per 6 aprile 2013

PER FARE UN PRATO – E. DICKINSON – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   7 comments

 

 

 

 

 

 

PER FARE UN PRATO

Emily  Dickinson

 

 

Per fare un prato

occorrono un trifoglio ed un'ape.

 

Un trifoglio, un'ape

e il sogno.

 

Il sogno può bastare

se le api sono poche.

 

 

 

Monet – Nel prato

 

 

 

 

 

 

 

 

da Tony Kospan

 

 

 

 

LA POESIA (E NON SOLO)
IN TUTTE LE SUE FORME
NELLA PAGINA
 
 

QUANDO FINISCE LA NOTTE? RACCONTINO DI FRATERNITA’ UNIVERSALE   5 comments

 

 

 

 

                    

 

 

UN RACCONTINO… CHE MI SEMBRA GIUSTO

DEFINIRE DAVVERO SUBLIME…

 

 

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QUANDO FINISCE LA NOTTE?
(Bruno Ferrero, Il Canto del Grillo)
 
 
 
 

Un vecchio rabbino domandò una volta ai suoi allievi

da che cosa si potesse riconoscere il momento preciso

in cui finiva la notte e cominciava il giorno.

 

“Forse da quando si può distinguere con facilità
un cane da una pecora?”.

 

“No”, disse il rabbino.

 

“Quando si distingue un albero di datteri da un albero di fichi?”.

 

“No”, ripeté il rabbino.

 

“Ma quand’è, allora?”, domandarono gli allievi.

 

Il rabbino rispose:

“E’ quando guardando il volto di una persona qualunque,
tu riconosci un fratello o una sorella.

Fino a quel punto è ancora notte nel tuo cuore”.

 

 
 
 

 

 

“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli,
a nuotare come i pesci,
ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli”
(Martin Luther King).
 
 
 
 
 
 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

  
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LE CONCHIGLIE – P. VERLAINE – FELICE SABATO IN POESIA ARTE AFORISMA E…   2 comments

 
 
 
 
Elizabeth Sonrel
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 

 
Uno studioso al microscopio vede molto più di noi.
Ma c'è un momento, un punto, in cui anch'egli deve fermarsi.
Ebbene, è a quel punto che per me comincia la poesia.
René Magritte
   
 
 

 

Elizabeth Sonrel

 

 

 
 
LE CONCHIGLIE
Paul Verlaine
 
Ogni incrostata conchiglia che sta
in quella grotta
in cui ci siamo amati
ha la sua propria particolarità. 
Una dell’anima nostra
ha la porpora
che ha succhiato nel sangue ai nostri cuori
quando io brucio e tu
a quel fuoco ardi;
Un’altra imita te
nei tuoi languori
e nei pallori tuoi di quando,
stanca,
ce l’hai con me perché
 ho gli occhi beffardi;
Questa fa specchio
a come in te s’avvolge
la grazia del tuo orecchio,
un’altra invece
alla tenera e corta nuca rosa;
Ma una sola, fra tutte,
mi sconvolge.

 

 

 

Elizabeth Sonrel

 
 
 
 
 
 
 
 
 
a tutti da Tony Kospan
 
 
 
 
 

ARTE POESIA MUSICA ETC…
 
 
 

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