Archivio per 6 marzo 2013

N O T T E – A. BRONTE – FELICE NOTTE IN POESIA E NON SOLO…   2 comments

 
 
 
 

 
 
 

 

 
 

 
 
 
 
N O T T E
Anne Brontë
 
 
Amo l'ora silente della notte,
perché un sogno felice nasce allora,
rivelando alla mia vista incantata
ciò che il mio occhio sveglio non adora.
 
E può il mio orecchio udire anche la voce
che da tempo la morte ha soffocato;
l'afflitta solitudine in un grato
impeto di speranza si tramuta.
 
Fredda giace da anni nella tomba
la creatura che amavo contemplare;
soltanto il sogno, a notte, come viva
può farlo dolcemente ritornare.
 
 
 
 

Auguste Toulmouche – Giovane donna e rose

 
 
 
 
 
 

 
 
 
DA ORSO TONY
 
 
 

 

 

 

 

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STORIA SIGNIFICATO ED ASPETTI DEL… ROSSETTO   4 comments

 
 
 
Anche la cura del corpo e la ricerca della bellezza…
hanno una loro storia… che risale alla notte dei tempi…
 
Oggi il rossetto è il cosmetico più usato in tutto il mondo…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

STORIA SIGNIFICATO ED ASPETTI DEL…
ROSSETTO…

 
 

 
 
Nota

 

 

 

IL ROSSETTO NELLA STORIA DELLA BELLEZZA

 

 

Il rossetto è sinonimo di seduzione, sensualità e sex appeal e bel l'80% delle donne ne fa uso ogni giorno.
 
 
Non c’è poi vip o star che non gareggi per il titolo di labbra più sensuali del mondo esponendo rossi infuocati e bocche a prova di bacio.
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 LA NASCITA

 

 

Ma quando è nato veramente il rossetto?

La storia della cosmesi colloca la data del suo ingresso ufficiale nella società della bellezza intorno alla fine dell’ottocento (1883 per l’esattezza), anche se l’abitudine di tingersi le labbra è una delle piacevolezze più antiche della storia dell’umanità come vedremo in seguito.
 
 
 
 

 

 

 
Ma la data di nascita dello stick portarossetto, con il formato che noi conosciamo è molto più recente e risale al 1915 quando fu inventato da un americano di nome Maurice Levy.
 
 
 
 
 

 

 

 

Il rossetto veniva usato dalle donne della Mesopotamia per abbellire le labbra e occasionalmente gli occhi, ben 5000 anni fa.
 
I primi a fare uso quotidiano del rossetto e, in generale, dei cosmetici sono stati gli antichi Egizi attorno al 4000 a.C.. ed usato con profitto da Cleopatra.
 
 
 
 

 
 
 
 
Anche gli Antichi Greci e gli Antichi Romani facevano uso di cosmetici.
In particolare utilizzavano cosmetici contenente un elemento tossico come il mercurio.
Ma il rossetto divenne popolare solo nel 1500, durante il regno della regina Elisabetta d’Inghilterra,
che usava una miscela di una speciale cera e di un colorante vegetale.
Nel XIX secolo la Regina Vittoria, definì il trucco una maleducazione.
 
 
 
 

Liz Taylor

 
 
 
 
Veniva considerato come qualcosa di volgare e usato solo da attori e prostitute. 
 
In Oriente, perlopiù in Giappone, le geishe utilizzavano un rossetto prodotto dai petali del cartamo o zafferanone (nome comune di una pianta che cresce spontanea in quei luoghi) schiacciato non solo per truccare la bocca ma anche il taglio degli occhi e le sopracciglia.
 
 
 
 

 

 


Dalla Seconda guerra mondiale in poi la diffusione dei cosmetici si fece capillare
in tutto il mondo occidentale.
L’uso nella forma attuale fu diffuso soprattutto grazie alla cinematografia,
cioè ai films prodotti, soprattutto dagli USA, proprio durante il secondo conflitto.

 
 
 
 
 
IL SIGNIFICATO DEL ROSSETTO
 
 
 
 
 
 
 
 

Ma che significato ha il rossetto nella nostra cultura?
Da sempre simbolo di seduzione le labbra sono il punto del viso che più di ogni altro viene inconsciamente associato alla carica di femminilità di una donna, complici rossetti e matite che ne enfatizzano il fascino.
Secondo gli antropologi, le labbra piene ed estroflesse delle donne, avrebbero infatti la funzione di richiamo sessuale. Siccome l’essere umano non esibisce le proprie regioni genitali quando è eccitato (come fanno i nostri cugini primati), trasmette lo stesso messaggio attraverso qualcosa di simile. Le labbra della bocca non solo somigliano a quelle dei genitali femminili, ma quando la donna è sessualmente stimolata, queste arrossano e inturgidiscono. 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Colorarle con il rossetto rievocherebbe questa condizione.
La psicologa Monica Moore della Webster University, ha per altro osservato che talvolta l’atto di mettere il rossetto di fronte ad uomo è un segnale di disponibilità all’approccio.
E’ innegabile del resto che la fisionomia del volto dipenda in maniera diretta dall’aspetto, dal movimento e dal colore delle labbra, uno degli strumenti più seducenti del fascino femminile. Con la bocca si sorride, si bacia, si parla.
E labbra turgide e piene, morbide e vellutate, carnose e rosse sono inevitabilmente sinonimo di bellezza e salute. Ben lo sanno le donne che ricorrono al bisturi per ritoccarsele.
Le labbra ideali? Secondo l’editore Harlequin Enterprises, che ha condotto tempo fa un sondaggio piacciono soprattutto quelle morbide e umide e dal sapore di fragola.
Va bene il rossetto per il 37% degli uomini del campione, ma nature al momento clou soprattutto in Francia dove il 63% apprezza il look naturale, come del resto il 60% dei tedeschi e il 52% degli olandesi.

 

 

 

 IL TRAMONTO DELLE LABBRA AL SILICONE

 

 

 

 

Definitivamente tramontata l’era delle labbra al silicone come rivela una ricerca Astra Demoskopea, secondo la quale il 70% degli uomini italiani non amano le labbra rifatte, o “a cerotto”, e preferiscono baciare e ammirare labbra tutte naturali, più “desiderabili” se sane, preferibilmente carnose e possibilmente sensuali.
Non piace l’eccessivo make-up, con una leggera approvazione nell’utilizzo di lucidalabbra e trucco leggero.

 

 

 

CONCLUSIONI

 

 

Non è insomma sempre vero che ricorrere al rossetto sia l’unico modo per accentuare la luminosità del proprio volto.

Spesso ci sono labbra già naturalmente colorite e luminose, che non hanno bisogno di alcun intervento.

 Per scegliere la tonalità di rossetto giusta bisogna tenere presenti il colore della pelle e quello dei capelli.

 

 

 

 

 

Per cui una bionda sceglierà un rosa avorio, una nera con la pelle chiara il rosso vivo.

Nella nostra cultura la scelta del colore per le labbra è anche una decisione che sembra dover riflettere la nostra personalità. Superati i tempi in cui il rosso rappresentava il colore delle prostitute e qualsiasi donna “per bene” se ne sarebbe tenuta lontana; oggi l’industria cosmetica propone una tale varietà di tinte di rosso, che è impossibile non trovare quello che soddisfi realmente in ogni occasione e stato d’animo.

Ma al di là di tutto, scegliere il rossetto vuol dire per la donna mettere in rilievo la propria personalità, la voglia di mettersi in gioco e di parlare di sé. Secondo alcuni psicologi infatti, il rossetto usato può influire sul proprio modo di porsi nei confronti dell’altro.

 

 

 

 

 

 

FINE

 

 

Testo dal Web con modifiche  – impaginaz. Orso
 
 
 
 
 
 

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LA ROSA (E LA MENDICANTE) – RACCONTO SUBLIME E POESIE DI RAINER MARIA RILKE   3 comments

 
 


 

Un bel raccontino poetico e delicato…

direi di più… da brividi per il cuore…

che ha come protagonista il… “Poeta delle rose”…

Rainer Maria Rilke 

 

 

 

 

 

L A    R O S A

 


George Dunlop

 
 
 
 
Il poeta tedesco Rilke abitò per un certo periodo a Parigi.
Per andare all’Università percorreva ogni giorno, in compagnia di una sua amica francese, una strada molto frequentata.
Un angolo di questa via era perennemente occupato da una mendicante che chiedeva l’elemosina ai passanti.
La donna sedeva sempre allo stesso posto, immobile come una statua, con la mano tesa e gli occhi fissi al suolo.
Rilke non le dava mai nulla, mentre la sua compagna le donava spesso qualche moneta.
Un giorno la giovane francese, meravigliata domandò al poeta:
– Ma perchè non dai mai nulla a quella poveretta? –
– Dovremmo regalare qualcosa al suo cuore, non alle sue mani – rispose il poeta.
Il giorno dopo, Rilke arrivò con una splendida rosa appena sbocciata, la depose nella mano della mendicante e fece l’atto di andarsene.
Allora accadde qualcosa d’inatteso:
la mendicante alzò gli occhi, guardò il poeta, si sollevò a stento da terra, prese la mano dell’uomo e la baciò.
Poi se ne andò stringendo la rosa al seno.
Per un’intera settimana nessuno la vide più.
Ma otto giorni dopo,la mendicante era di nuovo seduta nel solito angolo della via.
Silenziosa e immobile come sempre.
– Di che cosa avrà vissuto in tutti questi giorni in cui non ha ricevuto nulla? – chiese la giovane francese.
– Della rosa – rispose il poeta.
 
 
 
 
 

J. W. Waterhouse 

 



La rosa di cui parla Rilke nelle sue poesie forse però non è solo un fiore,
come mi segnalava un lettore del blog in una precedente versione del post,
ma anche e forse soprattutto l'allegoria del mistero della natura… della vita.


“Rosa, oh, contraddizione pura!
Delizia d’essere il sonno di nessuno sotto tante palpebre”

 

Questo è infatti l’epitaffio autografo voluto dal poeta sulla sua tomba.

  

 

Praga 4.12.1875 – Montreux 29.12.1926

 

 

Se ci fa piacere ecco ora in questo video

alcune sue poesie dedicate dal poeta alla rosa

 

 

 

 

 

 

 

 

orsotony

 

 

 

Racconto e video dal Web – Presentazione ed impaginazione T.K.

 

 

 

 

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VITA! – J. R. JIMENEZ – FELICE MERCOLEDI’ IN POESIA ARTE AFORISMA E…   6 comments

 

 

 

Eugene de Blaas – Signore sul balcone (1875)

 

 

 

 

 

 

 

A volte basta un attimo per scordare una vita,

ma a volte non basta una vita per scordare un attimo.

Jim Morrison 

 

 

 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
   
Eugene de Blaas – Chiacchierata
 
 
 
 
VITA!

Juan Ramon Jimenez

 

 

Vita!

 

Giorno difficile, in cui il sole

e le nuvole combattono

– a tratti aperto, fiore,

a volte chiuso, frutto – ,

per confondersi nella notte!

 

Vita!

 

Veglia in cui gli occhi

si aprono e si chiudono,

in un gioco stanco

di verità e menzogna,

per confondersi nel sogno!

 

Vita!

 

 

 

Eugene de Blaas – Corteggiamento al pozzo

 

 

 

 

 

 

 
 

      

 

 
A TUTTI DA ORSO TONY
 
 
                                                   

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