Archivio per 2 aprile 2013

UOMINI SOLI – LA SOLITUDINE NELLA CANZONE POESIA DEI POOH   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh…
 
 
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dai Pooh al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
 
 
Il tema, la solitudine,  
è stupendamente raccontato in poesia e musica
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
 
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.
 
 
 
 
[sunk_in_oblivion.jpg]
 
 
 
 
 
 
 
 
IL VIDEO
 
 
Ed ora ascoltiamola con la mente e…
con il cuore se ci va….
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 
 
 
 

IL GRUPPO CULTURALE DI FB

 
 

IL MIO AMORE ERA COSI’ UNICO – JIMENEZ – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   4 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MIO AMORE ERA COSI’ UNICO
Juan Ramon Jimenez
 
Il mio amore era così unico
come il cielo iridato di una goccia
di rugiada, in un fiore dell’alba.
Il tuo sole mi colpì nel sangue,
evaporò la rugiada,
e restai senza cielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
P O E S I E ?
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
 
 
 
 

Pubblicato 2 aprile 2013 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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EMILE ZOLA – BREVE RICORDO UMANO E LETTERARIO DEL GRANDE SCRITTORE   2 comments

 
 
Zola, giornalista e scrittore francese,
è considerato il massimo esponente del filone naturalista.
 
 
Nell'anniversario della nascita mi fa piacere ricordare
la sua figura… umana e letteraria.

 
 
 

Émile Zola
(Parigi 2.4.1840 – Parigi 29.9.1902)
 
 
 
 
 
 BREVE BIOGRAFIA
 
 
 
Nato a Parigi il 2 aprile 1840 da Francesco Zola, un ingegnere italiano, e da Émilie Aubert donna francese, visse la sua infanzia e la prima giovinezza ad Aix-en-Provence, dove il padre lavorava.
 

Anche dopo la morte del padre nel 1847 continuò lì i suoi studi, conoscendo anche Cezanne che fu suo amico quasi per tutta la vita (fino al 1886).
 
Nel 1857 la madre per grossi problemi economici decise di rientrare a Parigi.
 
Qui  Zola non si ambientò subito ed ebbe grosse difficoltà nei suoi suoi studi presso il liceo Saint-Louis dove fu bocciato per due volte agli esami di maturità.
 
Si decise allora a trovar lavoro e dopo vari lavoretti fu assunto come fattorino nella casa editrice Hachette dove fece ben presto carriera.
 
Riuscì quindi a frequentare gli ambienti letterari ed artistici dell'epoca.
 
 
 
 

Emile Zola

 
 
 
 
Dopo poco iniziò l'attività di giornalista al Journal populaire di Lilla.
 
Non cessò mai di fare il giornalista pur dopo esser diventato un famoso scrittore. 
 
Nel 1864 iniziarono le sue pubblicazioni con “Contes à Ninon” e nel 1865 seguì la “Confession de Claude”.
 
Seguendo lo spirito del tempo Zola si accostò pian piano alle correnti del Realismo e del Naturalismo divenendone ben presto un punto di riferimento.
 
Il romanzo, secondo la visione del Naturalismo a cui partecipava anche Guy de Maupassant,  diventava opera sperimentale“.
 
Doveva cioè seguire un metodo scientifico basato sull'attenta osservazione della realtà sociale.
 
 
 
 

Lo scrittore e la sua famiglia

 
 
 
I suoi romanzi furono quasi tutti scritti per descrivere con profondo realismo la realtà della società del suo tempo anche la più degradata…
 
Come si può immaginare gli ambienti “perbenisti” e conservatori contestarono con forza e durezza questo genere di romanzi perché evidenziavano le ipocrisie e le magagne dell'alta borghesia e trattavano anche argomenti sessuali in modo esplicito (specialmente in “Nanà“… ma oggi farebbero solo sorridere) .
 
 
 

Emile Zola dipinto da Manet

 
 
 
Nel 1886 il suo romanzo “L'opera”, che narrava di un pittore fallito, fece arrabbiare l'amico di tutta una vita, Cezanne, che rimase offeso, riconoscendosi nel personaggio descritto, e ruppe per sempre l'amicizia benché Zola l'avesse in passato spesso aiutato e sostenuto economicamente.
 
 
 
 

Cezanne – Paul Alexis legge un libro ad Emile Zola

 

 

 

Nel 1898 fece scalpore la pubblicazione su “L'Aurore” di una appassionata lettera aperta inviata al Presidente, intitolata J'accuse in difesa di Dreyfus un Ufficiale di Artiglieria ingiustamente accusato di tradimento e di forte contestazione sul modo in cui si era svolto il processo.
 
 
 
 

 

 
 
 
 
Lo Stato Maggiore dell'Esercito Francese non accolse bene la cosa e lui fu costretto a fuggire in Inghilterra da cui rientrò solo dopo un'amnistia.
 
 
 
 
 

 
 
 
Nel 1902 morì per le esalazioni di una stufa ma sulla vera causa resta ancor oggi qualche ombra.
 
Fu sepolto a Parigi nel Pantheon accanto a due altri grandi scrittori francesi Alexandre Dumas padre e Victor Hugo.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
In suo onore ed in suo ricordo…
 una scena del film nato dal suo romanzo più famoso…
Nanà…


 
 
 
 

Tony Kospan




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BUON COMPLEANNO… CELLULARE!   2 comments



Sembra che sia passato chissà quanto tempo

eppure è nato solo ieri 

ma la sua è stata, ed è, una storia travolgente

che sembra senza fine.



 

 

 

 

IL TELEFONINO HA 46 ANNI


E' nato infatti il 3 aprile del 1973

ed  ha cambiato per sempre la storia della telefonia

e della telecomunicazione in genere.


Quel giorno Martin Cooper

ingegnere della Motorola, settore ricerca,

fece a New York la prima telefonata della storia

con un prototipo di “telefonino” che in realtà,

pur portatile, era enorme rispetto a quelli di oggi.







Infatti pesava 1,1 kg e le sue dimensioni erano

di circa 23 cm x 13 e ci volevano circa 10 ore per caricarsi

mentre la carica durava meno di 30 minuti.

 




  

La prima telefonata senza fili la fece, con una certa “cattiveria”,

al suo amico Joel Engel della società concorrente Bell AT&T.

Il primo modello però iniziò ad esser commercializzato

solo 10 anni dopo quando la Motorola decise

di iniziarne la produzione al costo di circa 4000 $.

Quel primo telefonino si chiamava DynaTAC

ed invase subito i negozi

anche se il costo era notevolissimo.


  


Martin Cooper in una recente immagine col DynaTAC

.

.

Il successo fu comunque enorme e del tutto inaspettato

per cui molte altre aziende di elettronica

si tuffarono per migliorarne le prestazioni e fare affari.

Da allora i miglioramenti sono stati continui ed eccezionali

sia nelle misure che nel design così come pure

nella diminuzione dei prezzi (almeno per quelli “normali”)

e nella sua stupefacente diffusione in tutto il mondo.


.

.


     

 

 

Tre sono stati i momenti salienti della storia del ns inseparabile amico:



1 – quello in cui divenne davvero tascabile,
2 – quello in cui furono rese possibili le connessioni a internet
3 – quello in cui divenne un vero mini
pc portatile iperconnesso (smartphone)

 

 

 


 

 

 Ormai telefonare in senso stretto serve sempre meno

perché le nuove tecnologie o i s.n. (twitter, fb, sms, vhatsapp etc.)

hanno esteso in modo incredibile la possibilità

di interagire con gli altri (di ogni parte del mondo) quasi ad ogni secondo

ma anche di poter utilizzare il telefonino

per leggere il giornale o vedere la tv o fare video… etc…




.

Comunque auguriamo lunga vita ai telefonini e chissà quali altre sorprese,

con sempre più evolute tecnologie, essi ci potranno donare…

 

 

 

 

 

 

Se ci va, ora possiamo vedere,
grazie a questo interessante e completo video,
la sua storia anche per immagini.





  

 

Grazie di tutto… telefonino

e chissà quali altre gradite sorprese ci farai in futuro!



Tony Kospan




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CI SONO DUE UOMINI – T. DITLEVSEN – FELICE MARTEDI’ IN POESIA ARTE AFORISMA E…   3 comments

 

 

 

Jack Vettriano – Turista in trappola

 

 

 

 

 

 

 barra__7hrts.gif picture by indiaguerreira

Amore e tosse non si possono nascondere.

Ovidio
 
 barra__7hrts.gif picture by indiaguerreira
 
 
 
 
 
 
 Nota
Jack Vettriano – La lettera

 
 
 

CI SONO DUE UOMINI
Tove Ditlevsen
 
 
Ci sono due uomini nel mondo, che
 costantemente m'incrociano la strada,
 l'uno è colui che amo,
 l'altro colui che mi ama.
 L'uno è un sogno notturno
 e abita nella mia mente buia,
 l'altro sta alla porta del mio cuore
 ed io mai gli apro.
 L'uno mi ha dato un primaverile soffio
 di felicità che subito dispariva,
 l'altro mi ha dato tutta la sua vita
 e non è stato mai ripagato di un'ora.
 L'uno freme del canto del sangue
 dove l'amore è puro e libero,
 l'altro ha a che fare con il triste giorno
 in cui affogano i sogni.
 Ogni donna si trova tra questi due,
 innamorata e amata e pura…
 una volta ogni cent'anni può succedere
 che essi si fondano in uno.
 
 
 
 
 
Jack Vettriano –  La gara della vita
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 

da Tony Kospan

 

 

 

 

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