Archivio per 12 marzo 2013
IL GIORNO IDEALE
Carlo Bramanti
Verso di te
il cielo si stinge,
gocce d’azzurro
sulle vie assolate:
son forte abbastanza,
è il giorno ideale
per dirti ” T’amo”.
par Tony Kospan
POESIE?
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Oggi è l'anniversario della nascita
di Nilla Pizzi

Adionilla Pizzi (il suo vero nome)
era nata a Sant'Agata Bolognese nel 1919.
Era definita «regina della musica italiana»…
per i suoi grandi successi nei primi Festival di Sanremo
ed è stato un vero e proprio mito della canzone italiana
negli anni '50 e '60.

Sant'Agata Bolognese 16 4 1919 – Segrate 12 3 2011
Mi fa piacere ricordarla con questo post
dedicato ad una sua simpaticissima canzone
che è certo tra i suoi più grandi successi…
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Quella che ascolteremo
non è una gran bella canzone in senso classico…
nè come testo nè come musica…
ma che all'epoca era un vero e proprio cult
Si tratta di Papaveri e Papere
i cui autori sono
Vittorio Mascheroni e Mario Panzeri
autori di tante altre canzoni di successo.
In verità, come accenavo su, la canzone
non ha nè testo poetico, nè musica eccezionale…
tuttavia è una canzone simpatica e divertente…
quasi ingenuamente divertente…
al di là di eventuali significati nascosti… e sottilmente politici…
la paperina = il popolo
e
i papaveri = i potenti…
come scrisse lo stesso Panzeri…
Tuttavia essa entrò allora
ed è rimasta sempre nel cuore degli Italiani.

La canzone segnò davvero un'epoca…
dato che il suo successo durò molto a lungo…
grazie all'interpretazione di Nilla Pizzi…
che vediamo qui sotto con Antony Quinn
La canzone fu la 2° classificata al Festival di Sanremo del 1952,
dopo Vola Colomba, sempre cantata da Nilla Pizzi,
ma ebbe però molto più successo della prima…
1952 – La mitica Mille miglia
Il motivetto insieme a questa strofa… è di quelli che,
una volta entrati nella mente, per qualche magia…,
vi restano appiccicati… per sempre…
“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Ma ora ascoltiamola…
leggendo… se ci va… anche il testo…
e/o, se ci fa piacere, in questo video…
simpaticissimo e… floreale…
1952 – Nilla Pizzi al Festival di Sanremo
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE
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E' qui… nella Cappella Sistina
che si tiene il Conclave
che eleggerà il prossimo Papa.
Guardiamola da vicino… vicinissimo…
grazie a questa stupenda visita virtuale…
Uno dei vantaggi della nostra epoca
è quello di poter osservar, forse meglio che dal vero,
i particolari di un'opera d'arte…
LA CAPPELLA SISTINA
COME NON L'AVETE VISTA MAI E COME MAI POTRESTE VEDERLA
(COSI' DA VICINO)
GRAZIE A QUESTA STUPENDA
VISITA VIRTUALE
Questa Cappella, costruita tra il 1475 e il 1481,
è conosciuta in tutto il mondo
sia perché vi si tengono i Conclavi che,
ed è questo ora l'oggetto del nostro interesse,
per il fatto che rappresenta una delle opere d'arte
più conosciute e celebrate della cultura artistica occidentale,
grazie agli affreschi di Michelangelo Buonarroti, per la volta
e per la parete del Giudizio Universale sopra l'altare…,
oltre ad una serie di affreschi dei più grandi artisti italiani
della seconda metà del Quattrocento.
Chi ama l'arte “divina” (sotto ogni aspetto… è il caso di dire…)
attraverso questo sito avrà la possibilità di guardare
un'opera immensa ed unica…
con calma… e con profondità… angolo per angolo…
e soffermarsi dove desidera…
come mai avrebbe neanche pensato di poter fare…
Muoviamo il mouse per il tour virtuale…
tenendo clikkato il sinistro
e muovendo la rotella per ingrandire…
avvicinandoci sempre di più alle immagini…
Buona visione da Tony Kospan
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Gustav Klimt
Non avrei mai creduto di poter annoverare
tra le poesie sublimi e di sogno…
una poesia del… Vate.
Arthur Hughes
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni profonde…
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
(Oggi è l'anniversario della sua nascita)
Ma questa poesia,
che per certi aspetti precorre la psicanalisi freudiana…,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia quel…
“letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere… ahimé…
anche doloroso ed inquieto…
e che però l'importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e vivere attimi d’infinito…
Tamara de Lempicka
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto…
che vada oltre la morte…
Mi farebbe piacere conoscere però anche il vostro pensiero…
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.

Paolo e Francesca – Dante Gabriel Rossetti
Ciao da Tony Kospan
POESIE?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE?
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Francois Gerard – Cupido e Psiche



Senza emozioni
il tempo è solo un orologio
che fa tic-tac…
Dal Film “Equilibrium”

François Gérard – Constance Ossolinska Lubienska
LA LONTANANZA DA LEI
Ariodante Marianni
La lontananza da lei
non si misura in chilometri,
in ore di macchina, di treno…
è in crampi allo stomaco,
in fitte al cuore,
giornali letti, bicchieri bevuti.
La lontananza è questa
saliva amara,
notturna insonnia,
meridiana sonnolenza
(eppure il nostro è un amore felice)
François Gerard – Madame Récamier – 1805
da Orso Tony
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ENTRIAMO…
LI’ DOVE IL BELLO SPOSA LA NATURA
I GIARDINI DI PALAZZO PARISIO A MALTA
Nel cuore del villaggio di Naxxar, Palazzo Parisio, è un romantico palazzo di eccezionale grandezza, se paragonato agli altri palazzi storici dell’isola, e testimonia le aspirazioni di una ricca famiglia maltese del XIX secolo.
In origine la dimora fu il buen retiro della famiglia Parisio – possidenti siciliani imparentati con la nobiltà maltese – che lasciava il palazzo a La Valletta per la caccia e la frescura della campagna.
Nel XIX secolo il Palazzo fu acquistato dal marchese Giuseppe Scicluna, banchiere e noto filantropo maltese, ai cui eredi appartiene tuttora.
Quella che era una residenza estiva fu trasformata in una sontuosa dimora anche grazie alle maestranze Italiane di Carlo Sada, autore della decorazione del Teatro Bellini di Catania. I lavori iniziarono nel 1898 e terminarono nel 1906, un anno prima della morte del marchese.
Quando i paesaggisti idearono i giardini vi era in origine un sentiero sopraelevato di circa mezzo miglio con ai lati vecchi olivi, ancora oggi visibili, e con un belvedere sulla costa e la baia di San Paolo.

Nel creare i giardini fu ideato un sistema idrico e di irrigazione molto complesso, fu scavata una cisterna per l’acqua, ampia la metà del giardino e intercomunicante con pozzi dei dintorni. I giardini all’Italiana, cinti da mura, sono una miscela affascinante di simmetria e colori mediterranei. L’Orangerie, sulla sinistra dell’ingresso, sembra esser stata costruita prima del 1890, anno in cui il Palazzo fu rinnovato. I vetri ancora in gran parte originali hanno uno spessore di ben 4 millimetri. Al suo interno si trova una grotta rivestita di pietra, risalente forse la Seicento, che nasconde un complesso e interessante sistema di irrigazione.

Nel Giardino si possono ammirare numerose specie mediterranee ed esotiche: Chorisia speciosa, Meryta denhamii, Banksia seratifoglia, Coculus, Quercus ilex, Araucaria, Brugmansia, Erythrina cristagalli, Jacaranda mimosifloia, Sapindus mukorossi, Nerium oleander, inoltre una vasta collezione d’Hibiscus ibridi, più di 60 piante di colori diversi dal viola al marrone: Tylene, Peggy Walton, Fifth dimension. Ricca anche la collezione di Bougainvillea e di Agrumi come Citrus medica ” Maxima”, Citrus aurantium “Canaliculata”, Citrus sinensis, Citrus limon e Calamondine.
Solari, ricchi di colore e profumo, i giardini di palazzo Parisio sono un’eccellente testimonianza della diffusione del giardino all’Italiana fin quasi al Novecento fuori dai confini nazionali, oltre che degli scambi culturali tra Malta e il Sud Italia.

affascinato da sempre… dai bei giardini.
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“Per chi non fraintenda,
narra la leggenda
di quella gitana che pregò la Luna
bianca ed alta nel ciel”
IL FIGLIO DELLA LUNA
UNA CANZONE CHE E' ANCHE UN…RACCONTO…
La canzone il cui titolo originale è
“Hijo De La Luna”
è dei Mecano, un gruppo spagnolo,
e fa parte di un LP di cui è la perla…
Per testo, fantasy e musica affascinante…
riscuote sempre grande successo.
Conosciamola… e poi l'ascoltiamo.

LA STORIA
.
.
Ci racconta la commovente leggenda di una zingara
che disperata chiese alla luna il ritorno dell’uomo che amava.
La Luna acconsentì purché potesse accudire personalmente
il suo primo figlio.

Alla nascita del bimbo, bianco come il latte, il suo uomo
“scuro come il fumo” – credendosi tradito – la uccise…
ed abbandonò il figlio della Luna.
La musica è struggente così come la voce della Torroja
e la canzone tocca i punti più profondi del nostro cuore…

Ma ecco, per chi desidera conoscerlo bene,
il testo in italiano…

IL FIGLIO DELLA LUNA
Per chi non fraintenda
narra la leggenda
di quella gitana
che pregò la luna
bianca ed alta nel ciel
mentre sorrideva
lei la supplicava
«fa che torni da me»
«tu riavrai quell’uomo
pelle scura
con il suo perdono
donna impura
però in cambio voglio
che il tuo primo figlio
venga a stare con me»
chi suo figlio immola
per non stare sola
non è degna di un re
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c’è
dimmi luna d’argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
Nacque a primavera
un bambino
da quel padre scuro
come il fumo
con la pelle chiara
gli occhi di laguna
come un figlio di luna
«questo è un tradimento
lui non è mio figlio
ed io no, non lo voglio»
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c’è
dimmi luna d’argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
II gitano folle
di dolore
colto proprio al centro
dell’onore
l’afferrò gridando
la baciò piangendo
poi la lama affondò
corse sopra al monte
col bambino in braccio
e lì lo abbandonò
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c’è
dimmi luna d’argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
Se la luna piena
poi diviene
è perché il bambino
dorme bene
ma se sta piangendo
lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla
ma se sta piangendo
lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla

E' stata tradotta in diverse lingue e sulle sue note
sono stati creati stupendi video… musicali…
Ne presento ora 2…
entrambi belli… ma ciascuno a modo suo…
Questo il primo…


e questo è il secondo
forse preferibile per la bellezza delle immagini



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