Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini, fu presentata dai Pooh al Festival di Sanremo del 1990, e vinse quella manifestazione canora.
Il tema, la solitudine,
è stupendamente raccontato in poesia e musica
IL TESTO
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare, col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore, perduti nel corriere della sera, nel va e vieni di una cameriera, ma perché ogni giorno viene sera? A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli, perché ha paura del sesso o per la smania di successo. Per scrivere il romanzo che ha di dentro, perché la vita l’ha già messo al muro, o perché in un mondo falso è un uomo vero. Dio delle città e dell’immensità, se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi, vediamo se si può imparare questa vita, e magari un po’ cambiarla, prima che ci cambi lei. Vediamo se si può, farci amare come siamo, senza violentarci più, con nevrosi e gelosie. Perché questa vita stende, e chi è steso o dorme o muore, oppure fa l’amore. Ci sono uomini soli per la sete d’avventura, perché han studiato da prete o per vent’anni di galera, per madri che non li hanno mai svezzati, per donne che li han rivoltati e persi, o solo perché sono dei diversi. Dio delle città e dell’immensità, se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi, vediamo se si può imparare queste donne e cambiare un po’ per loro, e cambiare un po’ per noi. Ma Dio delle città e dell’immensità, magari tu ci sei e problemi non ne hai. Ma quaggiù non siamo in cielo, e se un uomo perde il filo, è soltanto un uomo solo.
è considerato il massimo esponente del filone naturalista.
Nell'anniversario della nascita mi fa piacere ricordare
la sua figura… umana e letteraria.
Émile Zola
(Parigi 2.4.1840 – Parigi 29.9.1902)
BREVE BIOGRAFIA
Nato a Parigi il 2 aprile 1840 da Francesco Zola, un ingegnere italiano, e da Émilie Aubert donna francese, visse la sua infanzia e la prima giovinezza ad Aix-en-Provence, dove il padre lavorava.
Anche dopo la morte del padre nel 1847 continuò lì i suoi studi, conoscendo anche Cezanne che fu suo amico quasi per tutta la vita (fino al 1886).
Nel 1857 la madre per grossi problemi economici decise di rientrare a Parigi.
Qui Zola non si ambientò subito ed ebbe grosse difficoltà nei suoi suoi studi presso il liceo Saint-Louis dove fu bocciato per due volte agli esami di maturità.
Si decise allora a trovar lavoro e dopo vari lavoretti fu assunto come fattorino nella casa editrice Hachette dove fece ben presto carriera.
Riuscì quindi a frequentare gli ambienti letterari ed artistici dell'epoca.
Emile Zola
Dopo poco iniziò l'attività di giornalista al Journal populaire di Lilla.
Non cessò mai di fare il giornalista pur dopo esser diventato un famoso scrittore.
Nel 1864 iniziarono le sue pubblicazioni con “Contes à Ninon” e nel 1865 seguì la “Confession de Claude”.
Seguendo lo spirito del tempo Zola si accostò pian piano alle correnti del Realismo e del Naturalismo divenendone ben presto un punto di riferimento.
Il romanzo, secondo la visione del Naturalismo a cui partecipava anche Guy de Maupassant, diventava “opera sperimentale“.
Doveva cioè seguire un metodo scientifico basato sull'attenta osservazione della realtà sociale.
Lo scrittore e la sua famiglia
I suoi romanzi furono quasi tutti scritti per descrivere con profondo realismo la realtà della società del suo tempo anche la più degradata…
Come si può immaginare gli ambienti “perbenisti” e conservatori contestarono con forza e durezza questo genere di romanzi perché evidenziavano le ipocrisie e le magagne dell'alta borghesia e trattavano anche argomenti sessuali in modo esplicito (specialmente in “Nanà“… ma oggi farebbero solo sorridere) .
Emile Zola dipinto da Manet
Nel 1886 il suo romanzo “L'opera”, che narrava di un pittore fallito, fece arrabbiare l'amico di tutta una vita, Cezanne, che rimase offeso, riconoscendosi nel personaggio descritto, e ruppe per sempre l'amicizia benché Zola l'avesse in passato spesso aiutato e sostenuto economicamente.
Cezanne – Paul Alexis legge un libro ad Emile Zola
Nel 1898 fece scalpore la pubblicazione su “L'Aurore” di una appassionata lettera aperta inviata al Presidente, intitolata J'accusein difesa di Dreyfus un Ufficiale di Artiglieria ingiustamente accusato di tradimento e di forte contestazione sul modo in cui si era svolto il processo.
Lo Stato Maggiore dell'Esercito Francese non accolse bene la cosa e lui fu costretto a fuggire in Inghilterra da cui rientrò solo dopo un'amnistia.
Nel 1902 morì per le esalazioni di una stufa ma sulla vera causa resta ancor oggi qualche ombra.
Fu sepolto a Parigi nel Pantheon accanto a due altri grandi scrittori francesi Alexandre Dumas padre e Victor Hugo.
In suo onore ed in suo ricordo…
una scena del film nato dal suo romanzo più famoso…
ed ha cambiato per sempre la storia della telefonia
e della telecomunicazione in genere.
Quel giorno Martin Cooper
ingegnere della Motorola, settore ricerca,
fece a New York la prima telefonata della storia
con un prototipo di “telefonino” che in realtà,
pur portatile, era enorme rispetto a quelli di oggi.
Infatti pesava 1,1 kg e le sue dimensioni erano
di circa 23 cm x 13 e ci volevano circa 10 ore per caricarsi
mentre la carica durava meno di 30 minuti.
La prima telefonata senza fili la fece, con una certa “cattiveria”,
al suo amico Joel Engel della società concorrente Bell AT&T.
Il primo modello però iniziò ad esser commercializzato
solo 10 anni dopo quando la Motorola decise
di iniziarne la produzione al costo di circa 4000 $.
Quel primo telefonino si chiamava DynaTAC
ed invase subito i negozi
anche se il costo era notevolissimo.
Martin Cooper in una recente immagine col DynaTAC
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Il successo fu comunque enorme e del tutto inaspettato
per cui molte altre aziende di elettronica
si tuffarono per migliorarne le prestazioni e fare affari.
Da allora i miglioramenti sono stati continui ed eccezionali
sia nelle misure che nel design così come pure
nella diminuzione dei prezzi (almeno per quelli “normali”)
e nella sua stupefacente diffusione in tutto il mondo.
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Tre sono stati i momenti salienti della storia del ns inseparabile amico:
1 – quello in cui divenne davvero tascabile, 2 – quello in cui furono rese possibili le connessioni a internet 3 – quello in cui divenne un vero mini pc portatile iperconnesso (smartphone)
Ormai telefonare in senso stretto serve sempre meno
perché le nuove tecnologie o i s.n. (twitter, fb, sms, vhatsapp etc.)
hanno esteso in modo incredibile la possibilità
di interagire con gli altri (di ogni parte del mondo) quasi ad ogni secondo
ma anche di poter utilizzare il telefonino
per leggere il giornale o vedere la tv o fare video… etc…
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Comunque auguriamo lunga vita ai telefonini e chissà quali altre sorprese,
con sempre più evolute tecnologie, essi ci potranno donare…
Se ci va, ora possiamo vedere, grazie a questo interessante e completo video, la sua storia anche per immagini.
Grazie di tutto… telefonino
e chissà quali altre gradite sorprese ci farai in futuro!
Ci sono due uomini nel mondo, che costantemente m'incrociano la strada, l'uno è colui che amo, l'altro colui che mi ama. L'uno è un sogno notturno e abita nella mia mente buia, l'altro sta alla porta del mio cuore ed io mai gli apro. L'uno mi ha dato un primaverile soffio di felicità che subito dispariva, l'altro mi ha dato tutta la sua vita e non è stato mai ripagato di un'ora. L'uno freme del canto del sangue dove l'amore è puro e libero, l'altro ha a che fare con il triste giorno in cui affogano i sogni. Ogni donna si trova tra questi due, innamorata e amata e pura… una volta ogni cent'anni può succedere che essi si fondano in uno.