Archivio per 2 marzo 2013

IL TUO CUORE ED IL MIO – JIMENEZ – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TUO CUORE ED IL MIO
 
Jimenez

 
 
Il tuo cuore e il mio
 
sono due parti in fiore,
 
che unisce l'arcobaleno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

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Pubblicato 2 marzo 2013 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

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IL TEMPO… IN POESIA… IN ARTE… IN AFORISMI E… NON SOLO   3 comments


 
 
 
Dalì – Persistenza del tempo
 
 
 
 
Stavolta parleremo di un tema non semplice che forse a qualcuno potrà non piacere
ma che volenti o nolenti ci tocca tutti ed appassiona l’Umanità da sempre.
 
Parlo del Tempo, ma non del meteo, bensì di quella che è la più misteriosa
dimensione del nostro vivere.

 
 
 
 
 
 


IL TEMPO IN POESIA.. IN ARTE.. 
IN AFORISMI.. IN CANZONI E NON SOLO
a cura di Tony Kospan

 
 
Cos’è il tempo?
 
Filosofi, scienziati e poeti hanno cercato da sempre 
di dare una risposta chiara e precisa
a questo immenso interrogativo… ma invano.


 
 
 
 
 
 

Sant’Agostino è stato, a mio parere, 
tra i pensatori che meglio hanno saputo descriverlo.
 
Ecco allora 2 suoi noti saggi aforismi…

 
  Se nessuno me lo chiede, so cos’è il tempo,
ma se mi si chiede di spiegarlo, non so cosa dire.
 
 – Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell’anima.
Il passato non esiste in quanto non è più,
il futuro non esiste in quanto deve ancora essere,
e il presente è solo un istante inesistente
di separazione tra passato e futuro.


 
 
 
 
 
 


Ordunque è solo un modo per distinguere presente, passato e futuro
o è un qualcosa di reale ed a sé stante?
 
Certo il tempo, come ci dice poi Virgilio,
Sed fugit interea, fugit irreparabile tempus,
non fa altro che fuggire e non possiamo fermarlo.
 
Il tema, come immaginerete, è tosto ed enorme
e quindi preferisco che ne parlino altri aforismi,
poesie, canzoni ed alcuni significativi dipinti.


 
 
 
 
 
 


Il tempo per leggere, come il tempo per amare,
dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac
 
Il tempo è la cosa più importante:
esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.
Antonio Gramsci
 
Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo:
quelle che ci riportano indietro chiamate… ricordi
e quelle che ci spingono avanti chiamate… sogni.
Jeremy Irons
 
Il presente è figlio del nostro passato
e padre del nostro futuro.
Trattiamolo bene.
Tony Kospan
 
Il tempo è molto lento per coloro che aspettano,
molto veloce per coloro che hanno paura,
molto lungo per chi si lamenta,
molto breve per quelli che festeggiano,
ma, per tutti quelli che amano, il tempo è eternità.
W. Shakespeare


 
 
 
 
 
 


Eccoci dunque alle opere di poeti che ci hanno dato, con i loro versi,
la loro visione del tempo, le loro riflessioni sul tempo,
le loro emozioni collegate al tempo 
iniziando dalla mitica “Carpe Diemdel poeta latino Orazio.
 
Come sempre sarà bello legger le poesie che sul tema amate voi.


 
 
 
frecq8h   (Il tempo se ne va – Celentano)
Samy Charnine – Almost Time

 
 


CARPE DIEM
Orazio (Odi XI)
 
Tu non chiedere
– non è concesso sapere –
quale fine a me e quale fine a te
gli Dèi abbiano concesso,
o Leuconoe, e non
consultare i calcoli babilonesi.
E’ meglio patire ciò che sarà
sia che Giove ci attribuirà molti inverni
o che questo sia l’ultimo,
il quale fa infrangere le onde del mar Tirreno
sulle opposte scogliere,
tu sii saggia e filtra i vini e recidi
ogni lunga speranza che oltrepassi
il breve spazio del tempo immediato.
Mentre parliamo esso è già fuggito.
Cogli l’attimo, credendo il meno
possibile nel domani.


 
 
frecq8h   (Non C’è Tempo – 99 Posse)
Lohmuller Giury


 
 
 
TI AUGURO TEMPO
Elli Michler
(erroneamente creduta come poesia indiana) 
Non ti Auguro un Dono qualsiasi
ti auguro soltanto quello che i più non hanno
Ti Auguro Tempo, per divertirti e per ridere
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa
Ti Auguro Tempo, per il tuo Fare e per il tuo Pensare
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri
Ti Auguro Tempo, non per affrettarti e correre
ma  tempo per essere contento
Ti Auguro Tempo, Non Soltanto per Trascorrerlo
ti auguro tempo perché te ne resti
tempo per stupirti e per fidarti
e non soltanto per guardarlo all’orologio
Ti Auguro tempo per Toccare le Stelle
e tempo per crescere, per maturare
Ti Auguro Tempo per Sperare
nuovamente e per amare
non ha più senso rimandare
Ti Auguro Tempo per trovare te stesso
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come dono
Ti Auguro Tempo anche per perdonare
Ti Auguro Tempo
tempo per la vita.


 
 
 
frecq8h   (Nel mio Tempo – Jovanotti)
Rob Gonsalves


 
 
 
IL TEMPO PASSATO
Percy Bisshe Shelley
 
Come il fantasma d’un amico amato
è il tempo passato.
Un tono che ora è per sempre volato
via, una speranza che ora è per sempre andata
un amore così dolce da non poter durare
fu il tempo passato.
Ci furon dolci sogni nella notte
del tempo passato.
Di gioia o di tristezza, ogni
giorno un’ombra avanti proiettava
e ci faceva desiderare
che potesse durare
quel tempo passato.
C’e’ rimpianto, quasi rimorso,
per il tempo passato.
E’ come il cadavere d’un bimbo molto amato
che il padre veglia, sinché alla fine la bellezza
è un ricordo, lasciato cadere dal tempo passato.
 

 

 

frecq8h   (Time – Pink Floyd)
De Chirico


 
 
 
MI DUOLE IL TEMPO
Ghiannis Ritsos
 
Mi duole in petto la bellezza:
mi dolgono le luci
nel pomeriggio arrugginito;
mi duole
questo colore sulla nube
– viola plumbeoviola repellente;
il mezzo anello della luna
che brilla appena
– mi duole.
Passò un battello.
Una barca; i remi; gli innamorati;
il tempo.
I ragazzi di ieri sono invecchiati.
Non tornerai indietro.
Serata grigia, luna sottile,
– mi fa male il tempo.


 
 
frecq8h   (Avec le temps – Leo Ferré)
Giorgione – Le tre età dell’uomo
 
 

TEMPO
Ada Negri
 
Giorno per giorno, anno per anno, il tempo
nostro cammina! L’ora ch’è sì lenta
al desiderio, tu la tocchi infine
con le tue mani; e quasi a te non credi,
tanta è la gioia: l’ora che giammai
affrontare vorresti, a cauto passo
ti s’accosta e t’afferra – e nulla al mondo
da lei ti salva. Non è sorta l’alba
che piombata è la notte; e già la notte
cede al sol che ritorna, e via ne porta
la ruota insonne. Ma non v’è momento
che non gravi su noi con la potenza
dei secoli; e la vita ha in ogni battito
la tremenda misura dell’eterno.


 
 
 
 
 
 
 
Che il tempo scorra felice per tutti.
Tony Kospan


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CIAO ARMANDO TROVAJOLI – ORA SUONERAI TRA LE STELLE   Leave a comment

 
 
 
Ci ha lasciati qualche giorno fa a Roma uno dei più grandi compositori,
nonché pianista e direttore d'orchestra del secolo scorso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E' l'autore di – Roma nun fa la stupida stasera -, di tante altre canzoni
e soprattutto di oltre 300 colonne sonore.
 
Aveva 95 anni e la moglie rispettando la sua volontà ne ha dato la notizia
con qualche giorno di ritardo rispettando così il suo desiderio
di rimanere lontano dai clamori fino all'ultimo.
 
 
 
 
Roma 2 settembre 1917 – Roma febbraio 2013
 
 
 
 
Diplomatosi al Conservatorio S. Cecilia
 da giovane alternò il suo interesse per il jazz e la musica leggera.
 
Una momento propulsivo alla sua carriera artistica fu certo
l'inizio della collaborazione con Garinei e Giovannini
nei loro  spettacoli musicali e che diede la stura
alla creazione della mitica “Roma nun fa' la stupida stasera” su ricordata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tra le più note colonne sonore di commedie musicali e cinematografiche
ricordiamo quelle di Rugantino, Aggiungi un posto a tavola e Ciao Rudy
nel primo caso e Riso amaro, Un giorno in pretura , Il vedovo, La ciociara,
Ieri, oggi, domani, I mostri, Matrimonio all'italiana , Nell'anno del Signore,
 C'eravamo tanti amati, Profumo di donna ed Una giornata particolare.
 
 
Ha avuto 2 matrimoni e 2 figli.
 
 
 
 
Qui è con la prima moglie
 
 
 
 
E' nota la sua predilezione per Sofia Loren per la quale scrisse
“Che m'è mparato a ffà”.
 
 
Nel 2007 ha anche ricevuto il premio David di Donatello alla carriera.

 

 

Paola Trovajoli Musical Composer Armando Trovajoli and his wife Paola attends 'A Tribute To Steno' Red Carpet during the 3rd Rome International Film Festival held at the Auditorium Parco della Musica on October 24, 2008 in Rome, Italy.
Qui con la seconda moglie
 
 
 
Possiamo ammirar la sua grande bravura musicale
prima ascoltando la sua più bella creazione…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
e poi in questa che è tra le sue ultime uscite pubbliche, nel 2007,
all'Auditorium di Roma con l'Orchestra di Santa Cecilia quando aveva 90 anni.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao Armando ora suonerai di certo tra le stelle…
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

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NON NOMINARE INVANO! – LA LITTIZZETTO ED I NOMI… RIDICOLI   Leave a comment

 
 

Ecco un altro brano della nostra
mitica… graffiante… irriverente…
 Luciana nazionale…

 
 
 

 

 

 

LA LITTIZZETTO
CONTRO I NOMI RIDICOLI!

 

 

 

 

 

NON NOMINARE INVANO!

 

 

 Luciana Littizzetto
 
 
 
Adesso piange. La balenga. Quanto cervello sprecato…
Allo spiedo li farei, con le patatine tonde… lei e suo marito, quel plantigrado.
Hanno chiamato il figlio Leone e adesso che fa la prima elementare piangono perché i compagni di classe gli fanno tutto il giorno grrr grrr.
Ma pensa. Lunedì giocando agli esploratori l’hanno anche catturato e chiuso nel gabinetto. E adesso piangono tutti. Mamma, papà e figlio re della foresta.
Siccome non posso sempre farmi i fatti miei, vi chiedo un piacere. Personale.
Cari bandoleri stanchi e care Lady Marian.
Quando decidete di unire l’utero al dilettevole, mi fate un pochino di attenzione?
Potete mica chiamare la vostra creatura con un nome decente?
Non è che Leone sia brutto, ma è più da papa che da scolaro di prima elementare.
Io penso che il primo vero atto di responsabilità dei genitori nei confronti del figlio sia la scelta del nome.
Non del nido, della culla o del ciripà.
Vi prego: non infierite. La vita è già così complicata.
Non mi dite che quello che avete appioppiato al pupo è semplicemente il nome del nonno materno.
Non è affatto una giustificazione.
Se il povero nonno ha già avuto la sfiga di chiamarsi Sulpicio, perché vogliamo continuare a far soffrire il nipote?
Il mio amico Stefano di Roma ha chiamato il figlio Manfredi Galeazzo.
Che non fa rima con niente.
E la sorellina? Erbaluce. Almeno fossero di Caluso.
Ma ci sono anche i genitori temerari. Che azzardano il nome storico o mitologico.
Bravi. E se poi vostro figlio che avete battezzato Marcantonio vien su una mezza sega? A chi deve dire grazie? A voi due che vi chiamate Franca e Piero. Deficienti.
E quelli che danno il nome della ricorrenza? Mia zia è nata a Natale e l’han chiamata Natalina. Se fosse nata a Pasqua l’avrebbero chiamata Pasqualina. Ma se fosse venuta al mondo il giorno dei morti come l’avrebbero chiamata? Mortisia o Mortalì?
Vorrei inventare una legge che permetta ai figli, raggiunta l’età della ragione, di cambiare il nome ai genitori.
Così chi è stata chiamata Savana ribattezzerà sua madre Calcutta e saranno pari.
Ma è inutile sognare.
Qui in Italia sono anni che chiamiamo un prosciutto Gran Biscotto e nessuno fa una piega.
 
 
 

 

 

Brano tratto dal libro “La principessa sul pisello” di Luciana Littizzetto

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

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COMPIUTA DONZELLA – DONNA DEL ‘200 E 1° POETESSA IN ITALIANO – BIOGRAFIA E VERSI…   6 comments







Una donna che in tempi considerati molto bui per il sesso femminile
ha saputo farsi apprezzare per le sue poesie
ed è considerata la prima poetessa in lingua italiana.
 
 
 
 
 

 

 

 


COMPIUTA DONZELLA


– POETESSA DEL MEDIOEVO –

a cura di Tony Kospan





 

  

 

Una donna del Medioevo ed in particolare una poetessa, Compiuta Donzella, di cui si sa poco… se non per alcuni giudizi espressi su di lei in prosa e poesia… ma che possiamo considerare quasi certamente la prima poetessa in lingua italiana (all'epoca si diceva “in volgare” essendo la lingua colta ancora il latino). 



 

 

 


Quel che qui leggeremo, la sua storia… i giudizi su di lei e 2 suoi sonetti, ci aprono una finestra sia sulla sua persona che sulla poesia nel Medioevo.



 

 

 

 



Mentre leggiamo, se ci va, ascoltiamo questa musica.

 

   

 

Marie Spartali Stillman



 

COMPIUTA DONZELLA

LA SUA STORIA E QUEL CHE DI LEI HANNO SCRITTO


 

Resta un enigma storico Compiuta Donzella, il nome, o lo pseudonimo, sotto cui si cela una “rimatrice” fiorentina del Duecento.

Si tratta quasi certamente della prima donna che compone poesie in  italiano.

Ci sono pervenuti soltanto tre suoi sonetti di gusto trobadorico e giullaresco, due dei quali dallo stile non lontano da quello del Petrarca.

Data l’asssenza di altri riscontri letterari o biografici, sulla Compiuta (nome, all’epoca abbastanza comune all’epoca a Firenze) sono fiorite le più svariate ipotesi… spesso di fantasia.

Ecco come Guittone d’Arezzo la definisce in questo che appare un esagerato panegirico delle sue virtù.  

Soprapiacente donna, di tutto compiuto savere, di pregio coronata, degna mia Donna Compiuta, Guitton, vero devotissimo fedel vostro, de quanto el vale e po’, umilmente se medesmo raccomanda voi. “.

Ma quel che possiamo evincere, con certezza, da queste espessioni scritte in un'epoca come quella medievale in cui molto raramente alle donne era concesso dedicarsi alla letteratura, è che Compiuta fu certamente una poetessa dotata d’indubbie qualità artistiche.

A conferma di ciò  ci sono anche due sonetti di un autore anonimo suo contemporaneo, che allude alla fama di Compiuta come autrice di poesie, in cui un verso così recita: che di trobare avete dominanza”.

Il  “trobar” fa riferimento ai “trobadours”,  poeti musicisti provenziali in gran voga all’epoca.

 

 

 



 

 

Ecco il sonetto in questione… dedicato a lei…

 

 

 Gentil donzella somma ed insegnata,
poi c’ag[g]io inteso di voi tant’ or[r]anza,
che non credo che Morgana la fata
né la Donna de[l] Lago né Gostanza
né fosse alcuna come voi presc[i]ata;
e di trobare avete nominanza
(ond’eo mi faccio un po[ca] di mirata
c’avete di saver tant’abondanza):
però, se no sdegnaste lo meo dire,
vor[r]ia venire a voi, poi non sia sag[g]io,
a ciò che ‘n tutto mi poria chiarire
di ciò ch’eo dotto ne lo mio corag[g]io;
e so che molto mi poria ‘nantire
aver contia del vostro segnorag[g]io.
Perc’ogni gioia ch’è rara è graziosa,
mi son tardato, Compiuta Donzella,
d’avere scritto a la vostra risposa
la qual faceste a me fresca e novella.
E ben si testimonia, per la losa
che di me usaste, che voi siete quella
in cui altezza e gran valor riposa:
cotal a[l]bor mostr’ alto sua fior bella.
Sua fiore bella e d’amare lo frutto
mostra ‘n altezza com’è d’alto stato:
però in gioia ab[b]o vostro detto tutto,
e pregovi che mi sia perdonato
s’io m’invitai laove sone al postutto
ch’io non son degno d’esser presentato.

 

 

 

 


LE SUE POESIE


 

Ma ora avviciniamoci al suo cuore… leggendo 2 suoi sonetti di contenuti… opposti!


Nel primo sembra disdegnare ogni contaminazione con l’amore umano… desiderando dedicarsi solo a quello divino…
ma poi nel secondo svela invece l’aprirsi, in modo pieno del suo cuore, verso un uomo.

 
 
 
 

 

 

I SONETTO

 

LASCIAR VORRIA LO MONDO E DIO SERVIRE

 

Lasciar vor[r]ia lo mondo e Dio servire

e dipartirmi d’ogne vanitate,

però che veg[g]io crescere e salire

mat[t]ezza e villania e falsitate,

ed ancor senno e cortesia morire

e lo fin pregio e tutta la bontate:

ond’io marito non vor[r]ia né sire,

né stare al mondo, per mia volontate.

Membrandomi c’ogn’om di mal s’adorna,

di ciaschedun son forte disdegnosa,

e verso Dio la mia persona torna.

Lo padre mio mi fa stare pensosa,

ca di servire a Cristo mi distorna:

non saccio a cui mi vol dar per isposa.


 

 

  

 

 


II SONETTO

 

ORNATO DI GRAN PREGIO E DI VALENZA

 

Ornato di gran pregio e di valenza

e risplendente di loda adornata,

forte mi pregio più, poi v’è in plagenza

d’avermi in vostro core rimembrata

ed invitate a mia poca possenza

per acontarvi, s’eo sono insegnata,

come voi dite c’a[g]io gran sapienza;

ma certo non ne son [tanto] amantata.

Amantata non son como vor[r]ia

di gran vertute né di placimento;

ma, qual ch’i’ sia, ag[g]io buono volere

di servire con buona cortesia

a ciascun ch’ama sanza fallimento:

ché d’Amor sono e vogliolo ubidire.


 

 

 

.

.

Tony Kospan



F I N E




frebiapouce.gif




J. W. Waterhouse



FRUTTA ED ALIMENTI VARI… IN SIMPATICISSIME IMMAGINI… FANTASY…   Leave a comment

 
 
 
 
 
LA FRUTTA (E… NON SOLO…)
COME NON L’AVETE MAI VISTA!!!!!


Potreste domandarvi come mai e quando
sono nate queste simpatiche immagini.

La risposta è semplice tutto nacque 
qualche decennio fa,
per una campagna pubblicitaria,
che apparve subito sorridente e coinvolgente,
di una nota catena di supermercati.



.
.
.
Gli autori di questa campagna,
che poi è diventata un vero e proprio cult,
sono stati 
Bernardo Caprotti e l’Agenzia Armando Testa.

Non solo, per un certo periodo 
la divertente originalità e semplicità di questa campagna
fece pensare ad un nuovo modo di fare pubblicità
ma poi nel tempo ciò non è avvenuta.
 
 

 

 
 


MA ORA TUFFIAMOCI IN QUESTA ANTOLOGIA 
DI IMMAGINI ALIMENTARI SORRIDENTI

 
 
 
 
 
 
 
  
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  

 
 

 
 

 

 
 
 
 
 
  
 
 
  
 
 
 
 
 
MA MICA MANGIAMO SOLO FRUTTA!!!
ED ALLORA ECCO…



 
 
 
 
 
 
  
 
 
 

  
 
 
 
   
 
 
 
 
 
 
 
E CI VOGLIAMO PRIVARE
DI UN BICCHIERE DI VINO?
 
 
 
 
 
 
 
O DI UN DOLCE?
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 COMPLIMENTI AL CREATORE
DI QUESTE ORIGINALISSIME IMMAGINI E…
CIAO DA…


 
 
 
 
ORSO TONY
 
 
 

DAL WEB – IMPAGINAZ. ED ADATTAM. TONY KOSPAN





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PIACEVOLE INCONTRO – GOETHE – FELICE SABATO IN POESIA ARTE AFORISMA E…   1 comment

 

 

John George Brown – Bella giornata

 

 

 

 

 
 
 

 
 
C' è chi sogna a occhi aperti
e chi vive con gli occhi chiusi
Yves Montand
 
 
 

(francoise hardy – parlami di te)
 

John George Brown – Corteggiamento

 

 

PIACEVOLE INCONTRO
J. W. Goethe
 
Nell'ampia cappa avvolto fin al mento,
prendevo la via tra le rocce, aspra e grigia,
e poi giù per i prati invernali,
l'animo inquieto, disposto alla fuga.
 
D'un tratto, il nuovo giorno si spogliò del velo:
giunse una fanciulla, bella come il cielo,
perfetta come quelle donne leggiadre
care ai poeti. La mia ansia s'acquietò.
 
Ma sviai il passo e la lasciai andare,
mi strinsi più forte nelle pieghe,
come per difendermi nel mio calore.
 
Eppure la seguii. Mi fermai. Era accaduto!
Nella mia veste non potei più celarmi,
la gettai via. E ci fu lei tra le mie braccia.

 
 
 

 

John George Brown – Vecchi ricordi

 

 

 
 

 
 
 

 

da Orso Tony

 

 

 

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